giovedì 7 gennaio 2010

Ma che spettacolo penoso quello scambio di ingiurie

di Austinu Sanna

Salve a tutti
seguo quasi quotidianamente questo blog e trovo interessanti e appassionanti le notizie e i progressi degli studi sul passato della nostra cultura. Sono felice che finalmente nuove teorie vengano proposte, divulgate, discusse e dimostrate. Mi rattristava il silenzio istituzionale accademico imposto a tutte le teorie innovative, mi preoccupava la scomparsa di reperti in bui scantinati di soprintendenze, mi indignava la arroganza dei baroni e la violenza con la quale denigravano fino all'insulto tutte le nuove teorie avanzate da giovani appassionati. Quando furono pubblicati i primi libri con teorie nuove mi entusiasmai, essendo io stesso un appassionato.
Quello che avviene nel blog di ZuanneFrantziscu è molto importante perchè dà modo agli appassionati come me di avere notizie di prima mano dagli esperti/studiosi/appassionati che più hanno contribuito a rivoluzionare le conoscenze archeologiche negli ultimi anni in Sardegna. Ritengo che ognuno degli studiosi che scrive qui lo faccia in buona fede, esponendo all'esame di tutti teorie, prove, ipotesi etc per avere confronti, riscontri necessari all'approccio scientifico. Trovo che sia molto stimolante (per me lo è) che degli studiosi si confrontino condividendo i loro sforzi di una vita per arrivare alla conoscenza. Trovo fondamentale che questi sforzi siano messi in comune anche con chi non ha competenze specifiche (come me) e divulgati nella rete a disposizione di tutti.
Ciò che invece mi pare triste è vedere come gli stessi modi violenti e arroganti che pensavo appartenessero ai baroni accademici, siano praticati anche da molti degli studiosi che intervengono nel blog. Si dovrebbe poter dissentire su datazioni/interpretazioni anche senza diventare feroci e offensivi. Guardate che lo spettacolo è penoso. Dà, cioè, pena leggere gli insulti, le frecciatine, le accuse e il fiele che continuamente trasuda dai commenti ai post. Vi prego di tornare a toni più calmi, se non altro per rispetto a chi vi legge e vi stima come ricercatori. Ai pochi studiosi che intervengono nel blog con modi civili e argomentazioni da scienziati faccio invece i complimenti e dico loro grazie per gli sforzi che fanno per gettare luce sui misteri del nostro passato.

Ho dato al tuo commento di questo mezzogiorno un titolo che spero colga il senso del tuo disagio che, ti assicuro, è mio e di molti altri. Andare a rintracciare chi abbia cominciato ad ingiuriare chi è più che impossibile assolutamente futile. Una cosa è però certa: per quanto mi sarà possibile, farò in modo che non approdino più in questo blog ingiurie e offese personali. [zfp]

32 commenti:

Franco Laner ha detto...

Andiamoci piano coi baroni arroganti! Ci sono baroni e baroni. Il tiro a segno sull'università è uno sport diffuso nel blog di Pintore. Di mira sono presi, per molti motivi, quelli dell'archeologia. Penso anch'io che se ad esempio il progresso della medicina fosse come quello archeologico -specie isolano- oggi si opererebbe ancora con la sega e alcol per indormia. Nell'ambiente in cui vivo, dove i baroni (prof. ordinari) non sono pochi, ci sono punte di eccellenza, altri più modesti, altri che disonorano sia il loro essere docenti, sia ricercatori.
Lo stato dell'università oggi è disastroso, anche a causa dei nuovi ordinamenti e per tante altre motivazioni. Mi par di poter dire che più in crisi sono forse le discipline dello "spirito", umanistiche, piuttosto che quelle della "natura".
Nel settore delle costruzioni, civili, navali ed aereonautiche,ed anche in altre discipline "tecnico-scientifiche" siamo ancora competitivi e i nostri laureati se la cavano bene (all'estero!).
Certo, il linguaggio e gli scambi del blog non sono proprio anglosassoni. Ma è anche lo specchio di ciò che è la nostra società. Ho detto a Gianfranco che mi sono letto un libretto di Shopenhauer "L'arte di insultare" per essere più ascoltato...
Ma ogni tanto qualcuno va mandato salutariamente "in mona" o in cina, perché è liberatorio! Così come ricordo qualche calcio in culo che mi sono preso e se lo dicevo a papà me ne prendevo un altro! Quando però uno insulta e dice anche sciocchezze, la miscela è insopportabile! Cerchiamo perlomeno di non fare questa accoppiata!
Franco

shardanaleo ha detto...

X Austinu Sanna.
Amico mio, rispetto il suo desiderio di pace e tranquillità in un blog che dovrebbe servire alle discussioni civili e alla crescita culturale. Ma le chiedo un favore: niente ipocrisie!
lei ha confuso una AGGRESSIONE con una volgare rissa.
Io sono Leonardo Melis, di professione faccio quelo che tutti sanno: lo scrittore e il ricercatore storico. Faccio centinaia di conferenze in tutto il mondo e mi creda subisco parecchie critiche alle quali rispondo sempre civilmente. Anche in questo blog ho discusso diverse volte con diversi intervenuti e NON ho mai rissato con nessuno, neanche adesso. Adesso ho semplicemente(?) subìto una AGGRESSIONE da parte di un individuo che lei farebbe meglio a conoscere più a fondo.
Un INTERO GRUPPO DI PERSONE non scrive più in questo blog grazie a lui e alle sue aggressioni verbali. Chieda agli amici del GRS come mai non scrivono più. Gli chieda anche dell'aggressione a Tonino Mura da parte di questo signore. Gli chieda della rissa a Ruinas...tra questo signore e il gruppo GRS.
Signor Austinu Sanna, Se un individuo la insulta definendo il suo lavoro una SCHIFFEZZA, lei che fa? NON risponde a tono? In ogni forum o blog ci sono questi personaggi, tempo fa fu la volta di Gigi Sanna ad essere bersagliato... e non mi pare che Gigi abbia porto l'altra guancia.
Definire un'aggressione come questa una rissa è ipocrita e deleterio, perchè si incoraggiano queste persone a continuare nel loro atteggiamento.
io gestisco un forum con centinaia di migliaia di persone e abbiamo otto moderatori per evitare cose del genere, quindi conosco il problema da amministratore. Così Gianfranco. Gianfranco è infatti l'unico ad aver risposto di conseguenza a questo signore che si lamentava di melis continuando a usare la parola SCHIFFEZZA. gli ha semplicementoe risposto che "chi di spada ferisce si deve aspettare di perire di spada".
Quello che sto chiedendo non è aiuto o comprensione,signor Sanna. E' semplicemente RISPETTO!
Kum Salude. leonardo melis

Anonimo ha detto...

Signor Leonardo Melis,
guardi che quanto scritto è ben registrato nel post dell'altro giorno è ognuno può giudicare.
Ho scritto che i sui libri sono "archeologia spazzattura" spiegando i motivi della mia definizione.
Lei è andato sul personale in modo pesante, come ha fatto anche in altro post un mesetto fa!
Dunque dopo le sue ingiurie le ho risposto che lei mi fa schifo! Specifico che questa sensazione non è figlia dei contenuti del suo libro ma delle ingiurie che mi ha rivolto.
Che lei sia un mistificatore ne da prova anche nello scritto di poco fa, citando fatti che non corrispondono alla realtà.
Si lei è un grande mistificatore, un mistificatore che non ha pudore neppure di ricorrere all'offesa personale per continuare a poter mistificare!

Mauro Peppino

PS: non si illuda che mi faccio intimidire dal raglio di un asino!

zfrantziscu ha detto...

Ora che Melis e Zedda hanno detto le loro ragioni, basta. Basta davvero.

PS - Ho troppa stima degli amici del GRS per pensare che davvero abbiano deciso di disertare questo blog per le ragioni che Melis dice. Gradirei una loro parola

Anonimo ha detto...

A sentire queste amene discussioni mi viene in mente la celebre frase di Carlo V: Sardos? Pocos, locos Y mal unidos. Forse la frase non era esattamente così, ma il concetto era proprio questo. E dato che siamo in vena di frasi fatte aggiungo pure "kentu concas kentu berritas". Questo é il nostro vero DNA. Mica quello che si deduce dalle analisi di laboratorio.La mia fiducia sulle possibilità di progresso del popolo sardo sta arrivando al livello zero.

Basilio Floris

PS = Or ora mi vengono in mente i versi, più che mai attuali, del grande Peppino Mereu:
Semus pretende in sa funtana
pistende s'abba parimus ranas

Anonimo ha detto...
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zuannefrantziscu ha detto...

Ho detto basta. Se l'autore del commento cancellato, vuole riproporlo, abbia la compiacenza di purgarlo di riferimenti che ho detto - e ripeto - non intendo più pubblicare

Anonimo ha detto...

caro Basilio,
siamo quello che siamo,
sicuramente per competere nell'universo mondo dobbiamo
innanzitutto capire chi siamo. Io nel mio piccolo nel capitolo 20 di Archeologia del Paesaggio Nuragico, ho scritto che siamo il popolo delle centu Concas e centu Berritas. Non intendo questo fatto come una diminuizio (se leggi un bellissimo libro di Arlacchi, dobbiamo a questo il fatto che ci siamo salvati dalla Mafia e camorre varie) . Noi dobbiamo imparare, reimparare ad essere padroni a casa nostra siamo Colonia da ben 3000 anni (fatti salvi i 5 secoli compresi tra il 700 eil 1200 a.C.).
Il fatto di essere centu Concas e centu Berrittas è l'elemento base da cui partire!
un sentimento di libertà personale da incanalare verso lidi di democrazia partecipata.

Il quel ventesimo cap. ho ripreso Antonio Pigliaru e Michelangero Pira.

Ho confutato , spero con successo la teoria della costante resistenziale di Lilliu , ipotesi completamente infondata che ha prodotto enormi danni sociali nel tessuto connettivo della Sardegna, (centomila volte più gravi di quanti ne abbia prodotto la sua ridicola ipotesi del nuraghe fortezza).

Caro Basilio, non ci conosciamo e aspetto il tuo parere sul mio libro spero ti farà diventare più ottimista sul nostro futuro!

Mauro Peppino

Anonimo ha detto...

correzione sul commento
precedente
ho scritto 700 e 1200 a.C. , volevo dire 700 e 1200 d.C.

Anonimo ha detto...

E se prendessimo dell'altezza con
questa frase da méditare?
"Amavo l'autore del libro[...]. Questo uomo valeva meglio che tutti i suoi nemici insieme; ma no
ho mai approvato ne gli errori del suo libro ne le verità triviali ch'egli sciorina con enfasi. Ho preso il suo partito altamente,
quando degli uomini assurdi l'hanno
condannato per queste verità stesse". Voltaire.

D.P

zuannefrantziscu ha detto...

Non ho alcun retropensiero né voglio escludere alcuno dal dibattito. Non voglio più pubblicare insulti né spiegazioni degli insulti.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Franco Laner ha detto...

Le parole spesso pesano.
Ma sono indeciso se valutare più negativamente sparate insostenibili o parolacce.
Detto che "spazzatura" è un giudizio pessimo ed insultante, nell'oggetto della discussione quanto è amaramente offensivo parlare di civiltà nuragica dell'8500? Detto a Mauro di modificare il linguaggio, ad esempio al posto di spazzatura poteva usare fantascienza, perché Leonardo non ci spiega le ragioni di questa retrodatazione? E' giusto formalizzarci, ma non fermiamoci lì.
Comunque non credo che il blog non venga letto se ci sono scortesie, risse o insulti. Lo stesso A. Sanna, peraltro educato e di fine palato ed orecchio, ha continuato a leggerlo
Siamo tutti un pò "guardoni"!
Confesso comunque che non leggerei più il blog se i suoi frequentatori sostenessero fantascienza! Come ho già detto. il problema davvero grave è proprio quando coesistono entrambi gli aspetti. Imbeccillità e turpiloquio. Questa è proprio una miscela micidiale!
Franco

Anonimo ha detto...

X M.P. Zedda

ma guarda che sono pienamente d'accordo con quello che dici, persino sulla costante resistenziale sarda e sulla non scientificità dei libri di Melis. Nonostante ciò, io credo che a queste persone, ognuno nella sua giusta misura,bisogna riconoscere anche i meriti. Io non posso neppure immaginare l'Archeologia sarda senza Lilliu. E allo stesso modo non riuscirei a capire la presa che oggi questi argomenti hanno sulla gente comune senza i libri di Melis. L'importante é dare a ciascuno il giusto valore.In ogni caso la forma va sempre salvaguardata.Io credo che per ognuno i suoi libri sono come figli. Come ti sentiresti se qualcuno ti dicesse che i tuoi libri sono spazzatura? Non credo che la prenderesti molto bene. Quanto poi all'andare ognuno per conto suo (Kentu concas kentu berritas), se da un lato produce indubbi effetti positivi, dall'altro ne trascina fortemente negativi, che ci pongono in balia del primo venuto. A me pare evidente, ad esempio, che sos istranzos storicamente hanno sempre giocato sulle nostre divisioni, per piangerne l'intera Sardegna, impedendo di fatto una vera emancipazione del popolo sardo nel suo complesso.E se é vero che la storia é maestra di vita, bé allora facciamone tesoro.
Ho appena acquistato due libri, uno di W. Bellodi che tratta problemi di linguistica e l'altro é il discusso La stele di Nora di Gigi Sanna. Il tuo mi é probabilmente sfuggito, ma lo acquisterò di sicuro (anche perché ho acquistato quello precedente). Ho iniziato a leggere il libro di Bellodi ma la prima impressione é piuttosto negativa, perchè mi pare incentrato ad osannare aspetti locali e localistici (Oliena, per dirla tutta, a me non pare l'ombelico del mondo). Ecco, lo vedi? Anch'io sono una delle kentu concas

B.Floris

Anonimo ha detto...

Quando si assiste a discussioni animate che poi degenerano in insulti si finisce per essere presi da una sorta di avversione per il quadro complessivo a cui i contendenti hanno dato vita. Io credo, però, che per un principio di giustizia, in certi casi, sia necessario impegnarsi in alcuni distinguo. Non c’è dubbio sul fatto che a un certo punto sia prioritario mettere un punto e piantarla, senza però i colpi di spugna per cui tutto si cancella e tutti hanno egualmente torto. Ho seguito molto attentamente il blog in queste ultime settimane e, francamente, ho trovato alcuni dei commenti intrisi di rara e spiacevolissima spocchia, tutti a firma dello stesso autore.
Il lavoro altrui va rispettato! Io mi sento di solidarizzare senza tentennamenti con Leonardo Melis.

Pietro Murru


PS
In numerosi commenti, in queste settimane, si sono spese molte parole su un certo concetto di rispetto, che sarebbe legato a doppio filo quasi soltanto all’esposizione di un nome e di un cognome. Io credo che il rispetto per il prossimo sia altro, sia un moto alto dell’anima, e non lo si trova dentro una firma, ma nei contenuti degli scritti ai quali essa sta in calce, gli ultimi accadimenti sul blog mi paiono dimostrare anche questo.

Anonimo ha detto...

Cara Aba, Gigi, Franco, Zuanne, ecc. ecc.
vi chiedo un parere , ma è necessaria una premessa:
Sulla cronologia della preistoria e protostoria sarda esiste un sistema cronologico precisamente ancorato alla cronologie dell'area mediterranea (le ancore sono il campaniforme europeo e la ceramica micenea a sua volta ancorata con la civiltà egizia che è (sino a prova contraria) una civilta storica (con una certa sicurezza almeno per quanto riguarda le vicende a partire dal II millennio a.C).
Secondo questo schema riconociuto a livello mondiale i nuraghi non possono essere stati costruiti prima del campaniforme (questo sino a prova contraria).
Ora se qualcuno scirve che i nuraghi risalgono al 8500 a.C. (senza spiegare perchè), che non spiega cosa succede in Sardegna tra il 8500 eil 2300 a.C. Che fa arrivare gli Shardana dal Vicino Oirente nel 2300 senza spiegare i contorni della loro occupazione dell'isola (non si capisce se la trovano deserta o se la conquistano o altro).
Come bisognerebbe definire la sua ricostruzione storica- archeologica?
Notate bene che il tipo che fantastica con queste cronologie, non disdegna, anzi, gode assai nell'apostrofare il mondo accademico.
Se non va bene il mio "archeologia ....." ditemi voi come disogna definire uno scritto che dice cose che sono completamente campate in aria senza fornire spiegazione sulle sue asserzioni.

Mauro Peppino

zuannefrantziscu ha detto...

@ Murru
Forse ha ragione lei e dovevo permette che fosse l'offeso a dire l'ultima parola, anche come segno della mia partecipazione convinta al diritto di Leo di scrivere senza essere svillaneggiato.
Il problema è che non sarebbe stata l'ultima parola. Nei pochi minuti di "esistenza in vita" di un post di Melis c'è chi ne stava approfittando per mettere un carico da dodici contro l'uno e l'altro "dialogante". Di qui la decisione di dire basta.
Credo, comunque, che per Leonardo Melis valga più la sua incondizionata solidarietà che l'aver avuto l'ultima parola, prima che allo scontro di mettesse fine.

Anonimo ha detto...

Beh, egregio Pintore,
rileggendo tutto il "dialogo" mi pare che l'unico ad insultare sia stato Melis!
Che Zedda abbia utilizzato il termine "Archeologia ....." in luogo di gli scritti di Melis sono totalmente infondati passa una bella differenza!

Salvatore Secchi

Anonimo ha detto...

Alle due metafore citate: "pocos, locos y malunidos" e "chentu concas, chentu berrittas"; aggiungerei quella bellissima di Sergio Atzeni nel suo "Apologo del giudice bandito":
"".... Don Ximene parla a voce bassa come in confessione: - tu sai cosa penso dei sardi: tonti e armati l'uno contro l'altro come granchi in una cesta ......"".

Marco Pinna

Andrea Brundu ha detto...

Di Melis potrei dire diverse cose,ma mi soffermo a una delle sue tante considerazioni,molto interessante, che molti snobbano,cioè quello delle "Pintaderas",a chi ha dei dubbi io inanzitutto consiglierei un più attento esame degli oggetti, considerati secondo me,e non solo,a torto,timbri per il pane.
Si veda:
http://www.terraincognitaweb.com/gli-otto-angoli-del-cielo-origine-significato-e-storia-degli-enigmatici-simboli-artistici-e-architettonici-ad-otto-elementi/
in questo sito si citano due rinvenimenti di meridiane portatili,visibili in una foto,una in pietra della località israeliana di Qumran e l’altra, in terracotta, dal Monte Bibele, nei pressi di Bologna.
Non si potrà non fare dei riferimenti,di rimando alle "nostre Pintaderas".Se si legge bene nell'articolo viene pure citato Leonardo Melis:"...Il cronografo di Monte Bibele ed il suo gemello di Qumran non dovevano certamente essere gli unici esempi del loro genere nel mondo antico. Leonardo Melis ed altri, sostengono infatti – e probabilmente non a torto – che manufatti tradizionali sardi chiamati in dialetto pintaderas, anch’essi di forma circolare e dotati di foro centrale e suddivisione in otto parti, non siano semplici sigilli decorativi, secondo l’interpretazione classica, ma altri esempi di cronografi ancora più antichi, finalizzati a calcolare, con medesimo procedimento, le ricorrenze religiose pagane dell’antica civiltà nuragica in Sardegna"".

Andrea Brundu

Franco Laner ha detto...

per Brundu
Interessante! Si sa come calcolare le ricorrenze religiose e pagane, ma non si sa però quali esse siano, o quando scadevano.
E' più facile che io sia un motoscafo che una pintadera un cronografo!
Franco

Andrea Brundu ha detto...

@Laner
Allora inizi a scaldare il motore e a levare gli ormeggi,perchè la teoria nasce da Nicolino De Pasquale,un ingegnere Pescarese già famoso per aver ricostruito la scala musicale egizia ed aver svelato,il mistero della matematica degli Inca.
Lo studioso,quando espose la sua scoperta a Cagliari il 21 maggio 2007 nella sala conferenze del Banco di Sardegna affermava: "Ho analizzato circa la metà della trentina di tipi finora scoperti e i calcoli si ripetono con precisione".Lo stesso ingegnere ha dato una dimostrazione matematica di come i nuragici, attraverso questi dischi, riuscissero a calcolare solstizi, equinozi e le feste agricole legate al moto degli astri.
Anche ammettendo che dette feste agricole non esistessero,qui vado per estremi,non cambia il fatto che si sia dimostrato un loro uso come "crononografi",o meglio degli strumenti per misurare il tempo tramite i movimenti ciclici del Sole,ma anche della Luna.
"Alcuni fori sono così interni e trasversali che non se ne può giustificare la forma esclusivamente con l'uso a come timbro per il pane. In realtà sembrano pensate per infilarvi piccole asticelle.Ogni giorno si copriva una rientranza con un seme o un ramoscello e, continuando in senso orario sino a coprire tutti i fori, anche chi non conosceva i numeri poteva facilmente calcolare lo scorrere del tempo, aiutato dalle correzioni fornite da una più colta casta sacerdotale", racconta De Pasquale,spiegando che la lettura delle pintadere solari, ovvero quelle a 26 fori (quelle a 29 o 30 fori calcolano i cicli lunari), mostra che i nuragici avevano settimane di dieci giorni come gli stessi Egizi e gli Inca, e usavano come numero base il 26. "L'uso di questo numero esprime la loro genialità e ne fa un popolo con conoscenze di tale raffinatezza da essere paragonabile alle più grandi civiltà del mondo: la suddivisione del giorno in 52 mezze ore (26 il giorno e 26 la notte), e l'aggiunta di 26 giorni ogni 104 anni, rendevano perpetuo il calendario, ovvero ancor oggi utilizzabile, e perfettamente allineato rispetto ai cicli cosmici e naturali. Mentre noi, ad esempio, ogni anno riscontriamo che la primavera non inizia realmente il 21 marzo".
Sapra infatti che il nostro calendario,si basa su un sistema di calcolo non proprio precisissimo. Il sole gira attorno alla Terra in 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45,96 secondi: nonostante l'aggiunta di un giorno ogni 4 anni, il calendario gregoriano difetta ancora di 25,96 secondi l'anno che, in termini astronomici,così il modo in cui calcoliamo il tempo e il modo in cui il tempo scorre realmente non coincidono.Il calendario detto nuragico era più perfetto del nostro in quanto calcolando l'anno in 365,25 giorni, non aveva bisogno di anni bisestili e si avvicinava enormemente all'anno siderale.
La tesi, è stata pubblicata a gennaio 2007 nella rivista dell'Ordine degli Ingegneri di Pescara.
Comunque non dovrebbe esserle difficile,sgombrando il campo da qualsiasi "superstizione",prendere in mano gli studi di De Pasquale,e verificare di persona la metodica applicata.Se poi questo lo ha già fatto,quale elemento del suo studio,in particolare,non la convince?

Andrea Brundu

Andrea Brundu ha detto...

@Laner
"E' più facile che io sia un motoscafo che una pintadera un cronografo!"


Allora inizi a scaldare il motore e a levare gli ormeggi....

"Errata Corrige"

Ritiro la battuta.

Andrea Brundu

Anonimo ha detto...

X b.floris e pietro murru,

quoto le vostre osservazioni, e come dice il buon pintore, ognuno ha in tasca dei pezzi di verità, se personaggi come zedda, anzichè insultare si proponessero collaborativi anche con i liberi pensatori, forse gli archeologi accademici potrebbero preoccuparsi di più di come stanno attualmente facendo, classificando il blog di pintore come una rissa, e a tal proposito esorto zuannefranziscu a fare ancora di più il moderatore, come del resto stà già facendo, cancellando qualunque post che contega toni offensivi verso chiunque, che sia zedda o chichessia, il mio augurio è che da quì possa uscire uno spunto per un'opinione storica condivisa, contraddicendo il detto del centu concas centu berrittas, se vuole, il popolo sardo sa anche unirsi, basta volerlo

saluti

Anonimo ha detto...

..... anonimo delle 00.24, mi pare che lei non abbia capito che è Zedda che è stato insultato!

!!!!!

Franco Laner ha detto...

per Brundu,
ho acceso il motore subito, ma dopo tre righe l'ho spento, perché se lei ha motivi di condividere ciò che scrive l'ing. N. Di Pasquale, io non ne ho nemmeno uno. Ho cercato, visto che l'ho conosciuto personalmente, di capire alcune deduzioni, fatte soprattutto sulla "Torralba" -unica- con l'anomalia dei sei punti su un pentacolo. Le risposte ottenute sono ...non mi viene il vocabolo. Se però lei condivide l'alchimia di Nicolino, deduco anche quale possa essere il suo pensiero. Nel breve commento, osservavo che per fare un calendario, bisognerebbe almeno sapere come l'anno venisse diviso, quali le feste RELIGIOSE PAGANE (come scrive lei). E se Nicolino con la Pintadera riesce a predire l'incontro di Venere con Marte, o le eclissi, attribuire ai nuragici anche la serie di Fibonacci, a me, con tutta sincerità, non me ne può fregare di meno.
Peccato! Però penso che sia giusto che segua il suo consiglio: mi pare proprio il tempo di mollare gli ormeggi per approdare verso lidi a me più consoni!
Cum salude!
Franco

Andrea Brundu ha detto...

@Laner
Dai! Riguardo agli ormeggi o altro,Scherzavo!Non se la prenda!
Che Di Pasquale le fosse così antipatico,non lo sapevo proprio.
Però,sulle pintaderas i calcoli sono fattibili,matematici e astronomi,lo hanno riconosciuto.Praticamente chi tratta la matematica può ricontrollarsi i calcoli quando vuole,anche lei può farlo.

Andrea Brundu

Andrea Brundu ha detto...

@Laner
I sei punti della Torralba,non sono un'anomalia,sono una conferma,forse, Di Pasquale non è arrivato su quel concetto,provi ad arrivarci lei.Non le dico il segreto,se no,non è più un segreto.Comunque ci può arrivare in scioltezza da solo,provi.

Andrea Brundu

Franco Laner ha detto...

Visto che insiste, devo ammettere che non ce la farò mai ad avvicinarmi agli arcana Dipasqualiani!
Nicolino non mi è antipatico, anzi! Semplicemente ho preso totale distanza da ciò che deduce da una, una sola pintadera. Ovvero dal caso!
Visto però che in questi giorni abbiamo discusso sul ruolo dell'accademia e della opportunità di legittimazione di teorie, in particolare per quelle che afferiscono alle discipline della natura, mi faccia solo un nome di chi, matematico o astronomo, abbia legittimato i lavori, sardi o incaici, di Nicololino. Continui, visto che lei mi da consigli, ad occuparsi di sole, luna e androgini.
Qui 2+2 può fare anche 4,5!

Andrea Brundu ha detto...

@Laner
I calcoli di Di Pasquale sono stati visionati dall'ENEA ed esaminati in particolare dal prof Corrado Giannantonio, tra i massimi matematici mondiali.L'ENEA ha approvato alla fine la validità matematica, permettendo di presentare queste teorie in un convegno organizzato dall'Istituo Italo-latinoamericano di Roma.. Le stesse autorità della Bolivia e del Perù li hanno confermati: il calcolo funzionava con tutte le yupana ivi ritrovate.
IL massimo esperto italiano di culture precolombiane, Antonio Aimi,ha constatando la applicabilità del metodo a tutte le yupane di sua conoscenza - ha provveduto a diffondere con la necessaria autorevolezza la notizia.
Massimiliana Pozzi (egittologa).
Ordine degli Ingegneri di Pescara;diverse pubblicazioni sull'organo ufficiale dell'ordine.
Veloce conferma pratica:
http://www.di.unipi.it/~lagana/yupana/yupane.html

Andrea Brundu

Andrea Brundu ha detto...

@Laner e senza insistere:
I sei punti della "Torralba" sono una conferma e non screditano la scoperta e il calcolo.E come dire che nelle altre,i calcoli sono precisi,e proprio in quella,hanno sbagliato,un pò strano le pare?

Andrea Brundu

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo: basta insulti, che non servono a nulla. Si può esprimere il proprio punto di vista ed il proprio disaccordo in modo pacato, senza ingiuriare. Soprattutto che si smetta di insultare chi ha il solo torto di lavorare seriamente e proporre valide soluzioni.

Antonio Caria