giovedì 21 giugno 2012

Il bronzetto nuragico di Othoca

Due belle notizie dalle campagne dell'Oristanese. La prima è che a Othoca, nei pressi di Santa Giusta, dalla terra un contadino, Mauro Patruno, ha tirato fuori uno dei bronzetti nuragici più grandi fra quelli rinvenuti. È alto 17 centimetri e rappresenta, forse, l'annuncio di un santuario esistente nella zona intorno – dicono gli archeologi – all'VIII-VII secolo. La seconda è che si comincerà a scavare a Cornus per capire, incidentelmente, se dalle rovine arriverà una risposta alla domanda se lì ci fosse davvero la città di Ampsicora. Dico incidentelmente, perché gli archeologi del Insitut für Klassische Archäologie di Berlino hanno per scopo principale quello di portare alla luce le strutture romane “per capire meglio la civiltà romana”, secondo quanto ha annunciato Salvatore De Vincenzo, l'archeologo che guiderà gli scavi.
Riferirò le notizie che ho letto su L'Unione sarda, lasciando ad altri di commentarle, come mi sa che sarà opportuno.
Il bronzetto - La figura è quella di un sacerdote, seduto e con in mano una foglia tenuta a mo' di ventaglio, che indossa veste e acconciatura riconducibili al mondo egizio”. La descrizione, secondo il quotidiano, è di Paolo Bernardini.
Il sito - “Si tratta ... con molta probabilità di un deposito votivo, un pezzo forse di una più ampia scultura rappresentante una vera e propria scena di celebrazioni”. Secondo Raimondo Zucca, riferisce il giornale, “tra il nono e l'ottavo secolo avanti Cristo le civiltà del Mediterraneo orientale (fenici, assiri, ciprioti, comunemente detti levantini) entrarono in contatto con l'antica Santa Giusta, la città di Othoca. Scambi commerciali e religiosi, che facevano del centro sardo un importante approdo per la presenza di un presunto ma ormai probabile santuario nuragico frequentato da tutti i popoli del Mediterraneo, un grande tempio a pozzo (nell'ipotesi più accreditata) oggi forse ancora rinvenibile nelle fondamenta del Ponte Romano dove l'equipe conduce gli scavi”.
Agli scavi a Cornus si è già accenato: si tratta di studiare l'insediamento romano e anche “strati precedenti a quelli romani e definire così la cronologia della fondazione della città”. E “per capire se, per esempio, è la Cornus di Ampsicora”. En passant, insomma.


13 commenti:

el-pis ha detto...

De biere s'intervista a BERNARDINI in facebook:Comune di Santa Giusta.

richard ha detto...

bene bene e' stato gia'deciso che e' un bronzetto con foglia da sventolamento, della serie bronzetto con tamburo in testa. l'unica foto lo ritrae per meta', e' alto 17 cm, non ci stava tutto nell'inquadratura?
e' seduto ma dove? su una panchina tipo pensionato che si gode la frescura sul lungostagno, su un trono, su una sedia o non c'e' supporto, magari un cavallo, a me sembra nell'atto di scagliare un giavellotto. pero' vi prego il ventaglio no!

elio ha detto...

Vero che il Signore rende ciechi coloro che vuol perdere, però la Sua misericordia è infinita. Anche con Momo.

mikkelj tzoroddu ha detto...

come vedete, la dipartita del Grande Vecchio comincia a dare i suoi frutti! Ha, ha, ha , ed ancora ha!

DedaloNur ha detto...

qual'è il nesso tra la morte di Lilliu e quanto sopra?

Pietro Murru ha detto...

mah... nella stanza accanto Atropa ha postato un stralcio di un articolo del Bernardini dove un “bronzista fenicio” viene fatto arrivare fino a Genoni per poter dire che i bronzetti non sono proprio nuragici, almeno alcuni, almeno quelli che serve che non lo siano. Anche questo bronzetto di Othoca mi sa che fra un po' diventa per quattro quinti fenicio e per ciò che riguarda la domanda postata qui da Atropa: “come esce (Zucca, n.d.r.) da questa devozione di tutto il Mediterraneo ad un luogo sacro nuragico?”, la risposta è semplice: arriva un architetto fenicio e il santuario diventa fenicio anch'esso, naturalmente costruito da “maestranze indigene”.

Poi ha detto bene Richard nel primo commento a questo articolo: la storia del bronzetto con la foglia in mano è proprio ridicola, visto anche il fatto che per il momento i nostri cari archeologi non ci hanno voluto svelare dove il “sacerdote egizio” sia effettivamente assiso... che il vaso sia andato perduto?

Pietro Murru ha detto...
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mikkelj tzoroddu ha detto...

Poiché sollecitato dal Ded (come lo appella Bellamente) vorrei dire in primis che, secondo quanto dichiarato dal nostro Ospite, ancora una volta gli archeologi corrono dietro agli eventi senza riuscire mai, e ripeto mai, come pur richiederebbe una qualsiasi disciplina scientifica, prodotta con scientifiche metodiche che seguano una logica che si evinca soltanto dalla precisa lettura di TUTTI i dati, universalmente a loro disposizione, senza riuscire mai (lo ripeto per la lunghezza dell’inciso), a prevedere ove esista od almeno esista una concreta possibilità di trovare, UN ESITO, del loro (da noi ben pagato) lavoro! Ancora una volta, grazie signor Contadino!
E poi vorrei aggiungere, a sorta di un, “a buon intenditor …“. Ma, ve lo sareste mai aspettato uno storico ed archeologo fra i più osannanti della corte, che so, anche solo un anno fa, dichiarare (secondo quanto riferisce Pintore) che: «le civiltà del Mediterraneo orientale (lasciamo perdere il quando, perché per disgelare ciò siamo ancora troppo in anticipo, ndr) […] facevano del centro sardo un importante approdo per la presenza di un […] santuario nuragico frequentato da tutti i popoli del Mediterraneo»?
Ma, vi ricordate cosa ebbe a dire tale Zucca, nel 2005, su Mare Sardum (p. 77-84)?
Esso affermava che (ma le parole, portate fortemente in luce, sono un mio sunto del suo eloquio) “la nullità della Sardegna, quale soggetto sociale, quale consistenza politica, quale entità civile, sia acclarata in seno a tutta l’ecumene della seconda metà del II millennio a.C. L’Isola è importante soltanto perché si trova casualmente a frapporsi di mezzo alle rotte micenee. Essa è importante quanto lo può essere uno scoglio che affiori in mezzo al mare, elemento certo passivo, certo pericoloso e solo per questo importante!”
Certo che no! Non ve lo sareste proprio mai aspettato! Invece ora, discioltosi (ma solo perché il Fato ebbe pietà non dello Zucca, beh, non è mica così importante! Ma, di audaci contestatori, che bastonano quotidianamente questa classe votata a negare tutto, altrimenti gli viene giù il fatiscente castello), discioltosi appunto, il cappio dal collo, scopre che la Sardegna, ovvero quella nullità nell’autonomia (ma allora è un vecchio tema!) degli stati dell’antichità, era addirittura centro cui affluivano tutti i fedeli di tutti i popoli del Mediterraneo!
Ma, signori vi rendete conto di cosa è mai riuscita a dichiarare la mente di questo studioso, fino ad ora votato al suicidio professionale ed ora, forse, recuperato alla ricerca scientifica? Avete presente cosa rappresentasse il santuario di Delphi per l’antichità greca ed in piccola parte per poche culture del Mediterraneo? Ebbene, questo santuario di Sardegna era già nel IX secolo a.C. estremamente più importante di quanto lo sia mai sto Delphi! Era addirittura centro cui affluivano TUTTI i fedeli di TUTTI i popoli del Mediterraneo! Ma, per stretta similitudine deve evincersi che la Sardegna fosse estremamente più importante, sotto il profilo culturale nell'accezione più ampia possibile, della più importante Grecia e grecità, dell’antichità!
Egregi signori, questa sorta di studioso, in due parole, si è rimangiato tutto ciò che ha affermato in decenni di osannanti amenità!
Come si può ben vedere, la dipartita sta giocando un ruolo fondamentale!
Beh, debbo dire che sono davvero felice! La mia previsione, circa una dissociazione dei nani, da quanto scritto prima dello spartiacque (ricordatevi questa data, 19 febbraio 2012, perché nulla sarà più come prima!) si sta avverando a passi da gigante.

richard ha detto...

potrei "incidentalmente" suggerire ai Sigg. archeologi tedeschi che se vogliono capire meglio la civilta' romana ci sarebbe una citta' chiamata Roma dove potrebbero avere ogni informazione senza bisogno di scavare? si cerca tra rovine romane e salta fuori un bronzetto "incidentalmente" (porca vacca!) pero' ce lo mostrano a meta', mancano i fondi per fotografarlo tutto? dopo l'arciere, il pugilatore, la madre dell'ucciso, i lottari, l'orante, abbiamo anche lo sventolante o anche detto l'accaldato. ma la parte di sotto ce la mostreranno tra 35 anni?
gli elementi per riscrivere la storia del mediterraneo ci sono tutti ed e' tutto scritto e ci stiamo camminando sopra.

DedaloNur ha detto...

Ok, però a me continua sfuggire il nesso tra la morte di Babbai e i concetti dei feniciologhi.

Per fare un attimo l'avvocato del diavolo, va detto che se qui ci fosse un feniciologo le farebbe notare come le parole del Zucca si riferiscano al II millennio, mentre i discorsi derivanti da questo bronzetto si riferiscono al I millennio.

A me personalmente, poco importa, perchè non condivido Zucca (2005) ne per il I ne per il II millennio.

ma in ogni caso, soprattutto nell'ultimo Lilliu trovo concetti opposti a quelli di Zucca (2005).

La spaccatura tra Lilliu ed i feniciologhi è evidente nell'interpretazione dei Giganti di Monte Prama. Coi feniciologhi che si attardano ancora in vari modi e sfumature nella prospettiva della colonizzazione fenicia della Sardegna nuragica, rivestendola di nuovi abiti (per così dire) mentre Lilliu parla di sardegna culturalmente e politicamente indipendente, agitata da una rivoluzione aristocratica.

Se la morte di Lilliu fosse veramente un "liberi tutti", a mio modo di vedere, i feniciologhi dovrebbero riproporre con più veemenza le "dottrin"e della colonizzazione piuttosto che timidi avvicinamenti al Lilliu pensiero.

Qualcuno cmq, sulla sponda Lilliana è già approdato, ed è, secondo me, Rendeli: ma lo ha fatto prima ancora che Lilliu dipartisse.

Il Ded così la vede... grazie cmq per avermi risposto e per avermi chiarito il suo pensiero. buona giornata.

DedaloNur ha detto...

dimenticavo: dov'è che Zucca faceva quelle affermazioni? mi son sfuggite...

richard ha detto...

grazie Atropa ho visto il filmato, certo se l'avevo io l'incisione di una bipenne sulla pancia mi sarei preoccupato! visto per intero le cose cambiano. pensavo volessero nasconderlo, mi scuso se ho pensato male, pero' sembra che a questo bronzetto manchi qualcosa, sembra incompleto, qualcosa sul braccio sinistro o un'altra figura non necessariamente saldata. la foglia a mo' di ventaglio continua a non convincermi.

giorgio nuvoli ha detto...

Ma come? A Othoca c'era il famoso santuario di Nostra Signora di Othoca dove annualmente arrivavano i pellegrini da tutto il Mediterraneo e tra la richiesta di un miracolo e l'altro facevano un giro tra le bancarelle dove compravano "su pische de Aristhani cottu in sa grella" e torrone de Tonara.
Il bronzetto assiso rappresenta un fenicio che defeca e la foglia in mano gli serve per pulirsi visto che i fenici non avevano ancora inventato la carta. Fantasia gente, fantasia!!!! Viva i cercatori di cocci!!!!!!!!!!