domenica 15 maggio 2011
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sabato 14 maggio 2011
Cras eja contra a su nucleare in Sardigna
Da Cantaru Ena nuove conferme sul protoromanaico
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giovedì 12 maggio 2011
Delle scorrettezze di Blasco Ferrer e dell'origine degli insulti
Caro Gianfranco,
ti mando questo post per segnalare il fatto che uno dei corsisti del Secondo Corso di Epigrafia nuragica mi ha portato le scuse di una docente cagliaritana che, per un certo tempo, ha avuto da ridire nei miei confronti circa una mia dichiarazione sulla voce "hogyhano", voce che io avrei fatto derivare, per dichiarazione del sig. Blasco Ferrer, dal protosemitico (sic!).
Le scuse erano dovute al fatto che, invece di controllare la fonte diretta della (presunta) sciocchezza, la suddetta docente, con leggerezza, si era basata esclusivamente su di una frase scorretta quanto velenosa dell'autore del libro sulle (presunte) origini del paleosardo.
Ora, il sottoscritto della incredibile panzana niente sapeva anche perché per norma non ama leggere e neppure consultare testi di boriosi e presuntuosi linguisti, tanto più se già dalle prime battute intitolano i loro libri con espressioni da prodotti di supermercato come "risolto il rebus" o si lasciano andare, già dalle prime battute, a vele spiegate, ad auto incensazioni sulla bontà del metodo proprio (naturalmente "unum verum et bonum") e viceversa a tentativi di liquidazioni impietose di metodi di studi e di analisi altrui che altro torto non hanno avuto se non quello di essere "datati" e di credere anch'essi, talvolta, alla loro intangibilità e quasi santità nell'approccio scientifico.
Non voglio farla lunga (anche se potrei, nel mio piccolo, entrando nel merito dello studio sul sardo e sul basco, letteralmente campato per aria e, soprattutto, sulle amenità circa la scritta di Aidu Entos di Bortigali) e quindi ti sottopongo il passo del libro (non lo cito perché universalmente conosciuto da tutti, anche dalle casalinghe) del signore suddetto, assurdo motivo dell'inganno per colui che si è scusato: "Fra i candidati alla damnatio memoriae eccelle, per ambizioni iconoclastiche e disprezzo accademico, il volume di Gigi Sanna (2005), nel quale, fra tantissime eresie, il lettore apprenderà che il sardo ocru, ogru, ogu non deriva dal lat. OC(U)LUM, come tranquillamente registrano Meyer-Lübke, Wagner e qualsiasi Romanista anche agli inizi degli studi, bensì dal protosemitico (?) /hogyhanu/".