di Gigi Sanna
(Dedicato a Maria Giulia Amadasi) La didascalia del Museo - Iniziamo questo articolo partendo dalla interessante didascalia del Museo di Nuoro riguardante l'oggetto. Sarà bene tenerla presente (le enfasi sono le mie) perché intendiamo ritornarci e riprenderne il tenore alla fine di un articolato e completo esame epigrafico che faremo su di esso.
"Il blocco di trachite con incisioni proveniente dal Nuraghe-santuario di Nurdole ad Orani (NU), è l’emblema scelto per rappresentare il Museo Nazionale Archeologico di Nuoro nel suo sito web istituzionale. La scelta nasce dalla oggettiva straordinarietà del reperto e dalla volontà di esprimere, attraverso il segno grafico, la preminenza del tema “del sacro” nelle sale dedicate alla Civiltà Nuragica nell’attuale allestimento museale. Sul piano materiale si tratta - infatti - di uno dei numerosi blocchi del coronamento del Nuraghe Nurdole che, caso del tutto unico in Sardegna, sono caratterizzati da una decorazione incisa. Sul piano simbolico, il reperto è un segno della “sacralità del quotidiano”, in quanto le incisioni sono, in parte, quelle del motivo della pintadera, ossia del timbro usato dai Sardi nell’Età del Ferro per decorare il pane ovvero il corpo, forse in occasioni cerimoniali'.
Valori dei segni e dei simboli - La lettura di Loghelis e di Nurd 2 (1), nonché della pintadera di Barumini(2), insieme a quanto già sappiamo sui singoli simboli fonetici della scrittura nuragica (3), ci hanno permesso di confermare il valore dei segni delle cosiddette 'decorazioni' nuragiche.
In particolare oggi sappiamo, molto meglio di qualche anno fa:
- che i segni possono essere iterati (ripetuti) sia con lo scopo di offrire ulteriore senso al documento sia di creare 'intensificazione', ovvero di dare maggior energia e forza vitale alla parola rappresentata dal segno stesso...
Sig. Sanna,
RispondiEliminaa giudicare dalla foto, nel primo cerchio è visibile un incisione triangolare. Perchè l'ha esclusa dall'analisi?
Grazie,
Eros
Non è un'incisione triangolare. Tutto lì!
RispondiEliminaBeh, ma la foto contraddice ciò che lei scrive e vorrei capire. Lei dice:
RispondiElimina"Iniziamo dall'alto, a destra del blocco, dove si trova il primo dei 'tre' grandi cerchi. Questo in origine si presentava quanto a disegno ( la trachite si presenta deteriorata o spezzata nella parte alta del blocco in maniera tale da non consentire di vedere con assoluta chiarezza tutto il disegno) verosimilmente del tutto uguale al secondo (v. fig. 2)."
La foto mostra il primo cerchio in cui uno dei puntini è sostituito da un triangolo, il che lo rende diverso dal secondo. Ritiene che quel triangolo sia accidentale e che in origine vi fosse un puntino?
A me sembra piuttosto ben fatto e ben posizionato nel quadrante, equidistante dai raggi, non mi sembra frutto del caso.
No, insisto. E' frutto del caso. Purtroppo la lettura(come dico)è problematica per la frantumazione della pietra e rotture possono apparire segni e viceversa. Il 'verosimilmente' qui è d'obbligo. Ma dopo il 'continua' (con la seconda 'puntata') si capirà perchè insisto con decisione. E' l'insieme che risolve spesso i problemi epigrafici non il dettaglio incerto. E' la sintassi di tutta la scritta, con le singole sequenze, che lo esclude. Categoricamente. Comunque, ringrazio Eros. In epigrafia, si sa, non bastano mai due occhi soli e qualche volta neppure quattro o otto. Quando leggerete tutto l'articolo, se vorrete e se siete d'accordo, ci ritorneremo.
RispondiEliminaNaturalmente cominciate a pensarci: cosa ci fa un triangolo? Se triangolo. Cosa ci fa un cuneo? Se Cuneo. Cosa ci fa come segno triangolo o cuneo con gli altri segni?
RispondiEliminaQuelle tre RUOTE DEL TEMPO riprendono i motivo antico del DAN.GIR in tutte le Culture del Mondo.
RispondiEliminaIl DAN.GIR era il primo segno con cui si "DETERMINO' IL TEMPO" a Nippur nel 3761 a.C. Insomma il PRIMO CALENDARIO DELLA STORIA. Una Croce intersecata da una X... Tutti i calendari delle antiche CULTURE ripetono questo simbolo:
DENDERA (egitto), Maya, Aztechi, Cina, India, Sardinia, Guanci delle Canarie..
Il segno fu ripreso nel Medioevo, grazie ai Templari (sempre loro!).. A Castel del Monte (Puglia), Piazza S. Pietro.. e mille altri siti. SEMPRE UGUALE.
Questo non toglie niente alla possibile interpretazione di SCRITTURA... questo lo sa Gigi, io no. Mi occupo di Storia.
Una cosa però posso escludere: che si trattasse di SEMPLICI TIMBRI PER BISCOTTI.
PS il nome sumero del DAN.Gir era: ILU.. vale a dire SIGNORE! Da questo derivano tutti gli articoli EL, AL, IL... altro che latino ILLUS, ILLI.. :-)
Leonardo
Sì, le tue capacità analogiche sono straordinarie. Non avevo considerato le due consonanti 'shin' di Nora ma il toro al centro sì. Ma il toro -disco (è un 4 però, anche se tranquillamente seguito da altri 4 delle sequenze:le vedrai) al centro della composizione mi ha ricordato, data la presenza del 'radiant serpent', la serpentella gravida di Losa di Abbasanta. Anzi più ci penso e più sono convinto che anche quello di Losa sia un 'radiant serpent' taurino ma con forti accenti femminili. Se stamane Gianfranco dovesse postare il resto ti renderai conto della 'potenza' singolare di questa scrittura di Nurdole. Interessantissima anche perché, con Loghelis e Nurd2, mette ora in gioco tutti gli oggetti con le 'decorazioni' geometriche, a V rovesciata e a zig-zag. Tu hai citato, per il pugnaletto, il vaso del Nuraghe Piscu di Suelli. Mi chiedo ora se i segni a zig zag ripetuti in una notevole parte del recipiente (cultuale di certo) siano 'decorazioni' o siano i segni della scrittura geometrico -numerica lineare. Quelle che restano sono altre dieci pagine circa, ma se avessi dovuto mettere tutto ciò che ho negli appunti, avrei impegnato il Direttore e lo spazio suo 'democratico' per diversi giorni. Ora non è che queste cose, intuitivamente, non le avessi anticipate in SAGRA. Ma non avevo dato il giusto peso alla colonna (con i rombi, il triangolo e la linea orizzontale) di Loghelis. Ma ora che stai studiando con tanto impegno il neolitico (i segni del neolitico), non ti dicono nulla i rombi ripetuti? L'iterazione a mio giudizio è prestito del neolitico, della pittografia logografica delle domus de Jana. Se sia però del neolitico sardo è tutto da verificare.
RispondiEliminaDimenticavo: in Nora la linea interessata è la quinta, in Nurdole la sequenza interessata è ugualmente la quinta. Sai che da tempo vado cercando la persona (mi ricordo una donna) che in un Blog o in un Forum non lontani nel tempo si chiedeva e chiedeva agli altri il significato del 5 in nuragico. Si chiedeva perchè questo numero fosse così presente.
RispondiEliminaSì, resti tra di noi. Ma cerca di indagare su una cosa ( o un 'coso'). Sempre più si capisce che i segni sono o maschili o femminili ( e forse tutti e due). All'interno del cerchio quel tre del determinativo cosa ti pare? E' possibile che il 12 sia formato da 4 'cosi'? Cioè potenza del 'coso'?Che il tre possa essere determinativo fallico? Se così fosse si avrebbe un segno commentatore 'maschile' ed uno (la norma) femminile (a V rovesciata). Caspita quanto è difficile aver ragione definitiva su una scritta nuragica!
RispondiEliminaBada che ti ho mandato la posta senza leggere il tuo ultimo post sul 'cuneo uno e trino'! E' bene anche divertirsi un po'. Ma che la 'cosa' fosse così 'coso' stentavo a crederlo!
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