venerdì 10 aprile 2009

Archeologia: chi controlla i controllori?

di Valeria Cannas

Continuamente si rinvengono reperti archeologici, molti dei quali hanno grande importanza, poiché rivelano e illuminano punti ancora oscuri della storia. Spesso chi li ritrova sono pastori e agricoltori, che il più delle volte non ne colgono l’importanza e inconsapevolmente li lasciano sul campo o al bordo delle siepi, altre volte sono operatori meccanici dell’edilizia che ricoprono il tutto, per evitare le traversie burocratiche, per la severità della legge sulla tutela dei beni archeologici, alle quali si andrebbe incontro, con perdite di tempo, lavoro e soldi. Poi ci sono purtroppo i tombaroli che sconvolgono la stratigrafia del sito per recuperare solo quanto abbia più di valore, per averne un tornaconto economico. Tutti questi casi sono certamente deplorevoli, ma una qualche scusante, pur non approvandola, la si può intravedere.
Altri casi, molti dei quali non se ne saprebbe niente, se non come questi ultimi che stanno animando il dibattito di questo recente periodo, sulla stampa e in questo Forum.
Questi ultimi casi sono perpetrati da coloro che dovrebbero divulgare e valorizzare quanto è proprietà dello Stato, quindi di tutti noi, che paghiamo le tasse per pagare anche costoro. Interferiscono con i sindaci, democraticamente eletti e rappresentanti lo Stato stesso, che si adoperano per valorizzare quanto il loro territorio restituisce dopo millenni di oblio.
I primi, pastori agricoltori e tombaroli, se scoperti possono incorrere nei rigori delle legge; i secondi, i sindaci, se sbagliano vengono osteggiati dalla opposizione politica o puniti dal popolo non rieleggendoli.
Ma questi ultimi, deputati a tutelare il patrimonio storico-archeologico, chi li controlla? chi li può portare ad un democratico contraddittorio scientifico? Eppure hanno la prerogativa di interdire chiunque con una semplice telefonata, nascondere, di esporre, di pubblicare, spesso con la sola loro visione della storia, o in ben calcolati tornaconti intellettuali .

2 commenti:

Gavino Pala ha detto...

Ecco cosa accade quando un mediocre studente deve ripiegare su 'Scienza del Turismo' non essendo in grado di laurearsi in qualcosa di più serio!
Che blatera di storia e archeologia da ignorante.
A quando un'altro intervento così dotto?
Ci parlerà finalmente di come si dispongono le forchette a tavola?
Avanti 'Dottore' ci illumini con la sua immensa cultura, siamo in attesa.

zuannefrantziscu ha detto...

Hai proprio ragione, caro Pala. Che cosa cercano questi laureati per ripiego? Per di più donne. O tempora o mores, hanno appena ottenuto il riconoscimento che anche esse probabilmente hanno un'anima e già le donne discettano. Ritornino a disporre le forchette a tavola, porcaccidenti.