giovedì 10 dicembre 2009

Quei pezzetti di verità di una nuova archeologia

Sto leggendo il bellissimo libro di Mauro Zedda “Archeologia del paesaggio nuragico” che, con incoscienza, l'autore mi ha chiesto di presentare alla fine di dicembre. Della sua teoria sull'allineamento dei nuraghi, aveva parlato su questo blog l'ingegner Marco Sanna nell'agosto dell'anno scorso. Non è del saggio, però, parlo, ma della citazione (assai pertinente al suo studio) che Mauro fa di una frase di Karl Popper: “... avanzo soltanto un'ipotesi. Se siete interessati al mio problema, sarò molto contento se criticherete la mia supposizione, e nel caso avanziate delle contro-proposte, cercherò di sottoporle a critica”.
Quando si dice avere le idee chiare sui paletti fissati per sempre. Sarà segno dei tempi, sarà che l'eresia ha, almeno in questa parte del mondo, la meglio sul dogmatismo, fatto sta la nuova archeologia sta irrompendo nelle nostre biblioteche e sui monitor dei nostri computer. Solo per limitarci alla Sardegna, almeno una decina di studiosi (non ne faccio i nomi per non rischiare di dimenticarne) ci sta raccontando pezzi di verità, a loro volta suddivisi in pezzi di verità. Tutti insieme, letti senza puzza al naso e protervia, disegnano una ricerca della storia e delle storie che non risparmia alcun paletto.
I figli criticano i padri come questi, nel passato, avevano criticato i loro padri Taramelli, Mingazzini, Spano. E chiedono di essere sottoposti alla critica con contro-proposte, pronti a fare, a loro volta, contro-proposte. Insomma la modernità della ricerca archeologica sta facendo irruzione anche da noi, purtroppo scontrandosi, invece di incontrarsi, con quanti trovano più rassicurante ripetere il conosciuto, concedendo piccoli aggiustamenti se essi confermano l'immutabilità dell'impianto.
Se uno pensa di aver scoperto che i shardana erano sardi, pochi – uno a che io sappia – si mette in testa di studiare la cosa per vedere se è vero, ipotizzando che non sia vero. I più utilizzano la denigrazione, il beffeggio se ad affermare la cosa è un free lancer dell'archeologia, servendosi di strumenti più sofisticati se a farlo è un docente universitario. In questo caso, si va alla ricerca di chi dice il contrario, non per farsi un'idea propria, nata dal confronto, ma per assegnare la vittoria a chi, avendo cognomi né sardi né italiani, necessariamente è più attendibile. Se poi, pur avendo cognome straniero, avanza le stesse tesi dei sardi, vuol dire che è un archeologo da strapazzo, inattendibile. Sono i limiti del provincialismo, quasi sempre autocolonizzantesi.
Di archeologia si occupino gli archeologi, così come i fisici di fisica, i matematici di matematica, e non ci si azzardi a dire che un uovo è cattivo se non si è capaci di farne mancuno. Mi ricorda, il tono di certe discussioni fatte su questo blog, quel di cui fui spettatore negli anni Settanta a San Sperate, dove insieme al grande scultore Pinuccio Sciola, demmo vita alla Cooperativa culturale In pari. Stavamo insieme i muralisti del paese, un gruppo di teatro gestuale, i due redattori del periodico bilingue Sa Sardigna e i collaboratori, la Compagnia teatrale in lingua sarda Sa maschera. Nel consiglio di amministrazione, insieme a “noi intellettuali” entrò il bravissimo attore (mur-attore, si definiva) Mario Fulghesu. “Che cultura può avere e produrre un muratore?” scrisse più o meno il giudice di Cagliari che bocciò l'omologazione della Cooperativa.
Con grande disappunto di chi la pensa in questo modo, invece, come il mur-attore Mario Fulghesu ha continuato a produrre cultura, così professori di scuola media e di liceo, giornalisti (non io), docenti universitari e altri studiosi continuano a fare come suggerisce Popper: avanzano ipotesi, aspettando contro-proposte. E en attendent Godot, arrivano pochissime contro-proposte e tanto silenzio.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

incoscienza? ti stimo, so che su molti argomenti la pensi diversamente da me, forse è proprio per questo che te l'ho chiesto!
mauro

Ps: ne approfitto per segnalare che la presentazione con Zuanne Franciscu e Laner è organizzata dagli amici del libro di Borore il 30 di Dicembre, e aggiungo che verrà presentato il 19 a Sedilo con presentazione di Umberto Soddu.

Anonimo ha detto...

Ciao Aba,
grazie per le belle parole, non vedo l'ora di discutere con i punti che non ti convinceranno!
una curiosità ho dato uno sguardo al tuo sito internet e ho scoperto che siamo in perfetta opposizione celeste!
io sono nato alla mezzanotte tra il 16 e il 17 Ottobre, un anno e mezzo dopo di te. Siamo nati in punti dell'orbita terreste perfettamente opposti.

ti saluto
mauro

Anonimo ha detto...

vedremo a che punto sei con la lettura?
Mauro