di Gigi Sanna
No, non spaventatevi (o, se si vuole, non rallegratevi ancora). Quello che vedete a fianco non è nient'altro che una simulazione di una trascrizione di un coccio scritto rinvenuto, mettiamo, alla fine degli anni Ottanta nel meridione della Sardegna. Come si può notare i grafemi sono di tipologia cuneiforme ugaritica arcaica e riproducono alcune lettere a cui abbiamo cercato di dare un senso ipotetico, immaginando che nella migliore delle ipotesi ci sia scritta la 'formula' ternaria, cara ai nuragici e variamente combinata (per la posizione o reiterazione del determinativo) nlh 'ag h 'ab h'. A questa abbiamo aggiunto un'altra voce attestata ormai in diversi documenti nuragici in scrittura protocananaica e fenicia arcaica.
Ora, se noi possedessimo questo coccio nuragico (a prescindere dal contesto) e questa scritta, potremmo ottenere subito questo risultato sia ai fini epigrafici che linguistici ...
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Questa che, flirtando con il thriller, Gigi Sanna presenta come una simulazione ha tutta l'aria di essere la maschera di un volto maledettamente reale. E anche un po' vecchiotto, visto che dovrebbe avere qualche millennio e, forse per questo, negato alla vista di tutti, come fanno coloro i quali preferiscono custodire in casa i vecchi troppo decrepiti per essere mostrati a chi non è un parente stretto. Ci sono, nel noir archeologico di Gigi Sanna, sufficienti indizi per capire di che cosa parli nel suo articolo: si tratta di un coccio già visto dal professor di Giovanni Pettinato, archeologo e professore ordinario di Assiriologia alla Sapienza di Roma. Venti anni fa e rotti. Io mi chiedo, e chiedo agli archeologi che frequentano questo blog, come si faccia a tollerare una simile sottrazione di prove. Lo so, mi si potrebbe rispondere che il coccio è ben custodito da qualche parte e che i parenti stretti del vecchio reperto sanno dove si trovi. Ma è possibile digerire una cosa del genere, senza che il mondo dell'archeologia sarda si ribelli e chieda conto a chi nasconde e, soprattutto, tace? [zfp]
17 commenti:
A proposito del punto 4.
Vedo che le tre lettere ugaritiche aggiuntive dello schema della tav. A5 non sono indicate troppo bene dalla freccia. La seconda freccia a destra a partire dall'alto indica tre piccoli cunei (che si possono vedere agevolmente ingrandendo la fotografia ), ovvero un 'lamed' della tipologia 'breve' (così la chiamano alcuni). Osserva come sono disposti in 'scala' da sinistra verso destra. Aspetto questo che li rende inconfondibili e quindi inconfondibile la lettera alfabetica. Considera che nella tavoletta a 5 di Tzricotu questo segno (di 'tre' segni) è piccolissimo, frutto di arte miniaturistica della bronzistica davvero impareggiabile. Solo l'anello di Pallosu di S.Vero Milis gareggia e regge il confronto in quest' arte raffinatissima.
Cara Aba, nonostante i sessanta e più documenti epigrafici io credo che siamo appena agli inizi della ricerca. Di ugaritico se ne troverà ancora dell'altro per un semplicissomo fatto. Non mancava certo la materia prima. Ma perchè l'argilla ci restituisca dei 'documenti' è necessario che essa sia stata sottoposta a cottura. Altrimenti il tempo la sfarina e la consuma rapidamente. Si sa quanta documentazione di tavolette in lineare A e B è andata perduta a Creta e in Grecia (perchè illeggibile), degli stessi rinvenimenti dell'Evans. Nessuno aveva provveduto a salvaguardare le tavolette e i cocci che erano stati collocati ed accatastati in luoghi umidi e/o con temperature estremamente variabili. E'l'argilla cotta che ha permesso, in qualche modo, alla nostra barchetta di Teti di salvarsi. E' ancora l'argilla cotta che ha permesso che ci giungessero i 'cocci' di Orani.
Non so e non posso pronunciarmi sulla 'specialità' dei documenti dove è presente l'ugaritico. Bisognerà attendere, con pazienza. E bisognerà anche vedere, se possibile, il preciso contenuto lessicale della scritta del coccio che abbiamo annunciato.
Quanto al 'sigillo' (?) di Quirra la fotografia che è stata pubblicata su di esso e le pochissime righe a commento da parte dell'autore del libro impongono una certa cautela interpretativa. Quella che, del resto, ho mostrato nelle pagine di commento e di tentativo di spiegazione del mio volume.
Ieri non ho fatto in tempo a rompere; posso disturbare? prometto che non discuterò d'Ugaritico, sarebbe troppo persino da parte di dedalonur.
Volevo solo esporre alcune considerazioni da semplice bruco da Forum.
Tempo fa m'azzardai ad aprire una discussione sul frammento in oggetto, nel forum Paradisola ed altrove. La cosa fu intesa al solito come un attacco, all'Archeologia ufficiale.
Il minimo accenno a documenti perduti di fatto , genera spontaneamente l'autodifesa degli archeologi dalla accusa di occultamento, sino ad un certo punto pure legittima.
La principale conseguenza di questo clima, è che il frammento ugaritico, sia derubricato a voce di corridoio malignamente captato dai Fanta-X incendiari, per appiccare lo foco al baraccone Soprintendenziale.
Un notissimo frequentatore di Paradisola come di questo blog, fece poi notare che se Pettinato, avesse letto e riconosciuto un testo ugaritico, in un coccio sardo, non avrebbe esitato a riportarne notizia nei suoi scritti e studi. Infatti il ritrovamento davvero eccezionale (coccio sardo, Ugaritico, XV aC), avrebbe meritato una ben più ampia vetrina che le solite voci nelle quali il coccio è relegato ad aleggiare come un mistero misterioso.
se la memoria non m'inganna, persino non contava affatto che testimone del rinvenimento fu il Mastino,
Anche io preso dallo sconforto accarezzai l'idea di scrivere direttamente al Pettinato, poi mi frenò la seguente considerazione; se l'incendiario DedaloNur, avesse semplicemente riportato come gia fece Cannas, le dichiarazioni di Pettinato, avrebbe creato più casino e rinnovato discredito che altro.
Infatti, sono ormai schedato ed etichettato non super partes; sopratuto e semplicemente, le considerazioni riportate e di cui si ha notizia per solo sentito dire, non valgono ad imbastire una discussione sull'ugaritico o su altro.
Insomma avrei finito di nuovo per appiccare lo foco, e basta.
Servirebbe la viva voce del Pettinato , e giacchè il vegliardo fu così disponibile a rispondere a Cannas,mi pare saggio che ci si rechi a Roma, e lo si intervisti, e lo si costringa a mischiarsi nelle diatribe di noi sardi pelliti, con tutto quello che, mischino, gliene deriverà.
Serve un suo scritto, vergato e sottoscritto di suo pugno.
Giacchè, alludo costantemente al regime di insinuazioni e sospetti nel quale ci si riduce a far solo finta (perchè la voce dell'altro alla fine diventa sempre inattendibile) di discutere e dibattere, andrei dal Pettinato scortato da un Notaio, sempre che al vegliardo non causi emozioni troppo forti.
In Italia infatti dove la sfiducia è la regola, gia da vari secoli abbiamo previsti certi istituti che in altri Paesi (dove la fiducia, è la regola) giustamente,deridono.
Allora, prendetela pure come una provocazione semi-seria da bruco da forum, o anche come una barzelletta, ma se siete d'accordo con me, intorno alla penuria di fiducia, perchè non iniettare almeno un poco di sana romana Fides ?
anche perchè la fiducia è bene, il controllo è meglio (lenin).
Se l'idea del notaio fosse troppo risibile per esser approvata, trovate voi, un altro modo per darci quella trasfusione di Fides senza la quale non si può più davvero discutere...
Dopo , aver fatto tutto questo, se il coccio fosse foco, arderete lo mondo.....
.....ed a tutti taglierete lo capo a tondo. Così la citazione è completa ed io non rompo più...
salve a tutti.
@Aba e a Sanna
Sono mancato per un po' per soppraggiunti impegni,anche se vi seguivo lo stesso,quando potevo.
Questo coccio sarebbe un pezzo importantissimo,credo che possa essere una chiave a grimaldello, poichè esso viene da scavi autorizzati,con relativa stratigrafia.
Sulla sua esistenza non ci sono dubbi,su quanto vi è scritto, ancora poco si sa.
Occorre che il coccio salti fuori, e che sia studiato accuratamente.
Rimango però fiducioso,e spero molto presto di vederlo almeno in foto.
Mi piacerebbe in ogni caso vedere anche quel sigillo cilindrico di San Sperate.Se non altro bisogna stabilire se sia effettivamente Cipriota.
Andrea Brundu
Ancora furti di identità?
Michael Ventris è morto e non può protestare contro l'ennesimo ladro di identità. Lo faccio io, cancellando il perdigiorno
Caro Dedalonur, lasciamo perdere il 'bruco' dei forum. E' acqua passata. Tante cose sono successe compresa la sua recente obbiezione da uomo, davvero 'super partes' (altro che storie!) quando si assiste non alla polemica costruttiva (anche quella da rugby neozelandese), non alla risata grassa della satira impietosa, ma solo alla piccineria, alla maldicenza, al fango. E di ciò la ringrazio comunque, pur sapendo che non l'ha fatto tanto per me quanto per il principio della correttezza che non può essere fatta tacere mai e in nessun luogo.
Lei si vanta con eleganza della sua libertà e indipendenza di giudizio. E offre le prove, anche con suo non celato divertimento.
'Vuole' la Fides? Bene. Non si tratta che di attendere, come ho fatto ben capire nel mio articolo. Stavolta non si ha solo la testimonianza di Pettinato e quella di Zucca (Mastino che io sappia, non c'entra), ma si ha la testimonianza di un terzo studioso che sa bene come sono andate le cose.
Ma questa però, caro Dedalonur, è la Fides per uno e uno solo ( forse non sarà neppure uno dei più importanti ed interessanti) degli oggetti scritti sinora rinvenuti. E di tutti gli altri che si dice? Manca forse la Fides per la barchetta di Teti? Manca per i cocci di Orani? Manca per l'anello di Pallosu? Manca per la lametta di Pirosu su Benatzu? Manca per la pietra di Perdu Pes? Manca ora per la scritta recente di Pozzomaggiore? Per quella del Nuraghe Zuras?
'Servirebbe la viva voce di Pettinato' lei dice e consiglia. E perchè, se la questione ormai ce la dobbiamo vedere ormai, con un minimo di dignità, tra di noi e solo tra di noi? Per la 'fides' basterà solo che lo studioso che ha trovato il coccio (di cui si sa il nome), rompa gli indugi e dica domani o dopodomani o il mese venturo (questo non lo so) quello che 'deve' dire. Capisce perchè ho virgolettato il 'deve'?
Lei termina con dei versi molto famosi. L'ugaritico del coccio però non taglierà, non si illuda, affatto lo 'capo' a tondo perchè ci sarà sempre una giustificazione 'scientifica' perchè si trovi in un coccio nuragico. Io ad es. farei così, se fossi l'avvocato del diavolo. Basandomi sull'insegnamento di Rubens d'Oriano direi che non solo a S.Imbenia di Alghero i nuragici scrivevano nella ceramica imitando come scimmie coloro che sapevano scrivere, ma che anche nel sud della Sardegna le strane caccole triangolari dei cunei attiravano e facevano impazzire gli analfabeti. Anzi c'era ormai un vero e proprio sport nazionale, da sant'Antioco ad Arzachena, con tanto di gare e di premi per chi li sapeva imitare meno 'maldestramente'. Tutti i 60 documenti, spesso così miseri e malconci, sono la prova provata e scientifica del divertimento collettivo intertribale.
E allora la sua Fides? Servirà ancora Pettinato?
@ Aba Losi
grazie mille per gli auguri, tuttavia, un in culo alla balena era più gradito e calzante.
Per il resto, non credo che non c'entrassi nulla nulla.
Se il tipo che Le ha rivolto quei graziosi complimenti è il medesimo finto Dedalo ed autentico Froc , allora devo aver contribuito in qualche modo a farlo incazzare.
@ Sanna
Solo per cortesia, non tiri in ballo gli altri documenti su di essi, parto sfavorito per formazione personale inoltre adesso non ho proprio modo di rileggere qualcosa e documentarmi. Alzo subito bandiera bianca, son preso da troppo altro.
Non avrei dovuto forse postare quel commento visto che gia di partenza son perdente. ma senza entrare nel merito della questione volevo solo far notare come ormai, il dialogo, quello vero, sia perso da tempo, per questo ho tirato in ballo la Fiducia e Pettinato.
L'autorità del Pettinato le servirà senz'altro in mancanza di un altro esperto orientalista.
Non è poi azzardato scommettere sul fatto che l'archeologo che ha in mente in tutta probabilità, non abbia le stesse competenze linguistiche.
Francamente ho i miei dubbi sul fatto che non intenda parlare, quasi che fosse minacciato, ma dando per scontata la Sua più completa sincerità e convinzione nel ritenerlo, allora direi che una presa di posizione ufficiale del Pettinato, non farebbe che incoraggiare, il Signore, ad affrontare la questione.
Sono certo che un coccio sardo del XV aC non mozzerebbe a tutti lo capo a tondo. Contrariamente a quanto si è detto qui su di me, non sogno ne ho illusioni.
Gia da molto ho fatto strage delle speranze.
Non sarà la prova che i sardi di quel tempo, scrivessero, ne sono certo. Mi accontenterei per adesso del fatto che siano attestati rapporti con la più estrema sponda del Levante.
Il resto se dovrà venire verrà da se.
Un passo alla volta, insomma, ed andare a Roma non è poi manco troppo lungo, mezz'ora di aereo e si è arrivati.
Bruco da forum, lo trovai un insulto geniale. Risi molto e da lo allora l'ho fatto mio; In tutti in sensi, giacchè la persona a cui lo rivolse, non è adatta, mentre a me sta assai calzante, tanto che non lo considero affatto un offesa ma solo la realtà dei fatti (per me).
Salve, ed ancora coraggio per le Sue ricerche. In tutto questo, il Gregge, è la sola cosa da temere.
Su Mastino,
ricordavo la presenza di una terza persona oltre allo scopritore materiale e al pettinato coinvolta nella vicenda.. non potendo controllare ho fatto semplicemente il primo nome che m'è venuto in mente.
va bene anche Zucca, poco cambia.
P.S.
dimenticavola cosa più importante, fate in fretta con Pettinato...... odora di mogano....... :D
Cero, certo, il 'gregge' ma anche gli 'egregi' ( 'i fuori dal gregge'), o meglio, certi presunti egregi! Arratz''e balentes! Forse ne parlerò, di tale genia, entrando nel merito, durante la presentazione del libro di Gianfranco Pintore 'Sa Losa de Osana', che si terrà sabato 27 Marzo alle ore 17,30 in Oristano. Naturalamente colgo l'occasione per fare, nel mio piccolo, un po' di pubblicità al Direttore (che se la merita davvero dal momento che qui, nel suo Blog, si citano, a proposito e non poche volte a sproposito, tutti i libri tranne i suoi).
Mi piacerebbe partecipare, potresti scrivere l'indirizzo?
Eccolo: Sala Conferenze del Comune di Oristano, via Sant'Antonio. L'inresso però è dalla parte della via Cagliari.
Credo che sarà una occasione anche per parlare di archeologia e di lingua sarda assieme. Vedo che ora i due argomenti, con spunti di notevole interesse, corrono paralleli nel Blog.
Coraggio Gigi,
Anche il capitano Kirk e il signor Spark sono con noi.
Combattono a fianco dei guerrieri shardana.
Che la forza sia con te
Tuo Michael Ventris
@ Pseudo Ventris
Oggi sono in buona e non la cancello: mi spiacerebbe togliere agli altri la possibilità di gustare la sua incommensurabile imbecillità. Ma non ci faccia il callo. Lei mette parole in fila e spreca tempo. A me basta un click per restituirla al suo mondo di anime in pena
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