di Gigi Sanna
La scrittura nuragica dal punto di vista formale, ovvero quello della composizione e del riporto dei significanti sul supporto, può essere divisa in quattro grandi aspetti o tipi:
1) quello della scrittura monumentale o macroscrittura.
2) quello della scrittura media che potremmo chiamare anche 'normale'.
3) quello della scrittura assai minuscola o microscrittura.
4) quello della scrittura a grandi caratteri riportata, prevalentemente, nei monumenti (nuraghi, tombe di giganti e pozzi sacri)
'Testi' del primo tipo danno le Tombe di Giganti e i Nuraghi (1); del secondo tipo, ad esempio, il coccio di Orani, il ciondolo di Pranu Antas di Allai (2), il coccio del Nuraghe Alvu di Pozzomaggiore (3), la 'rotella' o disco di Palmavera di Alghero (4) e la Stele di Nora (5); del terzo tipo offrono, soprattutto, non pochi oggetti in bronzo e ceramica di cui si dirà più avanti; del quarto offrono infine il nuraghe Aiga di Abbasanta, il masso della capanna di Perdu Pes di Paulilatino, il masso del nuraghe Pitzinnu di Abbasanta, il masso di Losa di Abbasanta e il concio del Nuraghe Nurdole di Orani (6).
Dunque, come si nota facilmente dalla suddetta classificazione, i nuragici passavano consapevolmente, nella realizzazione della scrittura, dall'infinitamente grande all'infinitamente piccolo, con quel gusto della 'variatio' dei significanti, di cui abbiamo detto tante volte; 'variatio' che comprendeva quindi non solo la tipologia alfabetica, di cui tante volte si è parlato anche in questo Blog, ma anche la misura o l'estensione dei segni riportati. Naturalmente non mancano scritte in mix, cioè con caratteri molto grandi mescolati a quelli molto piccoli, come ad es. accade nel concio di Nurdole di Orani (7). [sighi a lèghere]
6 commenti:
Signor Gigi Sanna,mi scusi se scrivo un commento diverso dal suo argomento ma non sapevo dove scrivere degli operai dell'Alcoa,che oggi si sono permessi di fare "ritardare" la partita di 2 ore per fare capire all'Italia intera la loro disperazione per la non soluzione della chiusura della loro fabbrica.Questi operai,così dignitosi,le stanno tentando tutte per farsi sentire e per far sì che qualcuno si occupi di loro e della loro disperazione per la perdita del lavoro.Ma perchè,tutti i sardi non danno una dimostrazione di solidarietà nei loro confronti?Spero,signor Sanna, che Lei mi perdoni questa invasione di campo.
Leggo ora, cara Grazia. Figurati! tutto passa in secondo o terzo piano con i problemi terribili che abbiamo oggi. Ci fosse solo l'ALCOA! La 'solidarietà', se proprio vuoi la mia opinione, non va solo ai più forti e ai più numerosi. Va soprattutto ai piccoli e piccolissimi (che sono migliaia e migliaia) che hanno chiuso,chiudono o intendono chiudere bottega senza che ci sia un 'refolo' di protesta. Io ho due figli, cara Grazia, due di questi piccolissimi che non ce la fanno più. Ma, ti sembrerà paradossale, la mia lotta per la 'scrittura' dei nostri Avi, apparentemente 'oziosa', è anche e soprattutto una lotta economica. Tremendamente economica!
Non so, non ne ho la minima idea. Per quanto riguarda Gianni ricordo solo che rimase letteralmente sbalordito per quelle lettere piccolissime della tavoletta A1 di Tzricotu. Avendo una manualità d'eccezione ( tieni presente che aiutava da piccolo in bottega il padre falegname che era celebre in Oristano per finezza di manufatti) cercò continuamente di capire il processo di ottenimento di quei segni millimetrici, così perfetti, attraverso l'incisione del talco e la successiva colata del bronzo. Fu tentato di riprodurli in qualche modo, ma lo dissuasi perchè se ci fosse riuscito le malelingue avrebbero potuto scatenarsi. E, per fortuna, mi diede retta. Figurati i 'giullari' quanto ci avrebbero ricamato!
Perchè non si vedevano! Solo per questo. Ma ci ritorneremo, stai tranquilla! Così bellina con la scrittura micro-micro. Così termina definitivamente anche la storiellina che i documenti sono 'sospetti' perchè 'tutti' (davvero davvero?) non di provenienza di scavo!
Fatti dire della 'rotella sassarese' mia cara. Quella sei tu ad averla messa lì, manomettendo la vetrina di Palmavera il 29 di Ottobre! Io chiamerei i carabinieri del Nucleo Speciale di Sassari e farei un'indagine!
Signor Gigi Sanna,mentre scrivevo, ieri, mi rendevo conto che in Sardegna ci sono tanti problemi di disoccupazione,ho parlato dell'Alcoa come esempio della disperazione generale.La ringrazio di aver accettato la mia invasione.
No, falsa di sicuro. Così alleggeriamo un silenzio che è un macigno. Che vergogna! Mica altro. Il silenzio cretino.
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