venerdì 24 aprile 2009

Ad occhi chiusi e testa bassa, non si vede, caro Pittau

di Gigi Sanna

Caro Pittau,
penso ancora e sempre a coloro che ci giudicano e desiderano ‘risposte’, anche quando queste forse non sarebbero necessarie. Fare ‘la gara di un giorno’ non serve a nulla, proprio a nulla. La scienza per sua natura ha bisogno del durevole non dell’effimero. Di fatti non di parole. Per esempio non di quelle tue che tradiscono lo scopo inutile di ‘coprire’ in qualche modo le mie argomentazioni. Tuttavia per attestato di cortesia ‘nonostante tutto’ (con questa espressione cattivella stavi per rovinare veramente ‘tutto’) trovo un po’ di tempo per risponderti.
In primo luogo, vedo che hai avuto la saggezza di non replicare, neppure con una virgola, alle mie obbiezioni sulla presunta ‘specularità’ della tavoletta A1 di Tzricotu (e bada che io non ho parlato delle altre tre!), in seguito a quel capolavoro di osservazione del tuo amico archeologo - epigrafista. E’ già molto, questo tuo silenzio. Devo premetterlo. Per onestà. Quindi la prima tua ‘certezza’ non c’è più, dato che il tuo D’Oriano non ha ‘dimostrato’ proprio nulla.
In secondo luogo. Tu affermi che io non avrei messo nel mio ‘alfabeto’ (evidentemente alludi a quello pubblicato nel Blog di Gianfranco) il ‘segno’ (o i ‘segni’) che tu vedi come ‘fregi ornamentali’ nel documento che però, stavolta, hai il buon gusto (e direi anche la saggezza), di non interpretare (con atteggiamento di subalternità o totale passività che non ti si addice), come ‘longobardo’.

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2 commenti:

CARLO CARTA ha detto...

Caro Gigi,

sempre solidale con te! In queste ore sono impegnato con il tema scottante dello "scippo del G8" e del Sardo-mutismo (o dei sardisti muti se preferisci!)che nulla a riguardo, pubblicamente proferisce. Todos caballeros e todos allineados a el caballero! Ma non divaghiamo...
Ti dicevo solidale con le tue ricerche e con le tue scoperte. Presto, appena la soprintendenza mi autorizza (esistono tra di loro anche persone per bene ed oneste) renderò nota una interessante scoperta che taglierà la testa al "toro". A te tornerà assolutamente utile ed anzi rafforzerà le tue ricerche. Penso tuttavia che aprirà una importante breccia anche tra i tanti archeo-scettici che abbondano in Sardegna ( e non solo!). Ci vuole ancora un po di pazienza, ma la burocrazia in questi casi, sai è lunga!

Saludi e trigu a tottus

Carlo Carta

gigi sanna ha detto...

Ti ringrazio per la solidarietà e soprattutto per l'annuncio che riguarderà, presumo, la scrittura arcaica della Sardegna. Quanto allo scandalo del G8 (che ti dirò a me non interessa tanto per l'avvenimento in sè quanto per il consueto 'modus scippandi' italico)io non so più con chi prendermela e posso solo gridare: forza rissose tribù sardiste dalle penne variopinte, forza tori davvero seduti e stravaccati! Credimi, non posso fare altro. E provo invidia per la tua salda posizione politica, per la tua bussola. Qui, caro Carlo,senza neppure un refolino di protesta seria, ci scippano davvero tutto; non solo gli eventi, le coste, le terre refrattarie del bufalo di Torino o l'oro, ma persino Gramsci,che è mondiale ma sardo, sembrerebbe, solo per incidente di nascita. Parte del suo pensiero, il noto 'sardismo' gramsciano dov'è? O sono io che sono tremendamente fegatoso, distratto e leggo ed interpreto male il nuovo Gramsci presentato in versione anastatica? E forse non ce lo scippano due volte presentando un 'classico', esempio sublime di chiarezza argomentativa, in un quotidiano davvero popolare, con un linguaggio tecnico davvero agli antipodi di quella chiarezza? Il 'popolo', quello davvero popolo che vorrebbe 'finalmente' capire, che ci capisce? Ma mi chiedo: il Gramsci anastatico davvero davvero è, nella sostanza, andato al popolo? Quei libretti cartonati, solidi, molto carini e tipograficamente accattivanti sono per gli scaffali della vanità 'borghese'(come si diceva una volta) che indifferente tutto fagocita o per le teste dei tanti Sardi che comprano i giornali? Che avrebbe detto di tutto ciò lo stesso Gramsci con la sua tremenda severità? Io ritengo che, tirando un pochino le orecchie allo stesso Istituto che permanentemente lo valorizza (e in genere molto bene direi) avrebbe scritto un saggio dal titolo 'Perchè la letteratura gramsciana ancora non è nazional -popolare in Sardegna'. Tanto è vero che gli indipendentisti dell'Irs non l'anno inserito, a torto, tra i 'loro' beniamini o 'Grandi'. Per 'nazione' io intendo la Sardegna, ovviamente. Questo ti scrivo perchè so che tu sei un uomo libero e ti interessa la sostanza delle cose e molto meno la forma. soprattutto se questa ha a che fare con il nostro sardo di Ales e di Ghilarza. Ma te lo scrivo anche per ringraziarti ancora e per dirti che il tuo 'divagare', anche se breve, è sempre stimolante perchè parte dal cuore.