di Stella del Mattino e della Sera
Risale al gennaio 2011 la decisione ufficiale su 4 reperti archeologici sardi, di epoca, collocazione, circostanze di ritrovamento in varie fasi di definizione. La decisione finale, che presto diverrà decreto se non legge legge, la si trova in didascalia di Figura 1. Si noti che la conclusione, inopinata, non ha molto a che fare con le singole risposte date riguardo ai 4 reperti oggetto delle interrogazioni dei senatori Massidda e Sbarbati.
Dalle risposte al reperto 1 e 2 potrebbe sì seguire “I reperti citati dai promotori non recano peraltro alcuna traccia di scrittura di età nuragica”, ma non certo dalle risposte al reperto 3 (reperto non esistente, quindi non valutabile), né da quella al reperto 4 per il quale sono “in corso ricerche in proposito”. Ricerche del reperto, della fotografia o della fotocopiatrice? Non si sa.
Quanto alla frase “I reperti citati dai promotori non recano peraltro alcuna traccia di scrittura di età nuragica anche perché, come ben esplicitato in tutti i testi scientifici sulla civiltà nuragica, questa non ha mai conosciuto la scrittura”, quel ”anche perché” non ha nulla a che fare con la prima parte : è logica elementare.
La decisione ufficiale stride un pochetto con le ultime novità, pur essendo posteriore ad esse. Il prof. Bernardini dovrà però interrompere, pena pesanti sanzioni pecuniarie o peggio, le sue ricerche su spilloni e segni potenti vari. D'ora in poi anche la banale scimmiottatura di segni è vietata ai Nuragici: se non conoscevano la scrittura, non la conoscevano e basta, scopiazzata o meno. Finalmente un po' di chiarezza porrà fine allo smarrimento (Figura 2).
Figura 2: indici di smarrimento davanti a reperti nuragici con segni vari. |
7 commenti:
Caro Venere (ormai ci conosciamo abbastanza bene per darci del tu e per permettermi di usare il tuo nick), il guaio dei tuoi articoli è che sono sferici e per questo difficili a mordere.
Uno legge, dice: "E caspita, ha ragione" e quindi non contesta. Qualcuno potrebbe farlo? Certo, quelli che tocchi in punta di fioretto o con la daga. Ma, intanto, dovrebbero confessare di averti letto e poi, cosa che non sta né in terra né nel cielo in cui ruoti, entrare in dialogo. Magari dicendo che fra D'Oriano, Zucca e Bernardini ha ragione uno o forse nessuno dei tre. Magari hanno ragione i comuni amici Aba Losi e Gigi Sanna.
Quanto ai documenti desaparessidos, davvero pensi che chi sa parli? Ma via, siamo seri e responsabili: anche chi sa tiene famigli.
Collega
essendo d´accordo con te, purtuttavia mi sento di fare un´appello alla dottoressa Fadda, rispetto alla navicella di Teti ed a rischio di essere frainteso.
Dottoressa Fadda, ce la faccia vedere!
una parola, su quest'ultimo punto sono un pò pessimista
Beh, beh! Anche se vuoi vedere con gli occhi delle stelle, certe cose alla dott.ssa Fadda non si chiedono.
State tranquilli non ci sarà un refolo di risposta. C'è la consegna del silenzio. Non commetteranno più l'errore stupido delle 250 firme nè tanto meno vorranno interloquire perchè questo vorrebbe significare la resa definitiva e l'ammissione dell'enorme ritardo maturato in quasi 15 anni di supponenza e di cecità nell'osservazione dei dati 'oggettivi' emergenti. Le loro limitate risposte di ieri, sempre catastrofiche rispetto a questi ultimi (vere e proprie stupidaggini che stanno creando difficoltà ed imbarazzo a livello internazionale e diventando per i più malevoli barzellette all'interno dello stesso mondo archeologico isolano)hanno umiliato oltre ogni dire un settore di studi che, tenuto a freno dalle baronie, non merita certo tanto scadimento.
Agli orrori ermeneutici dei vari Stiglitz, D'Oriano, Serra, Lo Schiavo (e compagnia allegra e cantante della Domenica) si aggiungono oggi e si aggiungeranno domani quelli di chi pretende di dare risposte su argomenti epigrafici senza avere un minimo di conoscenze su tutto ciò che è prefenicio.
Il piano B, cara Aba, è follia perché destinato a rendere ancora più comico e più tragico il disperato tentativo di 'recupero' in corso da qualche mese (v. lo spillone nuragico con i retorici segni 'potenti' che esce fuori dopo trenta anni!). Questo non è possibile e tu sai molto bene perché. La scrittura pittografica e poi quella pittografico-lineare mai e poi mai uno studioso della scrittura , anche il più accondiscendente, vorrà allontanarle dalla loro specifica culla che è la Siria e la Palestina. Ci sono di mezzo i Cananei, gli Ebrei e gli Aramei, mica i Fenici (nazione per altro fantasma). E c'è di mezzo la stessa letteratura con Diodoro Siculo, lo storico che per primo parla di clamoroso falso 'fenicio' restituendo la palma dell'origine della scrittura e dell'alfabeto ai Sirii.
Li voglio proprio vedere gli incoscienti nel tentativo di attuare la quadratura del cerchio con i segni cananei (e con 'religio' cananaica!) di Losa di Abbasanta, di Perdu Pes di Paulilatino, di Teti, di Is Cuguddadas di Cardedu, di Tescerè di Ilbono, per non parlare di quelli dei menhir scritti di Laconi, di Nurallao, di Allai e di Samugheo! Per non parlare ancora dei 'prodotti' comunicativi ed espressivi artistici a tutto campo degli 'scrittori artigiani' e degli 'scrittori architetti' imitanti i colleghi egiziani. Per non parlare infine della storia della scrittura specificamente 'sarda' che, come fai ben vedere in questi giorni, deve tanto (e forse tantissimo) ai pittogrammi del neolitico e dell'eneolitico, con segni 'potentissimi'(non 'potenti') perché sempre propri della sfera religiosa e strettamente legati al culto della divinità.
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