domenica 4 ottobre 2009

Gli "etruschi di Allai" in tribunale

E dunque i reperti etruschi di Allai, etruschi non sono e, anzi, sono dei falsi. È quanto ha concluso, secondo Enrico Carta che ne da notizia sulla Nuova, il sostituto procuratore di Oristano Paolo De Falco. Il magistrato, dopo aver ordinato delle perizie, di ciò si è convinto e ha accusato di falso e di altri reati Armando Saba, ex collaboratore della Soprintendenza e scopritore dei sassi incisi con lettere dell'alfabeto etrusco. Armando Saba, naturalmente non ci sta a passare per falsario e il suo avvocato annuncia che saranno chieste altre perizie.
Fin qui la notizia, che troveranno solo i lettori oristanesi di quel giornale posto che è messa in una pagina che solo in quella provincia gira. Venti mesi di attesa, quindi ed ecco il responso dei periti che coincide con quello dato venti mesi fa da una funzionaria della Soprintendenza senza neppure vedere i reperti. Ci sarà tempo per occuparci ancora di questa vicenda, tutt'altro che alla fine. Non si sa, infatti chi siano i periti chiamati a dare il loro parere né che cosa abbiano detto al magistrato se non che le iscrizioni sui sassi di Crocores “sono false”. Quel che si sa è che, se tutto fosse stato così chiaro, venti mesi sono comunque troppi. E continua ad aleggiare il sospetto che il "non può essere" abbia avuto la meglio, per ora, sul "non è".
Nella foto: uno dei ciottoli trovati da Saba nel lago Omodeo in un periodo di siccità

43 commenti:

Anonimo ha detto...

Invece qual'è l'onesta intellettuale di un inquadramento, questo si, a priori? La risposta "giusta", naturalmente, doveva essere che i reperti sono autentici. O lo sono o non lo sono, ma se poi non si accetta il responso che senso ha porre domande?(e ottenere risposte). Allora diciamo che il Blog ha decretato l'autenticità dei pezzi e chiudiamo l'argomento.

ETIAM ha detto...

...bravo anonimo! È proprio come dici tu!

zuannefrantziscu ha detto...

Bravo un corno. Questo blog (nome collettivo per dire chi lo dirige) non ha mai decretato un bel nulla. Si è sempre adombrato (e continuerà a farlo) perché non è tollerabile che un organismo dello Stato si prenda venti mesi per dire la sua. Sono falsi? Ne prenderemo atto. Non sono falsi? Ne dedurremo che la lezione dei "falsi di Glozel" non è servita a niente.
Oggi ho ricevuto da un grande epigrafista tedesco, Herbert Sauren questa lettera:
"Je veux bien entrer en discussion académique avec ces dits experts d’étrusque, qui ont apparemment des difficultés avec quelques lettres assez anciennes. Chacun sait, que les inscriptions étrusques sont encore considérées comme non déchiffrées. J’ai lu et traduit déjà une douzaine d’inscriptions, et je suis sûr, que tout est à lire et traduire sur base de dictionnaires et grammaires. Si quelqu’un ne sait pas lire et déclare par ce fait: «c’est faux», ce n’est pas un argument mais la déclaration d’une opinion personnelle sans preuve".
Io, cari anonimo ed etiam, per mia cultura personale parlo solo delle cose che conosco. Non conosco l'etrusco, ma so che nessuno è legittimato a tirar il cane per l'aia per venti mesi.

Anonimo ha detto...

Caro Pintore,
qual'è il problema?Aver utilizzato il termine Blog come "nome collettivo per dire chi lo dirige" non è corretto, nel caso mi sarei riferito solo a lei. Ma visto che molti blogger condividono questa "cultura del sospetto" dovrei elencarli tutti? Non mi pare di vedere molte voci contrastanti che hanno il coraggio di ammettere che possa trattarsi di falsi, o se non sono così temerari quantomeno affidarsi al responso che è stato dato dagli studiosi. Perché tutta questa sfiducia?Venti mesi...in base a quale calcolo è troppo tempo?C'è un conto alla rovescia?Tutti i funzionari della Soprintendenza avrebbero dovuto lasciare le loro incombenze e dedicarsi solo a questo? Perchè non ammettere serenamente che se il responso dirà "veri" si brinderà e se il responso dirà "falsi" non lo si accetterà?E ci si chiederà chi sono questi esperti?O non è/sarà così forse?

zuannefrantziscu ha detto...

No, non c'è alcun bisogno di dire il nome di tutti i blogger. Sarebbe bastato dire "alcuni blogger" anziché questo blog. Comunque la rassicuro: personalmente non ho alcuna prevenzione. Se si accerterà che sono dei falsi non obietterò. Questo non impedirà ad altri di comportarsi come lei dice.

Anonimo ha detto...

Caro anonimo, in persone abituate a inseguire il dubbio, quello di galileiana memoria, i "sospetti" per questo genere di affari non nascono senza una ragione. Lei, piuttosto, mi pare stia brindando a questo verdetto che, evidentemente, le piace molto. Non esageri con le bollicine.

Pietro Murru

Franco Laner ha detto...

Venti mesi potrebbero anche essere accettati, visti i tempi della Soprintendenza e della Giustizia.
E' un ritardo grave, ma se paragonato al silenzio dei 35 ANNI per i telamoni di Monte Prama, o ai più di 10 anni per un resoconto di uno scavo -per esempio di Sa Mandra e sa jua di S. Nicola ad Ozieri- di "imminente pubblicazione.
Ma ciò che invece non capisco dall'articolo è su quale prova, o prove, si basi l'accusa di falso.
Mi par d'aver capito che si basi sul giudizio di un esperto. Allora è un parere! E il contradditorio?
Una prova per me potrebbe essere che l'esame al microscopio ha rivelato tracce di acciaio di composizione recente per incidere le lettere. O qualcosa del genere.
Ma un esperto potrebbe anche dimostrare le incongruenze, la mancanza di logica, sovrapposizioni, frammistioni di periodi, ecc.Come quando si chiede ad un esperto se un quadro sia vero o falso. Il perito relaziona ed un altro fa una controperzia.
O il giudice dichiara che uno è un falsario sentito un "esperto"?
Sarebbe insomma bello che ci fossero gli elementi per capire la motivazione della falsità.
Messa così mi sembra solo una notizia giornalistica, forse per tamponare o attizzare la sacrosanta domanda partita dal blog di Pintore.
Un'ultima osservazione che deriva da una mia deviazione mentale, dovuta al lavoro che svolgo e che deve giornalmente confrontarsi con la statistica ed il giudizio che spesso si basa solo su devianze o dispersioni o ricorrenze non casuali. Noto che le "monate" più ricorrenti siano sempre espresse dagli "anonimi" e dagli "pseudonimi". Non ANCHE, ma SOLO e SEMPRE!
C'è una regola, estesa dalla Barbagia al resto del mondo: di mostrare di chi è la mano che getta il sasso. Ognuno ben sa come sia definito chi non si mostra.
O si pensa di poter esprimere qualsivoglia giudizio, ben sapendo dentro di sé, che si è impuri e fuori luogo in un contesto dove si cerca di confrontarsi, mettendo sul tappeto le proprie idee, deduzioni, tempo e conoscenza con il fine ultimo di capire di più il passato e così poterlo valorizzare, magari anche economicamente, così che ci sia un futuro migliore per chi verrà?
Sepolcri imbiancati!
Franco Laner

Anonimo ha detto...

Egregio Sig. Laner le Bischerate sono trasversali, non appartengono sempre ne agli Anonimi umili o bastardi che siano ne a coloro che posson fegiarsi di una Firma e di una identità virtuale corrispondente a quella reale. Io attendo di conoscere le motivazioni della perizia, e l'identità del perito o del collegio peritale che ha avvallato le conclusioni del Giudice (il quale deve sempre motivare i suoi atti). Certo constatare che la sentenza di Falsità sia ancora (momentaneamente) immotivata come le parole della Funzionaria della Soprintndza, da un certo senso di frustrazione. Sposo le parole di Pintore per il resto.
Anonimo Abrasivo.

Salvatore Fadda ha detto...

Caro Anonimo abrasivo condivido,sempre di più i tuoi commenti.In quanto ai reperti,mi domando se sia possibile,che per il loro corretto inquadramento,ci si debba rivolgere alla legge. Simili discusioni e chiarificazioni al riguardo, dovevano avvenire tra gli esperti, non del tribunale ma dell'ambiente scientifico(isolano o non).
La definizione fatta dalle perizie legali,può in ogni caso essere confermata o invertita da ulteriori esami e controlli,che negli anni a venire,potrebbero essere fatti,sui reperti.In questo caso però,credo che,eventuali errori,ora commessi,potrebbero rallentare il processo di studi in merito a questo tipo di ritrovamenti.
Verosimilmente,nuovi rinvenimenti simili,potrebbero far riconsiderare la cosa.
Rispettiamo quindi i Periti legali,ma teniamo gli occhi aperti,relativamente a nuove scoperte,che potrebbero rivalutare la genuinità dei reperti.
Avedetzi.

Salvatore Fadda ha detto...

Mi rispondo da solo.....
Vorrei proprio vedere la faccia di chi dice,che i reperti di Allai sono falsi,quando ritroveranno altre scritte simili e non.
Certo,si faranno esplodere la pancia dalle risate,o come minimo si frattureranno la mandibola.
Bisogna capire che,quando si fanno ritrovamenti del genere,se si tratta di un ritrovamento,si dice -è un caso,oppure è un falso- quando i ritrovamenti sono più di uno,e in località diverse allora,non è più un caso,ne tantomeno di falso si dovrebbe trattare.
Ci si è dimenticati di quel sarcofago etrusco,che per molti etrusco non era(e non lo è tuttora),esso era,a parere degli esperti,stato fatto da falsari.
Allora falsa è pure la stele funeraria citata dal Pittau,(Ulisse e Nausica in sardegna,pag.97 e seg.)rinvenuta sempre ad Allai.E di falso allora si tratterebbe,anche,delle scritte, citate sempre nel detto testo del prof.Pittau, (pag.106-107),trovate una ad Oristano,e l'altra a Sant'Antioco.
Ed altri scarabei con scritte etrusche,sempre citate, dall'emerito professore,nello stesso testo.
E' troppo facile,anzi è facile facile,salvarsi in calcio d'angolo,con l'affermazione -é falso!-.Si pensi che il calcio d'angolo è un salvataggio estremo,e alla fine una rete si prende sempre,anche più di una.
Spero che quando verranno trovate altre scritte,non si pensi di nuovo al corner,per salvarsi da esse.
Saludos

Unknown ha detto...

Una squadra internazionale di ricercatori ha trovato i primi resti di Ardipitecus Ramidus (un milione d'anni più vecchio di "Lucy") nel 1992-94, in Etiopia, nella regione di Aramis.
La Pubblicazione dei primi articoli (11 articoli, da parte di differenti autori) è di neanche una settimana fa: sono trascorsi 15-17 anni!
Trattandosi del più antico ominide - candidato ad essere per molto tempo a venire il più antico antenato conosciuto dell'uomo - e quindi di una scoperta di rilevanza mondiale e di primaria importanza,
1) Protesto per il grande e colpevole ritardo nella comunicazione di ricerche che sono Patrimonio dell'Umanità;
2) Sospetto che si tratti di un falso, fino a prova contraria, fornita da esperti provati documentati con tanto di curriculum;
3) Chiedo che la Sovraintendenza Sarda (Archeologia e Paleoantropologia per me pari sono) si dichiari del tutto estranea anche da questo brogliaccio, oppure che confessi subito esattamente che cosa sta cercando di nasconderci, e soprattutto perché.
4) Chiedo infine: ma come mai trovano scheletri soltanto di ominidi femmine? Dove finivano gli scheletri dei maschi?
5) Mi auguro che tutti approfittino della boutade per abbassare un poco i toni, anche se l'argomento sta realmente molto a cuore a ciascuno...
Salute a tutti
Maurizio

Anonimo ha detto...

Ieri ho comprato un testo di Storia dell'arte per mio figlio. L'autore é Giulio Carlo Argan. Vi ricordate questo nome? E' il famosissimo critico d'arte che dichiarò autentiche le famose teste di Modigliani della beffa di Livorno. In realtà le teste erano state fatte al trapano da alcuni burloni che girarono anche il video che lo dimostrava.
E meno male che Argan era l'esperto d'arte più quotato in Italia. Figuriamoci gli altri.
Ricordo questa vicenda per dire che bisogna stare attenti ai giudizi dei cosiddetti esperti, che a volte non sono affatto esperti. Mi auguro solo che i quadri di casa Argan non fossero tutti falsi.
B. Floris

zuannefrantziscu ha detto...

Caro Maurizio, l'ironia è quasi sempre un bello strumento di decantazione dei contrasti. Quasi, però. In questo caso, quando c'è in gioco una denuncia penale, non mi pare

Anonimo ha detto...

Non che abbia preso di mira Maurizio Feo, è che semplicemente non sono d'accordo in questo caso neppure con la sua ironia. Giacchè dubito che i resti dell'ominide sian stati subito decretati falsi e quindi secretati dall'autorità giudiziaria. Semmai son stati sequestrati 15 anni dalle esigenze dela Ricerca. Il chè è più che ammissibile. Magari lo fossero stati anche i ciottoli di Allai. Adesso avremmo avuto articoli scientifici (sulla loro falsità /veridicità) piuttosto che semplici articoli di cronaca giudiziaria.
Scusi Maurizio, ma se tra le righe dell'Ironia dovevamo leggere un qualche paragone tra le due vicende, esso è tutto fuor di luogo; completamente sgarrato per dirla più francamente.
Cordiali saluti, Anonimo Abrasivo.

Salvatore Fadda ha detto...

Sono daccordo con anonimo abrasivo,riguardo a maurizio forse ha saltato le mie considerazioni,ma rispettiamo i pareri,ne si vuole convincere nessuno di alcunchè.
Saludos

Unknown ha detto...

Chiedo subito scusa a tutti, anche se avevo preventivamente chiesto di non prendere sul serio il mio intervento, che doveva soltanto "alleggerire".
Ma approfitto per chiedere lumi, perché realmente non ne sono informato e ho appreso soltanto adesso, leggendo il rimprovero di Pintore: dove si configura una pertinenza penale, anche ammesso che di falso si tratti?
MF

ETIAM ha detto...

DECRETO LEGISLATIVO 29 ottobre 1999, n. Art. 127

Contraffazione di opere d'arte

1. E' punito con la reclusione da tre mesi fino a quattro anni e con la multa da lire 200.000 fino a 6.000.000:

a) chiunque, al fine di trarne profitto, contraffà, altera o riproduce un'opera di pittura, scultura o grafica, ovvero un oggetto di antichità o di interesse storico od archeologico;

zfrantziscu ha detto...

Desolato. Il processo non si è ancora svolto e dovrai aspettare ancora molto per brindare

Anonimo ha detto...

Etiam, vorrei essere invitato anche io al rogo del falsario. I biglietti li dai tu o a chi mi devo rivolgere?

Salvatore Fadda ha detto...

E pensare che Galileo,quasi c'è finito davvero sul rogo.Mentre a Giordano Bruno non è andata meglio,poichè sulla pira c'è finito sul serio.Oggi si sà,che chi ce l'ha messo aveva torto marcio,e oggi viene deriso un pò da tutto l'ambiente scientifico.
Quindi andiamoci piano,anche con gli scherzi.
Se qualcuno si è esposto,mettendo in conto eventuali valutazioni legali,mi fà pensare alla buona fede del medesimo in merito.
Avedetzi.

ETIAM ha detto...

...brindare a che cosa? Avrei brindato alla sensazionale scoperta di un'iscrizione etrusca...ma se è realmente (nessuno di noi ha accesso ai risultati delle perizie...per cui dovremo accontentarci delle notizie in merito) un falso c'é poco da brindare...se ho messo il riferimento normativo è perché qualcuno ha chiesto lumi in merito! Non capisco il tuo impeto sulla questione zf...ho forse detto qualcosa di assurdo?

gigi sanna ha detto...

Ecco,Etiam, il decreto legislativo, appunto. Chiarissimo. Hai fatto bene a citarlo. 'Al fine di trarne profitto', si dice (O forse non?) E quale sarebbe stato -cominciamo a chiedercelo - il 'profitto' di colui che ha consegnato gli oggetti?
Le riporto il passo - quello che maggiormente ci interessa - della lunga ed articolata lettera di consegna, fatta questa pubblicamente da A.Saba nella sala del Consiglio Comunale, davanti al Sindaco, alla Giunta comunale, ai carabinieri, agli abitanti di Allai, ai giornalisti della carta stampata e della televisione (TG3).
'Il sottoscritto Armando Saba residente in Allai cede e affida volontariamente e personalmente al Comune di Allai e più precisamente al Sindaco Enzo Saba, persona che nell'occasione lo rappresenta istituzionalmente e ufficialmente, senza diritto ad alcuna ricompensa di qualsiasi natura e forma essa sia, i seguenti oggetti rinvenuti in territorio di Bidonì(Crocores) agli inizi degli anni '90 e di Allai (Nabrones) nel 1996'.
E chiaro questo o ha bisogno d'essere spiegato ulteriormente?
' senza diritto ad alcuna ricompensa di qualsiasi natura e forma' c'è scritto nel documento agli atti del Comune.
Quindi si rinuncia al 'profitto' a tutto il 'profitto', ma tutto tutto: anche a ricompense, diciamo così, di natura 'morale'( che so io? la menzione del Saba nella vetrina del museo, una seduta pubblica in suo onore, ...).
E' per questo che ho esortato i 'blogger', che giustamente si stanno appassionando alla vicenda, a documentarsi un pochino prima di parlare a vanvera.
Si dirà. E il Sostituto Procuratore della Repubblica, DE Falco, perchè lo ha incriminato? Per ora sappiamo che lo accusa, ma non sappiamo - in tanti l'hanno sottolineato - su quali basi precise (è trapelata solo quella sulle perizie degli esperti che andrebbero a senso unico). Se lo ha fatto un motivo di sicuro ci sarà. Si sarà fatta un'opinione (sicura, non troppo sicura, sicurissima) sulla vicenda come tutti i GIP che conducono un'inchiesta di natura penale e che comporta non pochi anni di galera per la persona incriminata.
Aspettiamo di saperlo bene prima di parlare. Ma molto bene. Perchè i giudici, quando scrivono e dicono, bisogna sempre rispettarli e non a chiacchiere. Anche quando le cose non possono farci piacere perchè non vanno nel senso che noi vorremmo.
Naturalmente, io non sono l'avvocato di A.Saba (riporto il passo solo perchè personalmente ho concorso a stenderlo in quella maniera che ho ritenuta giusta e doverosa). Ci mancherebbe! Spetterà a lui, scagionare, con tutti i modi che riterrà opportuni, dall'accusa il suo assistito.
Però in qualche modo, da umile epigrafista, cercherò di aiutarlo e qualche carta discreta ritengo di possederla.
Caro Salvatore Fadda, ti anticipo che hai centrato in pieno con alcuni dei tuoi 'spassionati' ragionamenti. Tra l'altro tu dici: ' e se si dovessero trovare altri documenti etruschi scritti? Che figura ci faranno certuni (leggi: alcuni funzionari della Sovrintendenza)? Naturalmente parlo di documenti 'documenti', di quelli che nessuno mai si sognerebbe di dire che sono dei falsi.
Aspetta il mio post sul Blog e lo saprai. E non lo saprai solo tu,penso. Verrà a saperlo anche chi proprio non vuole saperlo.

P.S. Mi sono scordato di sottolineare il fatto che i documenti rinvenuti da A.Saba sono del territorio di Bidonì (Crocores). Solo uno è di Allai (Nabrones). Quindi gli oggetti etruschi non sono di... Allai anche se consegnati al Comune di Allai. La precisazione non tanto per l'epigrafia ma per l'archeologia, presente e futura.Non per la storia dei falsi.

Anonimo ha detto...

Se posso, farei qualche domanda:
1) quando sono stati consegnati i ciotoli al comune di Allai ? La data della lettera.
2) dal 90 e fino al 96, momento del ritrovamento di Allai, i reperti di Bidonì erano stati già esaminati da esperti ?
3) chi custodiva i ciotoli fino alla consegna, sempre il sig. Saba ?
Confesso che non sono molto informato sulla vicenda, alcuni punti mi potrebbero aiutare a capire meglio. Grazie in anticipo.

neroargento.com

ETIAM ha detto...

...ho citato il riferimento normativo, non ho condannato nessuno! Io non so, e nemmeno voi, se si tratta di un falso o meno (non sappiamo nemmeno se chi ha rinvenuto il ciottolo è stato ingannato da qualcuno che l'ha realizzato)... Quando potremo leggere le motivazioni del giudice avremo modo di commentare...certo che se l'eventuale falsificazione fosse avvenuta "per scherzo" (...e mancasse così l'elemento del profitto) non staremo quì a parlare di reato...aspettiamo di saperne di più.

gigi sanna ha detto...

Certo, NeroArgento (ma perchè non si firma e mi fa sapere chi è? Così posso'capire' meglio, se ho anche il volto),per quello che posso sono a disposizione.
La lettera di A.Saba è agli atti del Comune: è stata letta e depositata la mattina dell'8 Dicembre del 2007. Nella stessa occasione sono stati consegnati 'ufficialmente', cioè nelle mani del Sindaco, i reperti, i documenti (perchè 'ciottoli'? Perchè non li chiama col nome giusto? Quattro di essi poi sono in ceramica.) Li avrebbe visti anche la Sovrintendenza i documenti, se solo avesse risposto positivamente all'Invito della Conferenza promossa non da A.Saba ma dal Sindaco di Allai. Di questa lettera sanno, almeno credo e spero, sia i Carabinieri di Allai, sia quelli del Nucleo di Sassari,sia i funzionari della Sovrintendenza.
Quanto alle domande ai punti 2 e 3 sarebbe bene che Lei si rivolgesse al diretto interessato o al suo avvocato. Anche perchè non vorrei che le domande, le inchieste e i 'processi'( se ci saranno), si facessero prima del dovuto e non nelle sedi legittimate e opportune.
Ho parlato della lettera di A.Saba solo perchè stimolato dalla sollecitudine maliziosa di Etiam. Che anche a me non pare proprio sereno, anzi per nulla. Ha fatto male, molto male a citare l'articolo del decreto di Legge del '99. Ben gli sta. Così non brinda oggi nè, a mio parere, brinderà domani o, 'etiam', dopodomani.

gigi sanna ha detto...

Scusate, non avevo letto l'ultimo stupefacente 'etiam' di 'Etiam'. Quindi 'etiam' anche per me.
Perchè dici 'non lo sapete neppure voi se si tratta di un falso o meno'? 'Voi' chi? A te non farà piacere, ma il sottoscritto lo sa ( e l'ho detto 'apertis verbis' in questo Blog, argomentando contro le affermazioni di un 'esperto' come M. Pittau e non a chiacchiere. E non mi pare che qualcuno allora abbia fatto obbiezioni) che i reperti sono autentici. Autenticissimi. Mi ci sono voluti tre mesi per pronunciarmi, mi son fatto quello che si dice un c.. come una capanna,ma ora questo lo posso dire, perlomeno, con serenità. E per questo, solo sulla base di un mazzo che tralascio di dire, ho acconsentito a fare una Relazione davanti a tutti, anch'essa agli Atti del Comune. Una relazione seria. Mica sono uno che volentieri va a farsi fucilare dal primo cecchino della 'trincea' nemica. A qualcuno invece basta anche 'non vederli', aprire la bocca per 'sparare', sentenziare e dire che sono falsi. Quali divinità in terra! Per poi porsi dei dubbi da comuni mortali e mandarli da degli esperti, ugualmente mortali, per sprecare così il tempo, tanto tempo... ed il danaro dei contribuenti. Da non credere! Certo, aspettiamo, aspettiamo...
Quanto poi agli 'scherzi'... ma non pensi che nessuno, proprio nessuno, può consentirti di offendere l'intelligenza altrui, poca o molta che sia? Il 'ciottolo' poi! Questa è bella!Perchè uno? E gli altri 'nove' 'scherzi' di pietra e di ceramica! O 'Etiam', o 'Etiam'! 'lassa perdi e acabamidda, ca sa cosa est seria meda! Deghinou arrestant a tui!

ETIAM ha detto...

...sollecitudine maliziosa...brindare? Si rilegga i post prima di parlare...Lei vede la malizia nell'aver citato una norma di legge...e non vede una semplice risposta per chi chiedeva lumi sull'esistenza di un eventuale reato? Quì quello che si scalda è proprio lei Sig. Sanna...per me che sia falso o meno, alla fine, poco importa...( ripeto sarei contento se fosse autentico per tutto quel che ne deriverebbe per la cultura sarda...allora si che brinderei ). Continuate a chiedere lumi sull'identità dei partecipanti al blog e vi fate grandi nell'apporre il vostro nome in fondo al commento...sapete come funzionano i blog o i forum? Non penso...sennò badereste al contenuto dei commenti e non all'anonimato degli utenti...( questo discorso vale chiaramente quando il tenore della discussione non esula dalla buona educazione...negli altri casi zf interviene sempre...ma non è il caso di questa discussione che evolve in modo civile)...

ETIAM ha detto...

...vede che si scalda? Ma se è sicuro dell'autenticità dei reperti, perché non ci illustra le sue considerazioni...come possiamo noi semplici lettori a districarci tra quello che ci dice lei e quello che affermano altri sulla vicenda? C'é stata o no una perizia richiesta dal giudice? Qual'è il risultato di essa? Se lei mi dice che dopo averli esaminati sono autentici, per me la sua parola non è certamente inferiore a quella del perito...per concludere: non pensi di vedere ironia ove non c'é...io non attacco nessuno...voglio solo capire...il tono di un blog (appunto perché di blog si tratta...il che non è equiparabile ad una conversazione fatta di persona) è facilmente travisabile...

Anonimo ha detto...

Purtroppo sono fissato con i numeri, al momento che scrivo ci sono 27 commenti, il mio primo intervento è il 22°. Li ho deciso di fare le domande sui tempi appunto perchè non capivo il discorso dei venti mesi o giù di lì, per decretare giudizi sui "ciotoli con caratteri etruschi". Mentalmente ho fatto subito riferimento ai tempi per capire (senza virgolette) da quanto questa vicenda era iniziata. Mi rendo conto solo ora che le mie domande sono inappropriate, ma solo in questo caso, in cui gli animi sono accesi e in cui io mi sono convinto, ripeto al 22° commento, che poteva essere il caso di snocciolare il discorso per permettere a tutti di farsi un'idea, come spesso mi capita di "elettrodiscutere" sui forum. Comunque non lavoro in nessuna pretura, ne tantomeno in nessuna sovrintendenza, qui si può vedere chi sono http://www.neroargento.com/page_main/chi_siamo.htm sempre se mai dovesse servire al fine dell'argomento trattato.

neroargento.com

zfrantziscu ha detto...

Caro Etiam, confesso di aver frainteso la pubblicazione dell'articolo del codice. Ma santa pazienza, come fai a esibirlo in un momento in cui c'è un gentiluomo in ambasce per aver ricevuto un'accusa di falso?
Del resto, questo avviene dopo che hai plaudito ad un anonimo che mette in dubbio l'onestà intellettuale di chi ritiene autentici i reperti e accusa questo blog di essere aprioristico.

gigi sanna ha detto...

No, non ci facciamo 'grandi', ci rendiamo totalmente trasparenti e responsabili. E badiamo anche alla coerenza che riguarda i nostri atti e i nostri scritti. Chi è lei, chi sei tu? Perchè ostinatamente ci consenti(te) questa maledetta dietrologia che, lo ammetto, non sempre è pertinente? Possiamo sbagliarci, certo. Diversi, o Etiam, in questo Blog (io frequento solo quello di Gianfranco e non partecipo mai ai Forum dove spesso si inizia con aglio e si continua e si finisce con cipolla) li ho convinti a rendersi manifesti, anche perchè il dialogo diventa più sereno, ma molto più sereno e civile. Pensi davvero che io avrei usato l'ironia nei tuoi confronti se l'ultimo tuo post fosse stato il primo? Li ho letti e riletti i tuoi post. E vedo (o non è così?) che non sono stato il solo ad aver provato un certo fastidio per una posizione, fortemente sospetta, d'essere 'preconcetta'. Preconcetta, bada bene, per una caso tanto serio che 'innervosisce', perchè riguarda l'incriminazione di una persona e non solo la falsità o meno di documenti. Mica bruscolini! Ma, mi/ci dici di non essere stato capito. E allora va bene così. E le scuse sono pronte da parte del sig.Sanna.
Ma badiamo al sodo; tu citi per informare gli altri, il codice di Leggi.OK. Ne abbiamo parlato. Io ora mi dò da fare per dire che a Rampinu di Orosei c'è una scritta etrusca che sembra mettere in crisi qualche certezza sul rapporto nuragici -etruschi. Tu cosa ne pensi? Se hai notato però, c'è anche qualcosina che riguarda i 'falsi' di Allai. Io quell'articolo non l'ho scritto per farmi 'grande',no, non pensarlo; indago e studio come tanti altri. Con le forze che mi ritrovo. Poi pubblico, quando ritengo che ne valga la pena. La mia firma? E cosa vorresti, davvero che non mi firmassi? Firmo, firmo,eccome! così mi accollo le colpe di tutte le fesserie che uno può trovarci, se davvero ce le trova e mi dimostra che ci sono. Mica la 'sparo', come va va, e poi lascio il tutto al sospetto che tali fesserie siano di chicchessia. Pensa un po': uno studente potrebbe pensare che l'autore delle fessate sia proprio il professore Rossi o Bianchi, Puxeddu o Atzori, del Liceo o dell'Università che in quel momento sta facendo la lezione di greco (o di etrusco). E perchè non? Chi potrebbe escludere che sia quello l'anonimo? Hai visto Salvatore Fadda? Era 'Dudduru', un anonimo. Ora per me, è un uomo, una cosa bellissima perchè lo vedo anche se non lo conosco. Come lui vedeva prima me.
Attendo ora il 'contenuto' tuo di anonimo ( proprio non ce la fai a darmelo il tuo nome?)che, per principio, non si firma. Soprattutto quello su Allai. Bada che dico sul serio, senza nessuna ironia.

ETIAM ha detto...

Caro Zf non era mia intenzione mettere carne sul fuoco...non godo certo nel vedere una persona coinvolta in un procedimento penale...al secondo post ho risposto in modo avventato e ne prendo atto...la mia intenzione da lì in poi era solo quella di capire meglio...l'articolo, ripeto, l'ho postato solo perché un utente chiedeva chiarimenti...salude

Anonimo ha detto...

X Gigi Sanna, confesso di non capire a chi sta rispondendo nel suo ultimo post. Non so quali forum Lei abbia seguito, per poter dire che dall'aglio si passa alla cipolla. Sa a volte chi propone argomenti, non riesce a sintetizzare nel titolo del post il succo dell'argomento di cui vuole discutere, ma d'altronde chi di noi può riuscirci sempre bene se poi l'argomento riguarda la nostra storia e i suoi spesso misteriosi aspetti ? Pensi anche al titolo che stiamo commentando qui a quanti spunti di riflessione può dare il via. Il "problema" della firma è facilmente risolvibile se al momento di lasciare un commento viene richiesta registrazione obbligatoria, ovviamente è solo un mio parere che peraltro ho già sperimentato su un forum, ma che rischierebbe di snaturare la forma di conversazione usata sul web, quel nuovo mezzo d'informazione a cui spesso ci riesce difficile abituarci.

neroargento.com

Anonimo ha detto...

Caro ner argento,sono passato sul tuo sito,a parte il virus che mi sono preso,posso dire che siete dei bravi fotografi.Non mi risulta però che degli esperti di fotografia,capiscano sempre di ciò che fotografano,ne tanto meno di ciò che non fotografano.Per le foto complimenti,per il resto POLLICE VERSO.
Amaro Cora

Anonimo ha detto...

Caro etiam(sembra quasi- e tiam comentem istadam-sardo latinismo porcheddino),mi sembra che tu,sia uno di quei tipi o tipe,che dici,si và a destra?anch'io a destra si và a manca? anch'io a manca.Ma una direzione tua,senza dare manforte a nessuno non la trovi?
Tenti di levare la pagliuzza dall'occhio del fratello,e non vedi la trave che stà sul tuo di occhio.
Maite(ti piace il mio nick?)

Anonimo ha detto...

...caro anonimo, se avessi capito quello che ho/abbiamo scritto, non avresti fatto questo commento...ma evidentemente...io non posso sapere chi tra il perito e sanna ha ragione...nemmeno tu penso...leggi l'ultimo articolo di sanna su questo blog, insieme al mio commento...noi profani (non so tu a questo punto) abbiamo bisogno di spiegazioni per entrare bene nelle questioni...ho chiesto venia per aver postato il secondo commento in modo affrettato...prima avrei dovuto approfondire la questione, cosa che ho fatto solo in seguito...a quel punto quella mia prima considerazione non rispondeva più al mio pensiero: se frettolosamente avevo dato per scontata la falsità dei reperti, in seguito non ero poi così sicuro... solo gli idioti non cambiano idea...ma tu cosa ne sai, tu sei contro chi cambia opinione vero? Tu non cambi mai idea!

Unknown ha detto...

Un'accusa di falso è già grave, di per sé più che sufficiente a togliere il sonno ad una persona onesta, senza altro aggiungere.
Ma quello che certamente non riesco a comprendere è che si travalichi nel penale. Perdonatemi, se insisto in questo sgradevole argomento: anche ammettendo - per assurdo e per un momento solo - che i ciottoli in esame siano falsi (e credo si sia tutti d'accordo oramai sulla necessità di avere numerosi pareri di esperti, non solo uno o qualcuno), se il sig. Saba ha offerto gli stessi alle Autorità, come può essere incriminato di qualche cosa? Non ha lucrato, non ha venduto i falsi per proprio tornaconto. Al massimo - seguendo ancora brevemente l'ipotesi del falso - può meritarsi una nota di biasimo da parte del mondo accademico che non ne approva l'autenticità, la "decontestualizzazione" etc: un fatto fastidioso anche questo, senz'altro, ma almeno senza appendici urticanti pecuniarie né legali.
Ma - a questo punto - vorrei anche spezzare una lancia in favore del sig Saba, che non conosco, ma del quale persone di cui mi fido mi hanno parlato bene. Potrebbe avere solo trovato le pietre, senza esserne il contraffattore.
Le pietre, infine, potrebbero anche non essere dei falsi, in considerazione del fatto provato che gli Etruschi in Sardegna ci sono stati davvero...
Ma mettiamoci nei panni di un qualunque appassionato che trovi qualche cosa, domani, o dopo, che sia di chiaro interesse archeologico e che magari rechi incisa una scritta... Sapendo che può andare a finire sotto processo, non sarà certamente incoraggiato, da tutta questa storia, a produrlo per rendere gli altri partecipi. Un danno non quantificabile, ma sicuramente grave, se condizionerà i futuri comportamenti di tutti...
E questo, si badi bene, a prescindere dal fatto che le pietre siano vere oppure no.
E se, alla fine e malgrado lo scetticismo diffuso e sempre pronto di tutti noi (anche il mio, lo ammetto), le pietre fossero vere per il 50% degli esperti e false per l'altro 50%?
Vorremmo punire il sig Saba con una pena a metà (secondo legge) e premiarlo accademicamente per l'altra metà?
Secondo me questa intera faccenda è sfuggita al controllo della ragione.
Un saluto
MF

Anonimo ha detto...

Caro anonimo,(che tu sia Etiam o neroargento,o tuttuno)le spiegazioni,solitamente,chi ne ha bisogno,le ascolta,non le commenta,cercando di smontarle.
Se uno le chiede,di solito le chiede a chi si reputa saperne di più. Se reputavi/vate che i giudici o gli archeologi ne sapessero di più perchè non rivolgere le domande a loro? Allora sorge proprio il dubbio che tu avessi bisogno di spiegazioni. Forse volevi commentare,forse solo questo.Non sapere,ma "sparare"(a zero),forse volevi fare questo?
Che ti sia ricreduto,va bene,ma non cambia quanto da te pronunciato.
Sono certo che mettendoti nei panni del Saba,o essendoci tu al suo posto,comprenderesti meglio chi prende le sue difese.

Maite

Anonimo ha detto...

Francu Pilloni scrive:

Non sapevo, e il fatto mi sconvolge, che il sig. Saba sia accusato di aver falsificato, e in qualche modo tratto profitto (forse che ne ha venduto qualcuno sottobanco?) per i reperti di Crocores e di Allai.
Certo fa sorridere che, pur di sostenere che sono falsi ma nello stesso tempo il sig. Saba è persona proba, si ipotizzi che altri li abbia falsificati e, a conoscenza delle abitudini del Saba, li abbia gettati là dove avrebbe potuto trovarli.
Insomma, uno scherzetto da nulla, per riderci una sera fra amici, fra pani carasau e casu marzu.
Se di scherzo si tratta, un burlone con capacità e conoscenze estremamente cospicue è venuto da lontano perché in Sardegna sarebbe imputabile a nessuno, se non forse a Massimo Pittau.
Sarà per questo che Pittau li ha definiti falsi già prima di averli fra le mani? Li conosceva già? (per favore, regga lo scherzo, prof!).
Inoltre, avrebbe dovuto preparare e gettare gli oggetti nel lago tanto tempo prima, di modo che si acclimatassero, si ricoprissero di limo rossiccio, si arrotondassero, specialmente le ceramiche.
E non basta ancora, perché avrebbe dovuto prevedere la lunga e terribile siccità che li avrebbe lasciati allo scoperto. E quanti oggetti avrebbe dovuto preparare?
Saba ne ha trovato e consegnato una decina, sparsi su costoni incrostati di fango riarso, a distanza l’uno dall’altro e non certo in cofanetto. Si può ipotizzare che siano rimasti in situ almeno in numero dieci volte maggiore di quelli raccolti? Sarebbe meglio ipotizzare cento, mille volte maggiore, viste le vicissitudini che hanno dovuto sopportare i reperti, per forza di cose.
Ma c’è una fabbrica segreta in Sardegna che riproduce reperti etruschi, sardo-etruschi, etruscheggianti? È stato fatto un sopraluogo nel garage del professore?
Non vorrei che l’autorità inquirente non abbia considerato tutte le evenienze, dal momento che dà per certo (o forse solo probabile?) la falsità dei reperti.
Se io fossi nei panni del sig. Saba, mi rallegrerei, anzi pretenderei di avere la patente di “falsario di cose etrusche”, proprio come Totò pretese, in un celebre film, la patente di iettatore. Chiederei la massima pubblicità per la sentenza, così da potermi poi ripagare delle spese legali, della multa con i soldi delle interviste, delle comparsate in tv, ecc. ecc..
Essendo io incensurato, come pure Saba, la legge propone la sospensione condizionale della pena, ma io mi opporrei fermamente, non solo per l’indiretta pubblicità che mi deriverebbe (i tg sono pieni di notizie curiose!), ma perché in cella potrei lavorare senza distrazioni a creare falsi reperti. Sto pensando a qualcosa d’altro, però.

Anonimo ha detto...

non ho molto da aggiungere a quanto state dicendo. posso solo sottoscrivere le parole di Maurizio Feo e quelle di Francu Pilloni ad un tempo. se vogliamo salvare capra e cavoli (la probità del sig. Saba e la autenticità del ritrovamento) dobbiamo sintetizzare i loro due interventi. Ineffetti è strano che una persona riconosciuta onesta si sputtani così imprudentemente dopo anni di collaborazione con al soprintendeza. strano sarebbe che in un giorno di siccità, si aggiri nel luogo in cui, toh! guarda chi si vede?! dei ciottoli prettamente etruschi da consegnare immediatamente. non torna nulla. a cominciare dal cui prodest . Giova a Saba dimostrare ch gli Estruschi scrissero in Sardegna? Giova ad un ignoto contraffattore? Forse potrebbe giovare a qualcuno ciò che nei ciottoli si dice. Si ammette che la Sardegna era Atlantide? che i Sardi le menevano a Egizi e Ittiti? che i nuraghi eran piattaforme d'atterraggio per ifigli della Luce? cui prodest?
Anonimo Abrasivo

gigi sanna ha detto...

No, no, rifletteci bene. Non è una questione di 'a chi giova'. E', semplicemente,una questione di 'a chi NON giova'. Leggetevi qualcosa su 'Glozel'. Insegna tantissimo. Anzi la chiave interpretativa di questo 'casino' sta quasi tutta lì, in quella vicenda 'kafkiana';ancora kafkiana dopo quasi cento anni! Considerate un po': ritrovamenti di oggetti autentici (come ormai definitivamente dimostrato) ritenuti falsi oppure paccottiglia tardo romana da astiosi luminari di archeologia; ritenuti invece autentici e del tardo mesolitico da altri luminari; scavi e studi di dilettanti di talento; insiunuazioni; denunce; polizia, inchieste, perquisizioni; chi 'pro' e chi 'contro'; perizie di tribunali; condanne e assoluzioni; inchieste su inchieste internazionali, ecc. ecc.
Il copione dell'assurdo 'sardo' che ha preso appena l'abbrivio sta lì. Ma in quanto 'assurdo', io non posso che avere fiducia in Paolo De Falco; così come il povero contadino E. Fradin la ebbe in quella dei tribunali francesi. E si sa che ne uscì vincitore, a testa alta, molto alta.
Per questo attendiamo, attendiamo serenamente. E ripeto: il nostro rispetto per i pronunciamenti non sia solo a 'chiacchiere'. Perchè, per ora, in fondo in fondo altro non ci resta. Parlo di 'pronunciamento' di un Sostituto Procuratore di Oristano come parlo dei 'pronunciamenti' dei periti 'etruscologi'; i quali ultimi, come potete comprendere, attendo davvero con vivo interesse. Personalmente. Perchè qualche cosina in merito, sui reperti di Crocores e di Nabrones, l'ho detta anch'io...

Salvatore Fadda ha detto...

A parte che(vedo non avete letto ancora l'altro articolo,quello di Prof. Sanna,sulla scritta del nuraghe Rampinu),non sono daccordo sui commenti tentennanti.
Ci sono,oltre a delle belle osservazioni fatte,alcuni aspetti salienti che vanno considerati:
1)Lo scopritore di reperti in generale non è detto che debba essere pure esperto dei medesimi(vedi Francia);
2)Chi doveva esprimere delle verità rispetto all'oggetto,erano gli studiosi specializzati in questo tipo di reperti;
3)I periti,che io non conosco,da dove vengono attinti?Non sarà che essi appartengano a quella categoria, che tanto si stà battendo per affermare la falsità dei reperti?
E se così è(non vedo altri esperti in giro riconosciuti nel pronunziarsi in merito)accusatori e giudicatori(cioè che esprimono giudizi sui reperti) sono gli stessi?
4)Non era sufficiente per chi diceva che i reperti fossero falsi,constatarne pubblicamente la loro falsità,senza rivolgersi alla legge?
5)Perchè non si è attuato il medesimo procedimento in relazione ad altri reperti,e non solo etruschi,trovati negli ultimi anni?
6)Chi trae maggiore interesse,nel confermare la falsità degli oggetti,sono gli accusatori.Poichè la non veridicità dei predetti non scalza la caterba di pubblicazioni e commenti storici sulla non presenza degli etruschi in Sardegna.
7)Il sig. Saba non poteva trarre in alcun modo vantaggi dai ritrovamenti,poichè non i primi e credo neanche gli ultimi verificatisi nell'isola. Praticamente non scopre niente di nuovo,ma conferma quanto di già scoperto,e mai considerato sugli etruschi in Sardegna.
Si legga il libro La Battaglia del Mare Sardonio,e si vedranno le caterbe di reperti etruschi trovati nell' Isola.
Salude e vida

Anonimo ha detto...

Si tratta di falsi eccome!
Armando Saba è stato trovato con le mani nella marmellata mentre le creava.
Ci rendiamo conto dei danni che può aver fatto nella sua vita?
Il bello che molti in buona fede ci hanno creduto ed ecco il risultato.