E va bene. Mettiamola così: queste tre scritte (trovate rispettivamente a Pedru Pes, Nuraghe pitzinnu, Su Pallosu) non sono nuragiche, non sono state fatte, insomma, dai sardi che in questa terra costruirono, fra le altre cose, i nuraghi. Né lo sono le altre venti o trenta che sono state trovate su edifici, per terra vicino a siti antichissimi, su massi incastonati in muretti a secco e così via dicendo. Non lo sono neppure quelle che compaiono su quattro piccoli bronzi trovati a Tzricotu, uno in mano alla Soprintendenza e tre visibili solo il fotografia.
Due archeologi di chiara fama (Stiglitz e Usai) e un appassionato studioso (Zaru), su questo modesto blog hanno espresso o certezza che non siano nuragiche o molti dubbi che lo siano. Altri, privatamente, mi hanno scritto chi per mostrare interesse, altri per esprimere dubbi e perplessità, altri per consigliarmi prudenza. Sempre su questo blog, lo scopritore di gran parte di queste scritte, Sanna, sostiene che lo siano.
Sulle scoperte meno recenti ha scritto un ponderoso, e di non facilissima lettura, volume, Sardoa grammata. Seicento pagine, dense di fotografie, grafici, disegni e proposte di decifrazione delle scritte. La gran parte delle cose che scrive sono in grado di convincere la mia poca scienza e la mia grande curiosità. E lo hanno fatto. Ma, facciamo così: facciamo come se queste cose scritte, ponderate, coraggiosamente messe in piazza, non esistano. Gli oggetti su cui queste cose sono scritte, però, esistono, eccome.
Esistono le tavolette di Tzricotu: non sono sigilli scritti? Che cosa sono (e per rispetto alla nostra intelligenza, non ci si dica che sono fibbie longobarde)?. Esistono il cosiddetto brassard Is Locci Santus, il sigillo di Quirra, quello di Su cungiau de is mongias di Uras, la fibula di Valleverde, il concio della chiesa di San Pietro di Bosa, il coccio di Orani... e, da poco, si sono trovati massi scritti nei pressi dei nuraghi Lugherras e Pitzinnu, oltre alla scritta sull'architrave di un altro nuraghe (il cui scopritore si riserva di comunicare quale sia). Così come esisterebbe un'altra scritta (si dice in caratteri ugaristici) ritrovata a Mogoro e di cui non si hanno più notizie.
Dunque, mettiamola così: tutte queste scritte, o, a scelta, alcune di queste, non sono nuragiche. Chi le ha fatte? E quando? Il dottor Usai, nel suo intervento su questo blog, scrive: "Le notizie non trapelano perché siamo tenuti alla riservatezza. Lei sa che un falso è un reato, e alcune "tavolette" sono falsi clamorosi anche senza perizie. Altri oggetti sono originali ma non nuragici e nemmeno scritti; infine le pietre in campagna sono cose strane e interessanti, da approfondire col tempo e senza pregiudizi ma anche senza infondata partigianeria". E allora un paio di questioni:
1. Gli oggetti "originali ma non nuragici" di che epoca sono?
2. Quanto tempo ci vorrà per dire qualcosa sulle "pietre in campagna" e, soprattutto, quanto tempo occorre perché queste pietre comincino ad essere esaminate?
3. Se alcune "tavolette" sono "falsi clamorosi", e quindi reato, a chi spetta dare il via ad una indagine giudiziaria che porti alla punizione dei colpevoli? E chi, se non quanti sono convinti del falso, in tribunale si prenderà l'incarico di provarlo e il rischio di una smentita?
Tempi necessari e riservatezza sono evidentemente degni del massimo rispetto. Ma anche noi cittadini siamo o dovremmo essere degni di rispetto.
PS - Ricordate la querelle intorno alle "Colonne d'Ercole" di Sergio Frau e alla sua tesi secondo cui la civiltà nuragica fu cancellata da uno tzunami? Domani ne vorrei parlare con voi.
Appoggio la tesi dell'amico Gianfranco, parafrasando un pò, data la complessità del tema trattato. E pare evidente e condivisibile la perplessità che si erge innanzi ad una mancata e oscurantistica politica mirata ad escludere la comunità dalle nuove scoperte in ambito archeologico; ora, qual'è il problema se anche trapelassero informazioni circa le scritte rivenute? Se mancasse un riconoscimento ufficiale esse favorirebbero comunque un dibattito; esso costituirebbe il terreno su cui ricamare del sano gossip, come dicono altrove.
RispondiEliminaAssume i caratteri della censura un atteggiamento di questo tipo; perchè non coinvolgere attivamente gli appassionati (già tanti per la verità), assetati di sapere e desiderosi esser maggiormente coivolti all'interno della querelle?
Gavinu
PS - Ricordate la querelle intorno alle "Colonne d'Ercole" di Sergio Frau e alla sua tesi secondo cui la civiltà nuragica fu cancellata da uno tzunami? Domani ne vorrei parlare con voi.
RispondiEliminaCiao Gianfranco,
ho in formato PDF Gli scavi di Barumini del 1946 Atti dei Lincei e di tzunami neppure l'ombra. Ho già scritto che lo avrei dato a chiunque me ne faccia richiesta e fin'ora me lo hanno chiesto solo 2 persone.
I libri ci sono ma nessuno te li porta a casa se non li chiedi o non li cerchi.
Il pdf è di 17 mb e quindi posso inviarlo sono tramite Skype il mio contatto è valeria.fanari
A Valeria
RispondiEliminamanca qualcosa nel tuo indirizzo elettronico
Su Skype strumenti cerca ..
RispondiEliminavaleria fanari