Questo blog ha riaperto e ospitato una discussione sulla teoria di Sergio Frau, secondo cui Sardegna e Isola di Atlante coincidevano. Occasione è stato un articolo con cui il Corriere della Sera (“Italia a rischio tsunami”) dava conto di una nuova metodologia di indagine sui fenomeni di onde anomale nel Mediterraneo. Si sa che Frau avanza l’ipotesi che a sommergere l’Isola di Atlante (l’Atlandide di cui parlò Platone) sia stata, appunto, un enorme onda anomala intorno al 1200 che messe in crisi profonda la civiltà nuragica.
Se lo tzunami mediterraneo è possibile, scrivevo, qualcuno chiederà scusa al giornalista sardo-romano delle insolenze che questa sua ipotesi (e più in generale la sua teoria circa la Sardegna-Atlandide) si tirò addosso? Forse per la prima volta nella nostra storia, un libro, quello di Frau, “si meritò” una sorta di anatema firmato da oltre duecento studiosi (per lo più sardi). Vi si può leggere che “l’Atlantide di Platone non è un dato storico riferibile a un determinato luogo e a un determinato tempo, ma è solo una costruzione poetica e utopistica” e che “sulla base dei risultati acquisiti in circa 200 anni dalla ricerca archeologica e geologica, è possibile affermare che non esiste in Sardegna alcun indizio di un’ipotetica inondazione, provocata da un fenomeno geologico ipoteticamente verificatosi nei mari circostanti la Sardegna intorno all’anno 1175 a. C.”
Per quanto possa interessare il mio parere, questo è che fino ad ora nessuna contestazione del libro di Frau è tanto convincente e inoppugnabile da far svanire la mia convinzione che una cosa non impossibile, sia possibile. Le lunghe discussioni sullo tzunami sardo avevano convinto me e molti altri che l’ipotesi di una onda assassina di civiltà non era fondata. (Ciò che, comunque, non inficiava la teoria sulla coincidenza fra Atlandide e Sardegna, anche perché non fondata solo sul verificarsi dello tzunami, a cui, nel suo studio, Frau dedica appena uno degli oltre cinquanta capitoli). L’articolo del Corriere riaprì un varco nel muro delle mie nuove convinzioni.
Di qui è partito il dibattito su questo blog. A questo, accanto ad articoli di chi con fermezza ma civiltà ha continuato a sostenere la erroneità della teoria di Frau, ci sono stati due articoli francamente inaccettabili (e accolti solo perché questo blog non censura niente che sia penalmente compatibile). Se tutto è qui accolto, sarà consentito anche a me dire che gli articoli di Mirko Zaru e di Alberto Areddu mi paiono di scuola vetero stalinista, la quale insegna che gettare sospetti di scarsa moralità sull’avversario è la maniera migliore per distruggerne attendibilità e reputazione.
L’uno e l’altro insinuano che non meglio precisati (nel vago della melma gettata addosso si nuota meglio) interessi economici stanno dietro la decisione di Frau di gettarsi nell’impresa. Il secondo, poi, addirittura sfida il ridicolo quantificando gli introiti dal libro dell’autore e, ancora peggio, lo invita a metterli a disposizione di scavi archeologici. Chissà che direbbe a chi gli proponesse di mettere il suo stipendio per pagare la pavimentazione della sua scuola? Possibile non ci sia una strada migliore della disinformatzia per legittimamente contestare una ipotesi che non ci va?
Intanto, in mancanza di una credibile e condivisa critica, il libro di Sergio Frau continua a viaggiare per il mondo (immagino non fatto di perfetti beoti che tutto inghiottono). Fra qualche giorno, nella sua traduzione in tedesco, sarà presentato al Museum Europäischer Kulturen di Berlin a cura del Centro culturale dei sardi della capitale della Germania. Le fotografie si riferiscono all’avvenimento.
6 commenti:
Belin figgeu! Quella del darmi del vetero-stalinsita mi cade proprio nuova. Alla faccia del bon ton poi; ma io e Zaru ce la siam cercata e dunque prendiamo e ce la portiamo a casa, aggiungendo solo questo: che non è la fama che in sé rappresenta la bontà di un pensiero: perché altrimenti Marco Carta (a cui spero il Nostro Gianfranco dedichi un idillio di amorosi sensi) risulterebbe il sardo più importante del secolo. Riguardo ai soldi sarà ridicolo, ma Schliemann investì-proprio perchè nessuno se lo filava- i SUOI soldi e scoprì alla faccia dei parrucconi quello che essi non volevano si scoprisse. Quindi ribadisco Sergio Frau i soldi ce li ha: li spenda e non frigni
Sì, assolutamente ridicolo.
Quanto a Marco Carta, che non so chi sia, ci farò un pensierino
Saludos a tottus
Dimis narrer chi custa est faina de contrappassu, bidu chi in su manifestu tedescu de Atlantika b'est su nuraghe de su Cherchidzu (Santa Sarbana) de Silanus, duos mese a pustis su 28 de santandria, su sotziu culturale Salvamos Orolio - Salvamos sos Nuraghes pesat una cunferenzia con Alfonsu Istiglitz chi at pro tema "Proite sa Sardigna no est Atlantide".
Su programma intreu est inoghe =>> www.orolio.conchidortos.org
Pro SU TERAKU: Amigu meu, komo passas a sa parti kontras? Deo non so de akkordu ku Frau pro Sardinia atlantide... ma non kuimprendo proite kalinkunu sardu (pagos) movidos de zente kontinentale, depent andare kontras a frau, ki at solamente kirkadu de onare visibilidade a Sardinia nosta.
Teraku... mi dispiaghe meda. Ti penzamu de atera pasta.
Kum salude . Leo
Sa mustra de Atlantika est zirande su mundu gratzias finztas a meda isponsors prubicos e privados, at tentu medas programas telebisivos e unu muntone de articulos de zornale a favore, tottu cosas bonas e bellas.
Bidu chi b'at calicunu chi, comente a Leo, no est "... de akkordu ku Frau pro Sardinia atlantide..." sa cunferentzia de Silanus podet serbire a intendere carchi cosa de alternativu a sas "teorias" de Frau.
Semus volontarios, chena interessu, no pedimos dinari, e non semus contr'a niunu, e po custu no deppimos preguntare su permissu a niunu po faghere una libera cunferentzia.
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PS. Leo, cheria postare s'invitu fintzas in su forum tou ma no ti cheria dare ateru dispiaghere, ma si ti faghet piaghere faghelu tue, ja l'ischis chi in bidda ses semper su benennidu.
MEDA GRATIAS TERAKU... lu podes postare tue etottu... AMISTADE est SEPER AMISTADE... si podet tenere kilunkuna BETTIA ... ma abarrat semper AMISTADE.
LEO
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