venerdì 12 febbraio 2010

La "misteriosa scritta" di Capichera

Come decine di migliaia di persone in Sardegna (e nel mondo, visto che Videolina - non perdonerò mai a Grauso di aver appioppato questo nome alla maggiore tv sarda - è seguita ovunque), il 5 febbraio ho visto un servizio in cui una voce fuori campo parlava di una "misteriosa scrittura" trovata in una capanna nuragica di Capichera. Immagino che si riferisse al complesso nuragico di La Prisgiona, nella valle di Capichera, scavato da anni, composto da un centinaio di abitazioni e nel quale, come si sa, è stato ritrovato un vaso, anch'esso con segni misteriosi, "un vaso di forma e decorazioni inedite", come è scritto in un sito di Arzachena. Mentre il cronista parlava della "scrittura misteriosa", la telecamera inquadrava un coccio di terracotta all'interno di quel che pareva una capanna. La notizia di Videolina è stata segnalata in questo blog da un lettore pochi minuti dopo che aveva visto il servizio.
Come molti, credo, ho aspettato che il servizio della Tv sarda avesse un seguito. Che so? un articolo su un giornale, un comunicato della Soprintendenza, un qualsiasi segno di vita, insomma. Invano. Se l'aggettivo "misteriosa" è frutto della immaginazione del cronista, poco male: si sa, noi giornalisti siamo approssimativi. Ma se, come penso, egli riportava quel che aveva sentito dagli archeologi impegnati nello scavo, che pensare? Di sicuro, quegli archeologi, pur non essendo epigrafisti, conoscono i segni fenici, quelli greci, quelli etruschi, quelli latini: il "mistero" comincia oltre questa conoscenza. E' troppo chiedere che Soprintendenza o l'Università o qualsiasi ente sovrintenda agli scavi, comunichino anche ai contribuenti che cosa hanno trovato? Ci accontenteremmo di un comunicato stampa, possibilmente con fotografia, e persino di un accenno alla "misteriosità" dei segni trovati.

7 commenti:

Gigi Sanna ha detto...

Caro Gianfranco. Vedo con molto piacere che il clima si è un po' rasserenato. E proprio per questo, dal momento che qui non si vuole mettere sotto accusa nessuno, ti chiedo se hai avuto notizie sui segni misteriosi del vaso di Capichera. Hai avuto qualche risposta alle tue domnande? Il ritrovamento se c'è stato giunge a proposito. Qualcuno infatti dice e sostiene che all'interno del mondo archeologico tutto è chiaro, tutto è perfetto o quasi, tutto va liscio come l'olio. Bene. Di conseguenza io e tutti quelli intervenuti in questi due anni nel Blog ('pro scrittura' o 'contro scrittura') vorremmo sapere, presumo, se davvero quei segni ci sono. Il sottoscritto fa una bandiera dell'informazione democratica dei ritrovamenti dei 'segni. Li menziona e li pubblica non appena possibile.
E l'archeologia ufficiale, così attenta nell'informare, perchè non batte subito un colpo? Sarebbe quanto mai necessario perchè in questo Blog qualcuno ( trascurando però i dati oggettivi)) a proposito dei documenti nuragici rinvenuti, lamenta il fatto che essi 'per la maggior parte sono fuori contesto'. Stavolta è in corso uno scavo ufficiale, con tutti i crismi e tutte le regole. Ci interessa terribilmente il saperlo per il seguente motivo. Supponiamo ad es. che il vaso riporti segni dell'alfabeto protocananaico ( quello del famoso mix). Essendo stato trovato in una capanna nuragica, dopo tutto quello che si è detto, potrebbe significare qualcosa. O no?
Per essere informati basta fare una telefonata, da parte di chi è archeologo, a chi ha condotto e conduce gli scavi. Niente di più. Io, se ci fossero, sono già pronto a scommettere: non sono segni di alfabeti nè ciprioti nè micenei, ma di alfabeti consonantici nuragici di ispirazione semitica. Così come lo sono quelli del vaso della capanna delle riunioni di La Prisgiona di Arzachena. Su quali basi ostento questa sicurezza? Sulla base di ben 56( cinquantasei)documenti a senso unico.

piero ha detto...

naturalmente restiamo tutti in attesa

Sisaia ha detto...

@ Piero

Aspetta e spera...
Chi vuole vada, chi non vuole mandi.
Sisaia

m.aleta ha detto...

Confermo, anche il sottoscritto ha visto il servizio menzionato da ZPF, venerdì 5 febbraio scorso, nel quale si è parlato "anche" della "misteriosa scritta".
Avrei voluto segnalare subito la notizia, ma a causa "proibitive condizioni climatiche (sociali)", ho preferito desistere.

Saluti

Unknown ha detto...

Ma secondo voi, il giornalismo sardo (esclusi i presenti) è un giornalismo di qualità "decente"?

aldo

Gigi Sanna ha detto...

Io non so se il giormalismo sia 'decente' o 'indecente'. Ci sono i giornalisti decenti e gli indecenti. Non facciamo di ogni erba un fascio. E' quel giormalismo che poi, tutto sommato, ci meritiamo. Quello che applaude a Berlusconi o che applaude a Bersani frastornando la gente per un pugno di voti in più.
La questione è un'altra: vorremmo sapere da Capichera se il vaso con 'misteriose iscrizioni' sia stato trovato oppure non. Se sì, ci interessa il contesto. E quanto ci interessa! Aspetto e io spero...sono altri che proprio non sperano!

Giorgio Cannas ha detto...

Può darsi che con questo clamore nel blog smuova qualche cosa.
Ho paura che siamo alle solite.
Dove stà il sigillo del nuraghe S.Imbenia datato al XIV s. a. C., la barchetta di Teti, la lamina d'oro di Pirosu su Benazzu, il piombo di S.Antioco studiato da Prof. Barreca, l'amuleto di IS LOCCIS SANTUS della collezione Doneddu,il sigillo del nuraghe di Quirra, il coccio in Ugaritico di cui parla R. Zucca e Prof. Petinato. per finire con la tavoletta "A1" di Tzricottu, e chissà quanti ancora non riconosciuti come tali giacenti nei magazzini. Facciamo questa benedetta comissione di esperti che si eprima su tutti questi eccezionali documenti della scrittura nuragica.
G. Cannas