martedì 3 aprile 2012

Feniceserie: e se fosse tutta questione di soldi?


di Mikkelj Tzoroddu

Moltissimi anni addietro ci interessammo di nascita dell’alfabeto e deducemmo qualcosa basandoci essenzialmente sul testo di David Diringer: 1969, l’alfabeto nella storia della civiltà, Giunti-Barbera, Firenze. La riproponiamo, per una parte, perché riteniamo ancora valida.
Lo studioso polacco, attestando la creazione dell’alfabeto nordsemitico poco prima della metà del II millennio a.C., diceva, riguardo al luogo: “è con ogni probabilità nato là dove la prima volta incontriamo iscrizioni nordsemitiche, ossia nell’orbita dell’odierna Palestina-Siria: non vi è alcuna prova contraria”. E, circa il nucleo culturale inventore dell’alfabeto, dice testualmente: “Riguardo alla popolazione che ha creato (o nella quale è stato creato) l’alfabeto, la questione è naturalmente in parte connessa col problema predetto (individuazione della data, ndr). In linea generale, si può dire, si tratta di una popolazione semitica settentrionale parlante una lingua nord-semitica (come l’ebraico o il “fenicio”), e abitante nella zona della Terra Santa, ma non è possibile precisare di più”. Desideriamo rilevare come, nell’accorgimento grafico sul vocabolo fenicio, proposto proprio dallo studioso, vediamo davvero una indigesta attribuzione dell’appellativo, usato solo per esprimere meglio il suo pensiero.
Egli non ha inteso certo riferirsi alle “popolazioni fenicie od ebraiche” come siamo oggi abituati ad intenderle, ma a quelle popolazioni che molto più tardi elaborarono e fecero proprie  queste scritture. Anche la precisazione geografica “Terra Santa” che lo studioso pone in essere, è destinata a circoscrivere ancora meglio quella più generale di “Palestina-Siria”, allontanando peraltro, almeno un po’, il luogo di nascita dell’alfabeto dall’area che dai più viene definita come di più stretta pertinenza “fenicia”, cioè quella a settentrione del Monte Carmelo. A questo punto, siamo persino in grado di comprendere come si sia potuta diffondere l’erronea informazione che fossero stati i “fenici” ad inventare la scrittura alfabetica. Abbiamo compreso come lo specialista, nello studio dell’alfabeto nella storia della civiltà, abbia per ora stabilito che non sia possibile indicare alcuna popolazione, quale artefice dell’introduzione dell’alfabeto! L’area Palestina-Siria, nella prima metà del II millennio a.C., era frequentata ed abitata da una moltitudine di popolazioni che scrivevano e parlavano con le proprie scritture e linguaggi. Fra tali popolazioni ricordiamo Sardiani, Ittiti, Egizi, Amorrei, Hurriti, Cananei, Mitannici, Sutei, oltre a Indoari e popolazioni nomadi o seminomadi tra cui Sutu e Hapiru. [sighi a lèghere]

5 commenti:

giorgio nuvoli ha detto...

Vivissimi complimenti.

Gigi Sanna ha detto...

E' da 15 giorni che mi diletto con degli articoli uno più bello dell'altro. Caspita! E dire che Gianfranco per tutta questa bellezza non sborsa un soldo bucato! Lui, sornione sornione si sta avvicinando al...milione!
Ma sarà vero, o Mikkelj, che ci leggono a Rapanui? Sempre che lì non siano arrivati i servizi segreti dei 'feniciomani' a distruggere le antenne dei figli dei Moai Giganti!
Sì, anche i miei, vivissimi!

raffaele airi ha detto...

Faccio i migliori complimenti al sig. Mikkelj Tzoroddu per il bellissimo articolo complimenti al blog del sig. Pintore che ci offre queste delizie...

giorgio ha detto...

Complimenti per l'articolo; a parte il fatto che non riesco neanche ad immaginare questi fenici che arrivano in Sardegna e ci colonizzano con il beneplacito delle popolazioni locali, che non erano sicuramente plasmate con farina per fare ostie.Per quanto riguarda Rapanui, caro professor Sanna, visto che nella sala arrivi dell'aerostazione di Cagliari svetta la riproduzione in scala di una statua mohai, presumo che ci sia stato un gemellaggio con l'isola di Pasqua. Piuttosto non so se nell'aeroporto di quest'isolotto piazzato al centro del Pacifico abbiano ricambiato la cortesia esponendo la riproduzione di un nuraghe o meglio di un tombino di Tuvixeddu, giusto per far contenti i feniciomani

Gigi Sanna ha detto...

A Gorgio. Pinuccio Sciola ha scoperto un nuraghe a Rapanui. Il sottoscritto sulla scoperta di quella costruzione ha scherzato più volte in questo Blog per prendere un po' in giro la 'shardanomania' che fa il paio con la 'feniciomania'. E anche per giocare sulla 'mania' dei cultori di toponomastica che potrebbero sostenere che gli abitanti dell'Isola di Pasqua sono nuragici perchè in Sardegna si trova il Monte Lapanu e perchè i Moai sono i giganti di Monti Prama in versione oceanica e non mediterranea.
Ma bando alle battute e allo scherzo. Sulla genesi dell'alfabeto e sul ruolo che giocarono gli egiziani prima e i sirii dopo la discussione 'scientifica', secondo me, è ancora tutta da fare. E in questa discussione, quando le cose matureranno (necessariamente) avranno un ruolo i documenti sardi che si vanno scoprendo, compresi quelli tardi della seconda metà del Primo Millennio a.C. che sembrano 'fenici' o punici mentre non lo sono affatto. Potrebbero essere una semplice evoluzione, come ho sostenuto già da tempo, di un sistema scrittorio che proprio i nuragici conoscevano benissimo perchè da secoli e secoli avevano contribuito ad elaborarlo usando, come gli Egiziani, la 'scrittura a tutto campo'. Gli studi formidabili di Aba sugli scarabei dei 'santi' faraoni egiziani e sugli amuleti egittizzanti, appena iniziati, ci diranno molto di più sull'alfabeto (scrittura) in generale. Cosa questa che vuol dire che conosceremo, in virtù della documentazione sarda, un po' più della storia del Medio Oriente olre che della Sardegna.
Anch'io cara Aba, il 7 a Cabras intendo proporre delle novità e saranno sui 'grammata' sardi così vicini a quelli egiziani. Un segno 'sassarese' poi è ( o almeno mi pare) una vera e propria 'chicca'...luminosa.
Sto pensando però ad una cosa: che se Mikkelj con quella sua logica stringente, ci dà una mano (o forse lo sta già facendo) anche sul versante tecnico -documentario oltre che su quello strettamente storico, circa la 'questione scrittura', credo che la 'ricerca' farà proprio passi da antichi 'Giangalloy'.