mercoledì 3 marzo 2010

Il documento in ceramica di Pozzomaggiore



di Gigi Sanna

Trascrizione:

ŠRDN [AB]

'AK ILI H 4
H 'AK YH H
H NAHAS 4
H Kaph NR 4

Il documento presenta una scritta con 22 segni in alfabeto nuragico (v. tab.1 e 2) d'ispirazione pittografica orientale 'protosinaitica' ('aleph, yod, resh, nachas, kaf) e 'protocananaica' (dalet, shin, resh, kap). Ma ci sono anche i caratteri 'sardi': yod, hē, ed il simbolo numerico 4 con valore, come vedremo, di 'forza'. Il segno numerico è ripetuto per tre volte alla l. 2, alla l. 4 e alla l. 6. Vedremo che questa disposizione non è accidentale ma voluta dallo scriba per dare maggior senso all'intera scritta. I segni compaiono di dimensioni diverse ed in particolare si nota come più grande degli altri il 'lamed' della seconda linea.
Le sei ll., hanno rispettivamente 4, 6, 5, 3, 3, 2 segni. Ma la prima con ogni probabilità è mancante di due lettere alfabetiche (v. fig.1). Pertanto in origine la scritta era composta da 24 lettere
La lettura procede da sinistra verso destra, ovvero in senso progressivo, come talvolta nella scrittura nuragica. Dette linee teoriche si presentano tutte manifestamente oblique. Non sembrano comparire segni agglutinati, caratteristica questa della maggior parte dei documenti nuragici sinora rinvenuti...

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43 commenti:

francu ha detto...

Caro Gigi,
constato che la lettura delle iscrizioni sardo-arcaiche che tu ci proponi (e ti sono grato perché lo fai) sono abbastanza univoche, testardamente univoche, se contrapposte ai codici di scrittura usati dagli antichi scribi.
Qualcuno, che più di me s’intende di archeologia, ha già detto che se e in quanto un reperto presenta “graffi” di supposta scrittura viene come importanza, non al secondo posto, ma al terzo, se non al quarto. Insomma, è qualcosa d’incidentale, perché l’importante è sapere dove, quando, da chi e perché è stato scoperto o rinvenuto, dove si trova, a chi assomiglia, cosa ha detto chi l’ha trovato/scoperto, e chi l’ha visto e osservato dopo, specialmente se, ad esempio, un D’Oriano qualsiasi, essendosi sicuramente amaramente pentito, ha supposto che un’ancora in granito sardo, trovata in mare davanti ad un nuraghe (sardo anch’esso?), si potrebbe dire di epoca nuragica.
Ma quando mai! Per me, e per chi se ne intende più di me, è solo una perda po argiolai, fosse pure per trebbiare praterie di posidonia, sennò come faremmo a chiamarla palla marina?
Dunque, allo stato dell’opera, quello che brucia è il fatto che ancora non si sia reso pubblico il dove-come-quando il reperto è stato trovato, il dove e da chi è attualmente custodito. Si aspetta di sapere questo, dopo di che, vedrai, specialmente se non avranno da alzare la voce sul chi, nessuno fiaterà più. Lo hanno fatto per l’altare della Giara (D: ma chi ha detto che è nuragico? R: Lilliu. Replica: silenzio), salvo poi a tirar fuori apriscatole d’occasione, quanto si poteva anche parlare di unghittas.
Ma tornando ai codici di scrittura arcaici, ti chiedo: non sarà che ci sia stato un signore-giudice che, tipo Soru, abbia imposto una LSC agli scribi del tempo?
Vedi, in effetti non sapevo se scrivere questo commento qui o al post precedente dove due linguisti nostrani, io spero bravi e spiritosi, si confrontano su un’opera di altro linguista (questo sicuramente bravo, anche se forestiero ma, ahinoi diventato stanziale e che ci vuol bene, ma proprio a tutti i sardi, come il nobile crucco sardopatior). Alla fine ho scritto qua perché non me la sono sentita di inquinare quel botta e risposta fra i nostrani studiosi. Avrei potuto dire, o avuto da ridire, sul fatto che, se oggi i sardi parlano grazie al fenicio, al latino, all’italiano, ieri l’altro parlavano grazie al basco. E siccome i baschi non ci hanno mai invaso (notoriamente portavamo le barrittas), devo supporre che a turno ci siamo trasferiti noi sardi nel paese basco per imparare a parlare.
Mi capisci ora perché mi sono tenuto lontano dalla singolar tenzone?
Ma non è tutto. Ricordi quel ciondolo a forma di testa di vipera con lato pancia scritto, che avevo postato qualche mese fa?
Non ci crederai, ma sono riuscito a interpretarlo. Ti prego di non chiedermi come, ma solamente cosa. Dice così: (la mia) FORZA (sta nel fatto che sono) PADRE, (perciò) NON FIGLIO (del) FUTURO.
Non sono sicuro, ma penso che lo scriba o chi per lui non fosse molto ottimista se, come mi pare, abbia voluto dire questo: la mia fortuna (forza) sta nel fatto che sono venuto prima di voi (Padre), così che nessuno mi potrà accusare di essere simile a voi.
Come faceva a essere così sicuro che c’era solo da vergognarsi di noi?

Unknown ha detto...

"Il lusus scribendi della scuola"? Lusus significa gioco, divertimento, probabilmente voleva dire l'usus scribendi: ecco trovato un caso di agglutinamento di L! :-)
saludausatottus

(p.s. la scritta è interessante, ma perché accettare acriticamente la notizia che il signor Shardana abbia trovato una ziqqurat a Pozzomaggiore? Il nuraghe è noto e descritto da tempo. Suvvia, un po' di serietà alle volte non guasta)

Archeologia Sarda ha detto...

Si potrebbe gentilmente sapere di che nuraghe si tratta di Pozzomaggiore?

Sisaia ha detto...

@ Pilloni

Per quanto riguarda l'ancora di Cugnana, visto che è stata trovata in soli 2,5 metri di acqua, forse bisognerebbe dare un'occhiata anche ai livelli eustatici del mare in quella zona nel tempo e tenere anche conto di eventuali bradisismi positivi e negativi.
Forse.

Sisaia

Gigi Sanna ha detto...

No Maura è grave quello che dice (a meno che lei, come mi auguro, non abbia voluto scherzare e fare spirito di patata): non c'entra niente lo 'USUS', c'entra il 'gioco' appunto, il compiacimento, tutto interno a determinate scuole (a partire da quella sublime egiziana dei geroglifici) per e nel modo di scrivere (soprattutto con quello nascosto) e di riportare i significanti. Ha mai sentito parlare ad es. della scrittura Kufi? Una scuola scribale di antichissima origine. E' celebre proprio per il 'lusus', per il divertimento nell'escogitare modi intelligentissimi, raffinati e sempre diversi nello scrivere.Il Lusus degli sribi nuragici ha, per ora, il maggior livello di espressione nelle quattro tavolette di Tzricotu, nell'anello sigillo di Pallosu e nella Stele di Nora. Del Lusus ( e non dell'USUS) raffinatissimo di quest'ultima ho parlato nel mio recente saggio sulla Stele di Nora. Non è la prima volta che il termine adoperiamo, anche in questo Blog.
Comunque, Maura mi sa dire perchè la scritta è interessante?

Mauro Peppino Zedda ha detto...

Caro Gigi,
potrei conoscere più dettagli sul supporto
scrittorio?
mi pare di capire che l'iscrizione è stata fatto su un frammento di vaso, o sbaglio?
se così fosse avete riconosciuto a quale facies culturale appartiene il coccio?

Gigi Sanna ha detto...

E' noto che ogni sforzo, anche il più intenso e prolungato, teso ad identificare attraverso i dati dell'onomastica, della toponomastica e dei documenti 'storici', la lingua sconosciuta di un popolo di antica e lunga civiltà, risulta privo di salda consistenza scientifica - perchè sempre soggetto agli arbitri del metodo comparativo ed indiziario -se esso non riesce ad avere anche, come base d'avvio, qualche documento scritto. Nella peggiore delle ipotesi può avvenire che i documenti non si trovino in quanto quel popolo, pur avendo lasciato numerose ed inconfutabili testimonianze di livelli di civiltà superiore o avanzata, non si è mai servito di nessuna forma di codice alfabetico.
Può accadere ancora che i documenti scritti non emergano, anche se ci sono, per motivi da imputarsi alla cattiva sorte di ciò che le antiche rovine offrono, da tempo e nel tempo, sia alla vista comune sia all'incessante e mirata attività di scavo degli archeologi.
Ma potrebbe darsi anche il caso che questa non buona sorte non sussista, semplicemente perchè ciò che pur si vede e che anche si trova elude continuamente, come documento 'scritto', per soverchie difficoltà soggettive ed oggettive di comprensione e d'interpretazione dei 'segni' l'attenzione e l'intuito, anche quelli più vigili e pronti, degli studiosi(da Sardoa Grammata, risvolto di copertina).

Mauro Peppino Zedda ha detto...

Sanna Write: "lasciato numerose ed inconfutabili testimonianze di livelli di civiltà superiore o avanzata,"

abborro nel modo più assoluto e totale il termine "civiltà superiore o avanzata"

sottintende che vi sono civiltà inferiori, che a mio parere non esistono , esistono solo nelle mentalità distorte degli esseri umani.
Una malattia, mi ci metto anch'io, da cui dobbiamo guarire!

Mauro Peppino Zedda

Gigi Sanna ha detto...

Caro Zedda, per ora accontentati dei dati che ti abbiamo offerto. Gli altri li saprai. Non penserai, spero, che nel Blog abbia inserito il giusto e l'occorrente per una pubblicazione cosiddetta 'scientifica'? Il dato dal punto di vista epigrafico e paleografico può essere già oggetto di ampia discussione. Quanti aspetti ci sono che non ho messo ( hai visto quanti Aba ne ha già messo in rilievo?) nel mio articolo di anticipazione! Anche perchè Leo Melis mi ha pregato vivamente di non essere troppo 'tecnico'.
Se non puoi entrare nel merito statene buono buono alla finestra. Aspetta i bolli altrui!

Gigi Sanna ha detto...

Caro Zedda, pensala come vuoi ma non usare il verbo aborro (lascia perdere l'abborro arcaico e toscano!) dal momento che lo ha svilito, tanto da renderlo ridicolo, un pallone gonfiato quanto cretino della televisione!
Ma io ho postato il brano per ben altro. Per questioni di astratta toponomastica ma soprattutto per far capire, a chi vuol capire, semplicemente questo:

Ma potrebbe darsi anche il caso che questa non buona sorte non sussista, semplicemente perchè ciò che pur si vede e che anche si trova elude continuamente, come documento 'scritto', per soverchie difficoltà soggettive ed oggettive di comprensione e d'interpretazione dei 'segni' l'attenzione e l'intuito, anche quelli più vigili e pronti, degli studiosi'

Sottolineo: ...PER SOVERCHIE DIFFICOLTA' SOGGETTIVE ED OGGETTIVE DI COMPRENSIONE E D'INTERPRETAZIONE DEI SEGNI...

Non c'è bisogno che io spieghi cosa vuol dire quel 'soggettive ed oggettive'

Unknown ha detto...

Caro prof. Sanna,
per risponderle, credo che il documento di Pozzomaggiore sia degno di considerazione per studiare i sistemi scrittori in uso nella Sardegna antica (ecco un bell'esempio di santa prudenza): per questo, anyway, resto dell'idea che sia opportuno che gli esperti interessati alla questione (oggi o domani, quando vi saranno) siano messi nelle condizioni di conoscere quante più informazioni sul contesto di rinvenimento: per conseguenza, spero per tutti noi che il documento e il luogo esatto in cui è stato trovato vengano segnalati e documentati in modo preciso, se non è stato già fatto, e che il frammento non sia destinato a restare nelle mani di un privato (penso ad es. ad una custodia presso il Comune, vista la poca cura che ne avrebbe la Soprintendenza). E sottolineo questo documento, perché mi pare degno, ripeto, e non penso altrettanto per la tavoletta di Tzricotu, per la quale, per il rispetto che ho per lei, ho taciuto finora ma devo dirle in tutta onestà che ho pochi dubbi trattarsi di manufatto bizantino privo di scrittura (e dubito che ne esistano altre, posto che in 15 anni chi ha avuto tanta premura di farne dei calchi non ne ha fatto mai venir fuori una sola fotografia; a pensar male si fa peccato ma...), non il vaso di Arzachena, su cui non mi pare di vedere segni grafici, non il bellissimo bassorilievo dal nuraghe Losa. Altre testimonianze grafiche da lei portate mi paiono interessanti, ma attribuirle all'epoca e alla cultura nuragica mi pare correre davvero troppo. Bisogna sceverare il grano dal loglio, e penso che il documento di Pozzomaggiore sia un documento promettente su cui fare dei ragionamenti: è il mio pensiero, se ne farà una ragione (apprezzi la mia onestà).
cordially

batsumaru ha detto...

Signora Losi,
intanto grazie perché mi considera un suo amico, mi fa piacere: lei è un interlocutrice piacevole, briosa.
Lei mi concede più di quello che io stesso mi concedo: non abbia troppa fiducia in me! Se ha letto un cortese scambio di idee fra me e il prof. Sanna, ho detto da subito che ci sono dei terreni (linguistici) in cui mi sento a mio agio, altri no. Evito perciò di ripetere.
Forse è il caso di ricordare che il sardo è una lingua neolatina (almeno: sino a prova contraria, capita di tutto in questo pazzo mondo): la conoscenza del latino per un'analisi storica del sardo non è poi così inutile, direi.
Quindi, se qualcuno mi dice che il sardo coddhare deriva dall'accadico, io, che pure l'accadico non lo conosco, sono in grado di dire che è una fesseria, senza ombra di dubbio (perché ciò che in una lingua neolatina si spiega agevolmente col latino non necessita dell'accadico, o no?). Chi mette in dubbio questo, dimostra di avere un'idea avventurosa della linguistica e della fonetica storica. Altrimenti lo sfido a presentare le proprie speculazioni presso una qualunque rivista scientifica del settore: troppo facile dire "secondo me è così", "la questione è opinabile", "mi dovete convincere". Non sono responsabile delle altrui incompetenze, né voglio farmene carico.
Qualche altro punto, che va periodicamente ribadito.
1) Lei ritiene di poter dire la sua su certe questioni. Si decida a presentare il suo pensiero presso le sedi scientifiche opportune. In fisica farebbe così, perché non in questo campo? E' una cosa che ho già sottolineato e che continuerò a sottolineare tutte le volte che serve. D'altronde, questo blog è frequentato da persone che sono riuscite, pur non provenendo dall'accademia, a far pubblicare i propri studi in sedi molto prestigiose. Si può provare a imitarli, se si è convinti di avere le carte in regola. O è scienza, o non è scienza: la scienza ha le sue regole, anche nella presentazione delle proprie teorie. Non ha ragione chi strilla di più di aver ragione, di scorgere delle evidenze, di temere complotti.
2) Sollecitate gli archeologi a darvi risposte. Qualcuno qui, se ho ben capito, ha provato a darla qualche risposta, ad es. rimarcando che è difficile pronunciarsi su reperti che sono sempre e puntualmente al di fuori di un contesto stratigrafico (ho capito male?).
Comunque: individuate voi le persone. Se sono docenti universitari, avranno anche un orario di ricevimento: io penso che una chiacchierata informale non ve la rifiuteranno. Se sono all'oscuro della questione, li informerete. Se sono al corrente, qualcosa vi diranno, io penso. Per le risposte ufficiali, sedi ufficiali.
Mi chiami pure "manga della domenica", non mi offendo. Il mio latino non lo propino: non ho la pretesa di darglielo per endovena, se vuole se lo studi da sé, e anche uno sguardo al Wagner non le farebbe male, detto con rispetto per lei e per il Wagner.
Infine, una domanda: ha messo nel conto che potrebbe aver preso qualche gigantesca cantonata? Perché, vede, se continua a insistere sul blog e non si decide a proporsi su palcoscenici più adatti alla presunta dignità scientifica dei suoi costrutti teorici, sarò legittimato a pensare che neppure lei ci crede tanto.
Con simpatia immutata, Batsumaru

batsumaru ha detto...

p.s.: un interlocutrice = un'interlocutrice

Gigi Sanna ha detto...

Cara Maura, grazie per il rispetto, innanzitutto. Per il resto tutto bene Intendo che oignuno può pensarla come vuole) tranne il ...'correre davvero troppo' e lo 'sceverare il grano dall'oglio'. Chi è mai, per giudicare con tale sicurezza , quella che dice io 'corro troppo' oppure in grado di dire 'questa è una cosa buona e questa non lo è'? Lei è cortese ma mi piacerebbe che lo fosse sino in fondo, e pertanto meno sicura nelle sue affermazioni. Sa da quanti anni, giorno dopo giorno, cerco di porgere grano e non oglio? Soffro molto per questo e per capire non bisogna leggere un po' o avere delle impressioni. Bisogna padroneggiare perfettamente il sistema della scrittura. Che c'è ed è difficilissimo da apprendere senza tormento. Per es. uno che non possiede il codice di riferimento, a parte le doti necessarie d'intuito, mai e poi mai riuscirà a comprendere che il vaso di Arzachena ha una stupenda scritta con sistema logografico, pittografico- acrofonico e numerico. Lei trova 'interessante' e scritto il frammento di ceramica di Pozzomaggiore unicamente perchè si avvicina alla scrittura lineare che usiamo noi. Si 'avvicina' badi bene;ma osservi attentamente i segni e noterà che anche qui il 'lusus' rispetta il codice di Arzachena: pittografico, pittografico acrofonico e numerico. O non è così? Passi poi al codice di Tzricotu,e poi al codice del sigillo di pallosu, poi a quello della barchetta di Teti, e poi a... e poi mi dica.

G.R.S. ha detto...

Interessantissimo reperto...si può sapere dove è stato trovato?
Come, in che modo?
Proviene da uno scavo stratigrafico?

Mauro Peppino Zedda ha detto...

Gigi Sanna: io ti dico che non ci capisco un tubo di tale "pittografico acrofonico e numerico",
non so sei hai ragione o torto, se sei soggettivo o oggettivo, ma sei senz'altro Divino!

Mauro Peppino Zedda ha detto...

Caro Batsumaru,
a quale famiglia linguistica apparteneva secondo lei la popolazione nuragica?

Gigi Sanna ha detto...

Cara Aba, lo Stiglitz è destinato ad avere fama di un gran pasticcione. Universalmente un pasticcione. Lui si offende per il termine ma è così, purtroppo. Quello giusto.
Diciamo subito però chi è il soggetto, per i pochi che non lo sanno, sul piano della conoscenza epigrafica ed ermeneutica :
1) E quel tale che quando è comparsa nel Blog di Gianfranco la scritta del Nuraghe Aiga di Abbasanta ha affermato: 'Finalmente Gigi Sanna ci propone qualcosa di interessante. Ma perché la scritta è protocananaica?' Per lui, da sempre noto epigrafista, era 'naturalmente' fenicia. Non capiva ( per ignoranza ma anche incapacità totale di lettura) che il segno iniziale, letto come 'pe' , non lo era affatto in quanto si trattava di un 'lamed' ( registrato tra l'altro dal Garbini!) che ha IL SIGNIFICATO COMUNISSIMO (tanto che introduce una caterva di iscrizioni semitiche) di 'PER' (ad es. L B'ALAT : 'per la Signora)
2) E' quel tale che, pur di far immediato fuoco di sbarramento contro dei superbi documenti scritti, non solo ha assecondato (e ancora asseconda!) la follia interpretativa di Paolo Benito Serra (il noto longobardista che ha messo a testa in già tutte le lettere:ugaritiche, protosinaitiche, gublitiche delle tavolette di Tzricotu) ma ha aggiunto anche che erano matrici per puntali per spade ( capite? Matrici per puntali per spade!)
3) E' quello che di fronte ad una prova lampante, come le lettere della pietra del Nuraghe Pitzinnu di Abbasanta, ha sostenuto che il serpentello sulla sinistra è un motivo decorativo recente dal momento che tanti documenti romani li riportano.
4) E' quello che di fronte all'evidenza del simbolismo fallico nuragico è stato capace di negarla e replicare che quelli di S'Urachi non erano falli e che comunque erano manufatti da riportare al periodo romano (tanto che si è beccato la dura e ovvia replica del presidente del GRS: e non solo la sua).

Gigi Sanna ha detto...

II


Veniamo ora alla superba lettura del 'puntalista' nonchè certificatore 'al di là di ogni ragionevole dubbio' dei modani matrici per linguelle cavalleresche da parata di origine turco mongolica.

Prima linea.
Lui ci vede MRD e 'se proprio si volesse leggere un alfabeto orientale' (notare l'umiltà espositiva) ShHD.
Non è chi non veda che ci troviamo di fronte alla stessa faciloneria con la quale si è letta la pietra di Pitzinnu. In questa infatti si sono viste e lette grottescamente delle 'A' romane mentre ci sono degli 'Aleph protocananaici, 'M' romane (ruotando ad arte, tra l'altro, il manufatto) mentre ci sono degli Shin, serpentelli decorativi mentre ci sono dei 'nun' pittografici , ecc. ecc..
Anche nel documento di Pozzomaggiore, pur di negare l'esistenza della odiata voce SHRDN (attestata ormai direttamente quattro volte nei documenti) il nostro fa delle acrobazie alfabetiche, saltando di qua e di là tra i repertori, non comprendendo di coprirsi di ridicolo perché, per un epigrafista serio (che guarda ovviamente sempre il tutto e non la parte) , con tale sistema sciagurato si nega qualsiasi scritta di qualsiasi alfabeto. Inoltre non si rende conto che trascura dei dettagli che fanno rabbrividire: la lineetta vicina al punto di frattura che va comunque segnalata e, possibilmente, interpretata. Essa consente di capire facilmente che la voce non è di tre lettere ma di quattro ( con enorme probabilità della presenza di un 'nun') e che la linea poteva procedere con altri significanti ancora. Non continuo con il semitico perché non voglio infierire e non continuo perché per sua fortuna anche lui non continua (e quanto avrei gradito!).
Comunque dal momento che il ridicolo reiterato non può che richiamare altro ridicolo diremo soltanto del 'lapsus' del testardo negazionista.
Se si è notato lui insiste e ribadisce che la sua predilezione di lettura è a vantaggio di MRD, anche se lascia un certo spiraglio per quella semitica. L'esito allora non può essere che una mistura, quello scontato della voce romana eccezionalmente solo consonantica MRD: ovvero quella della celebre espressione del generale Cambronne quando, sconfitto, si trovò nella necessità di arrendersi. Solo che nella disfatta di Waterloo Cambronne era il barone, nonché generale, Cambronne, Stiglitz solo Stiglitz.

batsumaru ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Mauro Peppino Zedda ha detto...

Caro Batsumaru,
poteva dirmi caro mauro peppino condivido la tesi di Tizio che dice....,
ma non l'ha fatto, perchè?

cordialmente

Mauro Peppino

batsumaru ha detto...

@ Mauro Peppino,
perché la risposta, per come la vedo io, non può che essere articolata e problematica.
Mi piacerebbe, davvero, poter dare una risposta secca, ma darei a intendere di avere certezze che non ho.
Ma forse ha ragione lei, l'ho presa troppo larga. Adesso ci penso, nel caso cancello il post precedente.
Saluti, B.

batsumaru ha detto...

Alla SIgnora Losi,
quando fa così mi sta molto simpatica. Continui, la prego.
Un saluto, B.

batsumaru ha detto...

@ Mauro Peppino,
ci ho riflettuto, credo sia cortese da parte mie provare a venirle incontro nei termini che mi chiede.
La domanda è: in quale famiglia linguistica si iscrive la lingua parlata dai nuragici?
La risposta è: per come la vedo io, non ho alcun elemento sicuro, o che offra garanzie accettabili, per espormi a dire che la lingua dei costruttori dei nuraghi possa essere ascritta a questa o a quella famiglia linguistica.
Questo è quanto.
Saluti, B.

francu ha detto...

Oh, sì!
Ho dato la mia risposta, ma l'ho postata a commento della cosa più recente.
Ho detto infatti che, presupposta medioevale, quella MRD poteva essere indifferentemente latina, italiana, francese o anche sarda: basta aggiungere due vocali, una E e una A finale, e la cosa è fatta.
Qui aggiungo: come si fa una persona a non sentirsi ridicolo per avere suggerito di leggerci quanto a tutti è venuto in mente di leggere?
Di là ho detto che domani mi procuro uno specchio gigante, così anch'io proverò ad arrampicarmici, visto che pare diventato lo sport del momento.
Purtroppo sono stato facile profeta quando ho supposto che avrebbero rincorso il dove-come-quando-chi pur di non parlare di scrittura ma di graffi.

Mauro Peppino Zedda ha detto...

Cara Aba,
non credo "il samurai" sia un paleoepigrafista, sei tu che sei convinta che chiunque bazzichi da queste parti voglia diventarlo!

A me "il samurai" "mi colpì" subito per l'approccio molto diligente alla sua disciplina (piace molto anche a Pittau, con cui ho discusso della sua identità).

Mi intriga sapere cosa pensa "il samurai" della lingua precedente al sardo neolatino, mi basterebbe sapere se la considera indoeuropea o altro.

Invece hai visto come mi ha risposto.... poteva dirmi almneono dirmi : prudentemente propendo per... invece niente!

D'altro canto mi fa piacere che non mi abbia detto condivido la tesi di... chissà se non vuole tirare fuori qualche interessante novità!

comunque poteva almeno dirmi propendo per la pista indoeuropea o non-indoeuropea!

certamente mi pare che escluda la pista semitica-accadica -sumerica!
tanto cara al mio primo maestro Raffaele Sardella! oltre che a te carissima gemella astrale!


PS : a proposito hai materiale da consigliarmi per la stella a 8 punte di cui hai parlato in un commento?

Gigi Sanna ha detto...

Cara Aba, io non la so datare ( tu sai quanto sia allergico alle date dopo tutte le scoppole che ci siamo presi in tanti anni: pensa solo alla datazione del protosinaitico che ora, dopo le scoperte di Wadi el Hol del Darnell, tendono a portare ai primi secoli dopo il Duemila! Oppure al cosiddetto 'gublitico' che il Mendenhall pone addirittura nel 2400 a.C.!) Comunque, se, dico se, mi dovessi pronunciare affidandomi alle date degli studiosi israeliani e palestinesi (immaginati però quanto 'amici') mi orienterei un po' più in là del periodo (XI sec.a.C.) che il Cross ed il Naveh offrono per il noto frammento di Stele di Nora di cui si è discusso anche in questo Blog.
Inoltre avrai notato che le lettere sono (con l'integrazione) 24, ovvero la metà esatta dei grafemi della Stele di Nora. E anche questo simbolismo numerico mi porta a non distanziare troppo nel tempo le due iscrizioni. Anche se è vero, com'è vero, che la simbologia numerica dei cosiddetti nuragici parte almeno dal XVI -XV secolo a.C.

Sisaia ha detto...

"Non trovo più il 3D in cui mi si invitava a leggere la nota 55 a pag 45.
Dovrebbe andar bene lo stesso qui.
Curioso, il volume si è aperto immediatamente alla pagina giusta che era stata schiacciata da qualcuno che cercava la stessa cosa prima di me. Ho letto con accuratezza più volte, soppesando punti e virgole.
Purtroppo non ho trovato riferimenti scientifici tranne quanto segue: P.B.Serra.
Il resto lo farà la forza di gravità.

Sisaia

02 marzo 2010 22.50
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https://www.blogger.com/comment.g?blogID=1182610305629149569&postID=4505695484842919621
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Passerà di nuovo in cavalleria?
Sarebbe buona norma ogni tanto rileggere i vecchi 3D.

Sisaia

shardanaleo ha detto...

Se in passato leggere il blog di Pintore mi portava del fastidio per via di tanti TROLLS e INNOMINATI vari che imperversavano con i loro insulti, ora leggervi è diventato (quasi) piacevole. Se non per una placida quiete dopo la tempesta, almeno per una tregua nell'uragano.
A movimentare però questa calma apparente ci pensano le puntate di alcuni "Impegnatissimi" che ci degnano della loro opinione sulle FANTASTICHE O FANTASIOSE ZIGGURAT e sulle improbabili scritte SHARDANA in cui leggono esclusivamente MRD. Sarà il linguaggio ereditato dalle loro origini severamente austroungariche?
Bene! Dopo la ZIGGURAT PORCILAIA, termine propinatoci da altro ARCHEOBUONO che frequenta con pseudonimo ormai non più mascherante, abbiamo il termine CAMBRONNICO di MERD da parte del paladino dell'ARCHOBUONERIA e della NEGAZIONE SHARDANIKA a oltranza.
Da altra parte si chiede di "mostrare il documento e riferire sul luogo del ritrovamento e la stratigrafia..."
e ancora si rimprovera di pretendere "che gli archeologi diano un parere senza avere i dati per poterlo fare"...
OOOHHH! ma dove siamo? Noi non dobbiamo affatto "mostrare alcun documento", che oltretutto non possediamo. E non siamo costretti a riferire nè luogo nè stratigrafie di alcun genere e non abbiamo mai chiesto un bel niente ad alcun archeologo sul significato del documento. la volgiamo capire che questo documento salta fuori perchè la gente sappia che esiste? Possiamo anche sapere dov'è. ma forse per chi chiede con tanta tracotanza sarebbe meglio che non lo dicessimo.
Io scrivo per la gente non per gli adetti ai lavori e SOLO ALLA GENTE dovrò rendere conto di quanto scrivo. nel senso che la gente apprezzerà o boccerà i miei libri se dirò verità o menzogne.
Quando il libro uscirà, allora si saprà... e qualcuno potrà finalmente dare i voti che si propone di dare (con quale autorità non ho capito).
PS: LA STELLA A OTTO PUNTE, il DINGIR/ILLU è la raffigurazione del CALENDARIO DI NIPPUR E DEL CALENDARIO SHARDANA (quello di Melis, quello di dendera, maya, azteco...)... aspettiamo il libro e lo vedremo riportato e descritto e... datato.
Kum salude.
Leonardo

Mauro Peppino Zedda ha detto...

Caro Leo,

la pintadera di villanovaforru su cui tu vedi una partizione in 8 parti è solo in 4.
le otto stagioni celtiche le cali nel mondo nuragico senza alcuna prova.
Sei un Peter Colosimo dell'archelogia sarda!
Stai tranquillo che la stella ad 8 punte mesopotamiche non è connessa col calendario celtico, sempre di astronomia si tratta ma non di quella fantascientifica che piace a te!

vogliamo entrare nel merito della tua proposta sugli shardana? entriamoci!
lo preparo e poi lo invio!

Mauro

G.R.S. ha detto...

Shardanaleo.
Suppongo lei si riferisca a quanto ho domandato parecchi post più su.
Non mi risulta che altri abbiano chiesto la mia stessa domanda.
Essendo stato fondamentalmente ignorata dai più, la ringrazio per la risposta (anche se non proprio celere).
Però mi dolgo nel constatare la sua reazione di sdegno.
Mi scusi se ho cercato una spiegazione (più o meno indirettamente) da chi pensavo fosse in debito (di conoscenza) con i suoi lettori (come ha scritto in un altro post).

Prendo atto delle sue buone maniere.
Grazie.

shardanaleo ha detto...

X s. Lussu
no, non mi riferivo a lei e non so di cosa parla... tranquillo. So bene a CHI indirizzare i miei "strali" se sono stuzziccato... ma non è sempre così. Di solito sono un "BUONO"
:-)
Kum salude.
leonardo

Sisaia ha detto...

@ Batsumaru

Mi erano sfuggiti:

"rimarcando che è difficile pronunciarsi su reperti che sono sempre e puntualmente al di fuori di un contesto stratigrafico (ho capito male?)."

Ha capito perfettamente,è una regola basilare.

"La domanda è: in quale famiglia linguistica si iscrive la lingua parlata dai nuragici?
La risposta è: per come la vedo io, non ho alcun elemento sicuro, o che offra garanzie accettabili, per espormi a dire che la lingua dei costruttori dei nuraghi possa essere ascritta a questa o a quella famiglia linguistica."

Chiaro e conciso. Perfetto.

Sisaia

Archeologia Sarda ha detto...

La Ziggurat di Melis si chiama NURAGHE CALCHINARZU.
Taramelli scrive: Da ricercatori dei tesori venne rovinata la cortina del muro della torre, ma fu rabberciata, in modo che essa si conserva abbastanza bene!

shardanaleo ha detto...

x archeologia sarda.... ACQUA, ACQUA... sei completamente fuori. NESSUNA TORRE! Solo UN TEMPIO, recintato da muri piuttosto imponenti, al centro del tempio la RAMPA da una parte, che porta a un piccolo tempietto CIRCOLARE in cima a (almeno) CINQUE SCALONI. Mai visto una torre nuragica quadrata E a SCALONI?
Tranquilli, su ZIGURAT e DOCUMENTO SCRITTO si saprà e si VEDRA' il tutto verso il 10/aprile alla presentazione ufficiale che si farà, molto probabile, a ORISTANO (poi a Sassari, cagliari, Lanusei, pozzomajore). A oristano sarà SICURAMENTE presente anche Gigi Sanna che ci allieterà con le sue esplicazioni sul DOCUMENTO...
a presto dunque...
et KUM SALUDE
leon.

alberto areddu ha detto...

Nuova proposta di lettura (del leggibile):

"AMOR DIRTI STIA(MO)". Potrebbe esser un frammento di qualche lirica amorosa, oppure una semplice scritta di qualche piccioncino alla sua bella.

G.R.S. ha detto...

La Ziggurat di monte d'Accoddi aveva un tempio rettangolare in cima...al massimo (il cosidetto "tempio rosso").
Un tempio circolare sulla ziggurat potrebbe rappresentare una interessante variante, oppure più semplicemente potrebbe essere una costruzione posteriore, addirittura recentissima.

il coccio in questione, a meno che non sia stato trovato sotterrato e in situ non può essere necessariamente legato al monumento.
Quanti cocci di età storica si possono trovare nelle vicinanze dei monumenti? Perchè dovrebbero essere necessariamente legati a questi?
Domande che forse rimarranno senza risposta...

shardanaleo ha detto...

il bello è che di torri circolari e similnuragiche ve ne sono tante a guardia del tempio e della ziggurat stessa.
Il coccio non è necessariemnte pertinente alla ziggurat, non è stato trovato PRESSO la ziggurat, ma nel territorio... presso altra costruzione... sempre ANOMALA.
KUM SALUDE

G.R.S. ha detto...

Altra costruzione? dovremmo attendere l'uscita del libro per saperne la posizione?

francu ha detto...

Per Illiricheddu:

più che una lirica amorosa, potrebbe essere un sirventese del '300, di quelli provenzali dialogati fra lui e lei.
E così lui:
- AMOR DIRTI (o DARTI) STIA(MO)?
e lei, di rimando:
- MRD!
In équipe si lavora meglio?
Forza paris, allora!

shardanaleo ha detto...

Mi pareva di essere stato chiaro. O no? Scusate allora. Colpa mia. Riepilogando:
Il 10/aprile con possibile slittamento al 17/aprile, a ORISTANO, presumibilmente al Teatro Garau o alla "vecchia" Biblio, ci sarà la conferenza di presentazione del libro e delle TRE scoperte.
- ZIGGURAT: sarà spiegato l'itinerario per arrivare al sito e saranno proietatte le foto aeree e le foto anni -50 della costruzione.
- DOCUMENTO scritto: interverrà il Prof. SANNA per spiegarne la traduzione e sarà spiegato IL LUOGO di ritrovamento, l'ANNO di ritrovamento, IL LUOGO ove è conservato...
Al momento posso solo dirvi che il tutto ricade nel territorio di POZZOMAJORE. Ambedue i ritrovamenti sono a breve distanza dall'abitato.
successivamente, una conferenza di presentazione e approfondimento sarà svolta a Pozzomajore e là inteverranno anche LE PERSONE accreditate a spiegare il PERCHè e il PERCOME del ritrovamento e del probabile STUDIO e futura PUBBLICAZIONE del docuemnto scritto. Se riusciremo a convincere queste persone ACCREDITATE, il tutto sarà RIVELATO a Oristano.
LA TERZA SCOPERTA?... beh! permettetemi di aspettare almeno per questa... Non l'ho comunicata neanche agli amici e collaboratori più stretti... mi scuso per questo con loro.
Oggi il libro va per STAMPA... ancora qualche giorno...
KUM SALUDE
Leonardo

alberto areddu ha detto...
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zuannefrantziscu ha detto...

@ illiricheddu
Le ho cancellato il posto precedente perché non si capisce a chi sia rivolto. Controlli, per favore e lo rispedisca. Grazie