mercoledì 24 marzo 2010

Alleluja: abbiamo il Golfo dei Fenici

Dunque è fatta: il “Golfo dei Fenici” ha vinto. Ha avuto, raccontano le cronache, anche il bene placito del ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, dopo quello delle amministrazioni provinciali di Oristano e del Medio Campidano e di quelle dei comuni sardi che d'ora in poi potranno bearsi di essere fenici. Per evitare inutili diatribe con i fenicisti e i feniciomani (hanno vinto e buon pro' gli faccia), chiarisco ancora una volta che il problema non è, né è mai stato, quello della istituzione del “Parco dei Fenici”: il problema sta nel nome che gli si è voluto dare, “Parco del Golfo dei Fenici”.
Un lungo servizio della principale emittente televisiva sarda ha ieri sera mostrato e intervistato i protagonisti, legittimamente felici della buona riuscita dell'operazione “Golfo dei Fenici”. Tutti hanno reso l'onore delle armi alla civiltà preesistente all'arrivo delle “poche centinaia di fenici” che si sono mescolate con i nuragici, la “grande maggioranza” della popolazione nei siti di insediamento. Sono stati gentili e hanno avuto parole di apprezzamento per gli indigeni, i loro nuraghi, anche quelli primitivi, e per l'emergenza di Monti Prama. Tanto sono stati comprensivi da non aver avuto alcun tentennamento nel cooptare nuraghi e Monti Prama nel “Parco archeologico del Golfo dei Fenici – Phoinix”. Tutti insieme appassionatamente, Tharros e Monti Prama, Othoca e Tzricotu che, con il finanziamento statale, diventeranno reperti della grande civiltà fenicia, ammirabili nel Golfo dei Fenici.
Riconosco la sconfitta: la Costa Smeralda ha vinto anche qui. Così come ormai nessuno ricorda il toponimo Monti di Mola e tutto è Costa Smeralda, anche nelle carte geografiche, altrettanto succederà qui: Monti Prama, Tzricotu e i loro fratelli saranno tra non molto ospiti di Phoinix, nel Parco del Golfo dei Fenici. A maggio saranno rinnovate le amministrazioni provinciali del Medio Campidano e di Oristano, braccio politico dell'operazione. Qualcuno chiederà conto di questa svendita di identità? La storia futura, credo, una volta passata l'ondata feniciomane, si occuperà di questa brutta vicenda e dei suoi patrocinatori scientifici. Più modestamente, la cronaca politica ci dirà se, per qualche turista in più, è lecito ribattezzare la civiltà nuragica con la stessa disinvoltura con cui passate classi dirigenti permisero che una operazione di marketing ribatezzasse una parte della Gallura.

81 commenti:

G.R.S. ha detto...

Speriamo che almeno in questo modo il parco entri in quel circuito "mediterraneo" collegato ad altre città Fenice.
Sperando in un ritorno economico per la popolazione.
Il patriottismo è una bella cosa, ma la gente deve pur campare.

Anonimo ha detto...

Cara Aba,
a vederla da lontano,la nostra isoletta è ancora più bella.
Chi ci vive da sempre la dovrebbe amare come una madre antica.
Invece,
c'è chi la madre svende, in lotto unico con l'anima.
Bè, la coscIenza sarà scevra, se la bolla pumblea è stata apposta, anulus piscatoris....altro che sigilli egittizzanti!!
E ora tutto torna, nessuna marcia indietro per chi la storia l'ha scritta di suo pugno
.....l'EMPORIUM assurto a METROPOLIS, madre di polis che già esiste.
Il gran gioco delle tre carte, Fenici, Punici, Cartaginesi, confusi e sovrapposti....
ora c'è, ora non c'è,
e per tavolino la nostra schiena curva.
Fortunatamente Poseidone non si cura più dei mortali.
ADG

Pierluigi Montalbano ha detto...

Credo che il ritorno economico di quella zona derivi prevalentemente dal turismo balneare.
Spero di sbagliare ma la nuova denominazione non cambierà di un solo euro il profitto dei residenti del luogo. Avrei preferito promuovere una campagna con donazione di biglietti gratuiti ai bagnanti estivi per visitare i musei e i siti dell'interno, credo che a lungo termine si sarebbero ottenuti risultati economici migliori.
Ma la mia è solo l'opinione di un cittadino che scrive da 120 km di distanza. Mi piacerebbe sentire qualcuno dei "locali".

G.R.S. ha detto...
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G.R.S. ha detto...

@Abba
Sa che a me invece fa ridere la sua foto?

Ma cosa sto a parlare con lei, che forse i Giganti di MP manco li ha mai visti di persona?
O dei vari cann'è vadosu, Matta tramontis, Su suesu e via dicendo, che lei forse manco sa cosa sono?
Ma con chi crede di parlare con quel tono da maestrina supponente?
Pensa che la gente stia a preoccuparsi di come chiameranno il Golfo? No, la gente pensa ad avere un lavoro (a lei poco gliene frega, già ne ha uno).
E se questo progetto potrà servire a qualcosa, ben venga!
C'è chi costruisce e c'è chi sa solo spalare letame su quanto si cerca di costruire.
Se avete un alternativa prendete pik'è pabia e datevi da fare.

Se comunque non le va bene quello che scrivo, vada a leggersi la faccia di bronzo che continua stoicamente a farsi vedere su questo blog, a quanto pare siete amiconi.
Mica è obbligata a leggermi per forza.
Tiri dritto, e ci faremo un piacere a vicenda.

zuannefrantziscu ha detto...

@ Aba
Il signor Lusu ha ragione. Così come avevano ragione quelli che costruivano forni crematori e dicevano che dovevano pur campare, senza sta lì a fare gli schizzinosi.

zuannefrantziscu ha detto...

PS per Aba
Tu l cui fotografia muove a riso il signor Lustu, vai a vedere la sua. Basta che clicchi sul segnetto blu del signor Luru

zuannefrantziscu ha detto...

dae prof Massimo Pittau

Est una virgonza, una virgonza manna, sa chi sa Sardigna at ritzividu; tantu prus manna in cantu ant cuntribuidu a la fachere puru istudiosos de zenía sarda.
Tottus sas panderas de sos Battor Moros chi bi sunt in Sardigna si diant depper ponner a mesu asta, in sinzu de luttu mannu.
Aristanis, sa tzittare de sa libertade de tottus sos Sardos, non meritabat un'affrontu de custa mannaria. O amicos Aristanesos: fachide una manifestassione manna in sa tzittade vostra, ma ponidebbos una fasca nighedda in su bratzu semper in sinzu de luttu!

G.R.S. ha detto...
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G.R.S. ha detto...

Tò mi chiedevo quando sarebbe accorso a difendere la sua amichetta ZFP.

Bello il paragone con i forni crematori, proprio azzeccatissimo.
Sempre pronti a difendere uno schifoso plagio, ma quando qualcuno ha un idea appena appena diversa dalla vostra tutti addosso eh?

Bravi, continuate a indignarvi per il "dagli all'untore".

Invece siete voi a farmi abbastanza...schifo, per la vostra integerrima coerenza.

Congratulations.

zuannefrantziscu ha detto...

@ Lussu
Che dire? Lei è un irrimediabile cafone. Non credo che sentiremo la sua mancanza. Che fa? si leva lei dai piedi o ci devo pensare io?

Anonimo ha detto...

premetto subito:
"abito ad Oristano".

la questione mi ricorda la vicenda di quel noto politico-imprenditore
(siamo in par condicio!!) che propose alla FIAT di modificare il marchio sulla Punto con quello più blasonato della Ferrari, così da incrementarne le vendite.
Marchionne e Montezemolo, che del marketing hanno una visione più articolata non presero, giustamente, la cosa in considerazione.

Ai POLITICI oristanesi invece la cosa piacque molto,
e così, intorno ad un bel tavolo ovale di mogano lucido,
alla proposta del Zucchino di turno presero la palla al balzo,
“cambiamo nome ma non sostanza”.
E salviamo caprine teorie fenicio-deliranti e cavoli politico-ignoranti.

Ma la Punto rimase la Punto.
ADG

DedaloNur ha detto...

Si narra che i nuragici furono colonizzati e sconfitti dai fenici.

Quindi è un po come se, in Tunisia battezzassero il golfo tra capo bon e capo farina golfo di Scipione l'Africano o golfo dei romani.

Voi ce li vedete i Tunisini?

Io sospetto che oltre al fine economico, ve ne sia pure uno di tipo ideologico nel definire quel golfo golfo dei fenici.

un attacco al paventato nazionalismo shardano-nuragico. che si voglia rimarcare che siam Meticci?

Altrimenti ci si sarebbe limitati al parco dei fenici, o si sarebbe fatto un parco dei Giganti di Monte Prama in cui, per carità, riconoscere anche ai fenici (assmeme a micenei filistei, shardana) il loro valore.

I giganti li abbiamo solo noi, è una specificità che si può trovare solo in Sardegna, ci sarebbe un monopolio del mercato, sempre che la civiltà nuragica interessi ai forestieri.

Ma il forestiero ...che volesse interessarsi ai fenici, ha a disposizione Cartagine o il Libano con vestigia ben più imponenti; od al limite c'è Tuvixeddu.

Il golfo dei fenici subirà la concorrenza archeologica di altre zone altro che monopolio.

Purtroppo gli amministratori e gli archeologi decidono sulle teste dei cittadini.

Cambiano la toponomastica come se le elezioni, o il ruolo di archeologo, li rendessero padroni dell'eredità di millenni di storia, mentre ne sono solo gli amministratori precari a tempo determinato.

Per me è un atto inconcepibile.

Mi vergogno persino per loro e di questa fiera che i sardi allessticono ogni volta per le loro miniere ottenendone cianuroo, per il loro vento ottenendone spiccioli e sfregio paesaggistico, e per il loro nome ottenendone qualche turista che ed un profondo sfregio morale e storico.

G.R.S. ha detto...
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G.R.S. ha detto...
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zuannefrantziscu ha detto...

@ Lussu
Evidentemente lo devo fare io

Axel ha detto...

http://www.irsonline.net/2010/03/golfo-dei-fenici-lintervento-di-irs/

G.R.S. ha detto...

Complimenti Pintore. Le faccio i miei più calorosi complimenti.

zuannefrantziscu ha detto...

@ Lussu
Grazie

Anonimo ha detto...

Questo è quello che si ottiene in cambio dell’appartenenza all’Italia e del voto a persone che fondamentalmente si vergognano della propria storia e quindi preferiscono esaltare quella altrui. C’è veramente tanto da vergognarsi dalla valorizzazione della civiltà nuragica e di quella giudicale, molto meglio, di fronte ai ben più evoluti italiani continentali, spiegare che i nuragici c’erano, si, ma sono per fortuna stati soggiogati dai ben più evoluti fenici che un po’ a quei trogloditi li hanno civilizzati; e poi i regni giudicali mica erano indipendenti e sovrani, no, erano colonie pisane e genovesi, quindi parlare di Sardegna giudicale e Sardegna pisana è la stessa cosa.
Meno male che il ministro Bondi è sensibile a questa nostra vergogna ed ha acconsentito magnanimamente alla ridenominazione del golfo, che bello.

Damiano Anedda ha detto...

Non si capisce il perchè di tutto questo putiferio. Anzi per la verità si capisce eccome: questo è un chiaro esempio di ridicolo nazionalismo sardo di cui lamentavo in un altra discussione.
Qualcuno qui dentro crede di discendere direttamente dalla gloriosa stirpe nuragica perciò ritiene un affronto questo riconoscimento ai nostri antichi invasori. Che proprio invasori non erano ma portatori di civiltà come lo sono stati i romani che grazie ai quali qualche passo in avanti dall'età della pietra lo abbiamo fatto.
Ho anche la sensazione che noi sardi non siamo neppure discendenti dei nuragici: vedendo certi maestosi nuraghi immagino un popolo con delle caratteristiche di socialità, ingegno e coscienza di se come grande popolo che non si riscontra nella psicologia dei sardi di oggi dominati dall'ignavia e dall'inimicizia.
Viva il golfo dei fenici che sono stati tra padri fondatori della civiltà occidentali prima dei greci.
Grazie a loro possiamo vantare un appartenenza europea ( anche se da meritare)e non una africana nella quale rischiamo di precipitare se non si mettono a freno certe velleità nazionalistiche.

Anonimo ha detto...

È inutile, il sig. Anedda è un genio! Con i suoi ragionamenti secondo me riuscirà a convincere molti più sardi lui di tutti i movimenti indipendentismi messi assieme della bontà dell’indipendenza. Mi inquino di fronte alla sua superiore strategia, egregio Anedda. :DD
Daniele Addis

Damiano Anedda ha detto...
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zuannefrantziscu ha detto...

@ Axel
Inseriscilo tu quella presa di posizione. E' molto meglio che trovarlo con il link. Non credi?

Damiano Anedda ha detto...

Addis si vergogni, si rasi la barba e si cerchi un lavoro serio.

alberto areddu ha detto...

Io dissi a suo tempo che meglio sarebbe stato denominare il tutto, anche se non disconoscevo l'apporto culturale fenicio-punico, come "golfo degli Illiri", per ragioni essenzialmente nominalistiche: la toponomastica locale (ma anche altrove in Sardegna) mi parlava poco in semitico, e molto in illirico. Anyway è passata la direttiva, e non si può far nulla, se non forse aggiungervi un emendamento da diramare alle locali amministrazioni, e cioè di tradurre l'espressione in oristanese:"groffu de is punigus" "parcu de is punigus" (o similia).

Anonimo ha detto...

Anedda, come fa a sapere che lavoro faccio? Effettivamente poi un po' mi vergogno di darle tanta importanza, ma devo ammettere che è estremamente divertente... come nella pubblicità che dice "Ti piace vincere facile? poccipoccipòpòpò, poccipoccipòpòpò..."

P.S. Si ricordi di dire sempre chi vota e sostiene in Sardegna, è importante. ;)

el-pis ha detto...

"Alleluja: abbiamo il Golfo dei Fenici"
A......DOLU MANNU!!!!!!!!

G.R.S. ha detto...

@ ZFP
Non c'è di che direttorissimo.

Gigi Sanna ha detto...

Caro Gianfranco,
ricordo bene quali furono i motivi per cui i Sardi, stanchi per le prepotenze e per i soprusi, si unirono e diedero gambe al più forte movimento sardista del secondo dopoguerra. Quei motivi, piano piano, secondo me, stanno ritornando perchè mai e poi mai, anche se a qualcuno potrà sembrare il contrario, i Sardi vorranno rinunciare alla loro identità. Anche allora c'erano coloro che facevano inni per la petrolchimica di Rovelli, per la cementificazione del territorio, per le basi militari che, pur nella loro indecenza, 'comunque' davano posti di lavoro. Rischiammo di avere allora, per quel 'comunque', la più grande porcilaia del mondo ( con un milione di suini da allevare vicino na Bosa. E anche allora c'erano i nostri fieri avversari (quelli che oggi senza un minimo di pudore vanno a prendersi i soldi per i corsi sulla lingua sarda) che trovavano naturale che il sardo venisse parlato ma non scritto nè studiato a scuola. Anche allora avevamo gli Anedda e i Lussu (e anche di peggio), ma riuscimmo, stando uniti e cercando l'unità, ad avere la meglio. Oggi, complice un nuovo colonialismo di ritorno, ancora più subdolo perchè usa l'arroganza nel porre i paletti sulla nostra storia, tutto teso a snazionalizzare, cioè a nascondere, i momenti più significativi della nostra civiltà, la politica non riesce a farsi sentire se non con la faccia peggiore, se non quella servile che non concepisce che cosa vuol dire aver stima di sè. La migliore (se così possiamo dire) preferisce la filosofia tribale e da tempo è isterica, cannibale, in preda ai nuovi 'intellettuali' stregoni che non sai se siano tali o siano stati foraggiati dal Club del Golfo dei Fenici per distogliere, con la filologia dei vessilli e le varianti villiche del sardo idioma, l'attenzione sui temi veri che riguardano, soprattutto, la revisione in chiave identitaria del nostro passato, bello o brutto che questo possa essere stato. Bello o brutto, accettabile o non per la nostra odierna sensibilità: ma non falso. Ma qualcosa nascerà, ne sono sicuro, e sarà ancora una volta un movimento popolare e del tutto spontaneo.Quello che si compatterà per spingere verso l'alto e non per essere spinto verso il basso. E cosa possa dire nella 'sconfitta', caro Gianfranco? Fortza Paris. Fieramente Fortza Paris. Sono, in fondo, piccole battaglie a cui siamo abituati, di una guerra che dura da millenni. Anche Aba, alla quale nella corrispondenza privata di due anni, non ho mai parlato di politica e tanto meno di 'partitica', ora lo grida. Lo grida, cosa commovente, perchè avverte che altri sono stanchi e voce quasi non hanno.
E non posso mai dimenticare quanti 'continentali' vollero prendere la tessera di quel sardismo. Di 'quello' però. Nobile e battagliero, fortemente propositivo, e non molliccio e in fondo suicida come è l'attuale, con vanitose quanto puerili e carnevalesche penne rosse, bianche e verdi (e qualche venatura di mix).

Phoinix ha detto...

Ma cos'è l'"identità" se si ignora la Storia che ha creato quello a cui vi sentite "identici"? Identità verso che?

zuannefrantziscu ha detto...

@ Phoinix
Le trascrivo dal preambolo al Nuovo Statuto del Comitato per lo Statuto di cui ho coordinato il comitato scientifico e che esprime perfettamente il mio pensiero:
"La Sardegna è una Nazione con proprio territorio, propria storia, propria lingua, proprie tradizioni, propria cultura, propria identità ed aspirazioni distinte da quelle della Nazione italiana e assomma in sé tutte le culture e le civiltà che si sono succedute nell’Isola dal prenuragico ad oggi".
L'identità è tutto quel che siamo stati, siamo e saremo, in una visione dinamica e non statica, quindi. Con l'operazione di battesimo del "Golfo dei fenici" (comprendente nuraghi, insediamenti fenici e quant'altro) questa identità diventa monca e segnala la sua insusistenza. Parco dei fenici va bene, fa parte dell'identità, Golfo dei fenici è una sostituzione di identità e non va bene.

Phoinix ha detto...

La ringrazio per la risposta. Quindi è solo una questione di nomi.

Anonimo ha detto...

@PHOINIX
eccola la PUNTO FERRARI!!
Non si strugga, è solo un nome!!

@tutti gl'altri muniti di cuore:

questa è la gentaglia IGNORANTE che dobbiamo combattere. Arrogante.
Che conosce si, ma solo entro il suo orticello, colto di una cultura settaria, peggiore che l'ignoranza totale!!
ADG

zuannefrantziscu ha detto...

@ Phoinix
"Solo"?

Agostino Sanna ha detto...

Io sono nato e vivo nelle terre che furono degli Ilienses, la catena montuosa del Marghine. Posso ammirare ogni giorno le stesse cime boscose e la stessa pianura fertile che gli Ilienses vedevano migliaia di anni fa. Ora però penso che un cambio di nome potrebbe giovare anche a noi. Pensavo che vista l'abbondanza nel nostro territorio di dolmen e menhir, potremmo chiedere ai nostri governanti provinciali di cambiare in meglio un nome ormai desueto. Invece che catena del Marghine io propongo Catena dei Celtici. E non solo per dolmen e menhir, ma anche per l'abbondanza, nella zona suddetta, di leggende su fate e folletti che abitano le nostre foreste. Cambiare il nome in monti dei Celtici potrebbe attirare finalmente degli investimenti da parte della lega nord o almeno attirarci la loro simpatia e benevolenza. Potremmo entrare nel circuito "celtico" collegato ad altre città celtiche e sperare in un ritorno economico. Potremmo gemellarci con Stonehenge, con Pontida, altro che Ilienses. Che poi, questi Ilienses erano dei poveri testoni, sempre a resistere a resistere ai romani. Non si accorgevano che quelli avevano finalmente portato lo Sviluppo (grazie a loro possiamo vantare un'appartenenza europea). Anche a guardare i monti Celtici dalla piana di Ottana viene sicuramente da criticare questa ritrosia tutta Iliense allo Sviluppo. E allora Monti dei Celtici, se poi non dovesse bastare per attirarci un nuovo Sviluppo potremmo addiritura pensare a qualcosa di più incisivo, tipo Monti dei Fenici per esempio.

G.R.S. ha detto...

Cara Aba purtroppo non le posso rispondere. Il direttorissimo ha provveduto a tapparmi la bocca. Mi cancella ogni messaggio che scrivo.
Peccato.

Phoinix ha detto...

In Sardegna ci sono stati i Fenici.
In Sardegna non ci sono stati i Celti. In Sardegna i Nuragici hanno cstruiti nuraghi e tempi a pozzo, i Fenici hanno costruito città, i punici cisterne, i romani ponti di pietra e acquedotti, gli aragonesi castelli.
I Celti non hanno fatto proprio un bel nulla, gentile Austinu.

Phoinix ha detto...

Oltretutto vorrei chiedere come mai si continua a paralre di Iliense, di Balari, di Corsi etc etc. ben sapendo che sono nomi molto più tardi e riferiti ai Sardi dai "grandi amiconi" romani??? A nessuno viene qualche dubbio, che so, qualche remora ad utilizzare queste denominazioni? Mi pare che i NOMI siano considerati abbastanza importanti...

Mauro Peppino Zedda ha detto...

Caro Phoinix,

ecco uno stralcio dal 19° cap Archeologia del Paesaggio Nuragico

"Dunque, come possiamo intendere l’identità dei fenici in Sardegna? Prima di entrare nel dettaglio vorrei portare un contributo di Piero Bartoloni: «Nei Sardi menzionati da Erodoto quali partecipanti sotto le insegne cartaginesi di Amilcare figlio di Annone alla battaglia di Imera del 480 a.C. non è da supporre un gruppo di mercenari di stirpe nuragica, bensì da immaginare un contingente di leva, probabilmente forzata, fornito dalle città fenicie di Sardegna, ormai asservite sotto l’amministrazione di Cartagine» (Bartoloni 2005). Ma se Erodoto indica come sardi i sardo-fenici e non i discendenti dei nuragici, dovremo trovarne traccia nei documenti degli storici di epoca romana. Ed infatti la troviamo, a incominciare da un passo del dotto Pausania (II sec. d.C.): «ignoro quale fosse l’antico nome che aveva ricevuto dagli indigeni; quei greci che navigavano per commercio la chiamavano Ichnussa perché la figura dell’isola è molto simile all’impronta del piede umano […] Sardo poi portó gli Africani in Ichnussa, e perciò l’isola cambiò il nome nel suo» (Perra Mario 1997). Nel passo di Pausania vi deve essere un fondo di verità. Ma quale verità? Se avesse ragione Ugas (2006) l’arrivo di Sardo a capo dei libi-ilienses risalirebbe alla notte dei tempi dato che li considera già presenti quando arrivano i balari-iberi capeggiati da Norax alla fine del III millennio a.C. Ma è assai difficile che abbia colto nel segno in quanto è improbabile che Pausiana si stia riferendo ad indigeni pre-ilienses così lontani nel tempo (3000-4000 anni prima del suo scritto). È verosimile che si stesse riferendo agli indigeni (ilienses, balari, corsi) suoi contemporanei, probabilmente discendenti dei nuragici, che ancora non si percepivano come sardi. Riguardo invece all’arrivo di libi guidati da Sardo (in epoca anteriore alla conquista cartaginese) non vi sono riscontri archeologici. Mentre l’arrivo di genti egee-anatoliche trova conforto nello scritto di uno scoliaste al Timeo di Platone che afferma: «Costui (Tirreno) salpato secondo un vaticinio dalla Lidia, giunse in quei luoghi e da Sardo, moglie di lui (prese nome) sia la città di Sardis nella Lidia, sia l’isola che prima era chiamata Argiroflebs, e adesso Sardegna» (Perra Mario 1997).
Dopo Pausania passiamo ad analizzare un passo di Tito Livio: «Manlio […] mise insieme 22. 000 soldati di Fanteria e 1200 cavalieri. Partito con queste truppe di fanteria e di cavalleria, pose il campo in territorio nemico non lontano dagli accampamenti di Ampsicora, capo dei ribelli Sardi. […] Costui in quel momento era partito verso i territori dei Sardi Pelliti…» (Perra Mario 1997). Ebbene, Tito Livio ci racconta che Manlio entra nel territorio dei sardi e che Amsicora si reca in quello dei sardi pelliti. Da questo è logico dedurre che al tempo di Amsicora (seconda guerra punica) la guerra era contro i sardi e non contro gli ilienses, i balari e i corsi. É il sardo-punico Amsicora che cerca di coinvolgerli nella guerra contro Roma.
continua

Mauro Peppino Zedda ha detto...

parte 2
Lo stesso Tito Livio parla poi delle successive rivolte degli indigeni definendoli ilienses, balari e corsi, invece che sardi pelliti. Nelle repressioni delle rivolte successive alla seconda guerra punica, l’azione dell’esercito romano non era più diretta contro i sardo-punici ormai asserviti, ma contro i discendenti dei nuragici.
Esposte queste considerazioni ritengo verosimile supporre che la nostra Isola diventi nota come Sardinia nel momento in cui i sardo-fenici delle città costiere diventano i dominus dei destini dell’Isola. Se cosi non fosse ed avesse ragione Ugas nel ritenere che il nome Sardinia risalga al III o IV millennio a.C, perchè i greci facevano tanta confusione sul suo nome? Se gli ilienses e i balari fossero stati etnicamente sardi perché definirli sardi pelliti e non semplicemente sardi? E se i fenicio-punici non erano sardi perché definirli come tali? È credibile pensare che i fenicio-punici si sentissero sardi di adozione? Se i nuragici fossero i sardi e il nome dell’isola Sardinia, non credo che vi sarebbe stata alcuna confusione. Solo con molta fantasia si può pensare che gli indigeni pre-sardi di cui parla Pausania fossero le genti che abitavano la Sardegna nel paleolitico o nel neolitico antico (Ugas 2006).
Pensare che le popolazioni medio-orientali arrivate in Sardegna e stabilitesi in insediamenti costieri avessero rinunciato alla loro percezione di sé, adottando il nome dell’Isola che li ospitava, mentre contemporaneamente diventavano i dominus dei destini dell’Isola imponendo i loro costumi, mi sembra poco realistico.
Alla luce dei dati esposti è possibile che nei tempi successivi alla fondazione di Cartagine i sardi degli insediamenti costieri di Calaris&Company (nell’VIII sec. a.C.) si aprirono all’influenza dei tirii ed entrarono nell’universo culturale fenicio.
Con la talassocrazia di Tiro (supportata dalle colonie tratte a Cartagine e Cadice) gli insediamenti costieri dei sardi aprirono le porte a mercanti e artigiani fenici, dunque si evolserò nelle città che conosceremo come fenicie, ma che, verosimilmente, continuarono a considerasi sarde."

Mi pare che in questo stralcio non appare che i sardi cioe gli shardana arrivarono nell'Isola nel XIII sec. A.C.

DedaloNur ha detto...

Phoinix scrive..:

Ma cos'è l'"identità" se si ignora la Storia che ha creato quello a cui vi sentite "identici"? Identità verso che?

appunto, ma allora perchè sosyituire un nome creato e depositato dalla storia (golfo di oristano) con uno creato per esigenze di Spot?

Gigi Sanna ha detto...

Sì, caro Gianfranco, ho meditato molto ma alla fine ho preso la decisione. Doverosa, anche perchè non sei il solo che la stimoli. Contro l'iniziativa mi faccio sin d'ora promotore di un un'assemblea popolare da tenersi a maggio che poi dovrà avere uno sbocco a fine Agosto in un raduno a Tharros. E' chiaro a questo punto che il tuo Blog assume sin d'ora un ruolo fondamentale per l'informazione e per spiegare i motivi della ribellione per lo sfregio inferto alla mia/nostra Aristanis. Alla Aristanis di tutti, da sempre capitale morale dell'Isola. Annuncerò (naturalmente con altri) l'iniziativa con alcune proposte già durante la presentazione del tuo libro in Oristano il giorno 27. Ma anche il giorno 28 a Pabillonis (ore 17,30) dove terrò una conferenza-dibattito basata proprio sulla civiltà e la cultura nuragica semitica prefenicia e sul simbolo di Arbaree di Aristanis.

shardanaleo ha detto...

I BALARI, ILIENSES E AKKONITANI ecc.. non esistono perchè sono invenzione romana,
e i fenici invece?
Perchè non ci chiamiamo ICHNUSII? Non è questo il nome affibbiato alla Sardinia dai greci? proprio come l'altro nome (Fenici?)
Che i greci fossero degli emeriti IGNORANTI rispetto a quanto accadeva in Sardinia quando loro stavano NASCENDO nel 800 a.C. ormai è certo. Quello che invece si capirà dai documenti che mostreremo a oristano AZZERERà l'equivoco FENICIO inteso come identità ESTRANEA alla sardinia.
due anni fa partì dal forum dei Popolidelmare una PETIZIONE contro il GOLFO DEI FENICI (200 firme in una sola notte). petizione che fu ritirata (e poi ripresa dal GianfrancoPintore) a causa di una strumentalizzazione politica contro leonardo melis, che intervenne per chiarire a RADIO CUORE e poi in conferenza a Oristano. Vi erano diversi amministratori COMUNALI, PROVINCIALI, REGIONALI... Ma pare non l'abbiano capito che il loro nome sarà SEGNATO per sempre da questo gravissimo fatto di cancellazione di un pezzo della nostra gloriosa storia shardana.
QUESTO si deve (ormai lo sanno tutti) alla voglia di comparire di "prezzemolino/zuccoso" e alla atavica IGNORANZA di alcuni nostri amministratori.
CHE I FENICI non fossero FENICI è piuttosto semplice da spiegare. il problema è che il proggetto "Golfo dei fenici" è contrabandato come ricchezza e posti di lavoro per i comuni che aderiscono. Proprio come le CENTRALI EOLICHE, IL PIANO DI RINASCITA, LE BASI MILITARI e quant'altro.
Appare chiaro che chi difende questo proggetto non ha certo a cuore il benessere dei Sardi, ma solo la prpria VANAGLORIA e TORNACONTO. Non mi pare che tra i dirigenti della società che propone il Parco vi sia qualche nome di SARDI.
Al solito si dirà che leonardo melis è xenofobo o che Gigi sanna è indipendentista con pulsioni separatiste, che Gainfranco Pintore è un sovversivo ecc...
Io ribatto ancora una volta: fuori SOS ISTRANJOS e SOS KANES DE ISTREXU. Ove per ISTRANJOS s'intende quelli che sono in sardinia per succhiare la linfa della nostra amata terra. Fortunatamente vi sono diversi TERRAMANNESI che la Sardinia la amano perfino più dei sardi stessi... anche in questo forum.
Quei signori (signore) che cambiano sovente il NIk e che continuanno a disprezzare i nostri valori più cari, se non vogliono sentirsi buttare in faccia il loro essere ISTRANJOS, si ricordino che in Sardinia sono OSPITI e non PADRONI.
Perchè la Pazienza sta esaurendosi.
poi vedranno se la ziggurat è una PORCILAIA e la scritta una MRD..
Si la pazienza è quasi alla fine...
Kum Salude
Leonardo

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

SINTESI DEL DISCONOSCERE:

"Gli storici savoiardi tentavano di spezzare il filo che lega la sovranità dei sardi alla terra dei sardi; volevano dimostrare che quella sovranità era stata perduta più e più volte, fin da epoche antichissime; volevano dimostrare ch’eravamo “terra dell’impero”, era l’unico elemento che giustificasse, secondo una distorta concezione del diritto,l’usurpazione savoiarda del titolo di re di Sardegna. Gli storici savoiardi volevano fare credere agli studenti
sardi d’essere fenici o punici, mirmilloni o mauri.
Non sardi."

tratto da:
Passavamo sulla terra leggeri. Sergio Atzeni.
Ditemi, cosa è cambiato?

G.R.S. ha detto...

Sicuramente le schiere di Maddalenini disoccupati sono della sua stessa idea Signor Shardanaleo.

shardanaleo ha detto...

Se il fantomatico/a Salvatore Lussu cambiasse cognome... tanto lui sardo non è, anche se usa questi stratagemmi di partigianeria fasulla per i Sardi disoccupati.
Rimane il fatto che alle solite le cifre parlano chiaro: per il proggetto Parco dei fenici sono stati stanziati fior di MILIONI per le altre regioni e per la sardinia meno di un milione... e non mi pare che questo fantomatico parco dei fantomatici fenici risolverebbe i problemi dei Maddalenini... che ci sono cascati anche con il G8, che li ha lasciati bocca sciutta dopo averli illusi.
I soldi stanziati dalla società Terramannese che gestisce il parco dei fenici per la sardinia, basteranno appena per accontentare politici e promotori dell'ultim'ora e qualche parente dei CAPI della società ... naturalmente terramannesi.
Sig. Lussu, giù la maschera! si qualifichi per quello che è: NON SARDO! Forse avrà più rispetto, almeno da parte mia.
Kum salude
leonardo

G.R.S. ha detto...

Signor Shardanaleo, lei è palesemente malato di xenofobia.
Non le va bene manco il mio cognome? Che devo mostrarle, il mio certificato di nascita? e perchè dovrei farlo?
E chi lo dice che lei sia Sardo?
Sa che hitler odiava gli ebrei proprio perchè suo nonno era ebreo?

Iniziamo ad aprire i Lager....
Cordiali saluti capò!

G.R.S. ha detto...

non ha neanche capito il paragone con i Maddalenini... devo proprio spiegarle tutto!

Unknown ha detto...

ARIS-TANAE IL LUOGO DI SARDUS PATER
IO Paolo Valente Poddighe, che faccio il ricercatore storico per restituire ai Sardi la loro antica Storia, dopo aver appreso la nefanda notizia della creazione del Golfo dei Fenici, faccio giuramento in questo forum di portare al braccio un nastro nero in segno di lutto, perché per me così facendo stanno uccidendo la Sardegna, porterò il lutto fino a quando non verrà revocata questa assurda caduta punitiva a danno dell’intero popolo Sardo.
Iniziativa legata al riconoscimento di “genti” non creative che commerciavano nel Mediterraneo per la maggiore “delle cianfrusaglie” rapinando e vendendo schiavi in ogni costa, etnia denominata –senza alcun fondamento - dagli studiosi moderni: popolo dei Fenici! E così in luogo di GOLFO DI ORISTANO avremo un Golfo con un marchio che Ci ridicolizzerà fino all’estremo futuro: GOLFO DEI FENICI. Dichiaro altresì che mi impegnerò a rintracciare I NOMI E I “CURRICULUM VITAE” di tutti quei “personaggi” che hanno contribuito a questa umiliazione NON SARDA ED ANTI IDENTITARIA”, farò questo come dovere per affiggere in ogni luogo a perenne ricordo pubblico le loro identità perché con ciò i Sardi non dimentichino.
Noi non siamo quella “FURBESCA ETNIA” levantina che ha copiato sempre e dovunque LA CIVILTA’ DEGLI ALTRI. NOI SARDI – ATTUALI – SIAMO I DISCENDENTI DELLA PIU’ GRANDE CIVILTA’ – AUTOCTONA – DEL MEDITERRANEO: LA CIVILTA’ NURAGICA.
Con questo riconoscimento “ufficiale” Ci butteranno “al cesso” dato che stiamo scoprendo, neanche da tanto tempo, che “molto probabilmente” COSI’ DICONO LE SOPRAINTENDENZE E LE UNIVERSITA’, siamo i discendenti dei FENICI intesi anche (apriti cielo) come CIPRIOTI. Lo Stato Italiano, firmatario della Carta dell’ONU, dichiaratosi ESSO STESSO DIFENSORE E PROPAGATORE DELLA CULTURA, con questa “magnifica idea” sta apparendo oligarchico e razzista. Non pensa neanche lontanamente alle conseguenze che un simile “atto di forza” NEL GOLFO DI SARDUS PATER creerebbe! IO sono sicuro che condurrà i Sardi ad odiarlo … perché arrivati a questo punto la maggior parte della gente INDIGNATA, SI RICONOSCERA’ NEI PARTITI INDIPENDENTISTI ! … IO – come seguace di GANDI – continuerò in ogni luogo ed angolo della Sardegna, a propagandare “la verità contro la menzogna”, continuerò a studiare, a scrivere … come fino ad ora ho fatto, a fare incontri con la Gente affinchè aprano gli occhi … come da tempo li ho aperti IO, che – oltretutto - desidero un difensore onde possa rappresentarmi in una causa “CONTRO LO STATO ITALIANO” PER TUTTI I DANNI “MORALI” PROVOCATI FINO AD OGGI ALL’ISOLA … MA ANCHE A ME STESSO PER AVERMI FATTO DIVENIRE UN ADULTO ROBOTTICIZZATO, NEGANDOMI: LA STORIA, LA CULTURA, L’ETNIA, LA SCRITTURA, LA LINGUA, NONCHE’ LA DIGNITA’ DI PENSARE DA SARDO – IN UN MONDO CHE DOVREBBE ESSERE LIBERO E RISPETTOSO DELLE GENIE DIVERSE! …
PAOLO VALENTE PODDIGHE …

Unknown ha detto...

… PAOLO VALENTE PODDIGHE
HO ORRORE DELLA SOPRAINTENDENZA, COSI’ MESCHINA IN SARDEGNA E AGENTE SOLAMENTE COME RULLO COMPRESSORE – CHE CONTINUA A DEMOLIRE INDISTURBATA – I NURAGHI E I LUOGHI DI CULTO “DI SARDO PADRE” SENZA CHE LE AUTORITA’ “POLITICHE” DELLA SARDEGNA INTERVENGANO. NON SI SONO MAI DEGNATE DI CREARE “INTELLIGENZA” CHE FACESSE DA DIGA CON UNO SCIENTIFICO CONTRADDITORIO – MAI NIENTE SOLAMENTE IL NULLA.
Nella più generale ignoranza e confusione MA POTREBBE ESSERE “INDIFFERENZA” per averCi allevato e inculcato – gigantesche BALLE - non siamo più capaci di riconoscere ETIMOLOGICAMENTE il nome ORISTANO che deriva non da “ALL’ORLO DELLO STAGNO” (S’ORU E ISTAINNIU) ma dalla notte dei tempi: da ARISTANAE, composto dalla divinità MASSIMA DEI SARDI: ARISTA, ARISTEO, ARIS, alias SIRADONU = SARDO PADRE … OSIRIDE !
Detto ciò volete dirmi CHE CAVOLO CI FANNO I FENICI NEL GOLFO DI ORISTANO ?
FORSE “GOLFO DEI FENICI” E’ STATO PENSATO ad arte PER METTERE A TACERE “IL SARDOPATORE”, LE STATUE DI MONTE PRAMA, LA “TIRO” DEI MARI (TARROS) alias TARSHISH, e far cadere – in ginocchio – una Civiltà che aveva i Suoi PORTI, LE PROPRIE NAVI E LE CITTA’ “NURAGICHE” DA ALMENO DUEMILA ANNI PRIMA DEI “COSIDDETTI” FENICI, che IO per quel poco che ho appreso sapevo CANANITI, di piccole città che commerciavano tra di loro. “FENICI” è un conio moderno di una attribuzione che non corrisponde a nessun popolo del passato. Se continueranno a dominarci PSICOLOGICAMENTE COME STANNO FACENDO E COSI’ HANNO IDEA DI CONTINUARE, forse arriveremo al “paradosso” che l’arcipelago della Maddalena divenga CON ALTRA ATTRIBUZIONE – per simpatia DEL POTERE – ARCIPELAGO DI MUSSOLINI !!!
Tra questi soprusi – negativi – ESISTE ANCHE UN RAGGIO DI SPERANZA … che sono sicuro RIDICOLIZZERA’ il GOLFO DEI FENICI poiché di fronte a questo viene a trovarsi – geograficamente – LA LUCE della “Repubblica di MALU ENTU” che mette in SCACCO tutto quel conclamato “bugiardo Golfo” rendendo DEMENZIALE LA FENICERIA - PERCHE’ L’ISOLA DI MAL DI VENTRE NON HA RESTITUITO – ARCHEOLOGICAMENTE – EDIFICI “FENICI” MA RESTI DI IMPONENTI NURAGHI. IL “FELICE CHERCHI PABA” TROVO’ PERFINO CIRCOLI ADIBITI ALLA LAVORAZIONE “DEL TONNO” IN EPOCA NURAGICA !!! …QUINDI SARDI NURAGICI “DA SEMPRE” IN QUEL DI ORISTANO … QUEI RESTI, CHE OGGI VISITANO TUTTI, PUR RISALENDO A MILLENNI DOPO, SONO LA CONTINUITA’ “TRASFORMATIVA” DEI NURAGICI IN – CITTA’-STATO – CHE POI DECADETTERO O SI TRASFORMARONO – COME ACCADETTE A TUTTI I POPOLI DEL MONDO, COSI’ CARTAGINE, COSI’ ROMA LA “CAPUT MUNDI”… PERCHE’ NON – GOLFO DEI ROMANI? CHE ADESSO IN “CASA NOSTRA” CI SONO GLI ITALIANI … MA I NURAGICI ?… E I SARDI ? … DOVE STAVANO ???
PAOLO VALENTE PODDIGHE

shardanaleo ha detto...

Per accontentare il sig. (sig.a) LUSSU che mi dà dello XENOFOBO spiegherò anche al buon Poddighe CHI sono i responsabili:
DUE ISTRANJOS e una "GUIDA INDIANA", Vale a dire due stranieri e un sardo di incerta jenìa. ... e ti pareva! Tutti e tre però lavorano e sono residenti in Sardinia... indovinate dove?
mentre a dirigere la società che elargirà la ZOLFA per conto dello stato saranno TUTTI ISTRANJOS....
la storia si ripete. Come nel tragico periodo del PIANO DI RINASCITA. DOve Istranjos con le pezze al culo sono diventati milionari con i soldi statali destinati alla sardegna. Alla Sardinia lasciano le fabbriche chiuse.
La cifra destinata ai Sardi anche stavolta è inferiore a quella di altre regioni... di molto! ma pare che al progetto dei TRE progettisti o progettatori (DUE INSTRANJOS e mezzo) spetterà la cospicua cifra di 500.000 Euri!
Gli eventuali MANOVALI che saranno assunti con REGOLARI concorsi saranno avvisati per tempo, prima che il concorso sia pubblico. (Al solito) ... naturalmente saranno: amici delgi amici, di dichiarata fede fenicista e qualche COSCRITTO e laureando ARCHEOBIMBO.... di provata fede fenicista.... appunto.
Mi firmo: IO SARDO/SHARDANA XENOFOBO CHE NON VOGLIO IL "PARCO DEL GOLFO DEI FENICI"
Kum Salude
leonardo

zuannefrantziscu ha detto...

La Nuova Sardegna di oggi pubblica questa notizia:

«Il Parco dei Fenici nasce già morto»
 Irs contro il progetto della Provincia: «L’Arcus è un carrozzone Meglio investire sulla storia nuragica e su quella giudicale»


ORISTANO. Il Parco dei Fenici? «Un progetto già morto prima di nascere». Le perplessità sull’annuncio fatto con grande risalto dall’amministrazione provinciale erano piuttosto diffuse, ma ora iRS Aristanis le mette nero su bianco e in una nota critica duramente l’operazione. «Sono disastrose le politiche storico-culturali portate avanti da questa giunta provinciale nonostante essa spenda i soldi dei contribuenti per autopromuoversi a pieni voti su giornali e tv - si legge nel documento -. L’ultima iniziativa degna della peggior propaganda elettorale all’italiana l’abbiamo potuta apprezzare nel progetto Golfo dei Fenici».
 Irs ricorda che il progetto sarà gestito dalla Arcus «braccio operativo del Ministero dei beni Culturali, società per azioni fondata dal governo Berlusconi nel 2004 e diventata un vero e proprio carrozzone politico per creare clientele, grazie alla distribuzione a pioggia di milioni di euro, che non troveranno alcuna concretezza in quanto slegati da una strategia di crescita socio-economica».
 Già in passato iRS Aristanis si era espressa in modo negativo nei confronti di questa operazione. «Ora lo scenario è chiaro - prosegue la nota di iRS -, una società creata ad uso e consumo dei partiti di governo per accrescerne il consenso».
 Secondo Indipendentzia Repubrica de Sardigna «ora la giunta Onida potrà fregiarsi del grande merito di avere avuto da tale istituto, esempio di trasparenza e lungimiranza, un acconto irrisorio per un progetto inutile per la nostra società, già morto prima ancora di nascere, ma l’importante era annunciarlo».
 Gli sforzi dovrebbero dirigersi verso altre direzioni, secondo gli indipendentisti oristanesi: «Con tutto rispetto per l’approfondimento della presenza fenicia in Sardegna, non riusciamo a capire il motivo per cui non si dedichino altrettanti sforzi per la valorizzazione delle fasi storiche che ebbero la loro genesi direttamente nella nostra isola».
 Secondo iRS «un colpevole immobilismo pervade la valorizzazione dell’archeologia nuragica, totalmente abbandonata a se stessa, lo stesso vale per lo studio e divulgazione della gloriosa storia giudicale».
 Pù Fenici e meno storia giudicale? L’equazione non piace a iRS: «È giusto che i nostri figli crescano in un territorio che sentiranno chiamare il golfo dei Fenici? Perché non lo si potrebbe intitolare ai Giganti di Monti Prama? Perché non a Ugone III? Questo atteggiamento nei confronti della nostra storia è un mezzo per soffocare qualsiasi velleità di coscienza del popolo sardo e alienarne le menti. Un popolo senza storia non ha la capacità di scegliere il proprio futuro».

Gigi Sanna ha detto...

Bene, IRS ha detto la sua. Attendiamo gli altri movimenti e le istituzioni. Perchè questa, cari miei, è politica che ci tocca tutti, oristanesi e non. Qui c'è la storia, la nostra storia mortificata. Il Golfo dei Fenici? Aristanis fenicia? Tharros fenicia? Cabras fenicia? Terralba fenicia? Marceddì fenicia? Qui c'è lo scempio della nostra storia! Mobilitiamoci. O ci interessano forse solo le pale eoliche che deturpano il paesaggio? O le minacce delle centrali nucleari? O il carico delle servitù militari? Qui c'è ben altro (e foriero di ben altro ancora!), di molto più importante, qui c'è in gioco la nostra dignità, e bisogna far sentire la nostra voce!

Phoinix ha detto...

Sarebbe onesto precisare che questa è la vostra manifesta visione politicizzata dell'intera faccenda. Poiché a mio modo di vedere non si può, se non con un opera di grandiosa demagogia, equiparare le centrali nucleari all'istituzione del parco archeologico. O devo credere di si? Né si può istituire un filo diretto tra questa inziaitiva ed un "preciso" indirizzo politico, perché dubito fortemente che la cosa abbia finalità di altro tipo se non quella di promozione a valorizzazione del territorio. Questa del nome è una barzelletta davvero. Ma chi ci crede che, come dite voi, il nome del Golfo di Oristano verrà cambiato in Golfo deu Fenici! Tra un pò vorrete cancellare tutti castelli medievali, le terme romane, i templi fenici, le necropoli puniche, i fortini sabaudi, le torri spagnole, forse anche le domus de janas (o quelle vanno bene?) e...lasciamo solo quello che VOI considerate come NURAGICO? Anzi no, questo sarebbe impossibile, mentre i Fenici quelli si che sono mercanti mascalzoni che trasportavano coanfrusaglie! Che grande arricchimento culturale sarebbe no? Ritornare alla bella età dei Nuraghi? Aaaa... Quando la Sardegna comandava il mondo!

zuannefrantziscu ha detto...

Caro Phoinix
Nessuno di "noi" ha inventato nulla. Guardi la foto in questo vecchio post http://gianfrancopintore.blogspot.com/2009/10/il-golfo-dei-fenici-affonda-nel-golfo.html
E' il fronte del dèpliant con cui è stata presentata l'iniziativa e Golfo dei Fenici è l'esatta dizione del progetto. Se operazione politica c'è stata è in quel progetto e naturalmente politica è l'opposizione a che si realizzi non il Parco dei Fenici ma la sua denominazione. Se lei guarda le carte della Sardegna degli anni Sessanta, mica c'era scritto Costa Smeralda; oggi c'è scritto in tutte le carte della Sardegna che girano per il mondo.
Nelle carte geografiche, nel bel mezzo della Sardegna compare un poligono verde in cui è scritto "Parco nazionale del Gennargentu". Il parco non esiste, mai è stato costituito, ma la scritta continua ad esserci.

Phoinix ha detto...

Veramente nelle carte che io consulto non c'è scritto né costa smeralda né il suo antico toponimo. E se ci sono che gliene frega a lei? Le ha tolto le sue tradizioni? Neanche a me piace la Sardegna modaiola e sfruttatrice della costa ebbé? Chi se ne frega no? Forse neanche ai napoletani piace Ischia o ai Toscani Forte dei marmi o....

Gigi Sanna ha detto...

Caro Gianfranco, io non capisco a cosa mira, se non ad una certa 'politica' subdola, questo ripetere sino alla noia (facendo tra l'altro di ogni erba un fascio), che noi mitizziamo il periodo nuragico. La nostra età dell'oro! No, noi tendiamo a ben altro: cerchiamo di smitizzare il 'periodo' dei Fenici, di annullare la bufala costruita, da oltre mezzo secolo, sulla loro presunta rilevanza in Sardegna a partire dal IX -VIII sec. a. C. E tutto non per via indiziaria ma per via documentaria, epigrafica e non meramente archeologica. Cerchiamo semplicemente di far capire, con la massima correttezza possibile (il che vuol dire rispettando sempre le regole del gioco della ricerca scientifica), quale in 'realtà' (faticosissima realtà da individuare) è stato il nostro passato, il rilievo che la Sardegna dell'età del medio bronzo e della prima età del ferro ha avuto nella storia del Mediterraneo. Rilievo, ripeto. Sociale, economico, culturale, religioso. Se poi, come sospetto, sarà acclarato che i 'nuragici' erano i shardani, ne prenderò solo atto e personalmente non gonfierò il petto perchè i nostri antenati hanno fatto i pirati 'balentes' distruggendo città e tentando di abbattere celebri potenze. Nè all'opposto mi abbatterò se dovrò constatare che i sardi 'indoeuropei' avevano, con l'avvento di popolazione di stirpe semitica, subito l'ennesima colonizzazione, dura o meno dura che possa essere stata. Forse, a dirla con il mio sardismo non certo 'chiuso', mi rallegrerei se si dovesse capire che l'incrocio delle genti ha dato origine ad una società pacifica e industriosa, ad un primo 'laboratorio' di saggia convivenza di stirpi che si sono guardate sempre con la puzza al naso, chi vantando vocali e chi esibendo per disprezzo solo consonanti.
Quando poi mi si mette in bocca che io 'equiparo' le centrali nucleari all'iniziativa del Golfo dei Fenici, mi cascano le braccia. Io equi-paro? Proprio per niente: il territorio nella visione disumana dell'economia va certo difeso, ma molto ma molto di più va difeso il nostro diritto a non vedere mortificata, ovvero falsata, la nostra storia. Soprattutto con iniziative folcloristice e di bassissimo profilo turistico -commerciale. Vaglielo a mettere tu, se ci riesci, a qualche Golfo della Sicilia, magari a quello di Palermo, il nome di Golfo degli Arabi. Eppure non avrebbero neanche tanto diritto di protestare.

Phoinix ha detto...

Ma l'evidenza resta pur sempre tale. I fenici sono esistiti e si sono stabiliti in Sardegna. Tutto il resto è revisionismo storico delle cui finalità non è difficile accorgersi.

zuannefrantziscu ha detto...

Caro Gigi, forse anche tu ed io abbiamo contribuito a generare mostri. Tu ed io, insieme a una quantità grande di altri sardisti, abbiamo sempre teso a distinguere il nazionalismo moderno (quello delle nazioni senza stato) dal nazionalismo vulgaris, quello che la Sardegna è unica perché si mangia il miglior porcetto arrosto, perché come sa frègula nostra non ce n'è, etc etc.
Temo che quest'ultima sia l'immagine che del sardismo ha prevalso anche in menti, come quella dell'amico Phoinix, chi no est disabistu. Tu e io siamo gente di buone letture, capaci di apprezzare Pepinu Mereu e Leopardi, Benvenuto Lobina e Tolstoi, senza fare graduatorie e capaci anche di criticare certi nostri scrittori e apprezzarne di stranieri. E sappiamo anche che la nostra storia - tutta nostra, anche quando ci rode che sia andata come è andata - è stata piegata ad esigenze altrui come si sforza di dirci, svillaneggiato, persino un accademico come Cesare Casula. Possiamo elaborare il lutto perché l'Editto delle Chiudende ha incoraggiato la distruzione di nuraghi, villaggi dei nostri antichi, tombe di giganti; perché nel Lago Omodeo fra la salvezza di un nuraghe e la chiesa romanica di Zuri si sia scelta questa; perché si sia cancellata la originale e modernissima civiltà dei Regni sardi, con parlamenti quando altrove i regni erano proprietà dei sovrani. E un sacco di altre questioni possiamo mettere nella stessa categoria.
Il mostro nostro figlio, quello dei sardisti perché "gli" piace il porcetto arrosto, ha oggi tratti di economicismo incredibili un tempo. Se neppure lo sciagurato progetto di chiamare "Golfo dei Fenici" uno spazio sardo (in cui i Fenici, o come meglio si vogliano definire, sono parte di un unicum) sollecita, per dire, una interrogazione parlamentare, vuol proprio dire che, caro amico mio, nel sardismo c'è stata una metastasi.
Come stupirsi che l'amico Phoinix mi chieda: ma, scusi, a lei che gliene frega se domani nelle carte della Sardegna ci sarà, accanto a Costa Smeralda, Golfo dei Fenici? Già, che me ne frega?

Phoinix ha detto...

Per me l'equivoco nasce dal voler ricercare radici uniche. Come quelle nuragiche, che ci sono. E noi stessi tutti i sardi abbiamo queste radici. I fenici le radici le avevano e non è solo per vendere qualche pasta vitrea che si trasferirono qui da noi. Sono passati 2800 anni da quei giorni e ancora neanche loro li volete considerare sardi. Capisco tutto e francamente mi ha anche toccato molto il commento molto sereno seppur amaro di Pintore. Ma io mi sento obbligato da un lato a dare giusta voce a un popolo che voce ne ha avuta molto poca, anche se potrà sembrare strano. Per cui promuovo e cerco di valorizzare anche questi nostri antenati perché penso abbiano lasciato molto. Se non si riesce, ma non è del tutto vero, a valorizzare altrettanto bene la civiltà nuragica io sono tra i primi a dolermene e a rattristarmi. Ammetto che c'è ancora tanto da fare, se non altro per diffondere la conoscenza. E' davvero un dramma che Monti Prama ancora la conosca poca gente, non quanto meriterebbero. E tutto il resto, gli innumerevoli nuraghi letteralmente uno più affascinante dell'altro, che stai lì a chiederti come avranno fatto a farli e perché e come ci sono riusciti e si prova ad immaginare un mondo perduto. Non vorrei sembrare troppo cinico ma piuttosto pragmatico e per questo dico che non basta piangere bisogna passare all'azione, rimboccarsi le maniche perché tutto il nostro passato, TUTTO, possa diventare strumento di speranza per il futuro. Ma perché cercare questo sparando addosso ai fenici? Che in fondo erano/divennero anch'essi sardi? Se tutta questa energia fosse utilizzata in maniera costruttiva anziché distruttiva non sarebbe un bene per tutti? Non si farebbe davvero più gisutizia alla storia sarda? Penso sarebbe molto più utile se si potesse, ma ahimé so che è molto difficile, mettere da parte le visioni politiche troppo moderne, troppo complesse e pensare come realmente avvennero le cose, tassello dopo tassello. Per questo e solo per questo mi batto contro un utilizzo meschinamente politico dell'archeologia, che oltretutto in molti casi denigra chi invece non per insensibilità ma per professionalità dice le cose come stanno. Devo ammettere che né lei Pintore, né Moltalbano, né Gigi Sanna, né Gavinu e qualche altro frequentatore del Blog fanno volontariamente ricorso a queste strumentalizzazioni politiche, la vostra nessuno può obiettare che sia vera convinta e intima passione e sentimento e presa di coscienza dell'essere sardi oggi. Altri, purtroppo, non fanno altrettanto. E per come la vedo io è un fatto inaccettabile.

DedaloNur ha detto...

@ Aba:
Lei scrive:
Diciamo che è stata fatta poco conoscere ed è stata poco valorizzata in proporzione alla sua valenza.

mi chiarisca la proporzione della valenza. Quello nuragico è un popolo senza storia.

dove storia indica tutto quell'insieme di interazioni tra popoli che rappresentano le radici dell'attuale civiltà europea e più latamente umana.

L'unico motivo per cui i Shardana (a proposito di popoli sardi senza voce e misconosciuti..), valorizzerebbero la civiltà nuragica, se se ne accertasse l'identità, alla fine, è proprio perchè sono un popolo storico; cioè si ha almeno notizia delle loro interazioni con il resto del mediterraneo.

Universalmente si crede che la storia nuragica si sia svolta interamente e integralmente in Sardegna.
Per questo non vale nulla. la civiltà nuragica è un fatto, a tutt'oggi, quasi esclusivamente sardo.

Phoinix ha detto...

Cara Losi non accetto la provocazione, perché le critiche sollevate alla questione della scrittura nuragica riguardano la lettura dei caratteri, questa è controversa. Gli orientamenti politici di chi propone la lettura non valgono. Certo, il redattore dovrebbe cercare di non influenzare il risultato delle sue ricerche e il critico ugualmente. Quando una delle due parti inceppa il meccanismo scientifico (cioè solo i dati e la loro esegesi storicamente contestualizzata), l'altra risponde per riflesso incondizionato.

Gigi Sanna ha detto...

Caro DedaloNur. La conosceremo, la conosceremo quella storia di 'relazioni'. Per ora 'qualcosina' l'abbiamo già. La scrittura: che non è nè greca nè cipriota ma solo semitica ( protosonaitica, gublitica, protocananaica e ugaritica). Ciò vorrà pur dire qualcosa! E quella scrittura, data la lettura consonantica di segni ben noti agli studiosi, è abbastanza agevole. Ci offre un sistema linguistico misto: semitico -israelitico e 'indoeuropeo'. Ci sono nomi di persone, di divinità, appellativi, prefissi, suffissi, preposizioni, nomi di luoghi della Sardegna, valori numerici e geometrici.
Noto che apri le porte, dialoghi, confuti, ti dai da fare, ti sforzi per capire tante cose del nuragico (e non solo) ma, chissà perchè, ti trinceri dietro la tua non competenza, 'standotene alla finestra' proprio per quell'argomento principe che, in virtù dell'informazione diretta o oggettiva, meglio potrebbe illuminare tutti quelli che si trattano solo per via comparativa ed indiziaria. Cosa che fai anche tu. Strada di parole (anche in libertà) quest'ultima che, in definitiva, lascia sempre le cose come stanno e non smuove praticamente nessuno dalle proprie posizioni. Hai mai visto qualcuno che le abbia cambiate, anche di qualche millimetro, in questo Blog?.

DedaloNur ha detto...

caro Sanna
io sono animato da 3 passioni:
1)storia militare
2)storia religiosa
3)preistoria sarda.

della prima, anche se non ripasso posso sempre dire qualcosa "al volo". oppure posso recuperare velocemente le citazioni di qualche autore come da poco ho fatto con Routlege;

in generale anche se qui parlo a briglia sciolta, ho fiducia di non cadere in errori orrendi. Poi tutto può essere, non sono un espert neppure di questo settore.

Della terza materia, cerco sempre di leggere qualcosa, neppure qui sono un esperto, ma mi mantengo il più informato possibile.

Della seconda come avrà notato non parlo mai. è una materia durissima, e sopratutto è tra le mie passioni, quella più recente. Ho iniziato a leggere di religione da appena 6 anni. Quindi vorrei approfondire prima di blaterare.

le sue materie non le ho mai coltivate. Di lingue e sistemi srittori levantini non so un emerita cippa.
Ovviamente però mi rendo conto dell'importanza. Storia delle religioni e storia militare si basano in grandissima parte su documenti scritti.

Quindi non è che voglia sfuggire e non prendere posizione ai problemi che pone.
Su tzricottu, ad es. non nascondo le mie forti perplessità Ma cosa potrei agiungere alle critihe in merito che le son state gia poste per es. da rubens d'oriano?

Sugli altri documenti sono ovviamente attendista. Non ho mai letto sardoa grammata, come del resto non ho mai letto neppure le pubblicazioni più ortodosse in materia.

Quindi procedendo per sensazioni potrei solo appiattirmi alle critiche che le muovono, o alle tesi che propone.

A conti fatti, vista la mia ignoranza posso dar fiato alle trombe soltanto se, il documento è riconosciuto da tutti come autentico..

Ecco perchè ho discusso altrove dei cocci di orani, della scritta all'aido entos, o pure qui, del frammento di nora.

Questi documenti sono autentici.

Oppure ecco perchè chiesi a Zaru di recuperare la fotografia che proveebbe la falsità della epigrafe all'Aiga; o perchè chiesi a Lei, di recarsi da Pettinato per il famoso coccio in ugaritico.

In entrambi casi, dell'Aiga e del coccio ugaritico ancora attendo fiducioso, e spero non in vano.

Come posso assumere posizione in questa situazione?

Ripeto potrei farlo solo accodandomi pedissequamente a coloro che a naso mi convincono di più. in un caso o nel'altro non farei che sostenere posizioni non mie e in modo acritico.

ovviamente spero che lei abbia ragione e gli altri torto, ma questo non conta.

Poichè accodarmi non mi piace, e per quanto posso l'evito come una malattia, sino a che non potrò elaborarmi una mia posizione sto alla finestra.

shardanaleo ha detto...

Un augurio:
Che coloro che oggi scrivono che "TUTTO SOMMATO I SARDI NAVIGAVANO" dopo aver scritto e affermato che "VOLTAVANO LA SCHIENA AL MARE" (solo giorni fa) e ancora che "I SHARDANA SONO SARDI", dopo aver accusato melis nel 2001 di scrivere "FANTARCHEOLOGIA DI STAMPO SARDISTA CON PULSIONI INDIPENDENTISTE" ... fra qulche tempo scrivano anche "LO DICEVAMO NOI CHE I FENICI NON SONO MAI ESISTITI"... magari dopo la conferenza del 17/aprile a oristano. Dove sarà dimostrato SICENTIFICAMENTE e ARCHEOLOGICAMENTE che i FENICI altro non erano che le TRIBU del NOrd (misconosciute dal regno di Juda che si appropriò della loro storia) e delle città della costa KANANEA popolate dai gruppi di shardana E Tjekker che si insediarono là dopo la GRANDE INVASIONE del 1200, come conferma anche un GRANDE ARCHEOGIUSTO: Sir Leonard Wooley... e altri grandi archeogiusti ISRELIANI attuali. Documenti, scritti e reperti COMPROVANO tali cose... allora CHI ERANO I FENICI? ... :-)
Il bello è che le facce da C. che hanno negato da sempre queste cose, troveranno il modo di far credere che LORO LO AVEVANO DETTO... proprio come per i SHARDANA/SARDI... rimarranno i loro sostenitori a gridare che NON E' VERO! Non riuscendo a capire che IL VENTO E' CAMBIATO!
Un vento che separerà la PAGLIA DAL GRANO... la GRAMIGNA de sos kanes de istrexu morirà da sola.
mi firmo: XENOFOBO, ANTIFENICIO, DI STAMPO SARDISTA CON PULSIONI INDIPENDENTISTE.
Kum Salude
LEONARDO

G.R.S. ha detto...

Interessante la sua distinzione tra "archeobuono" (con evidente valenza dispreggiativa) e "archeogiusto".
In pratica farebbe parte della seconda categoria solo chi dice cose attinenti alle sue.

Giorgio Cannas ha detto...

Saludi a tottus, oi dominigu, seu torrau un momento a domu po mi sciaquai sa facci, poita in su logu anchi traballu m'anti serrau puru is grifonis de s'acqua po mi fai terra abruxiada. Custu poita seu fadendi una protesta manna e scioperu d sa fami, poita non m'anti pagau e puru po atras mancanzias de patti dei meris de s'Azienta Reginali Sarda Trasporti.
Seu liggendi su blog e si pozzu nai ca cumenti finu custa batalla appu a pensai puru a Su Maradittu golfo dei fenici.
A propositu de custa chistioni, in sa prima cunferenzia, tenta in s'aposentu mannu de sa provinzia de fenicia, scusai de Aristanis, a patti is'atrus archeolugus, s'inteligenti rubens doriano, po potai s'ajudu de sa provizia sua a chistionau a longu de Olbia. A cuminzau cun is fenicius, olbia fiada fenicia e lareddiau s'est a longu e agabada d'adi cun is fenicius. Boh deu scidia ca Olbia fiada de fundazioni e de nomini Grecu, Ajudaimi bos'atrus ca seis prus a cunoscienzia dei mei.
A si biri a prestu
G. Cannas

Phoinix ha detto...

Basta leggere le pubblicazioni dello stesso D'Oriano.

Giorgio Cannas ha detto...

Sa risposta tua da scidia gia prima chi tui da penzastisi, poitta candu cumbenidi scriesi ca est feniciu,grecu e chi cumbenidi puru nuragico. La ca de custu contu de collegas de dorianu nddi sciu medas e non pagus
G Cannas

Phoinix ha detto...

Allora avrebbe dovuto capire a che punto è arrivata la questione. Se pensa che non sia pleonastico ripetere quel che lei già sostiene di sapere posso, se lo accetta, rinfrescarle il problema:

-Olbia nuragica, senza dubbio (basti pensare al pozzo di Sa Testa). Porto nuragico aperto ai commerci e ai contatti? Senza dubbio, ci sono i materiali esotici ritrovati nell'interno. E gli ultimi sensazionali dati provenienti da Siniscola e Posada.

-Detto questo, Olbìa è chiaramente un toponimo greco, ionico, diffusissimo in tutto il Mediterraneo.

-Dal centro abitato (sottoposto al moderno e non indagabile in estensione) si è visto che: già dalla metà dell'VIII sec. come nel Sulcis e nell'Oristanese pare ci fosse uno stanziamento di fenici, all'inizio forse con modalità simili a Sant'Imbenia, forse in forme urbanistiche più evolute. Dalla metà-fine circa del VII "sparisce" la cultura materiale fenicia e tutto ciò di riferibile a quel periodo e fino alla metà del VI è unicamente di tipologia greca. Tra VI e V ci sono ancora pochi dati e infine conosciamo molto bene la Olbia punica di IV-III e poi romana etc.

Immagino sapesse già tutto questo no? Quindi perché non ci dice cosa non "le torna" in questo?

Phoinix ha detto...

Oppure crede davvero che "quando conviene diciamo che è fenicia, quando conviene che è greca o che è nuragica".

Non è "quando conviene", provi a farsi un pò più furbo di quel che scrive. Non conviene a nessuno dire una cosa simile. Ma la realtà sa essere complessa come la storia. Poi ci sono quelli, come lei, che forzatamente vorrebbero semplificare la storia. Non sa quanto sono felice di poter contribuire un pochino ad ingrossare le fila di coloro che studiano le cose per come sono e non per come avrebbero voluto che fossero!
Saluti.

Sisaia ha detto...

@Phoinix

Forse lei corre troppo.
Forse il sig.Cannas non riesce semplicemente a collegare i nomi con le date dei reperti.
Prima questo poi ,forse, leggere D'Oriano...;)
Sisaia

Phoinix ha detto...

Ognitanto ci provo a "spiegare", umilmente, ciò che tra l'altro non è neanche farina del mio sacco ;-)

Giorgio Cannas ha detto...

Forzis sig. fonix non ddu cumprendidi, ma po no si lareddia meda doriano fiada in cussu attobiu po accìozzai is collegas chi proponianta "golfo dei fenici" e adi chistionau scetti de is fenicius. poi itta c'intrada sa provicia de Olbia cun sa provicia de Aristanis cun sa provincia de su MediuCampidanu e su grofu de aristanis. Aciungiu puru ca in su puntraxiu de "Su Nuraxi" ddu est un nuragi scisciau in mesu e mari e una strada fatta de pedra manna traballada, a unu metru circa asutta e s'acqua,chi pottada da su nuraxi a terra frima de "Su Stangioni". Atru che fenicius.

Anonimo ha detto...

e allora Phoinix, perchè parlare sempre e solo di città di FONDAZIONE fenice la dove nella totalità dei casi già insisteva un/a villaggio/città (portuale) nuragica!!

..EMPORIUM!!??POLIS!!??
siate chiari portatori di conoscenza!!
ADG

Phoinix ha detto...

Tanto per iniziare ad essere "chiaro portatore di conoscenza" nel vocabolario di italiano l'aggettivo è "FENICIO" e pertanto si parla di cose "FENICIE" e non "FENICE". Il primo infatti è un aggettivo femminile plurale, il secondo un mitologico uccello.

P.S. Cerchi la chiarezza nei libri. Fatichi un pò.

Phoinix ha detto...

Non le è bastata la batosta sul carbonio 14? Si crede davvero ma davvero così furbo da tenere testa a me? ahahah
Legga legga che le farà bene!

Anonimo ha detto...

batosta?
ma di cosa parla??

devo ancora decidere se lei è affetto da delirio di onnipotenza o da disturbo narcisistico!!
forse entrambi.

Guardi che le mie rimostranze sono giustificate anche dalla comunità scientifica.
Come lei certamente sa, per datare un reperto organico col metodo del radiocarbonio (C14) è fondamentale la sua certa successione stratigrafica. Il fattore umano ha quindi, come sempre, un valore rilevante.
Ma non solo, sono anche altri i fattori che possono inficiare il buon esito della datazione:
in primis l'effetto serbatoio, c'è poi l'inquinamento del campione, il frazionamento isotopico,
il T ½ convenzionale e la la fluttuazione del 14C atmosferico. Senza considerare tutte le varie correzioni e calibrature, tutto per produrre la così detta “miglior stima della data vera”.
Ce né abbastanza per dubitare, che dice.

p.s.:chiedo venia per l'errore di battitura tanto solertemente segnalato.
Ma, la prego non presti così sfrontatamente le sue terga a facili battute sul MITOLOGICO UCCELLO.
Noi ignoranti sappiamo essere così triviali.
ADG

Phoinix ha detto...

E quindi? Cosa vuole dimostrarmi che conosce i problemi delle datazioni al C14? Bene, mi parli allora di QUELLE datazioni a cui le ho accennato io. Di quelle. Oppure la metto in contatto con l'équipe che le effettuate, così potrà esternare senza neanche conoscerle, le sue perplessità in merito.
Che lei possa essere triviale non lo metto in dubbio. Che lo diventi quando scarseggiano gli argomenti anche.
Di andare a studiare glielo dico per il suo bene, se davvero vuole fare il saputello, pensi un pò a quanti altri potrebbero farlo.