di Alfonso Stiglitz
Caro Gianfranco
Una risposta rapida: nello stupirmi per questo tuo innamoramento delle tesi su Atlantide e sul fatto che praticamente, caso unico nel mondo della scienza mondiale, l’onere della prova non sia in carico di chi avanza una teoria, ma debba essere l’Ente pubblico a ricercarla, vorrei sommessamente farti notare alcune cose:
1) le analisi sul terreno (i miracolistici carotaggi) esistono già, sono centinaia e centinaia, in tutte le situazioni possibili, effettuate da studiosi di diverse competenze e per scopi diversi; esistono le stratigrafie delle aree archeologiche che in modo ben più completo possono certificare l’esistenza o meno di un maremoto.
Compreso Barumini, di cui sono noti i dati sin dagli anni ’ 50: ebbene non è coperto da fango ma da strati di vita successivi a quello nuragico, come è costantemente documentato nelle aree archeologiche; (se vai sul sito della rivista Il Manifesto sardo troverai vari articoli sul tema, con i dati che riguardano Barumini, il Sinis, s’Urachi)
2) la civiltà nuragica non è scomparsa nel 1200, né vi sono segni di un cataclisma traumatico di quella civiltà; e anche qui i dati sono disponibili a tutti; anzi da quel momento c’è una rapida crescita e sviluppo (pensa ai pozzi sacri o ai bronzetti e alle statue)
3) l’affermazione che i nuraghi della pianura siano coperti (perché colpiti da maremoto) mentre quelli delle montagne si sono salvati, è un’autentica sciocchezza: vieni a trovarmi a San Vero e ti dimostrerò con una semplice passeggiata l’inconsistenza dell’affermazione.
Infine una domanda al giornalista Gianfranco Pintore: com’è che nel profluvio di articoli su Frau e interviste a lui nessun tuo collega trovi il tempo di chiedergli conto del perché ignori i dati scientifici da decenni a disposizione di chiunque voglia leggerli? Com’è che mai riesci a vedere un’intervista sul problema a un archeologo sardo? Com’è che è stato difficilissimo far pubblicare qualche raro articolo critico sui nostri giornali.
Prova a fare uno spoglio e probabilmente ti stupirai. Ti evito l’elenco della sequela di insulti che Frau riserva a chiunque esprima un’opinione differente dalle sue, puoi trovarli in internet. Sempre a proprosito di giornali, prova a chiederti come mai il numero divulgativo della rivista Darwin, scritto da archeologi sardi o che operano in Sardegna e che ha venduto più di 20.000 copie senza parlare di Atlantide, è passato e passa sotto silenzio nella nostra stampa? (peraltro è scaricabile gratuitamente dal sito della Regione).
Facciamo una cosa trova il tempo di venire, intervistami, dati alla mano e ti mostrerò perché la Sardegna non è Atlantide: almeno tu sarai disponibile a sentire l’opinione di un archeologo sardo (visto che per l’autore di Atlantide siamo tutti degli ignoranti, dei servi, dei pazzi, mentre invece i suoi grandi esperti, guarda caso tutti continentali...). Ti mostrerò anche il famoso strato dello tzunami.
Caro Alfonso
Trovo non molto conveniente avere l’ultima parola in una discussione nel corso della quale “le parti” hanno già espresso le proprie convinzioni. Lo faccio solo quando, come in questo caso, qualcuno mi pone questioni. E allora: ho smesso di innamorarmi delle tesi molto tempo fa, quando mi accorsi che le magnifiche sorti e progressive nascondevano una buggeratura. Della tesi di Sergio Frau non sono innamorato. Constato che c’è e che le antitesi, a mio parere, non sono convincenti.
Quanto a ciò che agita le menti dei miei colleghi giornalisti, ho smesso di interrogarmi. Penso avesse ragione il presidente della Convenzione europea, Giscard d’Estaing che, a chi gli chiedeva come mai la stampa non seguisse i lavori del suo organismo, rispose: “Può darsi perché non vedono correre sangue”. Per il tuo invito, grazie. Non mancherò, anche se non sono in grado di dire quando potrò onorare l’impegno.
PS – Qualche ora prima del tuo, ho ricevuto un interessante commento di “Francesco” al mio articolo (non mi riesce chiamarlo post) che ha suscitato il tuo graditissimo intervento. Lo consiglio a te e a chi ci segue.
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