di Alberto Areddu
Io non so se gli albanesi siano un popolo grande, so che vi sono tra loro delle grandi persone, una conferma mi viene dall'intervista che m'hanno fatto i giornalisti dell'Albanianews, il massimo giornale italo-albanese on line, cosa che m' accomuna a un altro grande intervistato, Roberto Saviano (esperto di cose che in Sardegna dicono mancare). Ma parlando di grandezza, mi viene da porre una domanda agli utenti del blog: maderria, vi è mai capitato di sentire in qualche luogo sardo tal parola? Chiedo ciò, perché ben conscio che come possono esistere epigrafi che sono dubbie, così pure esistono parole di cui non essendo acclarata la loro esistenza e provenienza, dobbiamo purtroppo fare a meno (le cosiddette vox nihili), almeno fino a nuovi accertamenti. Se qualcuno dunque l'avesse sentita e con lo stesso significato che vi indico, avremmo una conferma in più a quanto vado sostenendo. Dubbi sulla sua legittimità non sembrerebbe comunque porre al momento la parola in questione (vi rimando ad ogni modo per un'analisi più articolata al mio sito di sardoillirica). Essa è infatti riportata dai due più ricchi vocabolari sardi (entrambi cartacei e on line) il Puddu (del 2000) e il successivo (e ancor più enciclopedico), Rubattu (2004), dove viene indicata come logudorese, a indicare 'alterigia, grandigia, ostentazione, presunzione, sgallettio, vanagloria'. Mario Puddu mi scrive:
Su númene "madérria" deo pesso de l'àere imparadu in Illorai, fintzas si in su Ditzionàriu no bi apo postu mancu una propositzione de esémpiu. Ma ndhe aprofito pro ndhe dimandhare apenas chi bi torro. E fintzas custu narat cantu pagu est istudiadu su sardu! A mie mi est bastadu de lu rezistrare
Ho fatto diversi tentativi per spiegarla in sede storica, ma tutti si riducono al solo latino MATERNIA, che in un'accezione particolare di significato potrebbe esser valso "grandezza", sulla falsariga di MATERNU, da cui deriva il francese materne 'grosso', e l'italiano madornale 'grosso, grossolano'. Resta il fatto che la parola sembrerebbe avere un'accezione alta, mentre queste e altre rimangono confinate all'ambito dei termini con allure rustica. Rimane la chiave del sostrato, e qui ci si rivela subito un'enorme coincidenza, giacché in albanese si dice:
madhërì 'grandezza', madhëria 'la grandezza', ma anche 'magnificenza, maestà, orgoglio, boria', che deriva dall'aggettivo madh 'grande', ad esempio dall'italo-albanese abbiamo: te madhëria e tij 'nella tua maestà'. La -dh- albanese è suono che possiamo avvicinare al nostro -d- di mudu, seda, o al suono di -th- in inglese: mother. Il suffisso -rì viene indicato come indigeno dagli studiosi, a indicare collettivi o astratti toschi (mizërì 'moltitudine', djalërì 'giovinezza'). La parola madh viene riallacciata ad altre indoeuropee (tipo greco mega, indiano mah, latino magnus) e si suppone un albanese antico: *madzi/madza; alcuni suppongono una relazione con l'antico nome di colle illirico Massaron, col nome della tribù dei Mazaioi, col nome Masaurus, col messapico mazzes/maddes. La correlazione con il logudorese di Illorai, pare evidente. Sempre che qualcuno non trovi di meglio...
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