Io credo che quando tra qualche mese si arriverà a trattare anche in questo Blog (oltre che nel libro di Leonardo Melis) del bel documento nuragico annunziato, scritto in protocananaico (e sardo), i testi a nostra disposizione avranno superato la sessantina.
In attesa del momento possiamo già anticipare che i nuovi documenti tendono innanzitutto a corroborare e confermare (ce ne fosse bisogno), i dati già acquisiti da qualche anno, ma servono anche ad ampliare di non poco il panorama della conoscenza del/dei ‘sistema/i’ di scrittura in uso tra le popolazioni sarde della seconda metà del Secondo Millennio a.C. e di quelle della prima metà del Millennio successivo. Cioè ad allargare il panorama di particolari ‘sistemi’ impiegati, in mille anni circa di storia di ‘scrittura’, non nell’Oriente mediterraneo ma in una zona dell’Occidente ritenuta sino a ieri, si può dire, ‘periferica’, marginale ed ‘estranea’ ai grandi processi culturali del tempo, soprattutto perché incapace e/o indifferente nel dotarsi di strumenti molto sofisticati, come quelli adatti per riportare per simboli grafici la parola ed il pensiero.
Ora, è proprio questo alto numero di reperti sinora rinvenuti, a dir poco sbalorditivo, il dato che maggiormente colpisce chi ha seguito le nostre ricerche, dal momento che nel giro di pochissimi anni (quindici circa) si è superato quello raggiunto in territorio siro - palestinese nell’arco di cento anni, a partire cioè dai primi decenni del secolo scorso con gli studi di W.M. Flinders Petrie e A.Gardiner sui ritrovamenti del Sinai.
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Nel disegno: l'iscrizione sulla navicella di Teti
58 commenti:
L'esame fatto nell'articolo è estremamente obiettivo.Riguardo ai monumenti ancora da scavare,sono tanti,e i reperti di natura epigrafica dovrebbero essere,in previsione,statisticamente elevati.I nuovi ritrovamenti, potranno essere solo di conforto ai primi,e in ogni caso, potrebbero darci maggiori informazioni relative a quel popolo,anche se le basilari e fondamentali già le abbiamo(religione,scrittura e indirettamente lingua).
@Aba
La luna ebraica racchiude una parte maschile,denominata yareah e una femminile detta levanah.Levanah
è sempre accostata a hammah,il femminile del sole,mentre yareah è unito a semes,il suo sodale maschile.Interessante le pare?
Nel trattato talmudico Hullin, inoltre,possiamo leggere un acceso dialogo tra la Luna e il Signore, detto "l'accusa della luna",nel quale essa contesta con orgoglio il ruolo del sole lamentandosi per la diminuita lucentezza che il Creatore ha inflitto al suo fulgore.Per risarcirla,Dio,le garantisce che sebbene il sole regoli le stagioni,da lei dipenderà il computo dei giorni del calendario ebraico.Nella tradizione giudaica,la luna riveste un importante significato liturgico,poichè il principio del mese viene fissato al Novilunio.
Nel trattato Hullin leggiamo che Dio dice alla luna-""Và!Tu avrai dominio di giorno e di notte.E quella:Che guadagno è mai questo? a che serve un lume nella luce del giorno?Egli rispose:Va!Israele conterà per mezzo tuo i giorni e gli anni"".
Andrea Brundu
Mi chiedo ancora, per l'ennesima volta, e lo chiedo anche a voi... come fate a dire che quella scritta sia "nuragica" ovvero realizzata da chi ha edificato i nuraghi?
Spero che questa volta ci sia una risposta alla domanda e non solo altre teorie!
Cordialmente
Mirko Zaru
Francu Pilloni scrive:
Il nostro mondo è vario: c'è chi non capisce le risposte, c'è chi non capisce le domande. Neanche le domande che deve porre.
Zaru è un bel tamburino, gli hanno detto di suonare, ma non ha capito se deve suonare la carica o la ritirata.
Per molti, però, è importante suonare comunque.
Francu Pilloni ... non vorrei doverla cantare al merlo!
La domanda è ben fatta... se c'è qualcuno che non vuole capire non capisca, ma il periodo del primo ferro (ferro) dal punto di vista culturale, sociale e religioso ormai non ha più niente a che spartire con il "nuragico".
la domanda è: come si può definire una iscrizione nuragica quella riportata sull'immagine di questo articolo... e sopratutto: perchè?
ELOGIO.
E’ giunto il momento, caro Prof. Sanna, del mio sentito compiacimento.
Incondizionato sul piano dell’avventura solitaria, dell’intuizione, della tenace perseveranza.
Ho già detto di qualche mia -solo mia- perplessità che spero di superare con uno sforzo di umiltà e soprattutto privo della presunzione che vorrebbe far dire il proprio parere anche in una disciplina di cui non ho nemmeno i rudimenti.
Con il tuo post, valuti il peso del risultato della tua ricerca, che scardina senza se e senza ma, anacronistiche e infondate teorizzazioni e supposizioni della civiltà nuragica, facendoci vedere un orizzonte storico, al posto del chiaroscuro della protostoria.
Noto anch’io, come Aba Losi, una certa stanchezza, non sento alleluia e nemmeno i botti dello champagne. Ammiro il tuo essere modesto e la consapevolezza che nonostante tutto la montagna è ancora dura da scalare. Ma ora l’obiettivo è ben individuato!
Sento già le voci: anch’io avevo detto che non erano fortezze, anch’io ho scritto che erano templi, anch’io ho portato il ragionamento al sole e alla luna. Sul bipenne ho scritto! Ecc. Ecc….
Tutto vero, ma ora porti la prova documentata!
Sottolinei la parzialità della scrittura arcaica sarda, per ora riservata alla sfera religiosa, ma tantissime saranno le ricadute nel sociale, perché ora gli occhi sapranno cosa cercare nei prossimi scavi e forse potranno essere esibiti reperti che giacciono nei magazzini e valutarli.
Come Pintore ha spesso avvertito e tutti percepiamo il pericolo, la reazione potrebbe essere il silenzio. Mi auguro che invece si passi alla fase del tentativo di ridicolizzare la ricerca. Ancor più sarebbe bello che ti combattessero! Qualche anticorpo te lo sei già formato. Il blog è stato un buon assaggio di attacco!
Molte questioni dovranno essere riviste dopo il tuo lavoro. Difficile sarà abbandonare molti nostri pregiudizi e convinzioni che ci siamo formati, specie contro molti luoghi comuni. Da quando ho visto e studiato i nuraghi, ho sempre pensato e scritto che appartengono alla sfera del sacro. Ma ciò non ha mai coinciso con una visione di tempio, almeno non con l’accezione contemporanea. Forse nella più recente fase costruttiva, che identifico col nuraghe complesso, l’idea di tempio è più vicina al luogo di culto, di riti e altre funzioni. Ma all’inizio il nuraghe è stato costruito per soddisfare l’esigenza primaria di cosmizzare spazio e tempo. Cercherò di conciliare ciò che tu provi con il mio pensiero, bestiaccia che non sarà facile far morire!
Ciò che però più mi piace del tuo lavoro è che hai saputo osare ed assegnare al nuragico categorie alte, dello spirito e della mente. Non credo siano mal riposte, perché ho capito che la mente capace di realizzare una cupola a secco non è molto diffusa. E così gli studi di Mauro hanno lo stesso substrato, il coraggio di assegnare ai nuragici categorie alte, scientifiche (l’astronomia è la madre della rivoluzione scientifica del neolitico, che per certi versi ancora perdura).
Non so come potrei darti una mano. Non ne hai bisogno. Ma condividendo i tuoi risultati epigrafici, anche i miei studi sulla costruzione forse porteranno un poco d’acqua alla tua causa.
Con stima ed affetto
Franco
No Aba, lui, notoriamente pasticcione com'è e confusionario, si riferiva all'altra iscrizione. Io su di essa ho detto e commentato, non solo sul Blog di Gianfranco, ma ho scritto anche nel Saggio sulla Stele di Nora (p. 57: traduz. p. 191). Se ha dei dubbi risponda lui perchè non è 'protocananea'. E attendi.
Nelle more puoi anche dirgli che dello 'spirito' del mio articolo (quante risposte e quante domande ci sono!) non ha capito una mazza. Oppure ha capito troppo. Ma pecorescamente, per conto 'terzi'. Questi terzi ora soffrono parecchio, lo so, non sanno che pesci prendere. Ma si rassegnino: la partita si è chiusa l'anno scorso DEFINITIVAMENTE con il pacco Natale di Teti:la scrittura nuragica c'è: bella, bellissima, un vero capolavoro nella storia della scrittura. Un capolavoro che è entrato, con molto altro, tanto altro, già nella storia. E questo non ha bisogno di nessun bollo accademico e di nessun papavero che ci metta la firma. C'è e basta. Divertente poi, sempre con l'occhiolino la simpaticona! E noi si fa festa per chi festa vuol fare.
Cara Aba ho dato l'impressione d'essere stanco? Forse, ma di una sola cosa. Dei troppi perdigiorno, degli ignoranti e degli imbecilli! Ma per questi esiste la formula antizecche di Murru: ... e 'chi se ne frega'! Oppure, in certi contesti, quella presa in prestito da Callimaco circa la 'razza pestifera'.
@Mirko Zaru
Credo di aver intuito il senso del suo interrogativo. Per poter (io) comprendere senza fraintendimenti, potrebbe indicare, secondo il suo punto di vista, quando inizia e quando finisce il periodo nuragico?
Marco Pinna
Marco Pinna
Non me ne vorrà se rispondo brevemente, ma oggi non è proprio una bellissima giornata per me, sto scrivendo giusto per distrarmi un pò da altri pensieri.
Comunque, semplicemente quando si è smesso di edificare nuovi nuraghi.
Poter dare delle date mi sembra decisamente fuori luogo... per me come per tutti gli altri credo.
Per dirla tutta i bronzetti non sono nuragici, ma post-nuragici, i villaggi stile Serra Orrios, Abini, S'urbale, Santa Vittoria... non sono nuragici!
I nuragici, i costruttori dei nuraghi (non quelli che li hanno spoliati, modificati o riutilizzati ecc)a mio parere non hanno lasciato nessun segno di scrittura!
Le popolazioni (discendenti per carità) ma post-nuragiche conoscevano quasi sicuramente la scrittura... ma penso che non fosse quella dei nuragici, (non la propria per intenderci) ma quella di altre popolazioni!
Cordialmente
Mirko Zaru
Per il sig. Sanna...
Continua a dire che io spalleggio qualcuno? Oppure pensa che qualcuno cerchi di mettermi contro di lei per non parlare in prima persona?
Stia tranquillo che non ho ne l'intenzione ne la voglia di stare appresso a lei, ne tanto mento alle sue provocazioni.
La saluto cordialmente da imbecille e ignorante; certamente fino ad ora non mi convince la sua scrittura nuragica!
Cordialmente
Mirko Zaru
tanto meno, chiaramente!
Mi sa tanto che stavolta il Sig.
Zaru col suo post delle 23.08 ha fatto centro.
Chiaro e semplice, sottoscrivo in pieno.
Forse è il caso di meditarci un po' sopra.....
Qualsiasi cosa siano le "scritte" non possono essere attribuite a chi ha costruito i monotorre e nuraghi a corridoio.
Sisaia
Caro Mirko,
la scrittura nuragica, piaccia o meno, è realtà.
Non è di Gigi Sanna o di nessun altro.
Cordialmente
Andrea Atzori
per la scrittura nuragica,ormai chiara e definita, data la somiglianza col protocananeo e/o protosinaitico, non può essere posteriore al XII secolo a.C.(l'esempio lo abbiamo nella barchetta),infatti dal IX secolo le navi fenice e il loro alfabeto hanno cominciato a solcare il mediterraneo, secondo le ultime stime, per cui quei segni e gli altri sparsi in sardegna NON POSSONO per logica, essere posteriori, tuttavia esisterebbe la possibilità che siano state fatte sui nuraghi in un periodo successivo alla loro costruzione, e allora si dovrebbe retrodatare i nuraghi, ma di quanto? e poi sto parlando di un'ipotesi, non è detto che sia così, certo è invece la NON possibilità che le scritte siano successive, quindi, anche d'accordo con l'archeologia ufficiale, i nuraghi si possono datare dal XII sec. in su, confermato dall'epigrafia e gli studi di sanna
Di sicuro nel 1800 a.C. si costruivano nuraghi: http://www.sardiniapeople.net/profiles/blog/show?id=2501807%3ABlogPost%3A70121&commentId=2501807%3AComment%3A70154&xg_source=activity
Visto che la loro tecnica di edificazione molto probabilmente si andò perfezionando abbastanza lentamente, si può supporre che già da alcuni secoli prima, le preesistenti popolazioni megalitiche autoctone avessero provato a soddisfare questa loro esigenza di erigere torri. Gavinu M
Chi poteva sapere che la luce di Ilu brillava dentro il nuraghe Sessar?
Se non i costruttori,o i discendenti dei medesimi.
Retrodatare i Nuraghi?Credo sia necessario,ma questo è un altro discorso.
Tipi di scrittura,come quelli ritrovati in Sardegna,sono databili entro un certo range temporale.
Escludendo l'età del ferro,per ovvie ragioni cronologiche.
L'uso del protosinaitico va più o meno dal XII al XVI-XVII sec. a.C..
Il brassard,risulta assai più antico;2700-1900 a.C. è il periodo in cui si manifestò la cultura che lo produsse.Anche se nella figura dell'articolo leggiamo XVI-XV sec.a.C.,con un bel punto di domanda.
Che la cultura del vaso a campana, abbia in sardegna fornito reperti sensazionali non deve stupirci, poiche nella tomba Bingia 'e Monti di Gonnostramatza fu rinvenuto un intero collier d'oro appartenente alla predetta cultura:
http://www.ilportalesardo.it/archeo/gonnostramatza.htm
Così come,risalgono ai secoli del Campaniforme (Monte Claro)dei manufatti in argento della tomba di Padru Jossu a Sanluri.
Andrea Brundu
Inoltre vorrei sottolineare l'estrema somiglianza della forma della testa del toro della necropoli di Sos Furrighesos di Anela,con quella del brassard.
http://1.bp.blogspot.com/_a8pvThijnF4/SvUelS2Ut5I/AAAAAAAAA5U/PHBBzp71fNs/s1600-h/002.jpg
Andrea Brundu
infatti quella somiglianza l'avevo notata anch'io
L'osservazione acuta della raffigurazione della domus di Anela fatta da Brundu e da Piero Zenoni è quanto mai pertinente. Qualche mese fa ne ho parlato in una lezione apposita, come possono testimoniare gli allievi del corso monografico sulla religione precristiana ( il disegno rupestre di Anela è materia d'esame), gli allievi dell'Istituto di Scienze Religiose di Oristano. Anche nel corso di epigrafia nuragica ne ho parlato e ho posto l'accento, come Piero sa, su dei petroglifi che non solo richiamano figurativamente (v.Brundu) Is Locci -Santus (ma non solo questo documento: la raffigurazione 'diversa' dei tori e non di un solo toro lo dimostra, perchè la collega ad altri) il toro ma che offrono una simbologia ben precisa sul concetto di nascita e di rinascita. Questo è dato soprattutto dalla pianticella che è, nella sequenza, in alto 'rovesciata' e significativamente poi 'diritta' e al centro del disegno, letteralmente 'abbracciata' dagli animali simboli della forza (i 'tre' tori) e fecondità ( il cervo). E' la stessa simbologia della barchetta nuragica. E che le cose stiano così sembrerebbe dimostrato dal fatto che in basso,meno visibile rispetto alle altre figure, si nota lo schema di una barchetta. Certo le cose vanno spiegate in modo meno sbrigativo e forse sarebbe necessario, se Gianfranco ce lo consentirà, di pubblicare un articolo sulla raffigurazione orrendamente deturpata dai vandali, anche perchè essa non ha goduto, da quanto so, di nessun approccio ermeneutico da parte della 'scienza' ufficiale.
Intervengo anche per sottolineare, con gran piacere, che il blog di Gianfranco Pintore è divenuto palestra di osservazione e di apprendimento per tutti. I petroglifi di Anela, a partire già dalla loro datazione, devono essere spiegati con categorie diverse da quelle meramente e comodamente 'descrittive'. Alberi, tori, cervi, barchette fanno parte di un ben preciso orizzonte culturale pittografico -simbolico. O essi nella straordinaria 'domus' lo precedono oppure sono a questo contemporanei. Sono della cultura del vaso a 'campana'? Sono addirittura precedenti? Questo non possiamo ancora dirlo. Lavoriamoci su,ben bene, liberiamoci da certi ceppi interpretativi e prima o poi, ne sono convinto, lo sapremo. Del resto oggi la 'storia' del periodo nuragico, in quanto tale, non può che illuminare, in qualche modo, anche quella dei secoli precedenti cioè la preistoria, quella senza la scrittura (forse, dico forse).
Per Andrea Brundu.
Vedo che i primi bisticci hanno dato dei 'grandi' amici. Amici nel senso più nobile del termine. E non c'è bisogno che te lo spieghi questo senso. Il commento secco di Aba è il mio, anche a proposito del 'Nurac Sessar'. Hai 'bucato' il Blog, come si dice. Che la luce di ILU/EL/ ti accompagni sempre.
@Mirko Zaru
Non mi aspettavo indicasse date preciese ma solo periodi aprossimativi. In ogni caso è stato esplicito, anche se non è semplice stabilire, seppure con approssimazione, "quando" si è smesso di edificare nuovi nuraghi. Ho compreso senza fraintendimenti, a conferma di quanto avevo intuito, cosa intende per "periodo nuragico".
Le ho rivolto la domanda non per mettere in discussione il suo punto di vista, ma per evidenziare quanto sia facile, discutendo sul tema "scrittura nuragica", trovarsi in netto disaccordo se si osserva la questione da un punto di vista radicalmente differente dal suo, che considera, ad esempio, il periodo nuragico suddiviso in fasi distinte che spaziano dal 1800/2000 a.c. fino alla fine del periodo imperiale romano.
Cordialmente
Marco Pinna
La scrittura della Sardegna antica è a carattere sacrale,questo sinora sembra essere assodato e confutato.Ora,se si va alla ricerca di quale etnia utilizzi la scrittura in ambito sacrale,non si può non menzionare quella giudaica.Gli ebrei,pur avendo modificato,sostanzialmente e nel tempo,la forma delle lettere,sono coloro che detengono la conoscenza del fondamento sacrale della scrittura,della quale hanno sviscerato le nozioni scientificamente parlando,celate in essa(Vedasi Cabalah).Ora vorrei portare all' attenzione un concetto,da loro espresso,in relazione a quella prima lettera che è l'ALEPH.In pratica nella forma più arcaica essa era una testa di toro,o anche il toro stesso, ridotto nella sua essenzialità alla sola protome.
Per gli Ebrei le lettere hanno un forte significato simbolico,in particolare l'ALEPH,rappresenta Dio, Uno, Unico ed Eterno. La forma grafica della lettera Aleph simbolizza la natura
infinita ed eterna di Dio.
Ora,essendo detta tradizione tramandata di generazione in generazione,si deve supporre che l'Aleph Ebraica,nella sua forma originaria protomica racchiudesse il medesimo significato.
Inoltre,le 22 lettere dell'alfabeto ebraico servono e probabilmente sempre servirono, anche da numeri.
L' Aleph corrisponde al numero 1, l'unita’, base e chiave di ogni numero, di ogni conto. L'unita’ del popolo di Dio.L'unita’ di Dio(essendo Dio unico).
Bene non si può non notare che il Dio Sardo ha l'appellativo anche di Toro,e che l'Aleph nell'alfabeto riferibile alla predetta cultura è più volte ben rappresentata.Inoltre di forme protomiche a sfondo religioso, assai arcaiche,e piena l'isola.
Pertanto mi domando,...ci dobbiamo domandare,se questa religiosità non abbia un filo conduttore unico e continuo nel tempo.
Andrea Brundu
A proposito di periodi ed anche di attacchi ai docenti universitari -specie da chi avrebbe voluto esserlo e non è stato cooptato- nel Convegno di Paulitatino del 2008 (gli atti penso si possano avere chiedendoli alla Guilcier Real, via Roma di Paulilatino, info@Guilciereal.it) la relazione di G. Manca "Genesi, sviluppo e fine del nuragico. Cenni sui problemi di cronologia", con argomentazioni sui generis, specie costruttive assai risibili, fa cominciare il nuragico nel 2700 a, Cr.. Il saggio è illuminante proprio a proposito dell'argomento della datazione della civiltà nuragica e dell'altro argomento, sputtanamento, spesso gratuito dell'accademia, v. post di A. Sanna
Franco
no, ho appena cliccato senza il cognome!
Non vorrei che pensaste che volessi legittimare gli anonimi!
Franco
@Franco Laner
""Convegno di Paulitatino del 2008 - relazione di G. Manca "Genesi, sviluppo e fine del nuragico. Cenni sui problemi di cronologia""
Molto interessante. Grazie per la citazione!
P.S. Sono d'accordo con lei, "generalizzare" o "fare di tutta l'erba un fascio", è fondamentalmente sbagliato.
Marco Pinna
X Andrea Brundu
Il "collier" è d'argento, e i corredi in argento non sono poi così rari... Non mi stupirei tanto di questa capacità dei neolitici... si vedano le ceramiche dal gusto squisito di cultura Filiestru...
ma da lì a dire che il protoCANANEO è nuragico ce ne passa!
@Zaru
da:
http://www.ilportalesardo.it/archeo/gonnostramatza.htm
Descrizione - La tomba preistorica di Bingia e Monti, famosa soprattutto per i ritrovamenti effettuati al suo interno nel corso dei recenti scavi, si colloca dal punto di vista tipologico a metà tra ipogeismo e megalitismo. Si compone infatti di un vano scavato nella roccia (A) e di una camera antistante costruita in tecnica megalitica (B), con quattro grossi blocchi angolari e pietre più piccole ai lati, mentre la copertura originaria era a piattabanda. La parte anteriore del monumento non si è conservata a causa della pendenza del terreno, quindi l'attuale lunghezza di 4,47 m. non corrisponde a quella originaria; l'altezza residua è invece di m 1,91.
Si tratta di una tomba collettiva utilizzata per un periodo di tempo molto lungo tra la fine dell'Età del Rame e il Bronzo Antico.
La fase più antica, corrispondente al vano scavato nella roccia si potrebbe attribuire alla Cultura di Monte Claro (metà III millennio a.C.), poichè nell'area sono stati rinvenuti anche i resti di un insediamento attribuibile a questa cultura. Nello strato più antico testimoniato dai ritrovamenti sono stati rinvenuti i resti ossei di vari individui e oggetti di corredo della cultura del Vaso Campaniforme (seconda metà del III millennio a.C.), queste sepolture più antiche erano sistemate all'interno di tre cassoni litici (a,b,c) addossati ai lati del monumento e coperti da un lastrone.
Al di sopra dei cassoni, oltre ad un ossario si rinvennero invece tre sepolture primarie, con scheletri completi e numerosi oggetti di corredoche oltre ai tipici vasi in ceramica della cultura campaniforme, tra cui bicchieri e tripodi, comprendevano anche ornamenti e gioielli.TRA'I GIOIELLI IL PIU'FAMOSO E'IL COLLIER D'ORO, il più antico della Sardegna, ma furono rinvenute anche collane con vaghi in osso e bracciali da arciere, nonchè armi come pugnali in rame e punte di freccia. Dopo queste deposizioni la tomba non fu più utilizzata per un certo periodo, come indica lo strato di crollo rinvenuto al di sopra di esse.
Ad un periodo successivo appartengono i numerosi resti ossei sconnessi che al momento dello scavo si trovavano sopra il primo crollo. Nell'ultimo periodo di uso della tomba, corrispondente al Bronzo Antico e alla Cultura di Bonannaro (fine III-inizi II millennio a.C.) il monumento fu parzialmente risistemato e tra i blocchi furono deposti circa 50 crani di individui adulti coi loro corredi, che hanno permesso di datare quest'ultima fase.
Gli oggetti rinvenuti nella tomba si trovano ora conservati al Museo Nazionale di Cagliari.
http://www.comunas.it/j/v/420?s=5&v=9&c=2019&na=1&n=10&c1=2074&t=1
http://www.sacoronaspa.it/itinerari/bingia.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Cultura_del_vaso_campaniforme
Andrea Brundu
La tomba ipogeico-megalitica di Bingia 'e Monti conserva una nicchia rettangolare di fondo, scavata nella roccia tenera, e un corpo megalitico addossato.
Del primo impianto ipogeico di fase Monte Claro residuano solo pochi frammenti mentre particolarmente ricco è il contesto campaniforme associato a numerosi resti scheletrici.
Si tratta di una straordinaria sepoltura comunitaria d'ampio arco generazionale che documenta i momenti di transizione dal Campaniforme al Bonnanaro, tra Eneolitico e Bronzo Antico.
Il ricco corredo d'accompagno funebre conserva un vasto repertorio di ceramiche lisce e decorate ma anche numerosi oggetti in metallo, osso, conchiglia e pietra, tipici dei contesti campaniformi. Tra le forme ceramiche, oltre al classico bicchiere, spiccano diversi vasi polipodi e un vasetto ovoidale.
Gli oggetti in metallo sono rappresentati da due pugnaletti triangolari in rame e da nove lesine in rame o bronzo, nonché da un torques di sottile verga d'oro (bassa percentuale) e d'argento (alta percentuale) a sezione circolare e a capi aperti, appiattiti e ricurvi (reperto P1). Il monile trova precedenti in collari dell'Eneolitico centroeuropeo, ma può essere assimilato, soprattutto a tipologie poladiane del Bronzo Antico (Atzeni 1998; Usai L. 1998a).
Meglio diffidare da Wikimapia!
Makkè oro e argento era di ferro,dell'età del ferro.
@Zaru
http://giornaleonline.unionesarda.ilsole24ore.com/print.aspx?Id=46482&ty=a
Andrea Brundu
Anonimo Anonimo ha detto...
Makkè oro e argento era di ferro,dell'età del ferro.
07 gennaio 2010 23.27
Non so chi abbia lasciato questo commento ma ho riso molto...
Pietro Murru
x Brundu,
lei scrive: "La scrittura della Sardegna antica è a carattere sacrale,questo sinora sembra essere assodato e confutato"
se toglie l' assodato sono perfettamente d'accondo con lei!
Salvatore Secchi
@ Seccchi
Mi corregga la C se vuole....
Ritiene che le confutazioni mosse contro la scrittura nuragica fossero poche?Non erano poche,ma erano tutte largamente FALSE, perche' basate su argomentazioni infondate.Per me ho sentito abbastanza.Crede che bastino quelle confutazioni menzognere per emettere sentenze? La Storia della scienza dice cose ben diverse.
Galileo ricevette numerose confutazioni fattuali, tenne duro finchè cominciarono a fioccare le evidenze a suo favore. Galileo stesso elogiò Copernico per non aver tenuto conto delle falsificazioni empiriche che gli vennero mosse.
Una falsificazione (o una verifica), è bene ricordarlo, non è un semplice atto. Consiste invece nel valutare la coerenza tra due teorie: la teoria da controllare e la teoria osservativa. Io mi sono limitato a valutare.Basti pensare che Galileo sottoposto a confutazione non cambiò mai il suo eliocentrismo ma al contrario, inventò il cannocchiale.Chi aveva più torto Galileo o i suoi accerrimi confutatori?
Molte teorie di successo sono riformulazioni e ricalibrazioni di teorie originariamente confutate in modo menzognero.
Lei cosa dice?Oppure ha altro da confutare,o le sembra sufficiente quello fatto da altri?
Basta ....ho "confutato" troppo,sono un pò stanco.
Non ammetto altre "confutazioni".
Andrea Brundu
Lei caro Secchi ha un debito e non lo ha onorato. Faccia dunque meno spirito di 'patata' e risponda. Sono stato cortese e ora cortesemente aggiungo: perchè è d'accordo con il fatto che la scrittura nuragica di carattere sacrale è stata confutata? Chi l'avrebbe confutata e quando? Quanto mi farebbe piacere che così fosse! Mi risponda, altrimenti lei mi dà ragione in pieno. Non solo a non rispondere agli anonimi 'vigliacchi' ma anche a quelli che si firmano ma per prendere, di tanto in tanto, solo per i fondelli.
Caro Brundu,
uno che inneggia a De Pasquale mi pare che non debba nominare il nome di Galileo invano!
Salvatore Secchi
Esimmio prof. Sanna,
non sia così critico verso il mio spirito di patata, condivido con lei che il suo studio non è stato ancor confutato, ma neanche verificato per quanto ne so.
Comunque sia non è di questo che voglio arguire, ma solo chiarire che nel precedente commento intendevo far notare al suo prode e fedele scudiero che il di lui pensiero era stato posto in simpatica e contradditoria maniera!
Della rima ne son così fiero che quasi quasi mi firmo per davvero!!
Salvatore Secchi
Caro Secchi, non mi sono pentito di avergli risposto perchè ha detto 'quasi' la verità. Nessuno ha confutato niente. Sui 'riconoscimenti' bisogna mettersi d'accordo sul significato. Spero che non sia quello che non condivido di Zedda. E ognuno, poi, sa le sue cose. Io so le mie.
Preciso che non ho 'scudieri' ma amici, un certo tipo di amici, che spesso neanche conosco, liberi sempre di dire quello che vogliono. E questo se ha seguito il Blog lo dovrà ammettere.
Questa sua espressione sugli 'scudieri' mi ha mal disposto. Ma chiudiamola lì. Ai lettori interessa la 'produttività' di ciò che diciamo e sosteniamo. Nel precedente articolo ho parlato della barchetta nuragica di Teti. Ho chiesto cosa ne pensava e non mi ha risposto.Ora dal momento che ho scritto un altro articolo, con argomenti credo di un certo peso, Le chiedo. Lei cosa ne pensa del fatto che i documenti siano tanti e che con il contenuto di essi si è passati in qualche modo alla storia? Attendo una sua risposta (anche sulle domande precedenti se vuole).
@seccchi
Si ricorda quando disse:
"@Brundu : quando scivi:"La scrittura "Nuragica" esiste,e chi dice il contrario è animato da perniciosa malafede."
Ti potrei rispondere: della scrittura nuragica non vi sono tracce e vi sono dei personaggi che prendono fischi per fischi e altri che sono in perniciosa malafede!
Salvatore Secchi
PS: tu appartieni alla prima categoria""
Si ricordi pure cosa gli risposi:
""@Secchi,o chiunque lei siaSinora,la prima categoria,in relazione alla scrittura "nuragica",è pura illazione,mentre della seconda ne è ampiamente comprovata l'esistenza e l'imperterrita sopravvivenza.
Lei ne è ulteriore prova. Generalmente,per pensare si usa la testa,non il fondoschiena, quindi,comprenderà,che lei non usando la prima debba rivolgersi neccessariamente al secondo.
Andrea Brundu""
Quindi comprenderà,che la sua perniciosa malafede è ampiamente comprovata,e comprenderà pure che la scrittura nuragica esistendo lei continui ad adoperare per formulare le sue critiche,un organo non adibito per natura.
Lei ha fatto critica gratuita e immotivata,egreggggio (me lo corregga se vuole),infatti,non confuta,anche con falsità come altri fanno,fa solo so-ridere.In più,posso dirle che CONFUTARE significhi(v. tr.) ribattere, respingere, contestare.
Quindi una cosa ormai assodata,può essere pure contestata allo stesso tempo.Contestata da gente come lei che con mezzi e argomenti impropri,non finirà mai di farlo,anche se si insegnasse a scuola,si contesterebbe lo stesso.
In quanto agli scudieri,beh se lei lo fa per altri,non è detto che tutti siano come lei.
Poi si decida,a me dice che la scrittura nuragica,nella sua natura sacrale è stata confutata,a Sanna,invece,replica,che il suo studio non è stato ancora confutato.Si decida o la pianti!
Se ha delle obiezioni serie da muovere,lo faccia.E' stato invitato a farlo,no?
Su bellu ispecchiandesi, ch' est' falattu in su putzu.
Andrea Brundu
@sechi
In quanto a Di pasquale legga,legga:
http://www.oggi7.info/2007/09/11/253-nicolino-di-pasquale-il-professore-che-ha-svelato
http://www.margheritacampaniolo.it/matematica_inca.htm
http://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=20098
http://www.unica.it/pub/7/show.jsp?id=505&iso=111&is=7
http://www.archart.it/rivista-archeologia/00587_italia-pescara-%E2%80%93-presentata-l%E2%80%99importante-scoperta-del-matematico-nicolino-de-pasquale-sugli-egizi/#more-587
Se non è soddisfatto,me lo dica,ce ne sono parecchi altri.
Se proprio vuole fare lo scudiero di qualcuno,si ricordi di portarsene uno anche per lei,scudiero dello scudiero.
Andrea Brundu
Caro Secchi, credo di averle chiesto di chiarirmi se per caso lei fosse il Secchi di cui ho parlato nel primo post. Le dirò che mi interessa particolarmente.
Esimmio Prof Sanna,
io non ho niente con lei è sono assai rispettoso delle sue proposte, mi piace solo punzecchiere il suo scudiero che pensa di essere un baldo cavaliere!
Salvatore Secchi
Sì, faccia come crede con le 'punzecchiature' ma le ho chiesto: lei è quel Salvatore Secchi di cui ho parlato in un precedente post? E le ho chiesto ancora dell'altro...molto altro.
Elimina elimina zuannefranzitscu, che poi penseremo a come rendere pubblica la sua macchinosa macchina di censura e di disinfromazione, verdà che bel reportage giornalistico che ne esce! Sul pluralismo e contro il nazionalismo.
Come osa Sanna chiedere alcunché dopo che per mesi ha rifiutato di dare anche solo una risposta alle migliaia di domande che gli sono state rivolte?
Cancelli ZFP, che lo riscrivo..
@ Anonimo
Ho lasciato tante insulsaggini che una più una meno... Sono in ansiosa attesa del suo dossier, spero firmato finalmente.
Non le farò avere proprio nulla. le bastano i Dossier che già ha accettato, per chiari motivi politici, acriticamente. Uno più o uno meno, fanno poca differenza.
Si coltivi il suo orticello, che nel frattempo il mondo continua a girare, se ne faccia una ragione. O un partito.
@Anonimo
Vedo che sbava qua ora,e poi il suo sbavare non ha interessi da nascondere,è ridicolo!
Faccia il suo nome e vedremo cosa ha fatto di buono per la storia della sardegna,che non fosse solo quello di ritirarsi lo stipendio dalle spalle degli altri.
S'ultima roda 'e su carru est sa chi zerriat!
Lei credo sia l'ultima ruota di quel carozzone,se non l'ultima quella di scorta.
Batsumaru(quello colorato)
E lei che fa? segue le scie di bava? Se si leggesse un libro di archeologia impiegherebbe molto meglio il suo tempo.
@Anonimo
Me ne dia uno,solo uno,pubblicato da lei,e giuro che lo leggo.Delle cose pubblicate da altri,son sempre di altri.E questi altri sono ben noti,e se mai ci andassero su un blog si firmerebbero certamente.Chi nasconde il nome come fa lei SOTUTTOIO, vantandosi,criticando,sbavando,ha solo cose da nascondere.Dice di leggere?Pensi bene di capirli(se può)invece,quelli che legge lei,da l'impressione che ne abbiano aumentato non la cultura ma la bava velenosa di cui si nutre.
Batsumaru(quello colorato)
Anche qui c'è qualcuno che si firma Batsumaru al mio posto: forse non si ritiene abbastanza intelligente per ritagliarsi uno spazio tutto suo? O forse vuole fare apparire che io penso certe cose?
In ogni caso, l'autentico Batsumaru è autenticato su google, sicché il microcefalo può fare ciò che vuole.
BATSUMARU, quello vero
Infatti tale personaggio è solo pateticamente ridicolo, oltretutto ha la faccia così tosta che si lamenta dell'anonimato altrui..eh certo!Lui se le ruba le identità. Spero tanto per lui che non sia il medesimo vigliacco che si è firmato a nome Phoinix qualche tempo fa, perché buoni si, ma fessi no. Ciò che non va bene fare con uno pseudonimo non va bene farlo con nessun altro.
Quindi...il miserabile è avvisato...
@Anonimo
Guardi le ho rubato anche il nick "Anonimo".Ma è vero che la fenice rinasce dalle sue ceneri,non avrà problemi a trovarsene un altro.
Anonimo
Anonimo:
anonimamente parlando, anonimo anonimo, e per di più anonimo.
Firmato: Anonimo.
Ok gli anonimi, ok gli pseudonimi, ma aggiungere qualche contenuto, oltre all'anonimato, sarebbe cosa gradita, anche da parte degli usurpatori anonimi.
mi pare che a qualcuno gli rode un pò il c...lo di sta fenice...anzi gli rode un bel pò!
All'anonimo delle 9:03
Mi creda,per i contenuti sporchissimi basta Bats-Kog-anonimi vari,che per diletto cambia spesso nome,facendo vedere che una persona sia una moltitudine.In realtà su altri forum usa un nick che lo contraddistingue,ma per i contenuti siamo li.Sa barra la tenit sempre.
In più se fa un giretto leggerà che aveva preannunciato il sabotamento del blog,quindi.Questo per farle capire che non c'è interesse a discutere,ma solo a far casotto.Dagli orari in cui scrive poi,potrà vedere anche che non ha nient'altro da fare.
Alex
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