di Mario Carboni (*)
Su Comitadu pro sa limba sarda denuncia il
comportamento dei deputati sardi nelle Commissioni che ha favorito
l'approvazione di un testo di ratifica della Carta europea delle lingue
regionali e minoritarie che discrimina la lingua sarda e in pratica la condanna
all'estinzione e impedisce il suo ingresso nelle scuole , nei media e nella
società come lingua normale in regime di bilinguismo.
Su Comitadu pro sa limba sarda ha apprezzato
l'intervento dell'Assessore alla cultura Sergio Milia che ha inviato una
lettera ai parlamentari sardi affinché si mobilitassero per impedire
l'approvazione del testo di ratifica approvato in sede referente dalla
Commissione Esteri della Camera.
Probabilmente la fiducia nei parlamentari
sardi e su un loro possibile intervento a difesa della lingua sarda e quindi
della Specialità della Sardegna era mal riposta.
Questo perché della Commissione esteri fa
parte l'On. Parisi di IDV che non ha mosso un dito, non ha fatto nessuna
dichiarazione, proposto emendamenti, e forse non ha neanche partecipato alla
discussione dell'importante disegno di legge, per impedire lo sbertucciamento
della lingua sarda.
Ma l'iter della legge di ratifica è proseguito
in sede consultiva andando all'esame di altre Commissioni.
La Commissione giustizia, della quale è Vice
Presidente l'On Palomba di IDV e che comprende l'On Melis G. del PD e l'On.
Cossiga G. del PDL, ha discusso ed approvato la legge pervenuta dalla
Commissione esteri senza che i sardi abbiano neppure alzato la voce o proposto
emendamenti e anche in questo caso forse non hanno neppure presenziato ai
lavori.
Anche i componenti sardi della Commissione
cultura, che anch'essa ha approvato il testo di legge di ratifica che considera
la lingua sarda di serie C rispetto alle altre minoranze linguistiche della
Repubblica, On. Murgia e On. Caterina Pes, non risultano dagli atti
parlamentari intervenuti in nessun modo e forse assenti alla discussione.
Non dissimile è stato il comportamento
dell'On. Amalia Schirru del PD che, componente della Commissione Lavoro, non
sembra abbia fatto nulla per impedire che si approvasse il testo di ratifica
che potrebbe determinare un colpo mortale per la lingua e l'identità nazionale
dei sardi e quindi delle sue aspirazioni di sovranità e d'autodeterminazione,
ma forse era impegnata in qualche altro luogo.
Certamente ci si sarebbe aspettato che almeno
nell'esame della Commissione per le questioni regionali la voce dei sardi si
fosse fatta sentire alta, argomentata e ad orgogliosa difesa della lingua
sarda.
Ma gli On. Guido Melis del PD e l'On. Mauro
Pili del PDL, componenti di questa importante Commissione, non risulta che
siano intervenuti a favore della lingua sarda e per impedire che
l'approvazione di una proposta di ratifica della Carta europea delle
lingue regionali e minoritarie, possa trasformarsi nell'opposto del suo spirito
istitutivo e quindi strumento non di sostegno, difesa e sviluppo della lingua
sarda, ma accabadora colonialista e centralista della lingua propria dei sardi.
Anch'essi
forse erano impegnati altrove, probabilmente assieme ai loro colleghi
parlamentari sardi nulla gliene importa della lingua sarda e quindi la lettera
dell'On. Milia pur apprezzata, come è apprezzata la lettera in sardo a Monti o
la recente versione bilingue del logo del sito web della Regione, risulta un
buco nell'acqua stagnante di una cultura auto colonizzante dei partiti italiani
e dei suoi Parlamentari e quindi da criticare come da anni fa Su Comitadu
pro sa limba sarda.
(*) Comitadu pro sa limba sarda