lunedì 10 dicembre 2007

Come cancellare la civiltà nuragica













La splendida domo de jana nella vallata di Locoe, che unisce Orgosolo a Nuoro, è praticamente irraggiungibile per il recinto che ingloba il monumento e una serie di fabbricati, come si vede nella foto. Non so, e del resto ha poca importanza, se il padrone del tancato e del fabbricato ha avuto dal Comune il permesso di recingere il bel monumento preistorico e di costruirgli intorno.
Sarebbe, invece, interessante sapere se ha avuto il permesso della Sovrintendenza archeologica di farlo. E di sapere come si sarebbe comportata la stessa Sovrintendenza se invece di un antico reperto della civiltà sarda si fosse trattato di un reperto fenicio, di una tomba punica o di un qualche resto romano. Non sarebbe la prima volta che l'organo dello Stato che pretende di fare il bello e il cattivo tempo in Sardegna con i lasciti dei nostri antichi si comporta come una ruspa nel tentativo di cancellarli e, comunque, di svillaneggiarli.
Basti pensare alla sorte riservata ai giganti di Monti Prama, le statue nuragiche trovate trentatre anni fa nella penisola del Sinis e da quel tempo nascoste ai sardi. Basti pensare all'ultimo protervo esempio di insensibilità: un burocrate della Sovrintendenza ha negato qualsiasi importanza ad alcuni reperti, forse etruschi, trovati dalle parti di Allai, nell'Oristanese.
Il burocrate ha risposto a chi gli segnalava il ritrovamento che non si poteva trattare di roba etrusca senza neppure degnarla di uno sguardo. Non voleva, immagino, prendersi la responsabilità di aprire nuovi studi sui rapporti fra sardi e etruschi, con il rischio di essere additato come colui che introduce elementi di disturbo nella calma piatta della baronia archeologica. Una baronia che ormai tutto ha scoperto e tutto ha sistematizzato.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Segnalo un intero piccolo villaggio nuragico letteralmente coperto da un ponte sulla circonvallazione nord. Questo misfatto avvenne a Olbia negli anni 80.
Anche in quel caso la sovraintendenza non si oppose alla realizzazione dell'opera.Credo non ci siano in Sardegna esempi di maggiore disprezzo per la storia nuragica. Peccato: quel piccolo villagio, anche perche' vicino ad importanti vie di comunicazione, sarebbe potutto essere inserito nell'offerta turistico-archelogica della citta' di Olbia. Massimo Bacciu

Anonimo ha detto...

Effettivamente quello di Belveghile è uno scempio di enormi dimensioni, sopratutto perchè è stata spazzata via la tomba dei giganti amonima, però, fortunatamente il nuraghe e il villaggio sono ancora lì, il ponte ci passa sopra, e l'unica cosa sensata che è stata fatta è stato lo scavo scientifico del sito, e, tutt'oggi, è meta inserita negli itinerari Turistico/archeologici di Olbia, quindi non "potrebbe", ma è! (benche se il ponte fosse passato 40 metri più in là sarebbe stato meglio!

Cordialmente
Mirko Zaru
http://www.archeologiasarda.com

A breve sarà online sul sito di Sardegna Cultura un articolo accusatorio di Giacobbe Manca dal titolo Devastazioni Culturali "Belveghile, crucifigge crucifigge"
il sito è http://www.sardegnantica.com