di Altri punti di vista
Al signore di Dorgali bisogna riconoscere certo una buona dose di umorismo e fantasia... farà mica il politico di mestiere? È vero che con le parole si può dimostrare tutto e il contrario di tutto, ma è anche vero che alle parole bisogna dare il peso che meritano.
Se toponimi e racconti da focolare possono sostituire fondamenti di topografia e principi giurisdizionali si potrebbe tranquillamente interpellare i discendenti dell'antica colonia ponzese che dei mari e litorali oggetto del contendere tra i due comuni hanno fatto uso in tempi non sospetti. Chissà, magari hanno anche loro qualche rivendicazione pronta nel cassetto. Comunque nel dubbio abbiamo preso una carta topografica.
Poi ci è sorto il dubbio su cosa intendesse l'assessore all'umorismo per carta topografica, e ne abbiamo preso diverse: carte catastali, carte topografiche, carte I.G.M. e anche qualche cartolina illustrata, rigorosamente con la dicitura Comune di Dorgali, in diverse scale e formati. E' proprio vero, basta visionare una qualsiasi carta per rendersi conto che l'arenile "non" ricade nel territorio di Dorgali.
Non volendo lo dimostra lo stesso simpatico topografo sostenendo che il territorio è delimitato dal fiume e qualsiasi fotografia lo dimostra. Dopo di che si può giocare con le parole e le interpretazioni all'infinito, sin anche a sostenere che "l'estuario" del rio, che periodicamente forma la bellissima laguna, originariamente curvasse verso l'entroterra per chilometri sino a sfociare oltre cala Sisine che guarda un po’ è anch'essa nel territorio di Dorgali. Sarà pur vero che Dorgali dispone di un vastissimo territorio, ma evidentemente l'occhio è sempre più grande della pancia.
Una pancia che s'è riempita anche grazie al tanto contestato ticket ed ai servizi che ne sono derivati. Lei contesta al sig. Pintore pregiudizio e parzialità ma in definitiva nel post "la guerra di Ilune" si può contestare allo stesso Pintore una sola imprecisione: di aver attribuito agli amministratori di Dorgali una buona agenzia stampa. Perchè in fondo è sufficiente anche un solo articolo come il Suo per far crollare un castello di sabbia inconsistente come la spiaggia artificiale di Cala Gonone.
Do un titolo al suo commento (che lascio anche là dove lo ha “postato”), signor “Altri punti di vista”, non perché abbia detto la parola definitiva, ma proprio perché è un altro punto di vista, diverso da quello che a me pare il frutto di un accorto martellamento mediatico. Purtroppo, quel che rimane nella mente della generalità dei sardi non sarà questo suo articolo né quello mio che lei cita. Rimarranno i richiami in prima pagina e i grandi titoli interni a dare della vicenda non una informazione ma un teorema.
In sé – la spiegazione la devo ai lettori che si stupiranno di questa insistenza – la questione di Ilune e della sua appartenenza, potrebbe apparire la solita bega fra comuni vicini. La realtà è un'altra e ha a che vedere con una certa filosofia del turismo, quella applicata dai ceti dirigenti di Dorgali (e di alcuni altri sparsi per la Sardegna) allo sviluppo della sua industria delle vacanze: non tanto coccolare e far star bene i turisti compatibili con l’ambiente a disposizione, ma dilatare l’ambiente secondo la domanda di turismo.
Dorgali ha splendidi gioielli sulle coste, da Fuile a Gonone a Cartoe. Gioielli che sopportano un certo numero di villeggianti a più o meno lunga permanenza. Quel numero e non di più. Ma sono normalmente in quantità sproporzionata rispetto alle spiagge a disposizione. Di qui la necessità di una “politica espansionista”, se ci capiamo: le nostre spiagge non bastano, cooptiamo quelle vicine. In estate, partendo da Gonone barche private e barconi riversano molte centinaia di turisti sulle cale di Baunei. Ilune (Cala Luna), certo ma anche Mariolu, Sisine, Goloritzè, per esempio.
Si comprende, così, perché gli amministratori di Dorgali abbiano visto come il fumo negli occhi la decisione di Baunei di moderare lo sbarco di gommoni e barconi con la istituzione di un contributo ambientale su tutto il suo territorio. E, moderandolo, anche di pretendere un contributo al ripristino dell’ambiente, vogliamo dire così?, turbato dall’eccessiva antropizzazione estiva. Si comprende, ma è difficile tollerare la prepotenza che sta sotto la reazione degli amministratori dorgalesi che possono contare su mezzi di informazione pregiudizialmente favorevoli.
Tanto è vero questo, che le intemerate reazioni di questi amministratori si sono scontrate con quelle di ambientalisti come Vincenzo Tiana e di amministratori provinciali ogliastrini che pure appartengono allo stesso schieramento del sindaco di Dorgali. Solo altri punti di vista, certo. Ma danno il segno che non tutto è così pacifico come gli amministratori dorgalesi, e chi sulla stampa li copre, vogliono far credere.
1 commento:
È vero quanto dici riguardo la politica turistica di Dorgali ma non mi sembra affatto più oculata quella del comune di Baunei. Il biglietto da 1€ non può considerarsi un deterrente efficace, ma un buon integratore per l'erario comunale sì. Non ho visto la volontà di limitare realmente l'afflusso di turisti e di natanti (vedi ad esempio interdire la zona a gommoni, yacht e motoscafi e non far sbarcare più di tot persone al giorno), mentre mi sono noti alcuni scempi di cui si è macchiato il sindaco baunese, come la strada scavata sul letto del fiume che raggiunge Cala Sisine e la rimozione di detriti e legname dalla spiaggia della cala.
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