Un po' mi dispiace, alla vigilia di
Pasqua, occuparmi di uno sconclusionato articolo che Gianni Fresu,
giovane fan di Gramsci, continua a riproporre ovunque trovi
ospitalità, uguale a se stesso. Ha parole più o meno esagitate a
seconda che il media ospite goda la fama di estremismo o di
moderazione. L'oggetto della sua condanna è sempre quello: l'ordine
del giorno con cui una maggioranza trasversale del Consiglio
regionale chiedeva a se stessa e ai sardi se valesse la pena per la
Sardegna di star dentro la Repubblica italiana. “Famigerato” in
media oltranzisti, l'odg diventa oggi “tanto discusso” in un
quotidiano più moderato. Ma la sostanza è sempre la stessa.
Ritiene “preoccupante” che il
Consiglio abbia imboccato con “faciloneria una strada
vischiosissima” ed ha deciso motu propriu che questo sia stato
fatto solo per “aver spazio sui giornali”. È chiaro, gentaglia
come quella che alligna nel Partito sardo, nell'Udc, nella
maggioranza del Pdl e nei vendoliani di Sel non può per definizione
compiere un gesto perché lo crede giusto, lo fa per conquistarsi “un
certificato di verginità pre-elettorale”. Cosa di cui, sempre per
definizione, non hanno bisogno né il Pd, né i comunisti del Pcdi,
né quella parte del Pdl che, infatti, si sono opposti votando
insieme contro l'odg.
Ma, a parte l'ovvia considerazione che
il nemico non può, per la contraddizione che nol consente, agire in
buona fede, che cosa non va nella “patacca”? Che sarebbe l'odg approvato dal
Parlamento sardo, non i suoi articoli. “Fino a prova contraria” dice il Nostro” in
un quadro costituzionale come il nostro, non è ipotizzabile alcuna
verifica della “presenza e permanenza di una Regione nella
Repubblica italiana”. Anche il più somaro tra gli studenti di
diritto costituzionale sa che l'unità e indivisibilità della
Repubblica... sono principi non soggetti a sindacato, transazione o
modifica”. Il più somaro degli inventori dell'acqua calda
parrebbe, a paragone, uno scienziato da Nobel.
Forse non tutti, ma certamente i più
avvertiti fra quanti hanno votato sanno benissimo che proprio questo
è a fondamento del rapporto distorto fra Sardegna e Italia che va
modificato radicalmente. Secondo alcuni cambiando questa natura
unitarista e giacobina della Costituzione, secondo altri senza
bisogno di arrivare a tanto. Fresu concede che sia legittimo
imboccare la strada della secessione. Ma certo non lo possono fare
credibilmente i firmatari. E si è dotato, immagino, di un setaccio
per scegliere chi, a suo insindacabile giudizio, è credibile e chi
no. Intanto ha deciso di negare la patente di affidabilità sia ai
proponenti sia ai votanti il documento: a Psd'a e centrodestra
naturalmente no, e no anche ai vendoliani in quanto utili idioti
della bieca reazione in agguato.
PS – Comunque sia, amici del blog, a
tutti cari auguri.
Bonas Pascas
Anch'io a leggere la mattina quell'articolo di Fresu stavo per farmi scappare qualche riga di replica...Ci sono pruriti difficili da contenere talvolta...ma visto che è Pasqua per stavolta sarò magnanimo..Gianfrà...facciamo andare il "ragazzo" in pace per questa volta! :D auguri a tutti!
RispondiEliminaAdriano Bomboi
Un amico mi ha mandato per Pasqua gli auguri che ritengo i migliori che abbia mai ricevuto: Che la Pasqua mi porti tempo, tanto tempo da utilizzarlo come meglio credo.
RispondiEliminaEcco, approfitto per fare a tutti gli amici e i lettori del blog l'augurio che la Pasqua porti tempo a tutti, a sufficienza per poter essere utile e bastevole per portare a compimento le iniziative in atto e assumerne ancora altre in futuro.
Tempo anche a chi, giovane e infervorato, vede un barlume di luce e pensa subito all'astro maggiore, mentre si tratta solamente del chiarore della Luna, "mostrato per lo suo forame".