domenica 15 febbraio 2009

Peccato. I Giganti di Monti Prama sono barbari

Non è tanto interessante sapere se al G8 della Maddalena saranno messi in mostra gli splendidi bronzi di Riace, quanto capire perché siano stati scelti come emblema della cultura europea. Trovo, anche, interessante la reazione di gran parte della popolazione di Reggio Calabria, di resistenza al trasferimento in Sardegna delle statue trovate casualmente nel mare di Riace dove naufragò la nave che dalla Grecia le portava forse a Roma. Segno che cittadini e classi dirigenti reggini sentono i bronzi parte della loro identità.
A noi sardi, di regola, non viene neppure detto che nostre opere di grandissimo pregio stanno per varcare il mare. L’ultima volta che è successo, l’esportazione riguardò la Stele di Nora che viaggiò a Parigi e lì soggiornò per mesi, senza che neppure il Governo regionale sapesse alcunché. La Soprintendenza archeologica ci tolse persino la possibilità di mettere in discussione lo spostamento.
Già, perché sono stati scelti i due bronzi greci? Non sono – oramai lo ammettono anche quanti tennero in un inquietante limbo per trenta anni i Giganti di Monti Prama – le statue più antiche: la statuaria nuragica li precedono di almeno tre secoli, forse cinque. Detto così, soprattutto se riferito al passato, non sembrano gran cosa cinque e tre secoli. Ma se pensiamo che tre secoli fa, la Sardegna era ancora un regno di Spagna, che i Savoia neppure sapevamo cosa fossero, qualcosa di più possiamo comparare.
I bronzi non sono più antichi né più belli. Ma loro sono classici e i nostri Giganti no, loro sono barbari. Non sia mai che i barbari possano antecedere i classici, che un’isola possa aver sviluppato una civiltà capace di tanta arte statuaria prima che la statuaria sia ufficialmente inventata nella culla della civiltà, la Grecia. Vedendo i nostri Giganti, gli otto Grandi della terra potrebbero chieder conto al governo italiano (questo e tutti quelli che in trent’anni l’hanno preceduto) come mai sia stata nascosta alla comunità internazionale una scoperta che sconvolge anche le loro certezze.
No, tutto sommato meglio così. Viva il classicismo.

PS – Ai sardi che hanno già annunciato manifestazioni contro il G8: buttatela in cultura e nei vostri cortei o sit-in piazzate riproduzioni a grandezza naturale dei nostri Grandi. Le televisioni che riprenderanno la vostra contestazione mostreranno al mondo le Statue di Monti Prama. Qualcuno, nel mondo, chiederà che cosa siano e le inevitabili risposte copriranno di ridicolo chi le ha tenute nascoste per tanto tempo.

5 commenti:

p.atzori ha detto...

A ZFP,
magari ti dessero ascolto anche quelli invasati dei noglobal e quelli che ancora parlano in termini di imperialismo americano. La tua proposta è positiva ed intelligente, e va contro il gregarismo e la subalternità ideologica.
Oggi ho dato il voto ai giovani indipendentisti, nell'augurio che mettano anticorpi contro il veleno ideologico e si dedichino pragmaticamente al bene della nostra terra. Troppi giovani sono ancora immersi nelle nebbie di un anacronistico comunismo. Aiutiamoli a uscirne.

Anonimo ha detto...

O Zuà cosa consigli mai? Ti sei forse dimenticato il severo e autorevole ammonimento della prof.essa Anna Maria Bietti Sestrieri dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria? Quello scritto il 20 Dicembre 2004 nei confronti delle ipotesi 'pericolose' oltre che sbagliate di Sergio Frau a proposito di Sardegna Atlantide?
Te lo rinfresco: 'L'amore per la propria regione, o nel caso specifico per la propria isola, è un sentimento bello e rispettabile; ma su questo terreno nessuna disciplina si presta come l'archeologia a un uso distorto di ipotesi e teorie che si dichiarano scientifiche. Non è necessario che le ricordi la storia recente e contemporanea per sottolineare il ruolo nefasto che un uso scorretto della documentazionee dell'informazione archeologica può avere nel suscitare nostalgie di paradisi perduti ed età dell'oro, e nel fornire il pretesto per rivendicazioni di superiorità culturale ed etnica e per aspirazioni autonomistiche che sarebbe difficile giustificare altrimenti. Francamente, mi sembra che molte delle sue tesi si prestino, seppure non intenzionalmente, ad alimentare manifestazioni del genere. E' precisamente questa una delle ragioni per cui considero assolutamente auspicabile un confronto scientifico aperto e serio, che metta un pubblico di non specialisti in grado di valutare la bontà delle teorie che gli vengono proposte e le pericolose implicazioni di una esaltazione acritica del passato. Spero di averle spiegato nel modo più chiaro possibile la posizione mia e dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria' (punto 3, p.3.). A commentarlo tutto (c'è persino un neanche velato accenno alla storia fascista e nazista: pensa un po'!) mi ci vorrebbe il tuo spazio nel Blog per qualche settimana. Sottolineo solo questo aspetto: se la 'posizione' dell'Istituto Italiano di Storia e di Protostora è questa, ovvero la preoccupazione per le teste calde degli 'autonomisti' (indipendentisti? )sardi una volta in possesso di qualche cosina di cui vantarsi, come non pensare che qualcuno ''dall'alto'' abbia suggerito all'archeologia sarda la cautela più assoluta e quindi il doveroso silenzio, a livello popolare, sul rinvenimento di Monti Prama? Ecco forse, o senza forse, spiegati i trent'anni di imboscamento!E come non sospettare ancora che, a proposito della nostra storia passata, della lingua, della cultura e di tutto il resto ritenuto 'pericoloso', l'attenzione della miriade dei vari 'Istituti Italiani' non sia stata sempre la stessa? E le Università nostrane in questa e in altre 'posizioni'politiche di freno e di gestione della scienza e della conoscenza, che ruolo hanno giocato? Ci sarebbe da aprire un'inchiesta da parte della Magistratura! Io ed altri poi, a pensarci bene, con la fissazione della scrittura nuragica, con i documenti che mostriamo continuamente, ormai dobbiamo essere ritenuti come dei sovversivi e quindi controllati come vigilati speciali.
Pertanto, lascia perdere Zuà le immagini dei Giganti da mostrare ai G8; non riscaldare ancor più gli indipendentisti con storie antiche o antichissime che solo alcuni 'criticamente' conoscono e sanno volgarizzare con saggezza e nei modi più opportuni.

shardanaleo ha detto...

prova...

shardanaleo ha detto...

caro Zuanne... stamani non riuscivo a postare... va bene... sui JIGANTES mi sono espresso nel mio forum... prprio per provocazione ho chiesto come mai invece di andare sempre ALTROVE, oltrewtutto a rompere i C. agli altri, non si guarda in casa? Che stanno facendo quelli della sovrintendenza? Dormono al solito? E non ditemi che non è compito delgi ARCHEOBUONI proporre i giganti... IL PARCO DEI FENICI non è una proposta dei politici, ma proprio di uno di loro, anche, forse, il più moderato...
Per Giggi?
Devo ricordare cosa commentò (in mdo proditorio e vigliacco, a nostra insaputa) nella pubblicazione degli ATTI DI ORISTANO (il convegno "Shardana il popolo dei Nuraghi?") del 2001 il Sovrintendente ai B. Archeol.. di calgiari riferito all'intervento di leonardo Melis: "FANTARCHEOLOGIA DI STAMPO SARDISTA, CON PULSIONI INDIPENDENTISTE"...
non aggiungo il resto...
leonardo

Anonimo ha detto...

..."Fantarcheologia di stampo sardista, con pulsioni indipendentiste"...
Può dargli torto perchè? almeno sulla fantarcheologia no, sull'orientamento politico saprà lei...
Anonimo con gli attributi