domenica 3 maggio 2009

No no, sono proprio falli (i bigotti ci perdonino)

di Gigi Sanna

Caro Gianfranco,
l’intervento dei giovani de GRS, apprezzato, come vedo, un po’ da tutte le parti, è quanto mai illuminante per far capire soprattutto questo: che sta nascendo una nuova generazione di Sardi che, fregandosene di tutto e di tutti, ci vogliono veder chiaro sulle nostre cose del passato. Ci saranno Sovrintendenze, Comuni, Carabinieri, Guardie forestali, Guardie di Finanza, ecc. a vigilare sul nostro territorio, ovvero le istituzioni, ma ci saranno anche coloro che lo faranno con la enorme passione tipica dei volontari e renderanno il più possibile visibile e aperto alla discussione, magari pubblicandolo come ora nel tuo Blog, tutto quello che in qualche modo si trascura a detrimento della valorizzazione di quel passato.
I giovani del GRS si sono comportati, nel caso specifico, quasi – come dire - da ‘agenti’ di ‘Striscia la Notizia’ e hanno costretto chi di dovere a dare delle spiegazioni, alcune convincenti, altre molto meno, del fatto che alcuni reperti archeologici (falli o non falli che fossero, mensoloni o non mensoloni, nuragici o non, romani, bizantini o longobardi) si trovassero buttati in quella maniera. Perché buttati erano, inutile negarlo. Hanno costretto anche a fare delle ‘promesse’ tanto che vedranno che quei reperti, stante la ‘garbata’, ma ferma denuncia, l’anno venturo non ci saranno più. Almeno fosse stato che qualche funzionario della Sovrintendenza di Cagliari o di Oristano si fosse mostrato altrettanto zelante, gentile e sensibile di fronte alla denuncia aperta e reiterata di Giorgio Cannas sulla scomparsa di oggetti del valore del Cosiddetto Brassard di Is Locci- Santus o del coccio nuragico con caratteri cuneiformi incisi di cui parlano sia l’archeologo Zucca sia il prof. Pettinato.
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Nella foto: il grande fallo a Gremanu (Fonni)

1 commento:

Anonimo ha detto...

si potrebbe dire: che cosa li paghiamo a fare i nostri archeologi se non riconoscono un emerito "pene"? Ma quando mai nessuno ha neppure ipotizzato (non dico teorizzato..sarebbe gia troppo impegno), che quel perimetro disegnasse un fallo? o sono tonti o sono in malafede. Credo che tonti però non siano...
infine vorrei capire come si faccia a distinguere tra un pene romano e un fallo nuragico. Curiosa la sicurezza con cui si afferma la paternità romana e si disconosce quella nuragica. Quasi che su quel fallo ci fosse scritto made in S.P.Q.R.