E' in libreria il libro di Augusto Mulas "L'isola sacra - Ipotesi sull'utilizzo cultuale dei nuraghi", edizioni Condaghes, € 20, un saggio che, come suggerisce il titolo, sostiene come i nuraghi fossero degli edifici dedicati al culto. Un libro che dovrebbe suscitare importanti discussioni e non solo per questa tesi principale, ma che - auguro di sbagliarmi - finirà per interessare i cittadini, non gli ambiti della archeologia ufficiale. Pubblico la presentazione che di "L'isola sacra" ha fatto l'architetto Franco Laner.[zfp]
di Franco Laner
L’aggettivo “sacro”, molto impegnativo, che
l’Autore affianca all’Isola e che ne stabilisce perentoriamente un carattere, è
il cambio di paradigma di una visione dell’archeologia isolana, sdoganata dal
militarismo, dal nuraghe/fortezza di taramelliliana derivazione, che aveva
subìto il primo tremendo smantellamento dal prof. Massimo Pittau nel suo Sardegna
nuragica del 1977. Certo, ci sono ancora sacche di resistenza e a queste
sembra rivolgersi Mulas nei capitoli in cui porta altre evidenze alle tante
accumulatesi nell’ultimo trentennio contro la fuorviante ipotesi sulla funzione
militarista. So bene che l’aggettivo militarista è riduttivo, ma non è qui il
caso di riprendere morbidi aggiustamenti e distinguo, perché tutti sanno a cosa
mi riferisco.
Sono convinto che ora tutti gli sforzi
debbano concentrarsi sulla definizione di sacro, che può essere declinato in
tanti modi. Ogni società è permeata di sacro, ovvero di profano, il contrario,
che lo complementa, anche se il confine fra il sacro e il profano non è una
linea demarcatrice, quanto un territorio lattiginoso e indefinibile. [sighi a lèghere]
9 commenti:
grazie, caro Gianfranco, di aver dato notizia del libro di Augusto Mulas, che sarà presentato a Cagliari il prossimo venerdì 16 marzo al bar Savoia.
Sono contento anche perché il mio nome riappare nel blog, nonostante il mio disimpegno, anche se continuo a leggerlo con curiosità e godimento, formidabile in questo senso il pezzo di Pilloni su Dalla o la notizia del nuovo corso di epigrafia nuragica di Gigi Sanna o la tenacia per l'insegnamento del sardo nelle scuole...
Invece vorrei esprimere anche a nome di tutti voi le più sentite condoglianze al carissimo Massimo Pittau, colpito dalla morte della sua figliola Lucia, eccellente pianista, sepolta ieri a Milano, dopo una malattia che non le ha dato scampo. Quando sono i padri a seppellire i figli la natura delle cose è particolarmente malvagia.
Sia per Massimo un pò di conforto la nostra vicinanza.
Kustas paraulas de su poeta Montanaru siana de confortu pro Massimo Pittau:
NON DISPERES
Non disperes, mancari tristas oras
t’inghirien sa vida, e paret dura
s’esistenzia. Est notte tropp’iscura
ma poden benner bellas auroras.
Deus s’omine criat a suffrire
e a cumbattere. Bravu cuddu tale
chi superat sa pena e i su male
ca solu cussu est dignu de vivire.
Coro bi cheret subra de s’ispina
a camminare prontu, e frittu e famine
a suffrire. Chi hat de cust’istamine
sa carre istrinta, est ànima eroina.
Cant’est facile a tenner sempre giustu
su destinu e favore e bona sorte.
Sun pagos sos chi tenen sant’in corte
pro si poder cazzare dogni gustu.
Ma chie hat disizadu e no hat tentu
mai un’ora ona, cussu solu
chi sa vida hat passadu in oriolu
e s’ispiritu eroicu hat mantentu
Già podet narrer a chie hat godidu:
«Cosa ses tue o tontu fortunadu?
Solu eo chi tristu hapo passadu
sa vida, veramente hapo vividu!».
La poesia del signor el-pis è stupenda ma ci sono dei dolori, così innaturali,che solo un lungo abbraccio ,silenzioso, può alleviare,momentaneamente,la disperazione di un genitore che perde un figlio.
Se e quando Massimo ci leggerà, sappia di essere circondato dall'affetto di tutti noi.
Fagheti ànimu
L'imbecille si è rifatto vivo anche qui dopo aver impestato i blog di Biolchini e di altri. Tenete pazienza. Per un po', fino a quando non sarà svanita la puzza, dovrò moderare il blog.
Che palle...
Assolutamente affascinante. Bravo Mulas! E brafo Franco che come al solito si trova al posto giusto al momento giusto! Continuiamo la marcia verso una nuova rimodulazione del pensiero sul nuragico!
Mi unisco anche io alle condoglianze al prof. Pittau. So cosa è il dolore per una perdita così importante e so anche quanto le parole siano inutili e anche fastidiose in queste circostanze. Comunque la vicinanza è sincera.
Daniel Sotgia.
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