Questi che governano
l'Italia, e per ragioni che mi sfuggono anche la Sardegna, hanno
sospeso sì la democrazia, ma sono ben determinati a sospendere anche
le autonomie. Insomma ci risiamo: con la scusa che sono tecnici e che
poco sanno di politica (che bella mistificazione, pergiove), adesso
si inventano che l'Asinara può ridiventare un carcere. È quanto ha
detto, in una audizione, la ministra della Giustizia – giustìtzia
l'incantet – Severino.
Una bestialità, va da sé,
che ha scarse possibilità di realizzarsi. Ma che è stata
prospettata con la faccia più tosta che più tosta non si può
neppure con il candeggio. Le prime reazioni sono dure, dai
riformatori che parlano di “ennesimo schiaffo alla Sardegna da
parte di un governo e di uno Stato che si dimostrano ancora una volta
nemici della nostra terra” al presidente della Regione che parla di
“proposta irricevibile”. Non dubito che presto ne seguiranno
altre altrettanto indignate. Forse sarebbe il caso di segnalare a
Mario Monti, con lo stesso fair play che lo contraddistingue, che
cominciamo a pensare seriamente di fare a meno delle premure di
questo Stato che, è vero ha solo 150 anni, ma sa di stantio.
2 commenti:
Se finisce come nel mio paese, Uta, dove il carcere si sta costruendo da anni, senza vederne mai la fine, anche l'asinara, diventerà un incompiuto in cemento. Complimenti a questi tecnici (de itta?) che stanno al governo e sostenuti da tutti i partiti che ci hanno rovinato e continuano senza dignità nel farlo.
Governo di politici o di tecnici il risultato è sempre lo stesso per la Sardegna:colonia da sfruttare per l'Italia.Il disgusto è grande.Si accettano proposte per una valida ribellione.
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