sabato 26 maggio 2012

Sobrietà e bellezza dei nuragici visti da Demontis


di Franco Laner

Caro Gianfranco, chiedo ospitalità, approfittando della visibilità del tuo blog per compiacermi dell’iniziativa della Provincia di Casteddu di esporre ad Este (Pd) nel Museo Atesino, la Mostra sulla ricostruzione di abiti, armi ed utensili del periodo nuragico di Angela Demontis.
Este è una cittadina con notevoli trascorsi storici –bastino le vicende della famiglia degli estensi- ma potrei, da spocchioso abitante della capitale Venezia a cui i destini di Este sono stati storicamente legati, definirla profondo veneto, sbagliando però il tiro, considerata la sua storia culturale. Eppure l’impatto di questa Mostra che richiama la sconosciuta civiltà nuragica è stato forte e di assoluta sorpresa per i cittadini che conosco, abitandoci mia sorella.
Di fatto quasi nessuno conosce la civiltà nuragica, non solo ad Este, ma nell’intero continente, e la mostra a mio parere è stato un modo assai incisivo di promozione. Perciò, una volta tanto, trovo che i soldi spesi, assolutamente contenuti, siano stati ben  spesi per una significativa iniziativa.
Ma l’idea di vestire manichini è stata davvero intelligente. Fattezza dei costumi, specie femminili, con tessuti di tenui ed armoniosi colori hanno aggiunto un tono di sobrietà e bellezza, tutta isolana all’interpretazioni di Angela Demontis.
Anche se ci sono i guerrieri, ho ricavato l’impressione di una civiltà serena, misurata, morigerata, lontana dai clamori della guerra. Insomma anche la Demontis mi sembra abbia addolcito l’iniziale visione di una civiltà guerrafondaia, con fulcro nel nuraghe!
Complimenti dunque vivissimi ad Angela che ha creduto nel suo progetto, riuscendo a perforare le nebbie padane e che ci dice che nel nostro Paese ci sono giovani che meritano e che si impegnano, speranza di un periodo buio che stiamo attraversando.

19 commenti:

  1. Che bella notizia!E' vero la civiltà nuragica è poco conosciuta anche dai mille turisti che vanno in Sardegna e usufruiscono del nostro splendido mare.Quante volte ho sentito commenti di entusiasmo per la bellezza della nostra terra,ma raramente le persone mi parlano dei tanti reperti archeologici che abbiamo.Quasi tutti hanno visto Tharros,qualche nuraghe e nient'altro.

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  2. Ho visto la mostra e non m'è parsa nulla di che, il libro ancora no. E' palese che l'elemento ricostruttivo e quindi l'arbitrarietà è alto, ma diversamente non si sarebbe potuto procedere. In succo l'esubero di abbigliamenti diversi fa presagire che negli atelier nuragici si confezionavano statuine guardando a fuori, e che quindi l'indigeno rappresenta una piccola parte del totale delle statuine.

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  3. anche queste cose, anche se piccole, contribuiscono alla conoscenza della civltà nuragica: complimenti alla sig.ra Demontis e alla Provincia per l'iniziativa...

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  5. Sono d'accordo con lei, prof Laner: è - generalmente parlando - una buona idea, quella di vestire i manichini e di dare forma e colori ipotetici ai bronzetti.
    Ma i bronzetti non sono "nuragici" in senso stretto e molti dettagli vengono da idealizzazioni ed interpretazioni: anche Babbo Natale fu trasformato in un grosso elfo vestito di rosso, dagli "esperti" di Atlanta.
    Per sua fortuna, Babbo Natale non è mai esistito.
    I Nuragici, invece, furono veri e reali e costruirono la Prima Grande Civiltà del Mediterraneo Antico, con tutte le lunghe e durature implicazioni internazionali di questo fatto eccezionale...
    Se un Nuragico fosse qui oggi con noi, ci chiederebbe proprio ciò di cui gli siamo (molto) debitori: di rappresentarlo come era veramente, invece di usare ancora ottusamente statuette votive fuse molte centinaia d'anni dopo che vissero i Costruttori di Nuraghi.
    "Nuragico" è un termine nostro, inventato da noi, ed è indegno di loro, che preferisco definire Costruttori.
    I Fonditori sono loro eredi, ma sono molto più tardi dei Costruttori e non li rappresentano più.
    Esattamente come accade con i nostri "santini" e le nostre offerte votive, che non rappresentano esattamente proprio nessuno: sono idealizzazioni che simboleggiano la Fede, le Speranze, le Paure, l'Aldilà ed Altro ancora, ma nessuno e niente di reale.
    Nelle parole della gentile Grazia Pintore: "la Civiltà Nuragica è poco conosciuta dai mille turisti che vanno in Sardegna", ma contemporaneamente è piuttosto maltrattata anche dai cento sardi che ne parlano e ne scrivono, credendo di conoscerla e non rendendole ragione.

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  6. Signor Sandro,se lei ha ragione,è un gran dispiacere.Purtroppo,ho sempre pensato che molti sardi,e non ne capisco il motivo,hanno poco valorizzato le ricchezze archeologiche che abbiamo,altrimenti la Sardegna non sarebbe amata solo per la bellezze naturali e per il mare.

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  7. da Franco Laner

    Mi parte un bel riconoscimento alla Demontis.
    Certo che siete, o sardi, dei bei tipi! Dicono dei toscani che sono perennemente polemici. Ma trovare una cosa che vada bene a tutti i sardi è veramente dura. Ora nemmeno nuragico va bene, meglio costruttori! Nel frattempo gli egiziani costruivano piramidi, ma vuoi mettere il nuraghe al confronto con una piramide?
    Certamente il lavoro della Demontis si presta a critiche. Gliene feci anch'io all'uscita del suo libro iniziale. Ma ogni tanto bisogna riconoscere l'impegno. Altrimenti si corre il rischio di buttare con l'acqua sporca anche il bambino!
    Buona domenica e grazie!

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  8. Caro Laner,
    grazie per avermi preso in considerazione, nella sua cortese risposta.
    Però, devo confessarle che io non sono sardo, quindi il pistolotto del tipo "pocos locos y mal unidos" non mi riguarda, anche se mi piace poco quanto ad un sardo di nascita e non lo vedo davvero appropriato qui...
    Poco male, davvero: nella sostanza, come ho detto, io sono d'accordo con lei!
    Io riconosco - da parte mia - ben precisi meriti (sostanzialmente pratici: attira e risveglia interesse doveroso su una questione troppo dimenticata e trascurata da tutti, sardi e no) alla Demontis e a chi espone la sua opera in giro per l'Italia.
    Ma non desidero - esagerando, come si sarebbe portati a fare sull'onda dell'entusiasmo - propagandare concetti fuorvianti.
    I Costruttori ed i Fonditori appartengono ad una medesima linea filogenetica, indubbiamente, ma non furono le medesime persone, né a rigore espressero la medesima cultura.
    Buona domenica a lei ed a tutti.

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  9. Già, troppe polemiche -anche se per fortuna confinate in un Blog - per una intelligente e strategica mostra (i miei complimenti alla demontis e a chi l'ha organizzata, ospitata, apprezzata); con poco si può fare tanto: toccare con mano armi, vestiario, utensili ha ben altro impatto sulle menti e suoi cuori, rispetto a certi spot pubblicitari stereotipati...

    cmq...bando alle polemiche...

    e per farlo basta semplicemente accettare alcune considerazioni di buon senso che ci vengono ormai dall'archeologia.

    Quando furono fusi i primi bronzetti i nuraghi stavano ancora in piedi. Lo dimostrano i bronzetti stessi che raffigurano Nuraghi. La cosa è lapalissiana. Per cui quelli dei bronzetti non sono solo eredi, sono esattamente i nuragici.

    Lo dimostrano nel culto del nuraghe espresso in ormai centinaia di casi nei c.d. Modellini come nel caso più illuminante di Monte Prama.

    i nuragici son da apprezzare nonostante o malgrado (secondo alcuni) le loro armi e il loro esser guerrieri.

    mai sogneremmo di svilire le civiltà greca, romana, egizia ecc. per le guerre che fecero.
    Stesso contegno si dovrebbe ai nuragici se proprio vogliamo rispettarli per tutto ciò che furono.

    il resto sono appunto polemiche ideologiche.

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  10. Ecco: come al solito intervengono le sensazioni, le impressioni e le considerazioni conclusive "lapalissiane" , oltre al vecchio Nur,Ag di ottocentesca memoria.
    L'Archeologia non va affatto d'accordo con certa presunta epigrafia autodidatta ed autoreferenziale.

    Con questi metodi non si fa scienza, si fa ridere.
    Per essere più chiaro, mi riferisco agli ultimi due interventi, ambedue improntati ad una ben precisa IDEOLOGIA, anche se il secondo accusa, umoristicamente, gli altri del crimine che proprio egli stesso compie.
    Grandioso!

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  11. Egregio Sandrone, guardi che gli argomenti da me riferiti provengono TUTTI dall'archeologia ufficiale.

    Io li condivido perchè sensati e provati, al contrario dei suoi strali insensati e delle sue distinzioni terminologiche strumentali.

    se ritiene che l'archeologia da me citata sia tutta una sensazione o un ideologia criminale non dovrebbe rivolgersi ai Blog ma alle Questure.

    Sperando che al contrario dei blog umoristici, presso i commissariati, sappiano trattare come si deve, sì fiere denunce sociali...

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  12. Non metto in dubbio che lei - Dedalonur - abbia letto moltissimo gli scritti dell'Archeologia più dotta, sarda e no.
    Metto però certamente e a ragione in dubbio che lei abbia compreso le sue letture, specialmente in considerazione di quella che è la sua abbondante produzione originale al riguardo.
    Un caro saluto e miglior fortuna con tutte le sue rotelle future.

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  14. Tutti pubblicano. Se l'aver scritto qualcosa costituisse prova automatica dell'aver capito qualcosa oggi vivremmo un neo-Rinascimento.

    invece non è esattamente così.

    Ed infatti, se Lei mai dovesse scrivere qualcosa di suo basandosi sulla stordita distinzione tra popolo di Costruttori e popolo di Fonditori, non farà che dare alle stampe la prova provata che Lei, la civiltà nuragica, proprio non l'ha ne capita granchè ne interpretata in modo originale, giacchè questi argomenti sono già stati proposti da altri in altri libri errati.

    Di che cosa stiam parlando?

    io non penso che l'Archeologia abbia bisogno di produzioni originali come se ci fosse da disegnare un quadro alla van Gogh, ma semmai di riflessioni ruminate come gli aforismi alla Nietzsche.

    serve tanto tempo.

    mi legga su Wikipedia, scrivo lì, gratuitamente.

    Anche io la saluto ricambiando con l'augurio che lei non arrivi mai a pubblicare alcunchè, per la sua reputazione, qualsiasi essa sia.

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  15. Per la pubblicazione di mie opere originali - sia articoli che libri - i suoi magnanimi ed altruistici desiderata giungono troppo tardi di molti anni, purtroppo.
    Ci dica lei, pittosto, egregio Dedalonur, a QUALI nuraghi corrispondono rispettivamente i
    modellini da Lei ACCURATAMENTE e AUTOPTICAMENTE esaminati? Ha ANALIZZATO altrettanto accuratamente e autotpicamente quanto resta (se ne resta, sempre ammesso che Lei ne abbia identificato l'ubicazione!) di tali nuraghi? E' certo che fossero completi e siano stati FEDELMENTE riprodotti nei suddetti modellini? E'certo che le proporzioni siano state rispettate, che i "nuragici" al momento della produzione del modellino non stessero costruendo le addizioni o restaurandole? Ci
    illumini sul suo innovativo metodo di COLLEGAMENTO di quanto vien fuori dalle stratigrafie del suolo ai lacerti di mura e alla produzione dei bronzetti. Ci pensi stanotte e poi domani lo pubblichi SPEDITAMENTE e
    GRATUITAMENTE su Wiki. L'Universo intero le sarà immensamente grato.
    Terminato quello, se mai ci riuscirà, avrò altri compiti a casa da darle, signor Dedalonur. Ma questa volta un pochino più difficili, andremo per gradi.
    Un caro e gentile saluto.

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  16. Mi spiace esser arrivato in ritardo per le sue pubblicazioni. pazienza; tanto chi ne fa le spese è soltanto lei.

    Dalla sua domanda sulla corrispondenza tra nuraghi singoli e singoli modelli pare le sfugga che i nuraghi visti dal di fuori sono stereotipati; i modellini che ne riproducono sempre e solo le fattezze esteriori e le caratteristiche generali e principali sono a loro volta stereotipati.

    per cui è impossibile stabilire quale sia ad esempio il modellino del Barumini, essendo il barumini un quadrilobato come tanti altri modelli.

    Vede che avevo ragione a proposito del fatto che pubblicare tanto non sempre equivalga a capire granchè?

    Nonostante Ella abbia pubblicato tantissimi articoli e libri, non ha saputo capire questa semplice circostanza.

    Che i modellini rappresentessero edifici è chiaro nel modello di nuraghe da Ittireddu affiancato da 1 edificio certo più un altro probabile o dalle stilizzazioni che raffigurano i mensoloni, anche se dubito Lei riesca ad accettare o a capire la cosa nonostante l'evidenza.

    infine le potrei segnalare dei siti nei quali risulta evidente che sin dall'inizio i Nuragici costruivano, restauravano, distruggevano, ricostruivano dovendo adattare i loro edifici dominanti alle esigenze mutevoli dei secoli.

    Non vedo il restauro addirittura come una cesusa di Popolo come lascia intendere...o vuole inventarsi persino un popolo di restauratori dopo quello dei costruttori e di fonditori?

    Grazie per il suggerimento, appena potrò potserò qualcosa per Lei su Wikipedia. Spero le torni utile.

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  17. Come prevedevo, lei evade completamente la risposta, perché non sa e non può rispondere.
    Il che dimostra più che chiaramente ai lettori che lei parla, pensa e purtroppo scrive aria fritta, sempre e comunque, basandosi su copia ed incolla di lavori originali altrui (e per questo crede di fare un'opera di bene?).
    Ha mai prodotto qualche cosa di suo?
    No?
    Non c'è da stupirsi, d'altronde, visto il suo vocabolario rozzo ed offensivo, che lei forse lei crede adatto a nascondere i suoi evidentissimi limiti.

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  18. Sandro lei è stato il primo ad offendere e adesso trova offensivo che le si risponda a tono?

    io sui c.d. modellini le ho risposto. Peggio per lei, e per gli sventurati che acquistano le sue rinomate "pubblicazioni" se non vuol capire.

    e quanto al qualcosa di mio, c'è, ma al momento non m'interessa proprio pubblicare alcunchè. A lei questo non la riguarda.

    a me per adesso basta riportare quel che gli altri scrivono sul mondo nuragico, per divulgarlo, pubblicizzarlo, e dunque valorizzarlo tramite quel potente strumento che è Wikipedia.

    Nel suo piccolo questo mi pare molto più meritorio che andar sui blog a sbattere in faccia chissà quali pubblicazioni tra l'altro fitte di idee sballate come quelle da lei appena esposte.

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  19. De minimis non curat praetor.
    Per tornare al tema: buono il giudizio sulla Demontis e sull'iniziativa, concordando su qyanto scritto e proposto da Laner.
    Peccato che alcuni asin bigi non sappiano operare distinzioni tra vero e falso e continuino a propalare fole e favole copiando ed incollando fesserie.
    Anche per questo Wikipedia Italiana è - non vi figura la valutazione di merito degli utenti a fine articolo - uno strumento molto poco affidabile, visto che chiunque può scrivere quello che vuole.

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