A chi avesse nostalgia dei bei tempi, quando l'opposizione di ogni genia si sfogava al grido di “Piove, governo ladro”, segnalo la indignata condanna pronunciata dai deputati regionali Gian Valerio Sanna e Franco Sabatini contro la visita che il presidente della Regione ha fatto ai militari della Brigata Sassari ad Herat, in Afganistan. I due consiglieri del Pd non badano a spese in fatto di veemenza; l'uno accusa Cappellacci di “sperperare ancora soldi pubblici per farsi propaganda andando in Afganistan a trovare i militari sardi” e l'altro se la prende anche con lo “infaticabile addetto stampa” accusato di “confezionare”quotidianamente “consistenti volumi di mistificazioni”. Invece di “sedersi almeno il giorno di Natale in qualche mensa di carità”, insomma, Cappellacci se ne va ad Herat a sperperare i nostri denari.
Intendiamoci, ammesso (ma il presidente nega) che la visita ai sassarini sia stata onerosa per le casse regionali, viaggi simili meno se ne fanno, meglio è. Sia, però, che il viaggiatore si chiami Cappellacci sia che il suo nome sia Berlusconi o – per citare persone vicine al cuore dei due – Prodi, D'Alema o Ciampi. Vorrei sbagliarmi, ma non mi pare di aver sentitoSanna e Sabatini scagliarsi contro i viaggi di stato di Ciampi, D'Alema, Prodi. Neppure quelli di Berlusconi, per dire la verità, i due hanno contestato, magari con minore violenza verbale.
E allora, sorge un dubbio, per non dire una convinzione: quel che è incontestabile per un capo di governo italiano – o anche per un suo ministro – non è tollerabile per un capo di governo sardo. Il primo può rappresentare all'estero i propri cittadini, il secondo no. Se lo fa, sperpera denari pubblici. Che tristezza. Per fortuna, domani finisce l'anno e dunque, come si dice,
Bonas fines e printzìpios mègius
1 commento:
"L'indignazione a corrente alternata"è una prerogativa tutta italiana,credo che su Cappellacci ci sarebbero altri motivi per indignarsi,non questa,mi sembra.Augurios pro Capidanni,meda tridicu dae sas tasca e dae s'anima e unu pacu de bontade.
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