Con molta circospezione, qualche dubbio, ma non col sospetto che si tratti di uno scherzo, pubblico la foto qui sopra. Chi me l'ha inviata afferma che si tratta del coccio ritrovato nel 1995 nei pressi di Mogoro durante lavori stradali sulla 131, ricoverato per un certo periodo nel Museo civico di Senorbì e riconosciuto dal professor Giovanni Pettinato come supporto di una scritta cuneiforme, ugaritica, insomma.
Circospezione perché di quel frammento non si sa più niente e perché questa sua improvvisa apparizione in una foto, fra l'altro non di ottima qualità, sembra il segnale di un qualche imbarazzo in alcuni ambienti che dovrebbero sapere; qualche dubbio perché il mittente, pur usando un indirizzo mail “di fantasia”, ha chiesto perentoriamente che io cancellassi questo suo indirizzo; nessun sospetto, perché di questo o di un reperto uguale si ha certezza e perché sono chiari i segni cuneiformi. Il che sta a significare che o il coccio la cui foto fu vista da Pettinato è questo o, in giro, ce n'è un secondo.
Solo la Soprintendenza, a cui certo non è ignota l'esistenza di questa fotografia e che certo sa dove si trova il frammento fotografato, può, e a questo punto deve, chiarire le cose. In un commento all'articolo di Lidia Flore, “giovanni” ha scritto che “Il professor Giovanni Pettinato era presente in qualità di relatore al convegno "L'era dei giganti" il giorno 07/11/2010 a Pauli Arbarei”. L'avessi saputo e avessi avuto questa foto non avrei mancato di chiedergli se fosse quella che, nel 1995, gli fu mostrata, facendogli concludere che quei segni erano cuneiformi. Ma di certo qualcuno della Soprintendenza glielo avrà chiesto.
22 commenti:
Caspita! Finalmente la bomba!Ugaritici, come volevasi dimostrare! Proprio ugaritici quei segni. E che bella parola che c'è! Ecco perchè, secondo me, il prof.Pettinato ha mostrato così grande interesse per il coccio! I segni già dicono molto, ma la parola forse di più! Molto di più!
Ora penso che ci divertiremo, ci divertiremo veramente!
@ Atry
Questo passa il convento. Forse è la fotocopia di una fotografia.
Cara Atropa, la foto non è delle migliori, ma dice molto. Di più di quanto tu possa immaginare. Ma resterò, per ora, muto come un pesce. Almeno per un po'. Non aver fretta! Voglio sentire altre campane! Desidero proprio sentirle!
Comunque, anche a me sembra una fotocopia! Guarda però un po' tu come viene trasmessa la conoscenza della scrittura del nostro passato! Attraverso furtive fotocopie di fotografie! E pensare che qualcuno ha parlato in questo Blog della mia 'grossolanita' sulla presentazione (spesso purtroppo obbligata) dei documenti nuragici scritti dell'età del bronzo.
Comunque quello che tutti capiscono, tenendo presenti anche le decise accuse di Lidia Flore, è che la 'vergogna' è davvero alle stelle!Ha toccato livelli insostenibili! Che da anni e anni si sta cercando, con ogni mezzo (forse anche la fotocopia della fotografia fa parte di una calcolata strategia: io ormai, data la gentaglia che c'è in giro, non mi fido più di nessuno e di niente!)da parte di taluni di nascondere una delle cose più belle che l'antica civiltà dei Sardi, ovvero dei nostri padri, ci hanno trasmesso.
@gianfrancopintore
Sono stato presente al convegno anch'io il giorno 7, informato all'ultimo momento da un amico della presenza del professor Pettinato.Concluso il suo intervento sull'epopea di Gilgamesh, ho potuto parlargli a quattr'occhi, nel momento in cui è uscito dalla enorme sala strapiena per prendere una boccata d'aria. Gli ho chiesto del reperto e mi ha gentilmente risposto che "certe cose", frase non certo sibillina,sono sempre avvenute.I termini esatti non li ricordo, ma la sostanza era questa.
Poichè io non avevo elementi per circostanziare la mia domanda,neanche la foto che ora possiamo ammirare sul blog,ho considerato la risposta del prof. Pettinato più che sufficiente ed esaustiva.Non ho osato nè potuto approfondire di più. Questo è quanto e me ne dispiace,nel senso di non aver fatto di più e di meglio.Non so se dietro le quinte è avvenuto qualcosa di più.Al convegno ha partecipato come relatore anche il biblista Don Antonio Pinna.
(I)
Caro Giovanni,
il tuo interessamento è davvero encomiabile. Io non so se il giorno della Conferenza ci sia stato anche quello della Sovrintendenza, dato il fatto che qualcuno dovrà pur fare qualche relazione al Ministro Bondi circa il reperto scomparso ( e ora, guarda un po', comparso! Sia pur nel modo indecente con cui è comparso!).
Certo Giovanni: 'certe cose sono sempre accadute', ma qui in Sardegna bisogna spiegare bene alla gente perchè accadono e avvengono secondo la 'regola' e non l'eccezione. Qual'è il motivo che spinge da alcuni anni certi (dico 'certi', si badi bene!) cosiddetti 'rappresentanti ufficiali' dell'archeologia e la Sovrintendenza a fare tutto questo casino (il casino di Tzricotu, quello di Orani, quello di S.Imbenia, quello di Paulilatino, quello di Abbasanta, quello di Teti, quello di Pozzomaggiore, quello di Barumini, quello di Seneghe, quello di Senorbì, ecc. ecc.) pur di negare l'evidenza dell'esistenza della scrittura nell'età del bronzo.
(II)
Comunque, come sai, la risposta più esaustiva il prof. Pettinato l'ha data per telefono alcuni mesi fa a Giorgio Cannas. Il quale l'ha riferita puntualmente in questo Blog. Durante quella telefonata l'unica cosa che il professore non ricordava bene era chi avesse in mano o avesse custodito l'oggetto. Comunque disse che forse lo deteneva la stessa persona che era stata incaricata dello scavo. Ora lo si sa chi è. E' sicuramente il prof. Antonello Costa che a distanza di decenni, nonostante le sollecitazioni mie, di G. Atzori e di altri, non ha aperto, purtroppo, mai bocca sulla vicenda. Io sapevo già da mesi con sicurezza chi (e anche il dove, Sa Serra 'e sa Fruca di Mogoro, e il quando: non nel 1995, anni prima!) aveva il reperto, dal momento che mi era stato rivelato, alla presenza di testimoni, da un archeologo cagliaritano della archeologia ufficiale, a casa mia. Ma avevo preferito non renderlo pubblico per rispetto del prof. Costa che supponevo non avesse agito di testa sua nel presentare al prof. Pettinato il reperto e, soprattutto, nel tacere della straordinaria risposta circa la scrittura cuneiforme nel coccio nuragico (scrittura che ora si sa che c'è). Mi chiedevo e mi chiedo ad es.: lo sapeva il prof. Lilliu, al quale allora si riferiva tutto, ma proprio tutto? Possibile che non sapesse quello che sapeva con certezza uno dei suoi allievi prediletti, ovvero il dott. Raimondo Zucca? Gli avranno nascosto la 'cosa' per non dargli un dispiacere circa una notizia non gradevole che riguardava la presenza, da lui sempre negata ( o per lo meno posta in forte dubbio), della 'scrittura'? Non avrà dato peso al caso? E mi chiedo ancora: possibile che lo sapessero bene gli 'aspiranti' docenti di 'archeologia' di Oristano e non sapessero nulla i saldi docenti dell'Università di Lettere e Archeologia di Cagliari?
Ora caro Giovanni tu sai che io e l'editore Silvio Pulixi siamo stati denunciati dai Carabinieri dietro input anche della Sovrintendenza (tra l'altro, sapessi che bella paginetta di 'lodi' e di 'apprezzamento' ha scritto su di me e sul mio libro Sardoa Grammata, allegata nel rapporto, la gentilissima archeologa G.Tanda!) per non aver consegnato entro 24 ore dal rinvenimento (legge Urbani del 2004), i famosi 'piedini' di Maimone. Abbiamo commesso l'errore di far conoscere a tutti che i nuragici, unici al mondo, fabbricavano micro-bronzetti raffiguranti persone di 3 cm di altezza e siamo per questo, in maniera ridicola e assurda, sotto processo. Altri imboscano oggetti per decenni, utilizzano i reperti come fossero di loro proprietà, 'depistano' a tutti gli effetti con le stupidaggini 'longobarde' o 'turco mongoliche' o 'fenicie' o puniche, con l'esito di postdatare e svilire gli oggetti, sono arrogantemente solidali con detti oggettivi 'depistatori' (coscienti o incoscienti che siano), si trincerano dietro il silenzio più indecente sulle 'novità' della conoscenza, non fanno informazione se non all'interno di canali privilegiati, non popolari, difficilissimi da vedere e da controllare, ecc. ecc., eppure neppure li sfiora il sospetto di un comportamento riprovevole. Noi, come si vede, roba da galera perché facciamo, pur tra mille ostacoli e difficoltà, 'conoscere'; gli altri invece brave persone da portare ad esempio per la correttezza e la moralità indiscusse. Hai visto come va il mondo? Stai lontano da me (e dai furfanti, come Silvio Pulixi, che mi circondano), caro Giovanni! Chi te lo fa fare!
Qualcosa non mi é chiaro sulla comparsa di questa foto. Da un lato sono contento perchè mi sembra un fatto nuovo di grande importanza per la Sardegna e, perchè no?, anche per le fatiche di Gigi Sanna. Dall'altro, le circostanze della sua "ricomparsa", seppure in foto, mi lasciano perplesso. Chi ci garantisce che quello é proprio il famoso coccio scomparso? Attento Gigi Sanna, sento odore di trappola.
Cara Aba, ho detto che me ne sarei rimasto muto come un pesce. E così sarà. Non mi smuoverai nemmeno tu. Devi aver pazienza, molta pazienza, perchè se è vero che con questo coccio la partita vinta, definitivamente 'vinta', non potrà risultare che tale persino agli scettici (parleranno ora questi, non parleranno?) e ai rompiballe ( se ne staranno per lo meno zitti?), c'è ora quello che riguarda il dopo partita. Scellerati e miserabili telefonisti internazionali a parte, che -c'è da giurarci - moltiplicheranno le loro attitudini al discredito e alla calunnia, ora è tempo di mettere in moto una macchina, che io personalmente conosco pochissimo e uso malissimo, circa la conoscenza al di fuori della Sardegna di questa scrittura così stupefacente. E c'è ancora da mettere in campo ogni briciolo di forza e tutta la serietà d'indagine, che ciascuno (me e te compresi, e forse 'soprattutto' me e te, che ci siamo così 'esposti') deve mettere a disposizione, perchè attraverso questo codice, attraverso la ricerca sistematica dei documenti che lo riguardano, si cominci a conoscere una superba civiltà del secondo Millennio a.C.; quella che, colpevoli innanzitutto i Sardi (molti studiosi sardi di ogni disciplina), è stata sottovalutata se non disprezzata, e per questo praticamente ignorata in tutto il mondo( ci si deve poi forse scandalizzare che un toro 'celeste', un 'bue Api', un simbolo sublime della divinità, un oggetto di altissima spiritualità e valenza religiosa, si venda all'asta per un 'pugno di dollari'? Siamo quel che siamo e ci meritiamo anche di peggio!).
Abbi quindi pazienza e ti dico solo una cosa: osserva meglio, molto meglio l'oggetto: chè dal cogliere alcuni dettagli dipende un dato epigrafico importantissimo. L' ugaritico sì, ma...me ne starò muto come un pesce! Ripeto: lascia parlare prima gli altri, soprattutto i noti epigrafisti del circolo della Domenica. Quelli sublimi del MRD, delle 'specularità', delle decorazioni 'a punti e a virgole', quelli dei 'puntali per spade', quelli delle prove dei 'licheni', quelli delle 'semplici' decorazioni, delle evidenti 'bufale', delle lettere 'fenicie' fraintese dai sardi stronzi 'babbuini', quelli delle scritte 'romane' (con condimento geniale di Sextus Nipius), delle 'pecore cornute al pascolo', dei 'pastori cruciformi', dei 'falsi a priori', e via via stupideggiando da dieci anni a questa parte. Ascoltiamo, ascoltiamo sul documento in questione le loro bocche da Crisostomo!
Concordo con maimone, annuso anche io odore di trappola.E' il classico formaggio per i sorci.
Però, anche e soprattutto dopo le affermazioni di Giovanni (grazie di cuore) imploro che si faccia qualcosa di concreto, andare a trovare Pettinato.
In questo periodo sono assillato da troppe cose, altrimenti mi sarei reso disponbile io stesso.
Internet o le classiche Poste italiane sono comunque a nostra disposizione e basterebbe una missiva per verificare.
Sperando di non derubare del suo prezioso tempo il Pettinato a causa dello scherzo di qualche idiota con turbe psichiche.
Caro Maimone, stai tranquillo non è una trappola. Io so le mie cose e non solo quelle epigrafiche. Il mondo dei sardi stronzi che hanno come sport nazionale quello di dare di roncola a tutti e a tutto, chiacchiera, chiacchiera, non fa altro che chiacchierare. La fotocopia riproduce abbastanza bene la foto. Questo è il mio giudizio. Che ci sia anche il reperto insieme alla foto non lo so di sicuro. Lo spero tanto. Se vuoi che ti dica la mia di impressione, potrebbe esserci invece una trappola (grande come una casa) per la Sovrintendenza.Potrebbe.
Ma oggi io festeggio con vernaccia d'annata e delle piccinerie me ne frego! E festeggino pure, se vogliono, tutti i mille e più che hanno firmato la petizione. Il coccio di Pettinato dunque c'era, la scrittura c'era è c'è ancora ( ma ripeto, lo spero!). Bellissimo! Canterino canterino!
@ DedaloNur e Maimone
Mi sento di rassicurarvi che non è una trappola o che, se inganno c'è, consiste nell'aver messo in chiaro un secondo frammento con iscrizione ugaritica. Ma ne dubito molto.
Semmai l'invio della foto appartiene alla categoria del "il coraggio non si trova sugli scafali del Supermercato". Ma non possiamo permetterci il lusso, purtroppo, di fare del moralismo.
Certo, ha ragione Dedalo, bisognerebbe andare a Roma a intervistare il prof. Pettinato. Il Ministero dei beni culturali e la sua longa manus in Sardegna hanno i mezzi e l'autorità per farlo. Un nostro incontro avrebbe lo stesso valore delle testimonianze di Giovanni e di Cannas: accrescerebbe nostre certezze intime, ma non smuoverebbe di un ette quelle di chi sa e nasconde.
E poi, scusate, ma è mai possibile? "Ci sarà pure un assiriologo a Berlino"
Bene bene,avevo ben intuito, quella mia telefonata forse passerà alla storia, magari quella minore. Ma chissà se nella tomba monumentale,di tipo ugaritico,accanto alla chiesa di S. Severa a S. Giusta (pubblicata su I fenici in Sardegna). Come "pare" sempre a S. Severa, in un'altra tomba con un personaggio importante, munito di corona di,"pare" in oro, non restituiscano altri coci con segni "strani"
G.Cannas.
A proposito di interpellare studiosi importanti, ho consegnato personalmente ad altre personalità, stavoltà con lettera,notizie sulla presenza della scrittura in antica in Sardegna. Speriamo che rispondano.
Signor Gigi Sanna,la prego mi spieghi perchè c'è tutta questa riluttanza ad accettare che i nuragici conoscevano la scrittura.E come mai il prof.Lilliu voglia negare a tutti i costi questa realtà.E' mai possibile che una persona come Lilliu,del quale ho sempre sentito parlare come persona esperta della civiltà nurigica,si accanisca a negare?Ho sempre pensato che intelligenza è apprezzare nuove scoperte,rimettersi in discussione.L'ottusità è la negazione dell'intelligenza, a mio modesto parere.Negare l'evidenza è anche disonestà.Non si può dire no a nuove scoperte per propri miseri interessi.
Grazia,
la sua domanda è semplice da fare ma difficile da evadere, nel senso di dornirle una risposta, non di sgusciare via. E non perché non si abbiano le idee chiare in merito.
Pensi a quanto non ha detto il Papa ieri, ma gli è stato messo in bocca a proposito degli anticoncezionali. Quanto gli sarà costata questa retromarcia? questo smentire decenni di condanne?
Se il Papa dovesse scoprire domani, prove alla mano, che Gesù fu solo un'invenzione, pensa che lo proclamerebbe coram populo dal balcone della domenica mattina?
Non penserebbe alle conseguenze che avrebbe sull'apparatik (come direbbe GFP) e preferirebbe morire anzi che vivere quel momento?
Bene, forse non è proprio così, ma la situazione non è poi tanto diversa.
Capito mi ha?
Signor Pilloni,eja chi appo cumpresu meda bene,e le dirò che il suo esempio è stato molto,molto esaustivo.Lei,però,mi concederà di non accettare simili ottusità.Un esperto dovrebbe,a parer mio,essere superfelice di fronte a nuove scoperte,anche se non sono state fatte personalmente.In fondo le persone meschine ed ottuse mi fanno solo pena.Ad ogno modo meda gratzie del suo chiarimento.
'Signor Gigi Sanna, la prego mi spieghi perché c'è tutta questa riluttanza ad accettare che i nuragici conoscevano la scrittura?'
Riuscissi a spiegartelo 'bene' vorrebbe dire riuscire a spiegarlo bene anche a me, cara Grazia. Franco Pilloni, al solito, ha la grande virtù di spiegare le cose con semplicità ed efficacia (e divertendo) e anche stavolta l'ha fatto. Ma non sempre le cose sono facili da capire. In non pochi casi io lo trovo difficilissimo tanto da chiedermi se una certa patologia 'negazionista' non attenga al campo specifico della psicoanalisi. Ma, bada bene, non in conseguenza di questa o quella singola 'risposta' al fenomeno. Non voglio offendere nessuno. Parlo in generale e mi riferisco a quella strana e incomprensibile di noi Sardi, di noi 'nazione sarda' che abbiamo la propensione a tagliarci gli attributi, anche se sappiamo bene che 'tutto il mondo', sotto certi aspetti, è un 'grosso 'paese' o un insieme di 'nazioni paesane' o ' biddas internatzionalis' che si vogliano chiamare.
Basta che tu prenda un qualsiasi manuale di 'Storia della scrittura' per renderti conto di tutto ciò che di strano e di strambo si scatena, all'annuncio di qualche scoperta, nella mente degli studiosi. Il Ventris, il geniale scopritore della Lineare B greca, giudicato prima da tantissimi 'sedicente studioso' (anche 50 anni fa, come vedi, la terminologia, in qualche modo 'criminalizzante', era di moda!), per farti un esempio non molto lontano, aveva due pazzi scatenati, ovvero due dotti accademici di lingua greca, che non fecero altro che perseguitarlo ed angustiarlo accusandolo di essere un analfabeta per quanto riguardava il greco. E neppure quando l'architetto venne affiancato da un grande linguista e grecista come il Chadwick (che garantì per lui sulla bontà del metodo filologico e della ricerca linguistica) e quando ormai la 'decifrazione' del miceneo era un fatto pacifico e acquisito, continuarono a scrivere e a sputare veleno su veleno contro il volgare architetto 'sedicente studioso'.
E se vuoi un esempio che più o meno porta la stessa data, pensa ancora al russo Yuri Valentimovich Knorosov (anche lui un 'sedicente studioso', perché non linguista ma 'semplice' docente di Etnologia) il quale per aver detto di aver decifrato la scrittura e quindi fatto conoscere la lingua antica Maya, fu evitato come una peste dai suoi stessi colleghi e additato al mondo come un visionario, un campione della 'elucubrazione', un vero pazzo scatenato. Oggi come si sa, quel 'mondo', così come accade per il Ventris (ma se vai a ritroso nel tempo ne trovi tanti altri di 'sedicenti studiosi'), fa la doverosa proscinesi davanti alla sua figura, senza però che nessuno, uno che uno, provi vergogna o imbarazzo per aver turpemente ostacolato la ricerca di un tale 'studioso' che aveva l'unico torto di capire e di intuire, col semplice 'studēre' (ovvero applicandosi con passione, metodo ed intelligenza) , quello che gli altri non riuscivano o non volevano capire.
Naturalmente escludo da questa patologia i falsi e i bugiardi e quelli in mala fede. Quelli non meritano né considerazione né rispetto. Come ad esempio chi ha sostenuto da poco che il sottoscritto è un abile creatore di ideologia 'reazionaria' , tra i più temibili (pensa un po'!), perché unisce 'false scritture' al 'sacro' (yhwh) e quindi stimola i sardi 'romantici', gli stupidi nostalgici di un passato inesistente e senza fondamenta, ad una sorta di 'guerra' santa di nuovi guerrieri 'shardani'. E come no? Fortza Paris miei prodi! L'Egitto è vicino! Forza con le bombe sacre dei falsi cocci di Pettinato! Forza con i fasulli cunei ugaritici!
I cretini, come vedi, sono sempre cretini e non meritano alcun rispetto! Soprattutto quando insistono con le 'cretinate'!
Certo signor Sanna deve avere un bel autocontrollo per sopportare tutti questi"stupidi in mala fede" vero?Ad ogni modo sono convinta che la verità,dopo tanti ostacoli,verrà sempre fuori.Sono troppo ottimista?Lei pensi che, oltre agli stupidi, ci sono tante persone che credono in Lei,si armi di santa pazienza e vada avanti.
@ Gigi Sanna
Concordo con te quando, a proposito dell'accettazione della scrittura nuragica, dici: "Non voglio offendere nessuno. Parlo in generale e mi riferisco a quella strana e incomprensibile di noi Sardi, di noi 'nazione sarda' che abbiamo la propensione a tagliarci gli attributi."
Vedi Gigi, purtroppo è un male che, spesso, ha trascinato e trascina anche noi: anche questo blog, se ci fai caso, è infarcito di puntigliose prese di posizione che vanno in tal senso.
Quanto a Giovanni Pettinato, ha riportato alla luce i resti di Ebla con la Biblioteca Reale contenente cieca 20000 tavolette in cuneiforme Si tratta di un enorme tesoro epigrafico, da lui decifrato, che hanno consentito di riscrivere la storia della "Fertile Mezzaluna" intorno al 2500 a.C.
Ebbene, senti cosa lamenta a proposito del problema suddetto:
"Immediatamente dopo l'annuncio dell'identificazione di Tell Mardikh con Ebla uno dei più prestigiosi studiosi americani, un esperto di geografia politica della Siria antica, scrisse un pesante articolo contro la nostra identificazione, adducendo tutto gli argomenti che vi si opponevano e concludendo con un ceffone morale a questi imberbi italiani che senza nessuna esperienza si erano permessi una leggerezza. Altri sulla scia dello studioso americano citano ola proposta italiana, ma rifiutandola subito. La maggior parte degli studiosi non si pronunzia, ma ciò non significa affatto consenso tacito, bensì, come dicevo più su, distacco altero e incredulità”.
Più avanti Giovanni Pettinato conclude: “noi dobbiamo lottare non solo con il terreno di scavo spesso avaro e quasi geloso dei suoi segreti, ma anche con il mondo degli studiosi troppo innamorato dei propri schemi e delle proprie ricostruzioni, tanto da essere disposto a rifiutare l’evidenza dei fatti”.
Insomma Gigi, forse è il caso, ma davvero davvero, di unire le forze gridando “Forza Paris”!!
Giuseppe Mura
Caro Giuseppe, se avessimo tempo e spazio parleremo di Chathal Huyuk, dello scopritore e della retrodatazione del neolitico, osteggiata per 30 anni dal coro mondiale dei supponenti e degli arroganti di centinaia di accademie che sapevano 'tutto' sul neolitico. Quando riguardo certi libri scolastici degli anni Cinquanta (e non solo) con tutte le 'verità sbandierate' sul barbarico neolitico ti confesso che mi vergogno d'appartenere alla specie umana. Ma ancora oggi, pensaci, chi sa di una delle più belle culture della storia umana!
Ora, date queste premesse 'storiche' ( ma storiche davvero, per gli studi della mente dell'uomo)vuoi che ci sorprendiamo per quello che sta succedendo da noi in Sardegna? Ho già detto qual'è da noi lo 'Sport Natzionale'. Evviva la 'roncola' o 'cavana' che dir si voglia!
Noi Sardi invidiosi e maldicenti, noi questuanti di 'cariche' e di privilegi, noi della 'colonia' dei sedicenti balentes, mica gli Spagnoli, siamo riusciti alla fine, batti e ribatti a infilare la porta (nostra naturalmente) e a mandare al rogo dell'Inquisizione uno dei più grandi e liberi pensatori sardi di tutti i tempi. Non scordiamocelo mai!
Comunque Fortza Paris e brindiamo per questo piccolo ma estremamente significativo successo! Quanto alle 'puntigliose prese di posizione', credimi, sono nulla rispetto ad altro. In fondo in fondo sono il sale di questo Blog così fortunato (a tanti piacciono i testardi e le diverse 'campane'). Certo si va spesso in ordine sparso ma consapevoli che si hanno delle cosiddette 'brave persone' davanti, magari un po' cocciute e un po' presuntuose. Chi più chi meno.
Cara Aba e caro Zua', ricordate cosa dissi in un post a commento di Settembre circa la 'grossolanità' degli oggetti scritti che ero costretto a presentare?
'Purtroppo lo scopritore non l'ha mai voluto far conoscere né intende farlo conoscere neppure con le petizioni parlamentari. Neanche in fotografia. Sai cosa ti dico, Aba? Io sarò un eccentrico ma, a questo punto, solo la fotografia appagherebbe tutta la mia sete di conoscenza del coccio. Ci fosse qualcuno domani o dopodomani, accanto e contro l'assurdo cocciuto archeologo scopritore, così incautamente grossolano nella scelta dei documenti sardi scritti!'
Sembra una risposta precisa al mio desiderio! A quello che era solo un puro, imposssibile desiderio! Ho l'impressione che qualche anima buona e pietosa dell'apparato ( e chi altrimenti?) ci sia venuta incontro! Se notate anche lui 'grossolanamente' ha fatto conoscere quello che comunque era opportuno e necessario che si conoscesse. Sintomo forse che qualcosa sta cambiando? Speriamo.
Tutti tendiamo ad innamorarci delle nostre idee
e delle nostre convinzioni, con una fisiologica
propensione a snobbare o addirittura a scartare
i punti di vista differenti dai nostri.
Hai pertanto ragione tu, Giuseppe, quando affermi
che “anche questo blog è infarcito di puntigliose prese di posizione”, ma ha altrettanta ragione il prof. Sanna quando invece le considera “il sale di questo Blog così fortunato”.
A mio modesto avviso ci si dovrebbe abituare a riflettere, ancorché criticamente, sulle posizioni altrui ed a maggior ragione quando confliggono con le nostre e magari ci infastidiscono, perché se ne trae comunque qualche beneficio.
Anche le medicine a volte sono spiacevoli da ingoiare, ma spesso fanno bene.
@ Giorgio
come non condividere la tua sintesi? E' proprio vero: le puntigliose prese di posizione molto spesso costituiscono il sale di questo blog.
Giuseppe Mura
Posta un commento