Pro Memoria votato e sottoscritto dall’Assemblea dei partecipanti alla Conferenza regionale annuale della lingua sarda, Alghero 9/10/11/Dicembre 2011
All’Assessore regionale della Cultura on. Sergio Milia.
e p.c Al Presidente della Giunta regionale.
e p.c. Alla Presidente del Consiglio Regionale.
e p.c. All'Assessore regionale alla Programmazione.
e p.c. Al Presidente della Commissione cultura del Consiglio Regionale.
e p.c. Al Presidente della Commissione Autonomia del Consiglio
Regionale.
e p.c. Al Presidente della Commissione bilancio del Consiglio Regionale.
Al termine della sessione del 10 di dicembre della Conferenza regionale annuale della Lingua sarda organizzata dalla Regione sarda, i partecipanti, considerate le dichiarazioni positive da Lei espresse a conferma di quanto previsto dal Piano triennale in ordine all’insegnamento del/in sardo e nelle lingue alloglotte nelle scuole, chiede che:
1) siano confermati gli impegni da parte delle istituzioni preposte alla formazione degli insegnanti, in particolare dall’Università di Sassari, affinché nei corsi di formazioni commissionati e finanziati dalla RAS, oltre che nei laboratori, le discipline che fanno parte del programma di formazione siano impartite per almeno il 50% delle ore in sardo;
2) l’Università di Sassari eviti di esprimere, nelle premesse al programma didattico del corso di formazione e nello svolgimento delle discipline, pareri pregiudiziali di condanna o condizionamento della politica linguistica della Regione che già da anni è impegnata a sperimentare una forma di scrittura unitaria in tutti gli ambiti e usi, compresa la scuola e la didattica.
A tale proposito, si auspica che la RAS,, si attivi perché tale proposta sia presentata e sostenuta in tutta la Sardegna, con apposite conferenze, anche in confronto con le minoranze linguistiche della Sardegna.
3) la annunciata Scuola Digitale, per essere accettata dai Sardi, deve includere, a pieno titolo e in condizioni di parità con le altre lingue previste, la lingua sarda e le alloglotte nella presentazione del progetto, nello svolgimento, nei contenuti, come dovrà essere descritto in un apposito documento esplicativo e di indirizzo da redigere ed allegare al progetto iniziale. Inoltre, i partecipanti alla Conferenza ribadiscono che in Sardegna esiste un sufficiente numero di esperti in grado di redigere contenuti locali e universali in sardo e nelle alloglotte per la Scuola Digitale.
4) anche per iniziativa dell’Osservatorio della Lingua sarda, si dia corso entro i primi mesi del 2012, alle conferenze provinciali con gli operatori della scuola, già proposte dall’Osservatorio regionale, per affrontare i temi affrontati dalla odierna Conferenza Regionale, in particolare i progetti di scuola bilingue, la didattica in sardo, con particolare riferimento alla lingua, alla terminologia, agli strumenti, ai metodi.
5) in accordo con la Ras, la Direzione scolastica regionale dia urgentissime e precise indicazioni alle scuole sarde perché indichino nelle domande di iscrizione presentate dalle famiglie ad inizio di anno scolastico innanzitutto la scelta del sardo accanto ad altre lingue possibili.
6) il Consiglio regionale aumenti gli stanziamenti per la lingua sarda in modo tale che l’Assessorato alla cultura possa destinare almeno, per il 2012, il 2% del suo budget alla lingua sarda e il 3% per il 2013.
7) siano destinate adeguate risorse per l’operatività dell’Osservatorio per la lingua sarda per riunioni in tutta la Sardegna;
8) venga istituito il “Corso in Scienze della Formazione Primaria in sardo” secondo l’art. 19, Legge 26, abilitante per l’insegnamento del sardo e della didattica in lingua sarda nelle scuole primarie;
9) venga istituito il Corso di laurea in “Lingua e letteratura sarda” secondo l’art. 19, Legge 26, abilitante per l’insegnamento del sardo e delle materie umanistiche in lingua sarda nelle scuole secondarie;
10) si agisca per ottenere anche a fronte del massiccio finanziamento delle Università sarde da parte della Regione l'immediata modifica dei loro Statuti affinchè venga prevista la nomina di un rappresentante della Regione nei Consigli di amministrazione delle Università stesse.
11) venga istituito un esame di lingua sarda in tutti i corsi di laurea di tutte le facoltà.
12) gli sportelli o uffici linguistici siano l’articolazione della politica linguistica nel territorio, negli enti e nelle istituzioni, in coordinamento con l’ufficio di riferimento della Regione.
13) sia introdotto l’insegnamento della musica, della danza e poesia sarda nella scuola.
14) si operi in modo che si ottenga una modifica costituzionale per introdurre la lingua sarda nello Statuto di Autonomia Speciale come lingua nazionale del popolo sardo con la stessa tutela riconosciuta al gallurese, al sassarese, al tabarchino ed al catalano nei rispettivi territori di competenza ed ambiti di diffusione.
15) sia estesa a tutta la Sardegna la cartellonistica di entrata/uscita con i macrotoponimi in sardo e nelle lingue minoritarie della Sardegna, almeno nei comuni;
16) che sia favorita e adottata l’onomastica in sardo (nomi e cognomi), in modo ufficiale, anche con apposite campagne di promozione.
1 commento:
Ispurtiolu meda! Fortza paris, fut ora! Ma tocat a coghinare bene totu su chi b'at iscrittu, mi!
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