Pagherei chi sa che cosa per sapere chi sia il dirigente dell'Anas che ha ingiunto al sindaco di Posada, Roberto Tola, di togliere dalla strada il cartello che si vede nella foto (tratta insieme con la notizia dal sito dell'Ufìtziu de sa limba sarda dell'alta Baronia). Vorrei stringergli la mano e congratularmi per aver raggiunto tali vette di pensiero. Secondo il buontempone, "i cartelli posti sulle strade statali, recanti indicazioni non in italiano sono fuori norma" e si può tollerare "che il cartello venga sostituito con il toponimo del paese scritto su sfondo marrone, come per le indicazioni turistiche". Naturalmente il giovane sindaco di Pasada/Posada si guarderà bene - lo ha già detto - dall'ottemperare alla sciocca pretesa del burocrate.
Ma sarebbe interessante sapere come possa venire in mente a qualcuno di sbattersene con una sola levata di genio la Carta dell'Onu, quella europea delle lingue di minoranza, la Costituzione italiana, la legge dello stato di tutela delle lingue minoritarie, quella della Sardegna sullo stesso tema. E, soprattutto, del buon senso. Tollera, il buontempone, che i cartelli con i nomi dei paesi sardi siano ridotti a indicazione di pizzerie. C'è qualcuno che gli ha dato la dritta o è tutto frutto della sua intelligenza?
15 commenti:
Ho la vaga sensazione che molti funzionari sardi,ma siamo sicuri che siano sardi?,abbiano un quoziente intellettivo piuttosto basso.Ma queste persone da chi sono state elette?Come si fa a non essere orgogliosi delle proprie origini,della fortuna di avere una lingua così bella?
T'asseguro ca est totu frutu de su cherbeddu de su funtzionariu. Oe sos funtzionarios de cada zenia sun tales non proite ca faghen andare bene sas cosas ma proite abbaidan chi totu siat "a norma". Pagu importat chi unu sevitziu funtzionet o non funtzionet. Est importante petzi chi siet de acordu cun su REGOLAMENTU, chi pro issos est che a Deus. Bene a fattu su sindigu, chi connosco de persona e chi est unu sindigu balente meda, a che lu mandare a su corru de sa furca.
Intesa l'as s'istoria de su Prefetto de Tatari, cussu chi at preubidu de intitolare una carrela de Siligo a una femmina persighida dae s'Inquisitzione? Semus in sa matessi chistione. Bratzos furados a s'agricoltura. semus cumandados dae dae unu grustu de conchitostos. Ispero chi abolan fintzas sa provintza de Tatari. Gai, nessi, amus a tenner un prefetto de mancu.
La mamma dei geni italiani è sempre incinta! Quando si è permeati di una certa cultura, certe impennate di ... genio sono inevitabili. E mancari est sardu puru! Deitalianizzaziomoci!!!
Sardo o non sardo (francamente non so neppure chi sia), pare che abbia vietato di intitolarle una via perché.... era una strega!. Pensate un pò, nel 2012 dopo Cristo, il prefetto di Sassari crede ancora nelle strteghe. E io, scemo, che non ho mai creduto neppure alla strega di Biancaneve.
Credo di non esser d'accordo con l'intemerata del Nostro blogger, anche perché viene riportata l'immagine del cartello incriminato. MI metto nei panni del turista di fuori, che già incazzato di suo per la cronica macanza di segnali corretti, si trova un imprevisto Pasada, e si andrà chiedendo: "Cazzo, non sarà che ho sbagliato strada?". Che io sappia la normativa, isolana e non, dovrebbe contemplare il cartello ALMENO bilingue. (http://it.wikipedia.org/wiki/Bilinguismo_amministrativo_in_Italia, dove campeggia un ancor più decrittando: Thiniscole). Per cui se è che si vuole acquisire turisti a questa bisogna bisognerà sottoporsi, altrimenti una volta fatta l'inversione a U, e saputo che era nel giusto, il turista penso si guarderà bene dal tornare a visitare Posada.
Prima e dopo i cartelli in sardo Pasada e Thiniscole ci sono quelli in italiano Posada e Siniscola. Stessa dimensione e stessi caratteri. I timori dell'amico Areddu circa la sorte del turismo in Sardegna non sono poi così fondati
Basta metterli assieme, con risparmio anche economico, modello Bolzano-Bozen.
Il signor Areddu,in un attimo, ha risolto il problema.Ho il dubbio è che il funzionario,vuole il nome italiano,non per incentivare il turismo,ma,perchè deve chiarire dentro di sè le idee un pò confuse che ha.Ad ogni modo,speriamo in un ravvedimento.
su DPR n. 345 de su 2001, chi est unu decretu atuativu de sa lege n. 482/99 narat in s’articulu 9 comma 2, a pitzu de sa toponomastica:
"Nel caso siano previsti segnali indicatori di località anche nella lingua ammessa a tutela, si applicano le normative del codice della strada, con pari dignità grafica delle due lingue."
Mi paret chi sos cartellos andent bene comente sunt.
A me pare una polemica alquanto stucchevole mentre il mondo va da tutt’altra parte …….
Giusto per capirci partire dall’anno accademico 2014-2015 il Politecnico di Milano e a seguire le altre più prestigiose università italiane terranno le lezioni dei corsi per il conseguimento della laurea specialistica esclusivamente in lingua inglese…………
E noi stiamo qui ad arrabattarci e a litigare per una scritta su un cartello stradale (peraltro effettivamente non conforme al codice della strada) ……… semplicemente ridicolo ….
Ma siamo sicuri che in questo modo stiamo facendo l’interesse dei nostri figli ?????
marco
D'accordo con lei. Anzi, suggerisca all'Anas di cancellare i cartelli in italiano e di metterli direttamente in inglese.
Quanto al codice della strada, le pago un caffè se riesce a dimostrarci che c'entra qualcosa
C'entra eccome.
Se la Sardegna é in condizioni economiche pietose é dovuto anche in buona parte a chi, politici ma anche cittadini, si perde in simili stupidaggini invece di affrontare e risolvere i veri problemi.
E detto tra noi preferisco un bambino di dieci anni che parli correttamente l'inglese perché gli é stato ben insegnato alle scuole elementari e che con tale conoscenza avrà un futuro spalancato ad un povero bambino al quale la scuola elementare gli insegni il sardo che per il suo futuro poco gli servirà e ancor più se vorra stare in Sardegna e operare in campo turistico.
A scanso di equivoci parlo correntemente in sardo e in famiglia e con i miei paesani é l'unica lingua che utilizzo e sopratutto quando parlo in sardo penso ache in sardo. Tuttavia odio il suo uso forzato specialmente quando si pretende di parlarlo o di scriverlo in contesti che non lo richiedono e sopratutto dal modo in cui viene parlato appare essere una traduzione dal pensiero in italiano spesso con la stessa sintassi dell'italiano
@ Marco "ma siamo sicuri che in questo modo stiamo facendo l'interesse dei nostri figli?????"
Si Sig. Marco perchè i nostri figli, come tanti di noi me compreso, conoscano i nomi delle lecolità in lingua Sarda.
@Marco
1) Il cartello è conforme al codice della strada.
2) Non riesce a intuire il danno che farà la scelta linguistica delle citate università proprio contro l'interesse dei nostri figli?
Iscurtai pagu pagu: is cartellus poneidhus unu in pittzus de s'atru. prima cussu in sardu e asuta cussu in italianu, aici cumenti 'olit su REGOLAMENTU e chi non bolit, mai in sa vida!
Po s'ingresu, non si pighit pressi, a bortas non cumbengiat a dhu ponni in arabu.
Arrexonendi de is nominis de is bias, siguru ca est una tontesa a 'ndi dhu tirari po mori ca cudha poborita fut una stria. Ma a si dh'ai postu giustu ca fudi stria non mi parit una grandu pensada. Bai e cica e poita m'arregodada "Piazza Martiri d'Italia".
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