Trentasei ore lontano da un computer e da questo blog ed è successo qualcosa per me deprimente e per questo blog difficilmente sopportabile: Phoinix, da pseudonimo unico e felice, si è trasformato in una sorta di nome collettivo. Le discussioni, per aspre e conflittuali che fossero, ma rispettose di una qualche regola, hanno dilagato in luoghi impensabili con una firma incontrollabile. Qualcuno, che si firma, ma della cui identità non sono certo, non solo rivendica il copyright di Phoinix ma minaccia ricorso alla polizia postale. E mi chiede di cancellare i post in cui viene fatto il nome di chi, ora, rivendica la titolarità di uno pseudonimo.
Il blog si è lentamente trasformato in qualcosa che nessuno dei suoi collaboratori, e tantomeno io, mai avremmo voluto si trasformasse. Chiedo scusa all'autentico Phoinix, con il quale dissento dal profondo dell'anima non per le posizioni portate avanti ma per il modo con cui ciò fa, ma non intendo più pubblicare alcunché con quella firma, se non sarò certo della sua autenticità. Lo prego, metta il suo nome e il suo cognome, mi mandi direttamente i suoi testi in modo che, sia pure assicurandogli la massima riservatezza, io possa risalire alla sua mail che resterà fra lui e me.
Non ci sarà alcuna reticenza nel pubblicare quel che egli scrive, ma risparmierà a me il disagio profondo di dover controllare l'IP dei suoi commenti per accertare che egli sia l'unico e autentico Phoinix.
8 commenti:
Da molti, dalla maggioranza sicuramente, da sempre è stato biasimato chi ha scelto l'anonimato e lo pseudonimato. Nessuna ragione o scusa per questa scelta è mai risultata plausibile. Gli epiteti per costoro si sono sprecati nel blog e questa è solo la dimostrazione che chi semina vento raccoglie tempesta.
Presentarsi con nome e cognome per me è solo un atto dovuto e di civiltà. Le maschere nascondono e io credo che sia il bene, sia il male, ammesso che ci sia demarcazione fra questa antinomia vanno mostrati. O si pensa ancora che si possano lanciare sassi, o fiori, e nascondere la mano?
Che tu cancelli o meno un anonimo o uno pseudonimo -caro Gianfranco- per me è è indifferente, perché non li "vedo", non gli rispondo. Sono ectoplasmi puzzolenti.
Franco
dunque chi tiene ad un minimo di privacy sarebbe un ectoplasma puzzolente? Non ho difficoltà a riferire il mio nome in privato, ed infatti qui scrive qualcuno che gia lo conosce. Ma odio immaginare che alla gente ficcanaso del vicinato o a chiunque si faccia gli affari altrui possa sbucare casualmente o intenzionalemte (google) il mio nome nello schermo; non mi va a genio che chi voglia possa ficcarsi nei miei affari e sappia quel che combino al pc; Per di più odio le vetrine, e per mia sensibilità firmarsi con nome e cognome è gia un pavoneggiarsi.
Ognuno ha le sue fisime. E se l'anonimato in blog sarebbe prova di vigliaccheria mi chiedo in cosa consista la prova di coraggio nel firmarsi. Oggi che il mondo è in vetrina su facebook. Il coraggio ha ben altri banchi di prova che non il comparire per nome e cognome su di un blog o su facebook: per carità. Credo che si stia parlando di vigliaccheria e coraggio a sproposito.
per me l'anonimato è solo questione di riservatezza; e tra chi sceglie di firmarsi o di non firmarsi non vi è una differenza di coraggio ma solo una maggiore o minore, o meglio ancora diversa, sensibilità verso la riservatezza.
solo scuse, modestissime scuse, già sentite. Comunque se non so con chi parlo, preferisco parlare al vento!
Franco
@ Aba
In effetti, almeno per come la penso io, il problema non è lo psudonimo e, a ben vedere, neppure l'anonimato. Dedalonur, per dire, è persona riservata e educata. Il problema è che altri potrebbe usare il suo nick per presentarsi come un maleducato.
Certo, potrei confrontare, entro certi limiti, l'Ip del Dedalonur educato con quello del suo sosia maleducato e agire di conseguenza.
Ma vorrei continuare a fare il giornalista, non il poliziotto. L'uso dello pseudonimo va bene in gruppi di persone per bene, poco interessate a rubare identità, ma questo non è il mondo migliore possibile: è un mondo reale in cui c'è chi, per dire, si diverte a firmarsi Giacomo Devoto e William Shakespeare. E poco male, ognuno si diverta come gli suggerisce la propria intelligenza, il male è che ci si diverte a incasinare tutto, rubando identità.
Sarà un lavoro noiosissimo, ma non prevalebunt
Sono d'accordo con Franco Laner.
Io come lui e come altri stiamo partecipando al blog non per trascorrere il tempo (non per cazzeggiare insomma) ma per contribuire ad una discussione sul patrimonio culturale della Sardegna.
Vederci piovere insulti da gente incappucciata non ci piace affatto!
Per quanto riguarda Dedalonur, non è un vero e proprio anonimo non ha avuto difficolta a mettersi in contatto con me quando glielo ho chiesto (caro D. non sentirti anonimo, non lo sei).
A me interessa sentire le critiche su quello che ho scritto, ma non mi interessa sentirle da gente incapucciata! Quielle positive non mi fanno ne caldo nè freddo, quelle ingiuriose mi fanno girare i..., non perchè mi offendano, ma perchè mi tocca toccare con mano esista gente così vergognosa .
Caro Zuanne se nelle discussioni archeologiche (per il resto non lo so, vi partecipo) togli l'anonimato stai tranquillo che il livello del salirà moltissimo e vi parteciperà molta più gente.
Mauro Peppino
@ Laner e chi la dovesse pensare come lui:
non ho nulla di cui scusarmi ed infatti in quelle frasi non mi sono scusato di alcunchè. Semmai quella è una rivendicazione. posso campare benissimo se altri parlano al vento, tanto io non lo faccio.
Certo Aba,
potrebbe capitare che qualcuno firmi con Mauro Peppino e dunque dovrei smentire è il rischio dell'anonimato.
Chiedo come posso fare a registrarmi come te ed altri?
Mauro Peppino
Grazie Aba...
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