Il gruppo consilare del Pd, insieme agli alleati di centrosinistra, ha occupato il Parlamento sardo. Lo aveva fatto anche, se non ricordo male, il gruppo di Forza Italia ai tempi di Soru. Se quest'ultima fu una baggianata, l'occupazione decisa oggi dal centrosinista non è da meno. Personalmente ho ritenuto un grave errore l'occupazione di una Commissione parlamentare decisa da Movimento pastori, un segno della scarsa considerazione non del Governo sardo pro tempore ma del nostro Parlamento, una conquista, mi si perdoni l'enfasi, di tutta la nazione sarda e del suo popolo. Ma, almeno, i pastori avevano dalla loro il fatto che normalmente sono fuori dal Parlamento.
Lo stesso non si può dire dei deputati regionali, che siano di destra o che siano di sinistra. Lì li abbiamo mandati per legiferare non per esibire i muscoli, e per questo sono piuttosto ben pagati. Ho ricevuto, come altri del mio mestiere, un comunicato dell'on Francesca Barracciu che con leggiadria goliardica scrive: "La Giunta regionale supera se stessa con un ineguagliabile risultato sulle politiche per l’occupazione. Peccato che non si tratti di occupazione a favore di chi è senza lavoro, ma di occupazione per protesta. Dopo che studenti, pastori, operai, disabili hanno occupato scuole, fabbriche, tetti, strade ora è il centrosinistra ad occupare l’Aula del Consiglio regionale”.
Naturalmente mi guardo bene dall'entrare nel merito della protesta dei deputati del Pd contro il Governo sardo. È nel loro diritto (e anche nel loro dovere) contestare, duramente se lo ritengono necessario, l'operato di chi ha ricevuto il mandato di governare. È loro diritto e dovere cercare di bocciare le sue azioni o inazioni, denunciandone la politica e rivendicando la non “complicità con questa giunta”.
Ma l'occupazione della “aula sorda e grigia” no. Non è nel loro diritto. Il Parlamento dei sardi non è un condominio sul quale scaricare personali o collettive frustrazioni, è la massima istituzione del popolo sardo. Non averne consapevolezza e non difendere costi quel che costi la sua inviolabilità è gravissimo. Non trovo molta differenza tra il tentato assalto al Senato italiano da parte degli studenti e il riuscito assalto del Parlamento sardo da parte di chi deve difenderlo. L'uno e l'altro sono sintomo di imbarbarimento. Con questo di differente: che gli studenti forse non ne avevano coscienza.
9 commenti:
Ogni volta, peggio mi sento. Ogni volta, dico, che mi arrivano notizie di imprese più o meno eclatanti di noi Sardi e, massime, dei nostri rappresentanti, istituzionali o no che siano. Siamo sempre a rimorchio. Mai un’idea “autonoma”, mai un’idea “indipendente”. Non ricordo la precedente occupazione; se ne ebbi notizia, mi avrà dato lo stesso fastidio. Proprio perché a farlo fu la parte avversa, mai la sinistra avrebbe dovuto percorrere quella strada, impropria e irrispettosa.
Qui non si tratta più, ormai, di destra e di sinistra; a me dà l’impressione di una guerra per l'audience e che la nostra “classe dirigente” faccia di tutto per arrampicarsi sul tetto più alto, come in effetti ha fatto. Questa è una classe, e parlo per tutti, diretta, non dirigente, e rincorre tutto quello che, momento per momento, sembra attirare maggiormente l’attenzione dei media in un crescendo di alimentazione vicendevole. Siamo a chi urla di più; non si parla alla ragione, si cerca di vellicare gli istinti di inconsce lontananze, di accarezzare il gatto per il verso del pelo, nell’attesa di un ritorno immediato e di poca fatica.
Perché non proviamo ad essere “diversi”? Perché non proviamo a dare alla nostra “sardità” una connotazione che ci distingua “in totu custu berdellu, innui non si cumprendit prusu su babbu cun su fillu”?
"Con questo di differente: che gli studenti forse non ne avevano coscienza", mentre i consiglieri regionali invece... (pure?).
Son cose diverse però Juà, l'MPS sbagliò perché era una categoria professionale (e sociale) ma NON eletta dai cittadini. Questi occupanti del centrosinistra ovviamente sono politici e quindi votati e legittimati da una parte del Popolo per condurre come meglio credono le loro iniziative (purché nel rispetto del regolamento consiliare, senza imporre l'agenda ad una maggioranza). Ed è proprio quest'ultimo rischio che vedo...
L'imbarbarimento purtroppo c'è anche perché ormai occupare qualcosa è diventata una moda, e che cerchino di cavalcarla dei politici non mi stupisce, ma che cerchino di emularla sì...
Bomboi Adriano
Sono in un'età in cui l'indignazione è un lusso. L'occupazione del Parlamento sardo, così, mi riempie di tristezza per l'inconsapevolezza dell'atto, non solo da parte di chi occupa ma soprattutto di chi osserva distrattamente una cosa che in altri climi sarebbe vissuto come un tentato golpe.
Altro che legittima protesta, caro Adriano. Questo non è legittimo ostruzionismo parlamentare di cui chi lo attua si assume tutte le responsabilità. Qui si mette fra parentesi la sacralità del massimo organo del popolo sardo e chi non ne riconosce la neutralità tra le opposte fazioni mostra di considerarlo una "aula sorda e grigia" in cui sia possibile un "bivacco di manipoli". Una esagerazione? Per ora forse sì, per ora forse ricerca di audience mediatica, imitazione di manifestazioni che tirano.
Quel che temo è che in chi ha deciso l'occupazione del Parlamento sardo, questo sia solo una copia sbiadita di un vero parlamento, da Montecitorio al Bundestag alla Duma al Campidoglio. E tutto sommato, forse è meglio che questa sia la considerazione che dell'Aula di via Roma si ha: il loro non è un assalto alla Duma, solo perché il Consiglio regionale è poco più di un condominio? Voglio dire: se i quindici deputati di centrosinistra avessero avuto contezza che fra il parlamento russo e quello sardo non c'è differenza, lo avrebbero occupato?
Su questo sono d'accordo, facevo solo notare la differenza tra chi è eletto (come i politici) e chi non lo è (l'MPS).
Infatti ho precisato che mi spaventa non il tentativo di cavalcare la moda delle occupazioni (cosa normale in politica) ma l'emulazione diretta di questa moda (da parte degli stessi politici).
Nel senso che, un conto è il politico che solidarizza con chi occupa un aeroporto, altra cosa è un politico che solidarizza con chi occupa uno spazio della democrazia, o lo occupa direttamente lui tenendo in ostaggio l'agenda della maggioranza.
Ed è in questo spirito di emulazione che ci vedo il rischio che dicevi, probabilmente infatti è dettato dalla sottovalutazione (in parte comprensibile, in parte invece strumentale e ideologica) del Consiglio Regionale da parte di questi occupanti. Dubito che nel Congresso USA qualcuno si metta a fare cose del genere...neppure in certi parlamenti orientali dove và di moda lanciare sedie e prendersi a botte...
Bomboi Adriano
Ha ragione GFP di essere indignato. Anche nelle democrazie laiche, chiunque governi, vi sono luoghi sacri come i parlamenti e le sedi istituzionali, dove nessuno ha il diritto di bivaccare, tantomeno gli eletti "dal popolo" che quei luoghi dovrebbero preservare e difendere. A tal proposito, da vecchio e impenitente anticlericale, mi piace fare un dissacrante paragone immaginando, tanto per ridere con amarezza, una folla di preti occupare il vaticano...
Anche a me questa occupazione sembra una forma di protesta molto inadeguata ed incivile ma si potrebbe sapere il motivo?La protesta dei pastori,secondo me,fu molto giusta ma cosa hanno ottenuto?Siamo all'imbarbarimento totale.
@ Grazia
I pastori hanno ottenuto non tutto quel che chiedevano ma quel che hanno avuto credo non lo avrebbero ottenuto senza la loro grande mobilitazione. Non staranno benissimo, ma molto meglio di come stavano prima delle manifestazioni.
Quanto ai motivi dell'occupazione del Consiglio, il problema non sta nei motivi (calcoli diversi fra maggioranza e opposizione dei soldi che lo Stato deve alla Sardegna per Statuto), sta nell'occupazione stessa. Le persone più responsabili nel Pd hanno forse già convinto i 15 consiglieri a lasciare l'aula stamattina.
Meda gratzie Zuannefranziscu,ite bellu bi soe ancora personas responsabiles!Tando potto ancora sperare che le cose migliorino.Sono molto,molto contenta per i pastori sardi,verso i quali nutro grande affetto e stima.
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