Il blog di Vito Biolchini chiede da un
paio di settimane ai propri lettori quale destino riserverebbero,
potendo decide, allo stabilimento dell'Alcoa. Decisamente
interessanti le risposte: per il 25 per cento andrebbe trovato un
nuovo acquirente per lo stabilimento (e pare che trattative in questo
senso siano in corso); il 13 per cento vorrebbe fosse nazionalizzato
e secondo il 63 per cento, l'Alcoa dovrebbe esser lasciata chiudere e
bisognerebbe cominciare a bonificare.
Ripropongo le stesse domande, qui
accanto, ai lettori di questo blog. Che ne dite voi?
Bonificare,
RispondiEliminapoi se qualcuno , rispettando l'ambiente e senza chiedere soldi pubblici la vuole tenere aperta, faccia pure.
Non credo che ci convenga essere succubi dei giochi transnazionali delle multinazionali dell'alluminio
I soldi pubblici li spenderei per riaprire lo zuccherificio di Villasor, una fabbrica che potrebbe creare ricchezza vera per la Sardegna.
Trovare un nuovo acquirente. Certo (poco), e poi?
RispondiEliminaNazionalizzare lo stabilimento. Certo (zero, ma davvero?), e poi?
Lasciar chiudere e bonificare: (molto), e poi?
Grande dilemma!Bonificare sarebbe una gran cosa ma gli operai dell'Alcoa che fine farebbero?Sinceramente mi è difficile fare una proposta.Salvare la Sardegna dalle industrie,che inquinano, sarebbe una ottima scelta e anche riaprire lo zuccherificio di Villasor,ma le famiglie degll operai licenziati di cosa vivrebbero?Giro le proposte agli esperti.
RispondiEliminabonifica con gli stessi operai.
RispondiEliminaeh indipendentzia deretu!
Noi sardi siamo un popolo molto strano,siamo orgogliosi della nostra diversità(vedi DNA) dagli altri italiani,vogliamo l'indipendenza dallo stato italiano.Ci adiriamo perchè,in quanto italiani,siamo poco considerati dal nostro stato,siamo sfruttati da tutti i governi,che si sono succeduti(basi missilistiche americane,nella nostra isola, base militare a Perdasdefogu con relativi casi di tumore nella popolazione).Quando si affrontano i problemi di disoccupazione(Alcoa,ed altre fabbriche)crisi della pastorizia,sfruttamento turistico delle nostre coste,vedo che la nostra partecipazione a questi drammatici problemi,è relativa.Siamo troppo individualisti?
RispondiEliminaSig.ra Grazia
RispondiEliminaNon credo che si tratti di individualismo.Quello è un difetto/pregio che ci portiamo da sempre e, per la verità, storicamente ci ha fatto più male che bene. Suppongo che una parte della spiegazione sia legata agli interessi dei frequentatori del blog che, magari, poco capiscono dei problemi del lavoro. Il motivo per cui io personalmente non ho espresso alcun parere é un altro.
Io sono letteralmente stufo di affrontare ancora questi problemi che abbiamo visto e rivisto, da 60 anni a questa parte (io, perlomeno ho quell'età). Benchè barbaricino, ho vissuto qualche decina d'anni ad Iglesias (nel rione operaio di Serra Perdosa)e sono troppo affezionato al posto e alla gente per ignorare questi problemi. Ero un bambino, ma ho il ricordo ancora nitido dei suoni della banda musicale, dall'altra parte della ferrovia, nella zona di Valverde. Significava che era in corso il funerale di un minatore morto in miniera. E lei non s'immaggina quante volte l'ho sentita. Le miniere erano sempre in crisi, ogni pochi anni, i minatori venivano trasferiti come pacchi da una società all'altra (AMMI, Sogersa, EMSA etc etc)in un turbio che sembrava senza fine. Ma la fine c'era: quella delle miniere. Un discorso simile lo possiamo fare per le petrolchimiche (pensiamo ad Ottana e a porto Torres). Mi domando allora perché tutto questo interesse per la Glencore svizzera, che sarebbe interessata a rilevare l'Alcoa. Vogliamo ricominciare questa morte lenta, passando da una gestione all'altra? A fare i birilli per conto terzi?
Mi verrebbe facile dire: chiudiamola, una buona volta. Già, e gli operai e le loro famiglie? Siamo in un circolo vizioso nel quale ci hanno portato i nostri politici, con la complicità nostra che li abbiamo votati. Gli operai della Vynils in protesta hanno issato un grande tricolore sulla torre aragonese di Porto Torres per festeggiare i 150 anni della fittizia Unità d'Italia. Cosa dire? A me pare che siamo affetti dalla sindrome di Stoccolma, quella che provoca una sorta di complicità tra il sequestrato e il suo carcariere. Ci vorrebbe prima di tutto una rivoluzione culturale del popolo sardo, ecco. Sono sicuro che poi tutto si metterebbe a posto.
Signor Maimone,la ringrazio tanto di aver risposto alla mia domanda,subito dopo aver scritto ,mi sono sentita in colpa perchè davo un giudizio superficiale.La sua risposta mi ha chiarito tante cose e capisco che sarebbe giusto chiudere con queste fabbriche che sfruttano.Ho un grosso limite:quando vedo persone che lottano per il loro posto di lavoro e sono alla disperazione mi viene una gran rabbia e reagisco più col cuore che con la ragione.Ciò che Lei afferma è molto giusto e la ringrazio ancora.Ieri ho visto alla televisione due programmi in cui si parlava della disperazione dei sardi per i grossi problemi economici che hanno e,come sempre,li ho sentiti parlare con grande dignità ed orgoglio.Forse perchè sono lontana dalla mia terra,mi commuovo sempre ad ascoltare i grossi problemi dei miei conterranei.
RispondiEliminaSi figuri io, che ho le lacrime facili. Ma trovo assurdo che dopo 60 anni siamo ancora allo stesso punto, senza aver migliorato di una virgola. Gli operai dell'Alcoa minacciano di namifestare a Roma. E che minaccia é? Servisse almeno a qualcosa. piuttosto, stiano attenti che a Civitavecchia potrebbero essere rispediti indietro da un questore qualunque.
RispondiEliminaDopo l'articolo di Francu Pilloni di qualche giorno, uno sarebbe portato a chiedersi quanto questo argomento sia venuto a noia... In questi casi, però, ci si sforza di trattenere gli sbadigli perché qualcuno sta rischiando il culo!
RispondiEliminaStatalizzare?! Un tempo i comunisti andavano in giro a parlare alla gente di diritti del lavoro, di solidarietà sociale e di altre menate di questo genere... Ma i comunisti hanno perso! Chi ha fatto le scelte che ci hanno portato a questo punto? Chi ha permesso che i diritti, le tutele dei lavoratori e lo stato sociale diventassero, appunto, menate? Chi ha permesso che coloro che oggi ha meno di quarantacinque anni si debbano sbattere da un calcio in in bocca all'altro? Chi ha permesso che i lavoratori venissero individualizzati abbattendo completamente il loro potere contrattuale? L'abbiamo permesso “noi”, in questi decenni, con il voto! Dieci anni fa qualcuno scendeva in piazza a dire che si sarebbe arrivati a questo punto, si è preso le manganellate, quando è andata bene. Quel movimento ha perso, ed ha perso perché la gente ha scelto altro. Ognuno si è fatto gli affari propri, ed ora perché un precario cronico, ad esempio, dovrebbe preoccuparsi degli operai dell'Alcoa? Prendete i siciliani, in questi lustri hanno dato il voto, in grandissima maggioranza, ai portabandiera del liberismo e dell'ottimismo, ecco: questo è il liberismo! Ora occorre provare ad essere ottimisti!
"Prendete i siciliani, in questi lustri hanno dato il voto, in grandissima maggioranza, ai portabandiera del liberismo e dell'ottimismo, ecco: questo è il liberismo! Ora occorre provare ad essere ottimisti!"Signor Murru è vero i maggiori sostenitori dell'ottimismo e liberismo sono stati i siciliani,ma anche il resto dell'Italia ha dato fiducia a "costui" e alle sue bugie e guarda come ci siamo trovati!Personalmente sono molto sbalestrata perchè,come al solito, si sono levati i soldi ai soliti noti.Una cosa è certa,Monti sta facendo,bene o male,ancora non lo so,interventi che nessun altro governo aveva mai fatto.Staremo a vedere e a sperare che le persone,attraverso il dirito al lavoro riescano a ritrovare la loro dignità di persone.
RispondiEliminaNon sono il diavolo, a stare al proverbio italiano, se faccio capolino dopo che Pietro Murru mi ha evocato, ma pur sempre l'asino, a sentire su diciu sardu, perché "Fueddas de su molenti, e alloddu presenti!"
RispondiEliminaNon so indicare un destino qualsiasi per Alcoa, né per la Sardegna, tanto meno per i suoi dipendenti.
E se pure avessi un'idea nel merito, non la scarterei, nel senso di spaperottai, di fronte a tutti, ma correrei a sussurrarla all'orecchio del responsabile della ditta, dietro adeguato compenso o ticket, come meglio comprendono da quelle parti.
So invece cosa succederà all'Alcoa: si lascerà che il tempo passi, perché il tempo si è dimostrato la migliore risorsa e la strategia più remunerante in questi casi, in tutti i casi.
E il tempo corre velocemente, non c'è legge, paletta poliziesca o tecnologia che possa rallentarlo.
Fra breve si parlerà di Alcoa al tempo passato, come succede per tutti i falsi problemi industriali della Sardegna.
Di vero e di urgente, in questo momento storico, ci sono solamente le primarie di patito o di coalizione per individuare i candidati alle prossime elezioni provinciali: a leggere le proposte programmatiche, si potrebbe credere al miracolo perché, nei paraggi, il tempo si è fermato davvero!
"E il tempo corre velocemente, non c'è legge, paletta poliziesca o tecnologia che possa rallentarlo."Signor Pilloni ha detto una grande verità.Che sia la sua noia a farlo essere così saggio?Purtroppo è vero,anche se triste,quello che afferma sulle primarie.Vorrei avere il suo disincanto,forse vivrei meglio.
RispondiElimina