mercoledì 3 novembre 2010

C'è un'altra interrogazione sui silenzi delle Soprintendenze. Eccola

Luciana Sbarbati, senatrice eletta
in Sardegna nelle liste del Pd

Solo incidentalmente ho saputo oggi che la senatrice Luciana Sbarbati ha presentato il 29 giugno di quest'anno una interrogazione al ministro Bondi, prendendo spunto dalla petizione “La soprintendenza parli: è nostro diritto sapere” dello scorso maggio. Si va ad affiancare alla analoga iniziativa del senatore Piergiorgio Massidda, del Pdl, di cui si è data qui notiziaEcco il testo della interrogazione della senatrice Sbarbati, eletta in Sardegna nelle liste del Partito democratico.

Premesso che:
i promotori di una petizione, tutti ricercatori, studiosi e intellettuali sardi, hanno fondato motivo di ritenere che in Sardegna siano state trovate iscrizioni dell'età del bronzo a cavallo dell'età del ferro e dell'età nuragica che le Soprintendenze archeologiche della regione mantengono sotto silenzio;
le iscrizioni cui si fa riferimento nella petizione potrebbero essere prevalentemente in caratteri proto-cananaici, gublitici e cuneiformi di tipo ugaritico, risalenti ad alcuni secoli prima dell'arrivo dei Fenici; mentre per altri reperti si attendono le expertise da parte di alti epigrafisti;
nel sito di Villanovafranca (o a Senorbi), circa trent'anni fa, fu ritrovato un coccio probabilmente risalente al XV-XIV secolo avanti Cristo, che presenta iscrizioni cuneiformi, individuate come tali da un assiriologo della fama del professor Giovanni Pettinato;
nei pressi di Teti esisterebbe una navicella nuragica fittile e nei pressi di Pozzomaggiore sarebbe stato ritrovato un coccio di ceramica che presentano entrambi evidenti segni di scrittura;
l'emittente sarda Videolina ha riferito che in regione Capichera il 5 febbraio 2010 sarebbe stata ritrovata una ceramica con una "misteriosa scrittura";
tale scoperta, qualora venisse comprovata, avrebbe un enorme valore storico, culturale e di immagine per la Sardegna,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga di impegnare le soprintendenze competenti affinché rendano pubbliche le notizie sui reperti ritrovati, diano conto degli studi e delle ricerche fatte sugli stessi, dicano dove sono attualmente custoditi, e soprattutto spieghino quale interpretazione è stata data a questi ritrovamenti da parte dei funzionari dello Stato.

5 commenti:

Grazia Pintore ha detto...

E' bello vedere persone ancora fiduciose!Personalmente dubito che il Ministro Bondi risponderà,visti gli ulteriosi tagli alla cultura,fatti da Tremonti.Ad ogni modo è importante sperare.

Gigi Sanna ha detto...

Sì, Grazia, è proprio come dici tu. E' bello, molto bello! Quindi doverosi anche i miei ringraziamenti per la senatrice eletta, tra l'altro, in Sardegna. Stante il suo notevole curriculum politico e culturale e la sua fede 'repubblicana' l'appoggio alla petizione non può farmi che piacere. Spero tanto che l'attività 'politica'da parte del senatore Massidda e della senatrice circa i problemi della gestione della cultura in Sardegna , soprattutto in campo archeologico, non si esauriscano con detta petizione. C'è, secondo me, il compito arduo, ma non impossibile, di coinvolgere i rappresentanti di tutti gli schieramenti sia del governo della Sardegna sia del Parlamento italiano. Ne va della conoscenza, senza filtri e senza pregiudiziali, della Storia della Sardegna del passato e del presente.

elio ha detto...

"De cuss'acua non ndi bufu". "Donni'acua torrat sidi" (traduco per Aba: "di quell'acqua non ne bevo", "ogni acqua disseta"). Sembrerebbe che questa terra riarsa, all'acqua si richiami spesso. Ma sì! Beviamo pure! Il nemico del mio nemico, è sempre amico mio! Questo vale, purtroppo, anche per certi politici che grandi segnali di affidabilità, ultimamente non stanno dando.

Grazia Pintore ha detto...

Il mio sogno,irrealizzabile,è che al governo dovrebbero andare uomini politici onesti di qualsiasi schieramento(infatti è impensabile che gli onesti siano solo a sinistra);quante cose belle si realizzerebbero!

Grazia Pintore ha detto...

detto...
"De cuss'acua non ndi bufu". "Donni'acua torrat sidi" (traduco per Aba: "di quell'acqua non ne bevo", "ogni acqua disseta"). Signor Elio come sono significative le frasi dette in limba!Lei è molto pessimista,mi sembra!
Personalmente,per la mia sopravivenza, continuerò a sperare ed ad essere ottimista come mi conferma il signor Gigi Sanna.