L'approssimazione e il pressapochismo,
dono innato in parte dei miei colleghi più poltroni, devono aver
contagiato anche un giovane insegnante dell'Università di Cagliari,
facoltà di Giurisprudenza. In un articolo pubblicato oggi da
L'Unione sarda (L'indipendenza che non è – Territorio sardo con
popolo italiano), Riccardo Delussu illustra il ragionamento che
porta al titolo con due affermazioni che non stanno né in cielo né
in terra.
La prima è che i concetti di popolo e
governo “sono necessariamente unitari: può esserci un solo
popolo e un solo governo” in uno Stato. Sostiene Delussu, così
è perché a questa conclusione (un solo popolo e un solo governo)
porta la “moderna scienza giuridica”. E siccome è scienza, ad
essa dovrà piegarsi lo statuto sardo che (articolo 28) parla di
“popolo sardo”; dovrà anche soccombere quello del Veneto che
parla di “autogoverno del popolo veneto”. Qui siamo, tuttavia,
nell'ambito della libera e legittima interpretazione di nuovi dettami
della scienza giuridica che, par di capire, esulano dalla concretezza
di uno statuto, quello sardo, di rango costituzionale e di uno
statuto ordinario che, se possibile, in quel “autogoverno del
popolo veneto” è anche più interessante.
La seconda affermazione è che “non
a caso, nel 2007 la Corte costituzionale ha censurato l'espressione
“popolo sardo” utilizzata in una legge regionale perché
giuridicamente si può parlare soltanto di popolo italiano”.
Libera interpretazione la prima, infondata e falsa questa. La
sentenza della Consulta cui si riferisce il dottor Delussu è la 365
del 24 ottobre del 2007 e riguarda la legge della Regione autonoma
della Sardegna 23 maggio 2006, n. 7, Istituzione, attribuzioni e
disciplina della Consulta per il nuovo statuto di autonomia e
sovranità del popolo sardo. E dichiara la illegittimità della
legge regionale “limitatamente alle parole 'e sovranità'”.
È già di per sé gravissimo che la Corte costituzionale, dietro
richiesta del governo di allora, quello di Prodi, abbia deciso di far
propria la vetusta e giacobina concezione della indivisibilità della
sovranità. Se fosse vero, l'Italia non avrebbe dovuto cedere
sovranità alla Nato e all'Unione europea e, a rigor di logica,
revocare questa cessione.
Ma sarebbe stato davvero epocale se la
Corte costituzionale avesse, come dice Delussu, censurato
l'espressione “popolo sardo” che, come dovrebbe sapere, fa parte
della Costituzione in quanto scritta in una legge, lo Statuto
speciale, di rango costituzionale. Vedendo la Consulta dichiarare
illegittima una norma costituzionale avremmo davvero visto tutto.
Un altro degno esponente dell'università italiana di Sardegna. Non c'è limite al peggio. Quest'uomo è destinato a una luminosa carriera!
RispondiEliminaahaahah
RispondiEliminaAdriano Bomboi
Delussu? mai sentito! ma lo sentiremo spesso, suppongo.
RispondiEliminaDeve essere il nuovo che avanza.
Ciò che scrive il signor Bolognesi sulla luminosa carriera di "costui"avverrà molto presto.Mi sconvolge,però,il fatto che simili persone esistano.Al peggio non c'è mai limite.
RispondiEliminaanche in sardinya, purtroppo, abbiamo cotzine di questa specie.......speriamo di liberarcene..........
RispondiEliminaBeh! Nell'ultima guerra mondiale, dopo l'invasione del vittorioso esercito tedesco in Francia vi era una parte di cittadini che creò il governo di VICHY, che chiedeva l'annessione alla Germania... E alcuni Irlandesi del Nord si dichiarano... INGLESI!
RispondiEliminaL'unica scusante del DE LUTZU con confusione mentale.. è che la laurea egli non l'ha presa in STORIA.
BONI PROI!
Basterebbe l'esempio del Canada solo per smontare la premessa del presunto esperto.
RispondiEliminaAdriano Bomboi
Si custu est su raxonamentu De-lussu, figureusì ita podint essiri is raxonamentus de stravaggius!
RispondiEliminaQuesto è un periodo in cui non te ne va dritta una, caro GFP: ti scandalizzi per il rumore del malore di un Di Pietro feriale e ti rammarichi per i sussurri per la morte di un Columbu Michele.
Senza contare le ultime vicende legislative che riguardano la lingua sarda, ma contando, ed elencando per nome e cognome come fa Carboni, gli onorevoli deputati e senatori sardi così sprovveduti in merito, dato che non erano presenti in commissione o, se c'erano, non hanno sentito o non hanno capito.
Suppongo che non vi siate rasi conto che con queste vostre prese di posizione, apparentemente a favore della democrazia popolare, in effetti contribuite fortemente ad affossare la democrazia reale in Italia.
Se infatti cominciate a chiedere i conti ai vari Robespierre della Marina o ai Napoleoni della Nurra del loro operato in favore delle popolazioni che li dovrebbero votare nuovamente, pensate che propendano, essi onorevoli, per la reintroduzione del voto di preferenza o che al contrario si lascino cullare dall'idea che ad essere nominati dai vertici del loro partito sia la cosa meno stressante per loro?
A loro conforto soccorre la "moderna scienza giuridica", affiancata dalla "moderna scienza psichiatrica" e ancora dalla "moderna scienza gufologica" che afferma che non bisogna caricare il cittadino-elettore di responsabilità esorbitanti, in quanto il carico sulla sua coscienza finirebbe per ripercuotersi negativamente sul PIL e sul Debito sovrano, a causa del maggiorato ricorso a farmaci e alle assenze dal lavoro.
Se non avete preso che in minima considerazione gli sviluppi negativi indotti dai vostri ragionamenti, bene!, lasciatemi dire che siete degli incoscienti.
E se, ora avvertiti, insisterete a camminare entro quei binari, sarete bollati come sabotatori dello sforzo nazional-popolare (proprio così: "un solo popolo, un solo governo"!) e sarete additati come fiancheggiatori di Moody's.
Tanto per riportare alla realtà terra terra le vicende degli onorevoli, anche da voi nominati, vi è passato per la mente che quel giorno e in quelle ore, qualcuno potesse essere trattenuto da ancor più pressanti questioni di salute, di famiglia, di lavoro?
E il vice-presidente di commissione non potrebbe essere stato assente, metti fuori continente, metti a studiare le tecniche democratiche di coltura delle lingue indigene da quelle democrazie sudamericane, per vedere se praticamente potessero essere trasferite anche nel Vecchio Continente?
D'altra parte al vice-presidente, essendo oppositore di questo governo, uno sgarbo e un viaggio all'estero, in volo di linea e in classe VIP, non glielo negherebbe nessuno.
A voi, oltre che chiedere venia e ravvedervi in corsa, spetta anche l'aggiornamento dell'epiteto del vice-presidente: non più Robespierre della Marina soltanto, ma anche Robespierre dell'Aviazione.
Signor Francu,ormai si rassegni,ad ogni suo intervento, in questo blog, c'è una mia lode.Lei ha una saggezza invidiabile e gliela invidio davvero.Non sono idealista come ZFP però,un pò me ne approfitto anch'io e,sinceramente non si vive molto bene.Per piacere mi dia delle dritte.(scherzo)
RispondiEliminaQui l'ho detto e qui lo ridico: qualcuno si dia da fare per una moratoria, per un fermo biologico, a protezione della specie. Perchè non facciamo come le società di calcio che praticano e fanno praticare il "fermo"? quando la squadra non va, silenzio stampa.
RispondiEliminaD'altra parte, siamo fra gli ultimi paesi al mondo quanto a lettori. Di conseguenza, la moratoria, andrebbe estesa a tutti i media. Se a leggere siamo pochini pochini, a guardare (e ascoltere?) si deve essere in tanti, ma tanti.
A meno che non si vada per nicchie e qualcuno si specializzi, ad esempio, in "sultanate". Avete notato quanti capi o oggetti firmati ha comprato, ai saldi, il sultano dell'Oman? tre giorni ci stanno campando, con fior di servizi, su "Guarda Oman quanto è bello".
I napoletani dicono: "senza 'o fesso 'o diritto nun campa"; é possibile che ci siano tanti fessi in Sardegna da costringere il meglio del giornalismo della prima T.V isolana a simili "sultanate"? NO, no! Deve essere una nicchia.
I Napoletani dicono anche: " a ca nisciuno è fesso". Così mi sarebbe piaciuto che fosse, in queste lande.
Collutzu dice che c'è un solo popolo, e se avesse ragione?
se monti mettesse una tassa sulla stupidità, sanerebbe il bilancio...
RispondiEliminaProvocazione per provocazione, anche se il nostro sembra essere serissimo ci si potrebbe domandare se esiste un popolo italiano nel vero senso del termine intendo come il popolo francese o quello inglese :-)
RispondiEliminaChe grande verità ha detto signora Maria Teresa,lei scrive poco in questo blog ma è sempre incisiva.Finalmente signor Elio,ogni tanto,si ricorda di darci un suo parere .Lo faccia più spesso.A proposito di persone sarde importanti,oggi un mio amico medico mi ha detto che in Sardegna è morto il dottor Cao,che ha fatto tanti studi sulla talassemia.I giornali sardi ne hanno parlato?La domanda non è polemica.
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