sabato 12 marzo 2011

Le ciambelle e i grissini della pintadera goniometro

di Efisio Loi


Se mi permettete chiamerò gli unici elementi strutturali che riesco a vedere nella pintadera, pìroli, grissini e ciambelle; queste ultime, una a forma di semicerchio e le altre quattro circolari.  Perdonate il poco rispetto per gli arcani segni, è frutto dell’ignoranza. Provo un’invidia che non vi dico a non poter usare termini come Chevron che, se ho ben capito, ha qualcosa a che vedere con angolo. Sto parlando della copia, per qualche tempo in mostra nell’Antiquarium di Oristano, oggetto del bel post, 20 febbraio 2011 di Atropa belladonna, dove i miei piroli sono in rilievo così come i miei grissini e ciambelle. Se non ho capito male, nello “stampo” originale (autentico o falso?) i punti sono piccole coppelle, incavi insomma e la stessa cosa vale per i grissini e le ciambelle. 
Copia della pintadera di Nuraxinieddu
Figuratevi se riesco a leggere qualcosa nell’originale, ampiamente sbocconcellato, annerito e consunto e, per di più, in fotografia. Nella copia, di piroli sul bordo circolare ne ha contati una quarantina, sicuramente sono di più ma, nella parte bassa della foto non è facile individuarli. Ce n’è altri quattro al centro delle ciambelle circolari, uno, in quella centrale, fa da centro alla pintadera. Ancora sette se ne possono contare allineati, dal bordo esterno verso il cerchio posto al centro, a ore 4,30 o, se preferite a 300° circa, rispetto agli assi cartesiani con origine al centro della pintadera, per com'è l’orientamento nella foto a corredo dell’articolo di Atropa belladonna. 
Di grissini ce n’è di diversa forma: rettilinei, curvilinei e fatti a triangolo (non mi azzardo a dire Chevron e non capisco perché quando digito questa parola, il mio computer, in automatico, mi cambia l’iniziale in maiuscola; la cosa mi fa una certa impressione. Saranno le frequentazioni con Norace). Di rettilinei ne ho contato tredici fra ore 3 e ore 10 circa (orientamento foto Atropa), in senso antiorario, nella parte alta, cioè, della foto; se preferite, come prima, da 00° a 180°. Il settore circolare di 30°, da 160° a 190° o giù di lì, che rimane per coprire tutta la mezza pintadera superiore, per come è fotografata, è occupata da un Chevron (dovrei dire, nella mia pochezza, due grissini messi a formare un angolo acuto) e da due grissini lineari ad andamento subparallelo. 

3 commenti:

Archeologia Nuragica ha detto...

ciao Efsio,
l'altro ieri mi hai chiesto l'angolo che vi è tra il punto da cui sorge il sole al solstio d'estate e qullo d'inverno alla lat di 40° nord, (64° circa).
ma nel casino totale della tua ilustrazione ho capito che invece di 64 ti sarebbe andato meglio un 46, ebbene se invece di ragionare in termini di orizzonte ragioniamo in termini di passaggio del sole in meridiano allora eccoti un 48 che sarebbe l'angolo esistente tra il sole al solstizio estivo e quello invernale.

Giuseppe ha detto...

Carissimo Efisio
ora capisco perché Norace è entrato in sciopero! Certo è che da una pintadera originale difficile da decifrare e da una copia perfetta hai tratto l'impossibile.
E dire che ho tentato di seguirti nonostante le pirolate e le grissinate, ma "dopu mi ncesti scappai s'arrisu a mei puru".
Aspetto curioso di sapere il come e il perchè l'hai fatto. In ogni caso sei forte e ti saluto caramente.

Giuseppe Mura

elio ha detto...

@ Archeologia nuragica

Caro Mauro,
il 48 è un numero che mi perseguita. Pensa che, avevo 14 anni, e “l’amore mio di me” partecipò a un concorso di bellezza – doveva trattarsi di una festa dell’Unità – e acucchiò 48 voti. L’idea che ci fossero altri 48 spasimanti mi mise in apprensione. Però è un bel passo verso i 46 del mio “fornaio”.
14-46-48, qualcuno se li giochi al lotto.