di Franco Vacca
Vorrei porre all'attenzione di tutti i lettori di questo
blog, un documento che io reputo importante.
Il documento in questione è stato ritrovato all’interno di
un nuraghe in località Villa Sant’Antonio da un signore di cui momentaneamente preferisco
non il fare il nome, è stato denunciato regolarmente alla Soprintendenza. Metto
a disposizione di tutti voi queste foto e chiedo lumi su cosa possa essere, io
un’idea me la sono già fatta, credo si tratti di scrittura nuragica, molto ben
scritta tra l’altro.
allora, sono la prima, incredibile!
RispondiEliminaper me... è una farfalla!!!
ciao a tutti i frequentatori del blog, buona estate! :-)
Ho visto questo "reperto" anni fa a Villasantantonio tra una collezione di notevole interesse archeologico, pezzi tutti catalogati dalla soprintendenza, dissi allora al proprietario e ne sono ancora convinto oggi che si tratti di una pietra o cote per affilare attrezzi agricoli risalente ai primi decenni del 1900. Il logo inciso rappresenta due falci contraposte sicuramente la marca della casa produttrice. Comunque vale la pena visitare il paese e le sue emergenze archeologiche, il complesso di domus de Janas e monte corru tundu senza tralasciare la collezione di reperti archeologici (basta chiedere in paese,il suo custode è gentilissimo).
RispondiEliminaAntonio Vacca
alla soprintendenza cos'hanno detto?
RispondiEliminaNessuno sa qualcosa di più su questo reperto? In effetti verrebbe da pensare ad una cote...
RispondiEliminaAggiungo che l'oggetto in questione è stato ritrovato all'interno del nuraghe Genna 'e Pira nel territorio di Villa Sant'Antonio, è lungo circa 20 cm. Ora, non ho nessuna intenzione di contestare quanto scritto da Antonio Vacca, ma, voglio dire che, certo, la tentazione di affermare che sia una pietra o cote è molto forte, ma guardandola dal vivo non ho notato segni di uso su attrezzi agricoli che possono essere falci o quant'altro, anzi, l'oggetto è liscio e non presenta segni di piccole fosse come dovrebbe essere dopo un prolungato uso dello stesso. In ogni caso credo che se fosse una cote con un marchio di fabbrica dei primi del '900 non dovrebbe essere difficile trovarne qualche altro esemplare, oppure risalire alla fabbrica stessa, non vi pare? Se qualcuno dovesse trovare oggetti simili con questo marchio, potrebbe provvedere a comunicarci qualche informazione? Grazie.
RispondiEliminaquando si scoprirà che si tratta di oggetto in uso e dotazione all'artiglieria reale sabauda, finalmente avremo anche la DATAZIONE DEI NURAKES ... non è forse stato trovato all'interno di un nurake?Nè più nè meno di altri oggetti definiti IMMEDIATAMENTE "NURAGICI".. solo perchè trovati all'interno o vicino a un nurake.... :-)
RispondiEliminaSig. Vacca, giusto per toglierci qualche dubbio, ci dica almeno se l'anonimo signore ha trovato l'oggetto scavando e a quale profondità.
RispondiEliminaho già visto quel tipo di pietra, diorite o simili, è durissima
RispondiEliminaFà molto caldo, il mistero della farfalla è ancora irrisolto, e l'ipotesi che Belen abbia visitato i i nuraghi di Villa Sant’Antonio, diventa sempre più verosimile... :D
RispondiEliminaCercherò di rispondere ai vari commenti e di dare se possibile nuove informazioni. Il fatto che sia stato trovato all’interno di un nuraghe non prova che sia nuragico questo è fuori dubbio. Confermo che la pietra è durissima e che finora nessuno delle persone che l’hanno visto ha espresso con certezza di che materiale sia fatto. Confermo anche quanto scritto da Atroppa belladonna, che una delle “virgole termina con una forcella” che è visibile in altre foto che ho spedito ma che non sono state pubblicate. Il signore “anonimo” che poi tanto anonimo non è, visto che la maggior parte delle persone che hanno scritto in questo blog lo conosce e hanno toccato con mano l’oggetto in questione, ha trovato, come ho già scritto in precedenza all’interno del Nuraghe Genna ‘e pira, senza fare nessun tipo di scavo ma in mezzo alle pietre. In ogni caso chi ha visto e toccato con mano questa pietra non ha avuto la certezza di trovarsi di fronte a una cote, la forma è particolare e non ho trovato altre “cote” similari né nella forma né con un marchio simile, per quale motivo si doveva fare un “marchio” così ben rifinito per un oggetto destinato ad affilare le falci. Io, credo, e ho motivo di crederlo veramente, di trovarci di fronte a una sorta di scrittura e aggiungerei nuragica, non dimentichiamo che è presente “la farfalla”, che rappresenta anche l’ascia bidente o bipenne, quindi il sole, la luna … e lasciamo che la Belen mostri la farfallina quando e dove vuole … ma, non è il nostro caso.
RispondiEliminaComo como bio. Oh, oh! Bel documento intrigante! Facciamo parlare gli archeologi e la sovrintendenza dal momento che il 'pezzo' lo conoscono bene! Poi ci pronunceremo. Mi siat mi siat! 'Cote'! De irriere a scracagliu!
RispondiEliminaMi suggeriscono che il materiale potrebbe essere "ardesite tendente al ferroso".
RispondiEliminanon scarterei aprioristicamente l'ipotesi, Belen
"Gira la cote, gira" da Turandot: non pro secare concas ma pro afinare cherveddhos. Chie cheret cumprendere, cumprendat.
RispondiEliminaQuesto è un link dove si nota "la forcella" a cui fa riferimento Atroppa belladonna. Spero possiate vedere la foto allegata.
RispondiEliminahttp://www.facebook.com/photo.php?fbid=3657162304626&set=a.2242428097155.2113595.1141674163&type=3&theater
Lungi da me polemizzare...però personalmente avrei evitato di irridere chi ha cercato di avanzare una semplice ipotesi (da semplice utente per altro). Posso capire che in passato i toni si siano accesi per molto meno e pertanto sia difficile trovare un terreno di discussione sereno. Detto questo ribadisco la mia posizione riguardo la cote e vi chiedo di controbattere serenamente...non pretendo di aver ragione (ma la figura al centro del reperto mi sembra proprio un "marchio industriale"), forse con qualche informazione in più potremmo risolvere l'enigma. Solo gli stolti non cambiano idea...sarei felice se si dimostrasse un antico reperto della nostra meravigliosa isola. Un saluto a tutti!
RispondiEliminaGrazie Tanit. Condivido pienamente il tuo pensiero. La discussione si è spostata, non per mio volere ma, con risultati apprezzabili su Facebook, vi posto direttamente i link dove potrete leggere le risposte date da due esperti in questo campo. I commenti sono veramente interessanti.
RispondiEliminaGianni Comottiha pubblicato qualcosa sulla bacheca di Franco Vacca
15 luglio nei pressi di Nembro, Lombardia
Buongiorno.
Tramite segnalazione di un amico ho seguito il vostro blog relativo al reperto trovato in un nuraghe, ossia una possibile pietra cote.
La simbologia raffigurata non mi è nuova : sono in realtà due falci incrociate . Qualche mese fa ho pure io fotografato una pietra cote , qui in provincia di bergamo, che aveva incisa la stessa simbologia. Mi ero ripromesso di indagare per trovare l'azienda produttrice , ma i tanti impegni fanno si che la cosa non sia immediata. Nel frattempo avevo pure io ipotizzato alcune considerazioni espresse dai suoi colleghi. Personalmente suguo le pietre coti della nostra provincia; ne abbiamo di 2 tipi : una di formazione giurassica, di 180 milioni di anni fa, che contiene come elemento abrasivo le "spicule delle spugne" ; sono coti molto pregiate che sono finite in tutto il mondo . L'altra di formazione cretacica, in pratica sabbia marina con granuli di quarzo.
Le coti bergamasche sono citate da Plinio il Vecchio . I nostri documenti più antichi di compravendita delle cave di coti sono del 1300-1400 .
Per ora mi fermo quì.
a risentirci
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Franco Vacca Grazie Gianni. Prima di tutto benvenuto tra i miei amici. Grazie per le informazioni date, che ritengo molto utilili ai fini della ricerca riguardanti questa pietra. Teniamoci in contatto, se per te va bene. Potresti "postare" le foto che hai fatto di pietre con lo stesso simbolo? Se vuoi anche in privato, ma non mi sembra il caso visto che può essere argomento interessante per tanti amici che ci seguono nel blog di Gianfranco Pintore e su Facebook. Un'abbraccio. Franco.
lunedì alle 1.25 ·
Franco Vacca Dimenticavo di dirti che, se hai bisogno di maggiori informazioni, foto ecc.. io sono a tua completa disposizione.
lunedì alle 1.36 · Mi piace
Gianni Comotti Grazie Franco. E' un argomento che affascina anche me. Vedo di iscrivermi al blog accennato, anche perchè come dicevo, a mio parere alcune affermazioni indicate possono portare ad una buona risoluzione dell'enigma . Lasciatemi un po di tempo...perchè iltempo è tiranno! Buona giornata . gianni .
lunedì alle 9.22 ·
segue il link:
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=208859349239780&set=p.208859349239780&type=1&theater
Questo è il secondo link dove ci sono i commenti. http://www.facebook.com/photo.php?fbid=4375043542520&set=a.1962235703832.2117850.1481031017&type=1&theater
RispondiEliminaGrazie Franco!
RispondiEliminaOpss, mi è sembrato di vedere una cote!
RispondiEliminaPer Shardanaleo: -Non capisco la prima parte del tuo commento, perchè lo definisci in dotazione all'esercito sabaudo? ne sai qualcosa?
Per Atropa belladonna: -Io sinceramente la farfalla non ce la vedo tanto meno una bipenne inoltre la parte alta dell'incisione è consunta, e sono ancora convinto che si tratti di due falci o meglio diremo "ferru de messare erba" contrapposte.
Non capisco il prof. sanna perchè esclude a priori che si tratti di una cote "e si nde riede" dovrebbe invece visionare personalmente il reperto per verificarne la precisa incisione.
Anche dalle foto postate da F Vacca (immagine inferiore) si notano evidenti segni di usura (dovuta a che cosa ?).
Non cito il nome del "custode" della collezione archeologica perchè non so se vuole pubblicità, si tratta di una persona ormai anziana che custodisce gelosamente i reperti. Credo che il comune di Villasantantonio dovrebbe pensare seriamente ad attrezzare alcuni locali per la mostra permanente di tali reperti.
Il Sig. Comotti la pensa esattamente come me (e come tanit)probabilemnte la cote arriva dal bergamasco (li ci sono addirittura il museo della cote). Risolveremo il mistero prima delle ferie?
A menzus biere a tottusu
Beh la foto del Sig. Comotti fuga ogni dubbio sulla natura dell'oggetto.
RispondiEliminaA me pare che proporre all'attenzione un reperto, oltre che corredarlo dei dati del rinvenimento, occorre fotografarlo in maniera chiara ed eseguire un accurato disegno dell'incisione.
RispondiEliminaMancando questi elementi ogni congettura è lecita e ugualmente fantasiosa.
Credo che la fase delle congetture sia stata superata VeryMagnus...guarda la foto di quest'altra cote: http://www.facebook.com/photo.php?fbid=208859349239780&set=p.208859349239780&type=1&theater
RispondiEliminaCredo che tutto o quasi, sia stato chiarito, il simbolo che inizialmente sembrava una farfalla sì e rivelata per quello che è, due falci incrociate con gli elementi lignei della falce che presentano l'impugnatura a metà, osservando meglio le foto si nota in modo chiaro. Chi vuole maggiori chiarimenti segua la discussione in questo collegamento ipertestuale: http://www.facebook.com/photo.php?fbid=4375043542520&set=a.1962235703832.2117850.1481031017&type=1&theater/photo.php?fbid=4375043542520&set=a.1962235703832.2117850.1481031017&type=1&theater
RispondiEliminaSalve a tutti,
RispondiEliminaPosto questo commento per comunicare che ho trovato un'altra pietra cote simile o direi uguale a quella ritrovata a Villa Sant'Antonio, è stata ritrovata in una cantina dimenticata li da decenni in quel di Bonarcado, (avrei preferito ritrovarla al nuraghe Scovera. L'incisione è del tutto simile a quella di Villa S'Antonio ma leggermente diversa da quella postata dal sig. Comotti di Bergamo comunque credo che anche questa provenga dal bergamasco.
L'unico dubbio che resta è sapere che interpretazione hanno dato a suo tempo gli archeologi che hanno catalogato il "reperto" del nuraghe Genna 'e Pira.
Posterò appena possibile le foto nella mia pagina Facebook ancora in costruzione.
Buone Ferie a tutti
Antonio Vacca - Bonarcado
Per chi è ancora interessato al reperto di Villa Sant'Antonio ho postato la fot della pietra cote che ho trovato a bonarcado (la ricerca non è stata così difficile). Comunque stava per trarre in inganno anche gli esperti.
RispondiEliminaA menzus biere
Candu su sole arziat sos chizzos
ti basa cale mama rie rie
ca sa natura hat postu a tie
in logu amenu chena assimmizzos
(Tziu Antoni Zonca)
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.108050289342794.17202.100004134699285&type=1&l=717616ead8
Ohh! ne ho trovato un'altra, nel garage di mio babbo, sempre a Bonarcado stesso marchio.
RispondiEliminaCiao