sabato 7 aprile 2012

Bonas Pascas (malgrado i rivenditori di patacche)

Un po' mi dispiace, alla vigilia di Pasqua, occuparmi di uno sconclusionato articolo che Gianni Fresu, giovane fan di Gramsci, continua a riproporre ovunque trovi ospitalità, uguale a se stesso. Ha parole più o meno esagitate a seconda che il media ospite goda la fama di estremismo o di moderazione. L'oggetto della sua condanna è sempre quello: l'ordine del giorno con cui una maggioranza trasversale del Consiglio regionale chiedeva a se stessa e ai sardi se valesse la pena per la Sardegna di star dentro la Repubblica italiana. “Famigerato” in media oltranzisti, l'odg diventa oggi “tanto discusso” in un quotidiano più moderato. Ma la sostanza è sempre la stessa.
Ritiene “preoccupante” che il Consiglio abbia imboccato con “faciloneria una strada vischiosissima” ed ha deciso motu propriu che questo sia stato fatto solo per “aver spazio sui giornali”. È chiaro, gentaglia come quella che alligna nel Partito sardo, nell'Udc, nella maggioranza del Pdl e nei vendoliani di Sel non può per definizione compiere un gesto perché lo crede giusto, lo fa per conquistarsi “un certificato di verginità pre-elettorale”. Cosa di cui, sempre per definizione, non hanno bisogno né il Pd, né i comunisti del Pcdi, né quella parte del Pdl che, infatti, si sono opposti votando insieme contro l'odg.
Ma, a parte l'ovvia considerazione che il nemico non può, per la contraddizione che nol consente, agire in buona fede, che cosa non va nella “patacca”? Che sarebbe l'odg approvato dal Parlamento sardo, non i suoi articoli. “Fino a prova contraria” dice il Nostro” in un quadro costituzionale come il nostro, non è ipotizzabile alcuna verifica della “presenza e permanenza di una Regione nella Repubblica italiana”. Anche il più somaro tra gli studenti di diritto costituzionale sa che l'unità e indivisibilità della Repubblica... sono principi non soggetti a sindacato, transazione o modifica”. Il più somaro degli inventori dell'acqua calda parrebbe, a paragone, uno scienziato da Nobel.
Forse non tutti, ma certamente i più avvertiti fra quanti hanno votato sanno benissimo che proprio questo è a fondamento del rapporto distorto fra Sardegna e Italia che va modificato radicalmente. Secondo alcuni cambiando questa natura unitarista e giacobina della Costituzione, secondo altri senza bisogno di arrivare a tanto. Fresu concede che sia legittimo imboccare la strada della secessione. Ma certo non lo possono fare credibilmente i firmatari. E si è dotato, immagino, di un setaccio per scegliere chi, a suo insindacabile giudizio, è credibile e chi no. Intanto ha deciso di negare la patente di affidabilità sia ai proponenti sia ai votanti il documento: a Psd'a e centrodestra naturalmente no, e no anche ai vendoliani in quanto utili idioti della bieca reazione in agguato.

PS – Comunque sia, amici del blog, a tutti cari auguri.
Bonas Pascas

2 commenti:

  1. Anch'io a leggere la mattina quell'articolo di Fresu stavo per farmi scappare qualche riga di replica...Ci sono pruriti difficili da contenere talvolta...ma visto che è Pasqua per stavolta sarò magnanimo..Gianfrà...facciamo andare il "ragazzo" in pace per questa volta! :D auguri a tutti!

    Adriano Bomboi

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  2. Un amico mi ha mandato per Pasqua gli auguri che ritengo i migliori che abbia mai ricevuto: Che la Pasqua mi porti tempo, tanto tempo da utilizzarlo come meglio credo.
    Ecco, approfitto per fare a tutti gli amici e i lettori del blog l'augurio che la Pasqua porti tempo a tutti, a sufficienza per poter essere utile e bastevole per portare a compimento le iniziative in atto e assumerne ancora altre in futuro.
    Tempo anche a chi, giovane e infervorato, vede un barlume di luce e pensa subito all'astro maggiore, mentre si tratta solamente del chiarore della Luna, "mostrato per lo suo forame".

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