mercoledì 13 maggio 2009

E Dio creò Silvificus e poi, pare, Ainis

di Francu Pilloni

Il Dio di tutti fece il cielo e la terra. Poi continuò, giorno dopo giorno, a fare un sacco di altre cose, compreso l’uomo a cui soffiò l’alito della vita. Quindi si riposò perché in illo tempore le cose da fare erano relativamente poche, e avanzava del tempo per tirare il fiato.
Ma oggi è ancora così?
Si pensi a quanti cinesini e cinesine deve sfornare il povero (si fa per dire!) Dio ogni santo (naturalmente) giorno; si aggiungano i tanti indiani di qua e di là dell’oceano e anche i pochi italianucci, ivi compresi quelli di Sardegna.
Ah, che lavoro improbo, se non avesse pensato a meccanizzare il tutto con un ciclo continuo!
Ma Dio è Dio e può permettersi qualche sfizio, beato lui!, quando gli viene il ghiribizzo.
Un giorno infatti si disse: “Facciamo un essere molto più uguale a noi!”.
E siccome Lui è inconfutabilmente maschio, essendo Dio Padre maschio per antonomasia, Dio Figlio per suo volere, Dio Spirito per le sue opere, prese un po’ d’impasto e fece un essere che fosse maschio almeno il doppio degli altri maschi, piazzandogli gli attributi di genere sia davanti che dietro. Scelse quattro ghiandole da testosterone fra le tante che aveva arrotolato, gli soffiò l’alito della vita scompigliandogli i pochi capelli, e disse: “Fiat Silvificus”.
E Silvificus fu.

Leggi tutto

2 commenti:

Gabriele Ainis ha detto...

Gentile sig. Pilloni,
per praticare l’ironia o lo sghignazzo bisogna aver studiato con un maestro, oppure avere una predisposizione genetica. La seconda evidentemente le manca, e per quanto riguarda lo studio, se c’è stato, direi che ha sortito poco effetto.
Posso permettermi allora un consiglio (pacato)?
Perché non legge i libri dei prodi difensori della (fanta)storia sarda? Troverà maggiori spunti per suscitare riso, sghignazzo e, se non opportunamente contrastata, anche incontinenza...
Provi, provi, vedrà che ridere.
Nel frattempo si eserciti: leggo sempre con piacere le critiche costruttive ed i testi intelligenti.
La ringrazio per l’attenzione.
Cordialmente,
G Ainis

Anonimo ha detto...

Non podet essere. A mie paret (m'apa a isbagliare) chi sas criticas e sos iscrittos chi s'ainu lezet cun piaghere, donzi die e donzi momentu, sunt sempere sos suos. Custu s'est amacchiande de aberu brincande de unu logu a s'ateru!
Che bello e che bravo che sono! Tutti mi cercano/ tutti mi vogliono/ donne e ragazze/ vecchi e fanciulli,/ainis qua e ainis là,/ sono l'ainu della città, della città, della città, della cittaaaa...(si chiuda il sipario)