di
DedaloNur
Alcune
settimane fa, nella teca n. 24 del Museo Sanna dedicata al nuraghe Tertenia, ho
notato una spada Iroxi. Questa spada non è menzionata in alcun articolo,
studio, notiziario, da me fin qui consultati; da qui la mia immediata curiosità
per l'oggetto. Si tratta dunque, almeno per quanto sappia il sottoscritto, di
un ulteriore rinvenimento rispetto alle spade finora studiate e pubblicate, per
far due nomi, da Ugas e dalla Lo Schiavo. Per tentare di saperne di più, ho
aperto una discussione nel Forum Paradisola, nella quale un
gentilissimo utente ha confermato come la spada non sia nominata in alcun modo
negli articoli sulle campagne di scavo al Nuraghe Tertenia effettuati dalla
Dott.ssa Basoli come pure non è nominato il c.d. “Vaso distillatore”.
D'altronde il Prof. Ugas, contattato da P. L. Montalbano ha confermato come la
spada sia in tutta evidenza una Iroxi. Si attendono informazioni dal museo. La
Lo Schiavo senz'altro è all'oscuro del rinvenimento, perché nella guidina
Delfino sul Museo Sanna da lei curata e datata 1991, descrive sì i reperti
della teca n.24, ma non cita alcuna spada.
Dunque a far
data dal 1991, la spada non doveva essere ancora esposta, altrimenti
difficilmente sarebbe sfuggita alla ricercatrice. La stessa, nel suo
recentissimo saggio sui lingotti oxide del Mediterraneo centrale, v'è un
apposito paragrafo dedicato al Nuraghe Tertenia: niente da fare anche lì, la
spada continua ad essere ostracizzata dalla letteratura. Visti i precedenti,
difficilmente quella spada potrebbe provenire da un sito nuragico: sia esso un
nuraghe, una tomba dei giganti o un pozzo sacro. Le precedenti spade, sarà già
noto a tutti qua dentro, furono rinvenute tutte in contesti Bonnannaro del
Bronzo Antico. La spada di Maracalagonis, forse in una allée couverte; le altre
nel famoso ipogeo Iroxi. Quella del Museo Sanna è la prima spada di tal tipo ad
esser stata rinvenuta, ad oggi, nella Sardegna centrale: essa allarga dunque il
quadro di conoscenze sulla cultura Bonnannaro e dunque sulle prime fasi di vita
del mondo Nuragico. E conferma molto bene, infine, una vecchia intuizione di
Lilliu: quella sul carattere guerresco della cultura Bonnannaro e dunque della
civiltà nuragica di cui essa è figlia.
Inoltre,
come
qui diceva l'archeologo Castangia: “le spade di S.Iroxi assieme
alle spade di El Argar sono le uniche spade del Bronzo Antico europeo. Nel
resto dell'Europa la spada, come oggetto arriva nel Bronzo Medio più o meno
dappertutto. Quale delle due sia precedente è da vedersi, vari ritengono quelle
sarde, ma di sicuro non c'è nulla di orientale nella cosa, almeno che io sappia
al momento.” Per quel che valga la mia opinione, documentandomi meglio, ho
potuto constatare come in effetti Castangia abbia ragione e non solo. Per
quanto sempre io, ho potuto riscontrare - e sono ben accette informazioni più
esatte ancorchè contrarie in tal senso - le Spade El Argar sembran più recenti
di quelle nuragiche: si datano infatti dal 1600 a.C. in poi. Queste
considerazioni non vogliono essere attestazioni di primati sardi: nessuno vince
la coppa dei campioni, per la spada più antica.
Però servono molto bene a
sottolineare il grandissimo valore di queste spade per la storia sarda e
dell'Europea occidentale. Non intendo e non mi permetto di criticare il lavoro
di nessuno: del resto in ogni lavoro vi può esser qualcosa che vada storto. È nota
purtroppo la tendenza a scavare e a non pubblicare il rinvenuto, e tale
tendenza, è altrettanto arcinoto, riguarda l'Italia, non solo la Sardegna. Il
sistema impedisce al singolo di far puntualmente il suo dovere. Questo mi pare
sia il caso. Ma a fronte dell'importanza del reperto, non sarò dunque
criticato, almeno spero, nel dire che il mancato studio della spada sia un
enorme spreco e dunque un danno. Sono quindi ben accetti consigli utili per
ottenere informazioni al riguardo, di qualsiasi genere esse siano. Dalle
eventuali notizie di scavi a Tertenia, restituzione di oggetti trafugati alla
segnalazione di siti Bonnannaro noti in letteratura nei quali, a rigor di
logica la spada potrebbe esser stata rinvenuta, e ovviamente la segnalazione
delle segnalazioni: che la spada è già stata pubblicata, studiata, e che il
sottoscritto è semplicemente un ignorante.
Caro Dedalo,
RispondiEliminain primis complimenti, ho un solo appunto Tertenia non lo definerei un posto della Sardegna Centrale.
A quanto hai detto aggiungerei dunque un particolare di non poco conto , La spada di Tertenia somigliante a quelle di Decimo e di Maracalagonis, si presenta come una tipologia di oggetti rinvenuti in luoghi costieri.
Prudenza dunque nel dire che l'oggetto appartiene alla Sardegna centrale.
insomma per le spade vale lo stesso discorso che si dovrebbe fare per gli scaraboidi e per le statue di Monti Prama.
infine sarà interessante capire bene da dove proviene con esattezza.
di nuovo complimenti
Interessantissimo e mi associo ai complimenti. Piuttosto sarebbe per me altrettanto interessante sapere dov'è questo nuraghe Tertenia che non trovo sulle cartine IGM dell'omonimo territorio. Salvo che il riferimento sia ad uno dei numerosi nuraghi della zona
RispondiEliminaMolto ben scritto. Molto accorto e molto interessante.
RispondiEliminaPurtroppo, si tratta di un campo in cui devo solamente leggere.
Spero che qualche archeologo sia in grado di dirci di più. Ma complimenti al naso da tartufi che ha scoperto questa "chicca".
Sostenere che la popolazione sarda al tempo dei nuraghi fosse esigua è funzionale all'affermare che tutto sommato non è che ci fosse, a quell'epoca, questo gran benessere e chissà quale complessa civiltà. Gli “scaraboidi” sono funzionali alla negazione di un diretto contatto con la civiltà egizia e, in ogni caso, il fatto che siano stati rinvenuti sulle coste porta alla certezza che in Sardegna ci siano arrivati portati da non sardi. Naturalmente quest'ultimo discorso può applicarsi pari pari alle statue e alle spade... e mi sa anche ai documenti di scrittura... o no?
RispondiEliminaFino a poco tempo fa si parlava di "misteri del Sanna" e si capiva subito di chi si stava parlando, da qualche giorno il riferimento slitta sull'omonimo museo. Dicesi tra l'altro (voci non controllate) che nottetempo vi ambuli terrorizzante il fantasma di Buffagor.
RispondiEliminaIntanto mi associo ai complimenti.
RispondiEliminaOcchio che la tomba dei guerrieri di Decimoputzu (Sant'Iroxi) è stata scavata proprio da Giovanni Ugas, il quale informa di un rinvenimento simile (un esemplare) a Mallia (Creta). Le spade rinvenute sono 14, la lunghezza massima è di 72 cm, quella minima di 33 cm. La datazione intorno al 1600 a.C.
Giuseppe Mura
Grazie a tutti di cuore, per i complimenti immeritati: è la fortuna del dilettante.
RispondiEliminaora si tratta di reperire informazini sulla spada. io ce la stò mettendo tutta per sbloccare la situazione. ho già inviato alcune mail ad archeologi. alcuni mi ha risposto, altri no. quelli che mi han risposto, m'han detto che nulla sanno: me lo aspettavo.
intanto getto l'amo dai blog e dai forum, può essere che prima o poi, anche grazie a santo google, la richiesta giunga a qualcuno in grado d'esaudirla.
pubblicherei a questo punto una richiesta, in forma di breve d'articolo, firmandola con il mio reale nome: se solo servisse. ma non saprei ne dove ne come farlo.
@l caro Mauro: allora siamo irremediabilmente in disaccordo su queso punto ;) . la tua affermazione mi ricorda il titolo di un articolo di Lilliu che mi ha sempre colpito..:Inseguendo il sogno di riconquistare il mare , in «Sardegna Autonomia», n.s., XIII,
gennaio-febbraio 1987, pp. 17-32
noi inseguiamo un sogno, ma abbiamo la pretesa distorta di pensare che i sardi antichi fossero nella stessa miseranda situazione.Per un isolano perdere il mare è perdere tutto ed il sognarne la riconquista sua tortura.
così anche se non ho letto l'articolo in questione, il titolo mi basta e avanza ed è meglio che non legga...
i siti e i reperti da te citati sono costieri, in particolare i giganti sono su una specie di portaerei protesa verso il mare.
Però i sardi antichi non dovevano sognare...
e cmq l'archeologia parla chiaro: la cultura bonnannaro era diffusa ovunque in sardegna dalle coste all'entroterra.
non c'è bisogno di ritrovare altre spade per sapere che le stesse fossero diffuse su tutta l'isola.
l'archeologia registra solo i fatti di una certa diffusione e vale la regola per la quale: se un reperto sopravvive al passato capitando nelle mani di un archeologo, lo stesso reperto dovrebbe esser moltiplicato per un numero x di unità, in quanto per esser documentato distanza di secoli deve aver avuto una diffusione maggiore da quella calcolabile dai pochissimi reperti.
qui si parla di spade dell'antico bronzo: eppure, è in sardegna il più alto numero di spade di questa foggia giunto a noi. in Spagna sono ancora meno numerose.
e sappiamo pure che il "modello" si trasmise dai Bonnannaro ai nuragici.
e infine: giacchè siamo su un isola e tutto viene dal mare, se si trovasse una spada nelle barbage più occulte, cosa t'impedirebbe di pensare che anche se in barbagia non provenisse dal mare?
@ giorgio
RispondiEliminaricordavo di aver scritto nastsi di tertenia. invece ho sempre solo scritto nastasi. come al solito era notte e la matina non son riuscito a rivedere l'intervento: però adesso sai. e tanto non serve a nulla saperlo in questo modo.
@ giuseppe
RispondiEliminanon ho mai sentito di una iroxi da creta, e men che meno che ne parli Ugas.
@ abissima,
RispondiEliminaprendila così: INSISTISCI ;D
cioè...nastasi
RispondiEliminaCaro Dedalo, come sai il discorso sulle spade di Sant'iroxi (per fortuna9 è un argomento che va contesutlaizzato nel contesto del mediterraneo, mi sembra giusto far notare che finora quelle di SantIroxi sono in una sepoltura riutilizzata (spade appartenenti a genti sepolti alla bell'e meglio), qualla di Tertenia non sappiamo dove è stata rinvenuta e che entrambe sono state trovate in zomne costiere.
RispondiEliminaInsomma se della spada di Tertenia non si riesce a sapere dove è stata trovata e il suo contesto culturale , magari aiuterà a sognare ma alla conoscenza scientifica servirà a poco.
Caro Mauro d'accordo con te che vada contestualizzata nel mediterraneo.
RispondiEliminama prima, per far ciò che dici, bisognerebbe partire dal contesto, scientificamente studiato di Iroxi e magari appena si saprà qualcosa, di tertenia.
e anche capire quei contesti di transizione da bonnannaro a sa turricula a cui alludo.
dopo di chè, contestualizzeremo la cultura bonnannaro, tutta , entro il mediterraneo. anzi questo si può già fare e senza sognare più di tanto.
però mi chiedo anche perchè mai io debba contestualizzare i pacifici cocci sulla tranquilla terra ferma di Sardegna, mentre il metallo vada obbligatoriamente contestualizzato in "acqua".
@ DedaloNur: grazie, mi interessava proprio sapere di quale nuraghe si trattava
RispondiEliminaPoiché spesso gli archeologi lamentano critiche che sarebbero, secondo il loro dire, soltanto il risultato di tendenze ideologiche pericolose ecc. ecc. ...una spada è un reperto importante, come è possibile che non ne siano stati registrati il contesto e tutto il quant'altro che servirebbe per poterci fare scienza? A fare l'archeologo così ci riesco anch'io, quello che trovo lo metto in una teca o lo butto in un magazzino, segno giusto il paese di provenienza, poi forse me lo dimentico... poi tanto se scrivo qualcosa copio da altri libri... non lavorano così vero? Dai non è possibile?
RispondiEliminaNastasi mi pare l'abbia scavato Paola Basoli.
RispondiEliminaun bidello, estratto a sorte, saprebbe fare l'archeologo meglio di lei.
@ DedaloNur
RispondiEliminasi ne parla Ugas.
Ecco la frase, tratta dal libro sulla tomba dei guerrieri di Decimoputzu (pag. 109):
"in ambito occidentale si hanno riscontri nelle spade lunghe da cm 55 a 65, a sei ribadini, da El Argar in Spagna, riferibili al Bronzo antico.
Da Creta, e precisamente da Mallia, proviene una long-sward, simile alle spade di Decimoputzu: mostra la linea larga a profilo triangolare e la base semplice ricurva, ad arco ribassato, con quattro ribadini. L'esemplare viene riferito dal Branigan al MM I-II, vale a dire a tempi compresi tra il 1800 e il 1600, pertanto coevi col Bronzo antico sardo".
Ora puoi paragonare meglio l'esemplare di Sassari. Ciao
Giuseppe Mura
Due domande a Mauro Peppino, in attesa di discuterne di fronte a una carrada:
RispondiElimina1) ma la Basoli saprebbe fare la bidella? Se non, lasciamole fare l'archeologa.
2) contestualizzare nel Mediterraneo le spade di Sant'Iroxi mi pare il minimo: non si potrebbe estendere a tutto l'Antico Continente (Africa, Asia, Europa), per non tagliarci alcuna futura evenienza? Insomma, allarghiamoci, ché posto ce n'è!
@Giuseppe: una spada da malliaha la forma larga e triangolare assai simile a quella delle spade pressocchè coeve di Iroxi ma si tratta finora di una spada isolata e inoltre con l'impugnatura in lamina d'oro con l'estremità foramata da una perla in cristallo d rocca è diversa da quella ipotizzabile per l'impugnatura delle spade sarde
RispondiEliminal'alba dei nuraghi.
dovrei avere gli appunti di altri articoli di Ugas: qual'è l'articolo a cui precisamente ti riferisci?
aggiungo un altra considerazione: la forma triangolare delle spade, era, abbastanza diffusa nel bronzo antico. confrontare le spade solo sotto il profilo della forma geometrica è sbagliato. ad esempio le spade el argar hanno la medesima forma ma sono diverse dalla iroxi per altri particolari non subito visibili a prima vista.
RispondiEliminale stesse daghe del bronzo medio nuragiche, a forma traingolare, son diverse dalla iroxi, se non altro per il materiale.
ciao
@ DedaloNur
RispondiEliminaHo riportato una frase del libro "La tomba dei guerrieri" di G. Ugas, pag. 109, dove parla di analogia anche con tre spade di Siniscola "di ignota provenienza"
A pag. 101, invece, parla delle analisi chimiche effettuate sulla spada di 66 cm, numero 13 (le spade sono 13 e non 14): 94% di rame, 5% di arsenico e parti di piombo e argento, pertanto, conclude, si tratta di rame arsenicato.
Personalmente aggiungerei, vista la presenza anche di piombo e argento, che si tratta di rame nostrano.
Giuseppe Mura
grazie Giuseppe, l'ignota provenienza delle tre spade,daghe di siniscola è l'Italia del bronzo medio. si discute però se siano direttamente importate, oppure se siano imitazioni nuragiche di spade italiche. non furono trovate in alcun contesto ma consegnate da un privato: se ricordo bene.
RispondiEliminaintant per, delle spade non si ha alcuna notizia, non c'è proprio nessuno in grado di darmi un consiglio ?
io nel club finora non c'ero perchè non mi sono mai imbarcamentato con le richieste a sorpintendenze e amministrazione. eppure non saiq uanto vorrei ..avere almeno una foto della statua nuragica di San. giovanni suergiu, quella che potrebbe essere una nuova monte prama...uniamo le forze?
RispondiEliminami hanno segnalato che la spada potrebbe essere quella di maracalagonis. da foto e disegni le due fenditure sulla lama parrebbero corrispondere...ma come si fa a zaccare una spada di maracalagonis nella teca del nastasi?
RispondiElimina