domenica 11 luglio 2010

Un Partito della Nazione fresco di giornata: 11/07/1848

Sul mercato della politica è in arrivo un nuovo prodotto: il nazionalismo granditaliano organizzato. La diluizione nel Popolo della libertà dell'ultimo scampolo, Alleanza nazionale, ha lasciato uno spazio vuoto e in politica come in fisica, il vuoto non può esistere. Ed ecco la furbata di Comesichiama Casini che, conoscendo la legge della domanda e dell'offerta, di fronte alla domanda inevasa di nazionalismo offre il suo prodotto: il Partito della Nazione.
Intendiamoci di partiti, segmenti di partiti, club, opinion maker nazionalstatalisti ce ne sono a iosa in Italia, ma lo sono nel volto non nella maschera. Per lo più rispettabili e lontani dallo chauvinismo di quel giornalista che ho sentito dire queste parole: chi sa se la terra d'Africa si sentirà emozionata nell'essere calpestata dagli italiani campioni del mondo? Un'offerta però che, pur mettendo da parte la volgarità di quanti si vorrebbero monsieur Nicolas Chauvin, non soddisfa alla domanda di franco e tondo nazionalismo. Quello, per intenderci, che pensa al separatismo quando sente parlare di federalismo, anche se modesto e gattopardesco come quello della legge in vigore.
Ecco quindi l'idea dell'Udc, ottocentesca con richiami nel secondo ventennioi del Novecento, ma riconfezionata a nuovo. Intendiamoci, la semplificazione e l'onestà nel dichiarare la propria identità è sempre una cosa buona: “Ebbene sì, io sono un reazionario” diceva il protagonista di un bellissimo disegno di Georges Grosz. L'offerta c'è: bisogna ora vedere se la domanda premierà l'idea di Comesichiama Casini.
In Sardegna, per esempio, dove il nascente Partito della Nazione ha già scelto e imposto i propri rappresentanti. Uno di essi è il segretario dell'Udc Giorgio Oppi, quello stesso che si è fatto garante della proposta di Nuovo Statuto speciale. Lì c'è scritto, nel suo preambolo, che “la Sardegna è una Nazione con proprio territorio, propria storia, propria lingua, proprie tradizioni, propria cultura, propria identità ed aspirazioni distinte da quelle della Nazione italiana”. Concetti analoghi sono nel programma di governo che Oppi ha sottoscritto per entrare e uscire in attesa di rientrare nella Giunta Cappellacci. L'uomo è scaltro e riuscirà certamente a trovare il modo di essere contemporaneamente dirigente del Partito della Nazione (italiana, va da sé) e rappresentante della Nazione sarda. Si tratta pur sempre di cose non sostanziali, che non mettono in crisi l'ipertrofico bisogno di potere.
Ma gli altri? Quanti hanno firmato con convinzione quella proposta di Statuto, quanti hanno flirtato con il Partito sardo e la sua idea di indipendenza nazionale della Sardegna, quanti sono convinti che la nazione sarda è cosa diversa, né conflittuale né opposta, ma diversa sì, dalla nazione italiana? Lo so, lo so, che queste cose sono nominalismi e che quel che conta è la sostanza, indovinate quale. Lo sarà per tutti, questione di sostanza? E comunque, viva Comesichiama Casini che finalmente offre agli elettori una chiara possibilità di scegliere fuori degli infingimenti. Questi partiti nazionali che amoreggiano con i sardismi variamente coniugati sono avvertiti, è nato il luogo geometrico in cui si potrà finalmente gridare: uno stato, un popolo, una lingua, una nazione. Ebbene sì, io sono un reazionario.

4 commenti:

Grazia Pintore ha detto...

Ma va! GFP comesichiama Casini ci fa andare d'accordo; anhe io sono reazionaria come te.Finalmente un punto ci unisce.Scherzi a parte, hai straragione

francu ha detto...

Non c'è bisogno che tu ti dichiari reazionario, caro GFP. Nè che lo faccia io o che lo neghi.
Tutta la partita prescinde, per dirla con Totò.
Quel Comesichiama Casini e quell'altro Comentisizerriat Oppi, sono due anni nel limbo, non dicono nulla, non contano nulla, esiste persino il rischio che si dimentichino di invitarli a Porta a porta o a Ballarò.
Qualcosa dovranno pur fare per continuare mediaticamente a campare.
E poi,... e poi così non sarà troppo scandaloso se il nazionalista di ieri si ritroverà vicino al nazionalista di oggi.
Quando la preda è agonizzante, i cacciatori già pensano a come spartirsela: chi preferisce il fegato, chi va dritto a cercare il cuore. Pur se questa bufala del PdL è davvero grossa, anche le ossa verranno frantumate dalle iene di turno.
E tu stigmatizzi un Comesichiama chi? Ma lascialo mangiare in pace, perché non sono cose serie.
Fai il buono, per favore, almeno a ferragosto!

Grazia Pintore ha detto...

Ma come fa Signor Pilloni,con poche parole, a smontare una questione politica così farsesca, e sempre con tanta ironia?Complimenti,la invidio un pò.

elio ha detto...

Questo nazionalismo granditaliono organizzato (n.g.o.), mi ricorda tanto le organizzazioni non governative (o.n.g.), non governative nel senso di incapacità o, peggio ancora, di volontà di non governo.
Quando manca un governo pullulano i furbetti di qualsiasi tipo, per non parlare di 'Corone più o meno sacre e unite', di 'dranghete' e di 'cose nostre'. Si ha più facilmente la possibilità di farsi gli affarucci e gli affaracci propri.
Questo non significa che in presenza di un governo che governa, magari "quello del fare". non ci sia, per qualcuno, la possibilità di farseli, gli affari propri.
Di un governo, un Paese, non può fare a meno, Casini o non Casini (ma il desso, lo vuole un governo che governi?).
'A prescindere',come direbbe il Principe De Curtis, che sia un governo italiano anche su un Isola che poco italiana comincia a sentirsi. Per ora, comunque, "Hic Rhodus, hic salta".