I lettori più assidui di questo blog ricorderanno le notizie, date dall'amico Mauro Peppino Zedda, del ritrovamento di uno "spillone nuragico" ad Antas di cui parlò Paolo Bernardini in un convegno a Senorbì. Riporto quella che, se non ricordo male, fu la prima. Scrive Mauro Peppino il 24 aprile di quest'anno: "il titolo della bellissima relazione di Paolo Bernardini era: "Segni Potenti: la scrittura nella Sardegna Protostorica" , ieri l'ho sentito ora ho in mano l'abstract, dove inzia col dire che i primi segni scrittori che appiono in sardegna sono quelli del lineare A impressi nei lingotti ox-hide (che lui (anch'io e tanti altri sulla scia della Sandars) vede connessi con l'arrivo in sardegna degli Sherden.
Cita dunque il sigillo di Sant'imbenia, la stele di nora, altre iscrizioni fenicie , dunque alcune lettere impresse in ceramiche nuragiche e conclude con lo spillone dell'età del ferro (una "novità" appena uscita da un magazzino in cui era conservato 20 anni!!) mostra una iscrizione con segni fenici corrispondenti a K, R (?), M, K. Per Bernadini si tratta di un nome indigeno scritto con alfabeto fenicio".
Ecco, venti anni dopo di ricovero nel magazzino dove il prof. Bernardini lo ha trovato, lo spillone nuragico con scritte in "alfabeto fenicio". Ma si tratta davvero di "alfabeto fenicio"? Io non ho alcuna competenza per dire che così sia o che così non sia. Ho solo il sospetto, per altro ben alimentato, che "l'alfabeto fenicio" sia il rifugio di quanti giurano che la scrittura comincia in Sardegna con l'arrivo dei fenici. Secondo quanto ha detto l'infelice sottosegretario Giro, invitando ad un atto di fede "come ben esplicitato in tutti i testi scientifici sulla civiltà nuragica, questa non ha mai conosciuto la scrittura". Le cose, come è noto, sono assai meno rassicuranti per i teologi del conosciuto.
Ci sarà pure un epigrafista, che conosca sia l'alfabeto fenicio sia quelli protosinaitico e protocananeo (che mi si dice esistono davvero), capace di confermare o smentire quanto dice il prof Bernardini? So che Gigi Sanna parlerà anche di questo spillone nel suo corso di epigrafia nuragica che comincia sabato a Oristano. Aspetteremo. Ma se nel frattempo qualche altro epigrafista volesse "leggerlo", in accordo o in disaccordo con Bernardini, ci solleverebbe dal sospetto che i latinisti vedono alfabeto latino ovunque e che i fenicisti fanno lo stesso col fenicio. Sono cosciente che anche questo appello cadrà come gli altri nel nulla. Ma lo faccio lo stesso. Non si sa mai che fra i deisti del conosciuto qualcuno cominci a provare un po' di imbarazzo e voglia provare l'ebbrezza dell'eresia.
PS - C'entra nulla con l'argomento, ma segnalo lo stesso il bello scambio di idee che sul blog di Mauro Peppino Zedda c'è fra lui, Massimo Pittau ed altri a proposito della Teoria della continuità di Mario Alinei.
Grazie mille Mauro, davvero interessante.
RispondiEliminagrazie anche a te Atry per la citazione.. anche io avevo trovato altre datazioni del genere sul frammento di Nora.
comunque mi pare che neppure la stele di Nora sia d'aiuto per indagare il "fenicio", e mi sa tanto, che sarà anche il medesimo destino ingrato dello Spillone nuragico..
Ho Mauru, ma innue ddu bisi qusta "bellissima relazione"
RispondiEliminasi est tottu sballau.
A mindacatai deo, pois cumprendi!
G. Cannas
@ Atry
RispondiEliminaHo letto l'assist che la nipotina di Iosif Vissarionovič Džugašvili, Stalin per gli intimi, ha dato a Bondi e indirettamente a Giro, proprio per questo infelice. Secondo gli insegnamenti del Maestro, il nemico dei miei nemici è mio amico. Se avessi tempo da perdere e ranno da buttare via mi sarebbe facile mostrare che a provocarle orgasmo sono state reticenze e informazioni false.
Ma sarebbe inutile: ormai è perdutamente innamorata di quel ministro a cui, se in queste ore ella fosse alla Camera, darebbe anche la fiducia.
ma questi nuragici scrivevano ovunque?
RispondiEliminaSì, Maria Teresa. Ma non solo dovunque. Erano maestri dell'arte dello scrivere, tanto che disegnavano 'scrivendo' anche con la luce. Lo vedrai con i tuoi occhi sabato 29 in un filmato di appena quattro minuti. E' di un menbro di un gruppo archeologico che meriterebbe il 'Nobel' solo per questa scoperta. Il filmato simbolicamente sarà come un 'logo' e aprirà la Conferenza.
RispondiEliminaCara Atropa, quelle considerazioni e quella 'scheda' epigrafica costituiscono un vero insulto all'epigrafia. Ma forse non ne hanno colpa: il sistema cosiddetto 'consolidato' li spinge a pensare e ad agire di conseguenza. Si dicono cavolate da parte di altri? Dagli stessi archeologi? Non importa la figuraccia , bisogna 'sparare'; alla cieca, ma sparare perchè tutto 'deve' essere come 'si sa' che è. E se c'è qualcosa a cui non si può rispondere (v. barchetta scritta di Teti, pietra di Perdu Pes, coccio di Orani, anello di Pallosu ecc, ecc. ),tanto è lapalissiano, bisogna dire che non esiste. Che vergogna! Che resistenza squalificante! Che mancanza di dignità!
RispondiElimina@ zuannefrantziscu
RispondiEliminaAttento alla nipotina di Stalin. Mi risulta che vanti altre parentele; d’altra parte è teologhessa e usa il vangelo come una clava. Il suo multiculturalismo non è “fiaccola sotto il moggio” ma illumina le coscienze. Immedesimandosi in così tante civiltà, può aver avuto licenza di emettere fatwas.
Da qui 'si può partire'? Dici sul serio? O non ho capito bene? Da quando è che siamo... partiti! Da quindici anni! Ti vuoi confrontare 'ora'? Dopo tutta questa vergognosa faticaccia (sono mesi e mesi che mi sono battuto per per avere davanti agli occhi l'immagine dello spillone)! Fallo pure. Ma perdi tempo. E stai attenta alle moine e non fidarti di nessuno. Del resto, è semplicemente uno dei documenti (e non certo dei migliori) della scrittura nuragica, uno dei settanta o ottanta (non li conto più). Presentato con trenta anni di ritardo! Ha sconfessato Doriano, uno degli epigrafisti della Domenica? Bene. Io ho detto in tutta franchezza nel 2004 quale era il suo livello di capacità ermeneutica.Lo scriva nel Blog, con chiarezza,il perchè. E dica ora se se la sente di sconfessare le vergognose stupidaggini sulle tavolette 'longobarde' di Tzricotu di Paolo Benito Serra su Africa Romana supportate dal grande epigrafisata romanista del MRD del coccio di NUraghe Alvu.
RispondiEliminaIl 'punto' di partenza era forse nella data in cui l'archeologia avrebbe dovuto prendere le distanze 'apertis verbis' da quelle sciocchezze propinate per 'scienza'. Allora sì si sarebbe potuti 'partire'! Ma purtroppo ciò non è successo!
Oè, oè, oè, a bellu o Zi'
RispondiEliminaAba ha ragione, quando i clerici cominciano a prendere le distanze dai colleghi, la situazione è eccellente. Anche se capisco che ci vuole una grande pazienza ad aspettare i ritardatari. Credo che dovremmo chiarire a chi ci legge di che cosa parliamo, di un documento che altri non conosce ancora. Cercherò domani mattina di pubblicare le frasi di Bernardini che a Aba e a me non lasciano insensibili, pur se - e qui hai ragione - mi sembrano un primo approccio e basta.
Bernardini, fino all'altro ieri convinto assertore della teoria: "gli Sherdén non hanno nulla da spartire con i sardi e nessun accostamento può esser fatto fra quelli e i più recenti bronzetti", oggi pare convinto del contrario, la qual cosa gli consente di giustificare non solo 80, ma anche 80 mila documenti epigrafici pre-punici che dovessero saltar fuori dai magazzini delle soprintendenze sarde o da future ricerche ufficiali. Tale teoria consente ai feniciomani di antedatare l'arrivo di genti levantine non meglio specificate(la cui patria pare non sia questione di particolare importanza) in terra sarda col loro bagaglio di conoscenze e di alfabeti. Questa teoria sta prendendo piede proprio perché d'un colpo mette a posto tutte le incongruenze in campo archeologico e quanto di vero in certe stanze ci si sforzava inutilmente di negare: rischia di diventare il tormentone dell'archeologia ufficiale dei prossimi 40 anni: 1000, forse 2000 "Sherden delle navi" sono sbarcati in terra sarda nella seconda metà del XIII sec. a.C. e hanno aperto l'autostrada Fenicia-Sardegna!
RispondiElimina"Tutti i documenti epigrafici sardi sono da oggi da ritenersi assolutamente autentici!"
la tesi che gli Shardana, invece di essere i nuragici siano genti anatoliche arrivate nell'isola nel XIII sec a. C. fu formulata dall'archeologa Nancy Sandars nel 1978, da allora in poi la tesi ha ricevuto sempre più conferme e adesioni di emminenti studiosi.
RispondiEliminaIo penso di aver tracciato (nel XIX cap di Archeologia del Paesaggio Nuragico) un verosimile scenario delle modalità con cui arrivarono e si inserirono nell isola gli shardana.
Pensare che i nuragici come fanno Ugas e il suo giovane studentello (e lui che si qualifica così) Montalbano fossero gli shardana e che abbiano combattuto con gli egiziani per tre secoli , è una idea priva di fondamento, in altre parole pura fantasia , nessun reperto della Sardegna nuragica del periodo in cui in Egitto imperversano gli shardana rimanda a contatti tra le civiltà.
Insomma in nessuan tomba di giganti del periodo in questione è mai stato trovato un reperto egizio che testimoni che i nuragici depredavano il Mediterraneo o l'Egitto.
Insomma senza prove le idee sono pura fantasia! Mi dispiace per Ugas (da me stimato come persona) ma la sua equivalenza nuragici = shardana che invadevano l'Egitto è senza prove!
Sullo scritto di Bernardini,
RispondiEliminalo definito "bello" in un mio commento di quasi un anno fa, Giorgio mi ha criticato l'altro giorno.
Perchè l'ho definito bello? Per la prima volta un archeologo accademico traccia un ragionamento compiuto (seppur sintetico) dell'arrivo di segni scrittori nell'Isola di Sardegna.
Alla luce di quel piccolo sintetico articolo le tesi di Sanna e Losi (sulla scrittura), diventano verosimili , diventano tesi verso le quali DIVENTA DOVEROSO che altri specialisti di PALEOEPIGRAFIA PROTOCANANEA si pronuncino.
Insomma le tesi di Sanna sono tesi che meritano di essere controllate criticamente (e confutate o verificate) dai maggiori esperti della disciplina.
saluti
PS: e che L'archeologa (o archeologo gay) indicibile codarda, infinitamente vigliacca, immensamente spregevole, che si nasconde dietro il nome di Desi Satta, continui a bruciare in quel sito di MRD in cui si è rinchiusa, in attesa di sprofondare nelle fiamme dell'inferno!!
@gigi sanna
RispondiElimina@aba losi
all'indomani del convegno di apertura del corso di epigrafia: un clima amichevole, un filmato sconvolgente, una relazione piena di intuito intrecciato a minuziosa ricerca delle fonti, un intrecciarsi di umori emozioni resistenze sincerità convinzione partito preso correnti e correntine maestri allievi epigoni spettatori assonnati motivi ricorrenti novità entusiasmanti cinismo sardonico... si prospetta un percorso interessante!
...."Pensare che i nuragici come fanno Ugas e il suo giovane studentello (e lui che si qualifica così) Montalbano fossero gli shardana e che abbiano combattuto con gli egiziani per tre secoli , è una idea priva di fondamento, in altre parole pura fantasia , nessun reperto della Sardegna nuragica del periodo in cui in Egitto imperversano gli shardana rimanda a contatti tra le civiltà.
RispondiEliminaInsomma in nessuan tomba di giganti del periodo in questione è mai stato trovato un reperto egizio che testimoni che i nuragici depredavano il Mediterraneo o l'Egitto.
Insomma senza prove le idee sono pura fantasia! Mi dispiace per Ugas (da me stimato come persona) ma la sua equivalenza nuragici = shardana che invadevano l'Egitto è senza prove!"
Non per fare l'avvocato del diavolo ma in Sardegna è presente una statuaria in bronzo con abbigliamento simile alle raffigurazioni egizie relative agli Sherden; in Sardegna sono presenti raffigurazioni di divinità egizie in prossimità di templi a pozzo e in favisse sistemate in prossimita di edifici turriti; in Sardegna sono presenti scarabei con cartigli di faraoni dalla XII alla XVIII° dinastia;l'impianto planimetrico dei centri urbani ricalca quello degli insediamenti egizi e cretesi; i presunti "modelli di nuraghi" delle capanne delle riunioni presentano un'affinità sorprendente con le colonne della Dea di Creta e i colonnati dei monumenti funerari egizi;...quante ne dobbiamo citare ancora...
Ah dimenticavo...ieri nella sua presentazione a Decimomannu sembra che il prof. Tronchetti ( a cui ho fatto personalmente da controrelatore) abbia deciso di aprire... dichiarando pubblicamente che non esiste nessuna citta fenicia o di fondazione fenicia, tutti gli insediamenti sardi sono l'evoluzione e lo sviluppo degli antichi centri nuragici rimasti in mano nuragica, compreso lo sfruttamento della terra e dei contesti minerari, almeno sino all'avvento cartaginese.
Scusandomi per l'aver divagato dall'argomento principale della discussione vi porgo a tutti.
Distinti Saluti
Marcello
Potresti farci avere il testo del Tronchetti? Magari per sintesi? Questa sì che è una rivoluzione! Cadono finalmente tutti i paletti (Nora è la 'nostra' Nora, Tharros la 'nostra' Tharros, ecc.ecc.) e muoiono (voglio sperarlo!)tutti i folcloristici quanto stupidi Golfi dei Fenici!
RispondiEliminaBene, bene: Bernardinini (anche se) + Tronchetti + Ugas + ...Bene, bene! Succede finalmente quello che doveva succedere! Fiat ora (in sardo).
Potrei fare di meglio:
RispondiEliminaabbiamo ripreso tutta la serata sia interventi di apertura sia atteggiamenti di faziosa stagnazione che riverseremo a brevissimo su youtube o sul mio account di Facebook.
Comunque sarà sempre dura perchè per un minimo passo in avanti questi personaggi ne fanno alcuni indietro oppure si mostrano prevenuti verso la platea.
Ma si sa che anche i ponti crollano con l'acqua cheta...bisogna solo resistere tenacemente e continuare a testimoniare...
In bocca al lupo a tutti!!!
Marcello
@ Mauro..
RispondiEliminacarissimo, come sai anche la provenienza, sherden, dall'Anatolia, è senza prova e fondamento positivo alcuno: anche in quel caso, molto si deve alle congetture. che io sappia, nessuna città sherden è statarinvenuta (in Anatolia, come in Palestina, o Siria); nessuna tomba sherden, è stata ritrovata in oriente; ciò è un po strano (non trovi?) per una cultura del posto: possibile che non costruissero lasciando almeno qualehce fondo di capanne rudimentali? possibile che non si trovi manco un coccio? ma questo discorso, è francamente ascrivibile, ad altri popoli della "coalizione", come gli shekelesh..
due sono le cose: o si fusero totalmente con le altre civiltà levantine, tanto da perdere qualsiasi individualità archeologica, (ma in questo caso, bisognerebbe ponderare anche il discorso di Pallottino, sui shardana-nuragici, chè è dello stesso genere), oppure si sta cercando, nel posto sbagliato..cioè in oriente, piuttosto che nel mediterraneo centrale.
che gli shardana, combatterono per 3 secoli, gli egizi, è un "iperbole", artificiosa che serve a sviare il discorso: dovresti definire cosa s'intende per "combattere"...se gli atti di pirateria, sherden sono esattamente quelli documentati, non mi pare che si combattessero neppure più di tanto.
inoltre, come al solito, non ti aggrappare alle tombe dei giganti o ai nuraghi: sai bene che delle prime...solo 4 o 5 sono state rinvenute quasi integre ( dove il quasi senz'altro vuol dire che gli oggetti di pregio, eventualmente prsenti, furono già asportati in passato) e che dei nuraghi...si può fare lo stesso discorso delle tombe con in più, che, di essi, solo pochi sono stati sinora, scavati.
sull'archeologo gay o donna (che archeologo non è, però) ...cmq quoto, non avrei saputo dire di meglio...
ho riso di gusto.
@ cabriolu...
mi ha fatto sobbalzare dalla sedia...una affermazione del genere è rivoluzionaria (come dice giustamente Sanna): così tante cose vanno al loro posto, a partire dal nome, tutt'altro che fenicio, a partire, dal fatto che, tranne poche capanne e alcuni templi, di effettivamente fenicio, c'è poco...
così come della presenza di resti di inumazioni nuragiche nei centri...
puoi anticipare altri dettagli? rimango in attesa per il video..facci sapere...me lo gusterò volentieri ;)
Comunque scusate se ne approfitto, colgo l'occasione per invitarvi a rileggere quanto avevo già scritto sul capitolo 5.5 della mia pubblicazione: Il Popolo shardana e riverdere la formulazione degli insediamenti e l'elaborazione sociale sotto un'altra ottica. Chissà... forse anche quelli più ostici come Mauro Peppino avranno un'occasione in più per riflettere e porsi qualche domanda senza darmi del fantasioso.
RispondiEliminaps. il Prof Tronchetti ha fatto outing anche sullo scaraboide egittizzante di tipo Hyksos!!!
Marcello
@ Dedalo Nur
RispondiEliminaBravissimo!!!
Giustissimo!!!
Alcune teorie sostengono un'origine orientale? Bene!!...Peccato che i fatti e le evidenze non lo sostengano affatto!! Come sosteneva anche Peppino Mura il Mediterraneo Occidentale è l'unico candidato che oltre a accostamenti ed elaborazioni storiche fornisce toponomastica propria, tipi edilizi e funerari, nonchè culto, cultura materiale ecc. ecc.
E' sempre valido l'affermazione che un'ipotesi, basata su prove scientifiche, sia sempre valida sino a quando altre prove scientifiche non la confutino del tutto. Ma in questo caso non si tratta di ipotesi ma di un insieme di innumerevoli realtà ben tangibili.
Marcello
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RispondiElimina@ Cabriolu...
RispondiEliminafaccio presente che al "bravissimo" ..... è gradita una ricompensa: maggiori dettagli dell'affermazione di Tronchetti?...devo ammettere che un poco mi lascia perplesso; mettiamola così:
l'archeologia non cè certo il regno delle certezze adamantine, delle verità inossidabili; .... affermare con tale perentorietà (senza un condizionale, un dubbio dubbioso, un forse) l'appartenenza delle "città" sarde, ai nuragici (o meglio a quelli ai diretti discendenti dei nuragici...) mi pare non nello stile solito degli archeologi, e sinceramente, neppure alla portata dell'archeologia, almeno ora come oora.