lunedì 13 aprile 2009

Cultura, identità e Mister Ainis

di Francu Pilloni

Ho seguito con interesse gli ultimi post del blog che così gentilmente ci ospita e ci dà modo di scambiare i pareri, e qualche volta gli insulti, quasi in diretta, rispettando i tempi e gli impegni di ciascuno. Sono tornate a galla le questioni di sempre, della lingua, della letteratura, della storia, dell’identità del popolo sardo, sempre che sia ancora “popolo” o “nazione”, non solo un segmento del pubblico indistinto al quale è rivolta una comunicazione commerciale. “Su populu sardu” come target, appunto, con solamente alcune specifiche chiavi d’ingresso.
Tutti i temi che di volta in volta vengono affrontati con veemenza spesso inversamente proporzionale all’acutezza delle osservazioni (non nego di essere stato io stesso un campione di esagerazione), risultano facce diverse dello stesso poliedro, considerate per se stesse, delimitate negli e dagli spigoli che le racchiudono, ignare delle altre rappresentazioni attigue e/o opposte che comunque formano tutte insieme una realtà unitaria e complessa, come può essere la cultura, anche quella sarda che notoriamente ha la c minuscola.

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2 commenti:

Gabriele Ainis ha detto...

Gentile sig. Pintore, non avrei dovuto sollecitare una risposta da un polemista di livello come lei. Che dire? Mi preparavo a lamentarmi per quel suo evitare una presa di posizione precisa, il suo deviare la discussione sulla libertà di parola, di indagine, di studio.
Stavo per dirle: “Ma come libertà di parola? Ho mai affermato che i campioni di sardità (con la ‘s’ rigorosamente minuscola) andrebbero zittiti? Lei piuttosto: mi vuole dire una volta per tutte se davvero sono quelli i suoi campioni? Così mediocri?”
E invece, con una mossa da maestro, a cui mi inchino, ecco che si inventa un Francu Pilloni che attenta alla mia stessa esistenza e mi annienta, mi annichila. Da questo momento non esisto più!
E che sottile ironia! Francu, cioè franco, leale, aperto come un sardo di razza. E poi Pilloni, uccello, un nome ossimorico che contrappone l’apertura mentale alla proverbiale stolidità uccellesca così ben descritta dall’epiteto testa di....
Sa, avrei preferito un molto più prosaico BANNED! Mi avrebbe tolto la parola e non tutto me stesso.
Letto il post, mi sono recato di fronte allo specchio e noto che comincio a diventare trasparente, scompaio: la sua diabolica invenzione comincia ad avere effetto.
La prego, mi conforti, non mi faccia scomparire...
...e nel frattempo, se vuole, risponda alla mia domanda.
Cordialmente
Gabriele Ainis? – Torino
P.S. – Sì, su Antoni Arca potremmo cominciare a ragionare.

Anonimo ha detto...

Caro Ainis noto che non ha risposto alle mie domande su ciò che sarebbe bene studiare in Sardegna per mezzo di Professori competenti. Se per caso non dovesse aver visto il mio intervento la prego di far seguire ad esso una replica. Si trova tra i commenti del suo precedente intervento. Visto il tenore dei suoi messaggi mi pare almeno doveroso per una questione di educazione. Inoltre così darebbe il buon esempio e salverebbe la Sardegna dalla robaccia.