C'è mezza Sardegna in rivolta contro il comico Paolo Villaggio che ieri, in una trasmissione di Rai 3, ha detto a proposito della bassa natalità nell'Isola: “In Sardegna nascono pochi bimbi perché i sardi s'accoppiano con le pecore. Così mi hanno detto”. Una cretinata, di cui, poi, lo stesso attore si è scusato. C'è stata una caterva di reazioni che vanno da quelle di un gruppo di pastori intenzionato a fare causa a quelle del mondo della cultura e della politica. Inserisco fra queste ultime anche quella del senatore dipietrista Federisco Palomba che, in acuta crisi di astinenza, riesce ad evocare Berlusconi anche in questa circostanza. Dio mio che pena.
Tutti sono indignati per la battuttaccia di Villaggio; chi evoca un razzismo antisardo chi un odio antropologico contro i pastori chi se la prende con l'imprudenza della Rai e chi è più soft. Ma in questo coro c'è una voce altamente stonata, quella di Gavino Ledda che dopo aver dato del coglione al comico e averlo definito “non gente” e non uomo, sentenzia che “non si possono sostenere certe cose di un popolo”. Giustissimo, accidenti e da condividere. Se – forse dettaglio da poco – non fosse stato proprio lui, l'autore di “Padre padrone”, a mettere in giro il pettegolezzo (ben dettagliato, per di più) poi raccolto e diffuso dal padre di Fantozzi.
È pur vero che l'episodio dell'accoppiamento umano con la pecora, è stato enfatizzato nel film omonimo dei fratelli Taviani. Ma lo aveva raccontato Gavino Ledda nel suo romanzo. Un minimo di buon senso avrebbe consigliato Ledda a esimersi dalla feroce condanna di Villaggio: un bue non può dare del cornuto ad un asino.
20 commenti:
E ite oles Gianfra', non b'at remediu. Italianos nos ana fatu e 'nd'emus coglidu su peus de su peus.
O Gianfrancu, disarmadì pagu pagu|
E allaba a innui puntas sa scupetta.
Ma tui ses cumbintu cumbintu chi s'intellettuali nostu hapat cumprendiu su chi hat nau?
No su chi hat nau Villaggio, ca finzas a inguni ddoi arribat, ma su chi hat nau issu etotu, corp' 'e balla!, ca est troppu raffinau in su fueddai chi a bortas non si cumprendit mancu issu.
Tui, po esempiu, non dd'has cumprendiu su chi bolliat nai: t'hat a essi partu de dd'hai cumprendiu, ma ses abarrau terra terra.
No totus seus fattus po arribai a is pianus soberanus de sa connoschenzia! Arrendidì, bon'omini.
Gavino Ledda ha fatto quello che fanno tutti i nostri SCRITTORI (di romanzi per fortuna) di successo a cominciare da Gratia Deledda, per arrivare ai giorni nostri. DEVONO scrivere che i SArdi si accoppiano con animali, che sono vendicativi e ASSASSINI, che uccidevano i vecchi con martellate e quant'altro... SENZA queste pittoresche (e macabre) descrizioni della "Cultura" sarda.. i libri NON SI VENDONO.. così sia anche per i film.
Risultato: gli scrittori che si prestano a questo sporco gioco, vincono i PREMI NOBEL, CAMPIELLI ecc. STREGHE vari... Mentre altri autori che hanno solo la colpa di cercare di RI.DARE dignità alla nostra cultura con libri che ROMANZI non sono, restano IGNORATI dai Media e dai Premi... -- Qualcuno ha mai sentito parlare in TV o sui GIORNALI importanti (e non) di SARDOA GRAMMATA? O per assurdo anche da un libro che le vendite le ha avute e le ha anche nel resto del mondo, come "Shardana i Popoli del Mare"?... Pur tradotto in diverse lingue..? --- Ecco, fa notizia solo chi scrive che i Sardi copulano con bestie e rapiscono e tagliano orecchie o si masturbano guardando le TURISTE straniere da dietro una DUNA...
HO OFFESO QUALCUNO? Beh, NON ME NE DOLGO... odio chi propaganda stereotipi dei Sardi solo per accontentare il PADRONE EDITORE CONTINENTALE.
KUM SALUDE.
Leonardo
Anch'io dirò la mia. Mi dispiace ma spesso le battute ce le meritiamo, perchè il livello di esse nell'offesa è direttamente proporzionale alla consapevolezza che i più anno della civiltà pecoresca dei sardi. Ormai nota in Italia e nel mondo. Non alludo ovviamente alla pecora 'materiale', poverina, 'fottuta' in mille altri modi, ma a quella metaforica e spirituale, tutta d'oro, che i Sardi da tanto tempo hanno come idolo e come bandiera. Guardali! E' secoli che parlano parlano, parlano, gridano gridano, minacciano minacciano. Accidenti che palle quadrate, noi Sardi! Bau, bau e ancora bau! Magari con denti da cani fonnesi! E poi? Tutti perennemente 'democristiani', a coda e a lingua di cane, pronti ad essere umili umili e spesso vigliacchi servitori. Gli indipendentisti delle variopinte tribù delle chiacchiere!
Ripeto ce le meritiamo. Eccome! Come ci meritiamo persino il sorrisetto, senza un minimo di decenza, di quell'oca parlamentare che è la nipote del Duce. Non l'avete notata? Come si è divertità! Vi dirò che è il suo atteggiamento quello che mi ha fatto incazzare di più. In fondo Fantozzi mica può essere diverso dal personaggio Fantozzi, di uno che ha sempre spacciato, spesso prendendosi i soldi dei contribuenti, le cretinerie per comicità. Anzi, vi dirò che ha fatto scuola: oggi per essere comici mica bisogna usare l'intelligenza: bisogna essere cretini al massimo della potenza. Basta seguire la televisione di stato e non per qualche minuto.
E' quella cretineria costosa, la stupidità a pagamento, che Monti dovrebbe tagliare, mica le nostre misere pensioni!
La querelle innestata, suo malgrado, dal mio conterraneo Villaggio, mi solletica alcune riflessioni minute.
1) La zoorastia pare sia in forte sviluppo, nelle 9000 e passa pagine dedicate, in google-italia, si narra di un nuovo preoccupante fenomeno di turismo sessuale,si parla di uomini alla ricerca di capre, vacche e procioni (con la p-iniziale), con esiti spesso letali per costoro (castrazioni, tumori ecc.)
2) Aba ci potrebbe ricordare che il fenomeno non è affatto nuovo, giacché Pasifae un bel dì si fece inseminare da un bel torello, ben dotato, e generò il Minotauro, che tanta parte ha nelle nostre leggende mediterranee. E' probabile che il maschio volendo scaricare le sue passioni (peraltro sterili) su qualcuno, abbia voluto indicare una donna come iniziatrice di tali attrazioni (e,secondo la leggenda, nullaffatto sterili).
3) Nel totemismo, anche se non sono in ciò sicurissimo, è facile vedere un che di zoorastico. Quando dei popoli guerreschi (uhm fatemi pensare) si raffigurano con le corna, oltre a identificarsi con tale animale sacro, ci viene fatto di pensare che un che di scandaloso potesse avvenire tra loro e questo, in particolari circostanze
4) Melis si scandalizza e si indigna per il fatto che noi non siamo conosciuti,come lui vorrebbe, per i mitici Shardana, dal cuore ribelle. Chiedo: è meglio, secondo voi, essere riconosciuti come degli amatori di bestie o come dei discendenti di macellai, che al miglior offerente, spaziavano per il Mediterraneo stragificando intere (spesso innocenti) popolazioni e civiltà?
A pare mio la brutta figura l'ha fatta Villaggio,anche se si è scusato,e la stupidina che ha riso.Quando sento parlare,in Continente,dei sardi percepisco tanta stima proprio per la loro dignità,serietà,senso dell'amicizia etc.Proprio oggi ho visto alla televisione il sindaco di Cagliari Massimo Zedda e una signora ha mandato un'email esprimendo la stima per le lotte dei pastori sardi e degli operai dell'Alcoa.Siamo un popolo dignitoso,ovviamente con dei difetti,come tutti gli esseri umani ma chi offende è sempre inferiore all'offeso.
Anche se non è in argomento volevo dire che il film dei fratelli Taviani,tratto daL LIBRO DI GAVINO LEDDA "PADRE PADRONE" tanto premiato,non mi piacque affatto perchè non hanno colto per niente l'animo dei sardi,l'unica scena meravigliosa è quando il padre sta per accarezzare la testa del figlio ma non lo fa perchè la considera una debolezza e l'educazione dei genitori sardi è stata sempre dura ,non per mancanza di amore, ma per abituare i fgli alla durezza della vita,sopratutto in quei tempi.De Seta fu stupendo in "Banditi ad Orgosolo".Scusate la mia enfasi ma resterò sempre orgogliosa di essere sarda.
Sta a vedere che la posizione alla pecorina l'hanno inventata i sardi!!
ILLIRICHEDDU:
<>
--
che fai cerchi al rissa?..Tieniti la tua assurda teoria di SARDI DISCENDENTI DEGLI ALBANESI e non stuzzicare il CAN CHE DORME o, se preferisci, il LEOne che dorme,..
... Essendo discendente di QUEI SARDANA non sono molto incline a sopportare gli SFOTTò...
TU PREFERISCI essere "RICONOSCIUTO CO0ME AMATORE DI BESTIE?" .. beh! BUon prò ti faccia... ma ho capito bene? SEI CONTERRANEO DI VILLAGGIO? Non sei SARDO?
Questo potrebbe spiegare alcune cose... ma forse ho capito male...
Kum Salude.
Leonardo
Mamma santissima!! Sto Melis non capirà un piffero di mertodo scientifico ma ha il cuor di Leone di un focoso shardana ribelle!!
E se, invece di preoccuparci tanto dei progenitori, rivolgessimo qualche pensiero a favore dei pronipoti?
Franco la dice giusta ma ho paura che i pronipoti lo siano troppo. PRONI(poti).
@ Archeologgia Nuraqgica.. chissà? Magari ce ne è anche per te... visto che nessuno ti ah chiamato in causa...
Signor Elio,come sono contenta che Lei sia ritornato a scrivere su questo blog,torni,per piacere a far parlare Norace e ci sollevi da tante brutte notizie.Chissà cosa direbbe Norace dell'esternazione di Villaggio.
Elio hai la battuta pronta e fulminante.
Però mi fai da spalla a tua insaputa (caso malinconico se pur tremendamente di moda): ma se fossero davvero troppo PRONI(poti), non è che i sardi, prima sicuramente attivi (almeno con le pecore), ora stiamo diventando passivi (come le pecore)?
Battutaccia? Delle peggiori.
Chiedo scusa a tutto il VILLAGGIO.
I miei miti sono il signor Pilloni e il signor Elio, che con la loro ironia riescono a farmi sorridere anche quando trattano problemi seri,che bella dote è la leggerezza!
Come faccio a sottrarmi alla grazia di Grazia e all'irruenza di Franco?
Grazia è lontana e ci vede con gli occhi della nostalgia. Piange di rabbia per i mali che ci fanno e si consola quando ci accarezziamo, lei compresa.Ahimè, spesso succede che quanto appare non coincida con la realtà: certe carezze sono come il soffio della morte.
A Franco posso fare da spalla ma anche da sgabello, però, di tanto in tanto, mi capita di essere cosciente di quanto faccio.
"Grazia è lontana e ci vede con gli occhi della nostalgia."Signor Elio ha detto una grande verità ma anche i ricordi positivi,che sono tutti legati alla mia Sardegna,sono una grande consolazione.Al di là della nostalgia è vero che siete delle persone speciali e vere e vi ringrazio di esistere.
Chi fa da spalla, caro Elio, è l'attore che percepisce meglio il ritmo della scena. Tutto comincia da lui.
Un poco come il cane col cacciatore: c'è chi percepisce la presenza del selvatico, lo cerca, lo ferma, lo scova: e questo è il cane, la spalla del cacciatore il quale a sua volta prende la mira, spara e qualche volta uccide la preda.
Ma è poi sempre la sua spalla a ritrovarla morta o ferita e a riportagliela sino ai piedi.
La spalla non serve dopo, quando il cacciatore racconta la sua esaltante giornata: a chi servirebbe un testimone verace?
Infatti il cane ascolta e fa finta di nulla.
Se non fossi un irruento, come dici, mi piacerebbe essere più un cane e una spalla che un cacciatore cantastorie.
Vecchia storia quella del cane e del cacciatore. Non ancora risolta; è il caccitore che fa il cane o il cane che fa il cacciatore?
Non mi'ndi bessast cun chistionis de cassa ca crasi est dominigu e no'isciu chi dhui potzu andai ca seu a doloris de isciatica.
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