di Herbert Sauren
Ho letto negli ultimi tempi recenti iscrizioni etrusche, ma non voglio mettere i miei risultati su questo blog per testi pubblicati da Massimo Pittau per rispetto, e invio un altro testo, quello dello specchio della Toscana, le cui immagini si trovano anche in internet.
La trascrizione generalmente accettata da chi si occupa di iscrizioni etrusche ignora le lettere conosciute negli antichi alfabeti come quello di Byblos, del vecchio arabo, dallo Yemen fino a Damasco, e le iscrizioni iberiche. Se gli scriba del periodo recente utilizzano antiche lettere, che sono presenti anche nei testi etruschi più antichi, è perché di regola la parola proviene dalle lingue semitiche. Esiste una abitudine ortografica tradizionale, che non cambia tanto facilmente le lettere.
Ci sono 5/7 lettere, la cui trascrizione etrusca è falsa.
1 : , ğ / g, ج, ג, no : p. 2 : , h$, ح, ח, no : V. 3 : , h, خ, ח, a volte anche E. 4. : , h, ه, ה, no X. 5 : 8, l, no F. 6 : , t, ت, ת, non X e diverso da 4 per via della gamba invertita più lunga. 7 : Θ , Th, serve per il fonema greco theta, per la dentale enfatica, t,, ط, tha, ט, thet, per la dentale assibilata, t, ث, thé, e per altre sibilanti.
Dopo correzione della translitterazione e consultando i dizionari d’arabo, che includono il linguaggio popolare, e il dizionario semitico nordoccidentale, non restano se no le parole derivate dal latino, dal greco e raramente altre lingue indoeuropee. Vorrei dire che i testi etruschi sono decifrati, completamente leggibili e comprensibili.
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