lunedì 13 dicembre 2010

La deriva Corsa di iRS

Quel che sta accadendo in questi giorni in iRS non è il dramma privato di un centinaio di suoi attivisti, è quello di migliaia di giovani che hanno speso energie e intelligenza e passione per costruire il movimento che avrebbe dovuto portare la Sardegna all'indipendenza. E si trovano di fronte a una deriva Corsa nel peggiore dei casi o, nel migliore, dentro una commedia che ricorda da vicino il Nekrasov di Jean Paul Sartre.
In Corsica, il movimento indipendentista – oggi passabilmente unito – ha attreversato per anni la tragedia, tale perché ci sono stati anche morti ammazzati, della lotta fratricida e delle scissioni a catena con la nascita di micro organizzazioni. La commedia di Jean Paul Sartre si svolge, con toni più soft, negli ambienti dell'indipendentismo ucraino ma con esiti simili, anche questi fatti di scissioni molecolari e di reciproche scomuniche.
I giornali sardi hanno descritto e continuano a descrivere l'oggetto del contendere fra i due gruppi, quello di Gavino Sale e quello che fa capo alla segreteria, per altro dimissionaria. Gli scambi di feroci accuse e il minacciato ricorso alla magistratura per derimere i contrasti, soprattutto per chi ne legge sui giornali, hanno per chi li osserva dall'esterno poca importanza. E certo non invogliano a simpatizzare per l'una o per l'altra fazione. Il problema che semmai interessa tutti noi, o almeno quanti di noi hanno in mente un processo di autodeterminazione della Sardegna, è questo: il modo in cui iRS si è andato costruendo è indifferente rispetto agli esiti di questi giorni?
Una struttura piramidale, fatta di elettori, simpatizzanti, membri candidati, iscritti cooptati in gran misura dai dirigenti può trasformarsi in una associazione democratica? E che modello di democrazia può essere quello in cui i dirigenti scelgono, in tutto o in gran parte, coloro che dovranno scegliere i gruppi dirigenti? Mi è capitato di leggere qualche giorno fa un vibrante articolo di Michela Murgia in difesa di una fazione contro quella di Sale. “La sua [di Gavino Sale] proposta di allargare smisuratamente il numero dei votanti mira infatti a ribaltare gli equilibri interni dando diritto di voto a persone impreparate che non hanno la minima idea di cosa abbia voluto dire nell’ultimo anno cercare di arginare le sue derive personalistiche, giocate spesso in spregio di ogni decisione comune.”
Solo le persone “preparate” (in che cosa e da chi?), quelle che sono andate a catechismo, hanno il diritto di voto? La Chiesa pretende che chi fa la cresima sia indottrinato alla scelta che vuol fare. È naturale, ma la Chiesa non si dà arie di organizzazione democratica. C'è piuttosto un'idea di setta nelle parole della scrittrice che, è vero, è solo una simpatizzante, non parla a nome di iRS. Il fatto è che quanti hanno titolo a parlare per quel movimento sono stati zitti, autorizzando chi osserva da fuori a pensare che quella espressa da Murgia sia l'idea del gruppo dirigente.
Del resto, le due assemblee delle contrapposte anime di iRS, ad Abbasanta a favore di Sale e a Cagliari a favore della segreteria, sono la dimostrazione plastica di due concetti di vita democratica. Sale ha riunito, pubblicamente e davanti alle telecamere, i suoi sostenitori, due o trecento persone. Gli attivisti, un centinaio, si sono riuniti a porte chiuse. Nella assemblea pro Sale è venuta alla luce l'esistenza di una struttura informatica, diciamo così, riservatissima a cui ha accesso solo un molto ristretto gruppo di militanti. Questo gruppo si è scambiato, fidando sulla riservatezza, mail di fuoco contro Gavino Sale per prepararne l'ostracismo. Il testo di queste comunicazioni è stato reso pubblico nell'assemblea di Abbasanta ed è disponibile nel sito Ventirighe
Dall'altra parte, l'imbarazzo per questa brutta pagina di lotta intestina è stato vinto con la minaccia di denuncia alla magistratura della violazione di corrispondenza privata. Inconsapevolmente denunciando una natura settaria e piramidale di iRS, all'interno del quale solo pochi eletti hanno il diritto a conoscere i termini di una battaglia politica interna e di parteciparvi.
Non ci può essere alcuna soddisfazione nel vedere in quanto è successo la conferma di dubbi e preoccupazioni per la deriva che appariva evidente e che in molti abbiamo denunciato, con grande affetto per le migliaia di giovani che credevano di aver trovato in iRS un luogo in cui coltivare le proprie passioni politiche e culturali. C'è invece la speranza che il loro patrimonio di idee non si disperda in quella che a me appare sempre più una deriva Corsa.

27 commenti:

  1. Avevo già espresso i miei dubbi sull'idealismo dell'iRS. Quello a cui assistiamo è il lato oscuro--e inseparabile--della stessa medaglia. Si ripetono gli errori già compiuti dalla mia generazione.
    Auguri!

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  3. Est semper sa matessi istoria.

    Pocos locos y mal unidos

    A pensare chi parian diversos dae sos ateros movimentos.

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  4. Un peccato davvero per una 'penna così spennata'. Non sapevo nulla di nulla. Ero così contento 'politicamente' per i futuri due cavalli della sfida sardista che gli altri nel vedermi mi davano qualche decennio di meno!
    Eppure ormai da saggio pazzo non demordo (sono gli errori della passione, de 'sa barra', della volontà di 'vincere' ad ogni costo; gli errori soprattutto dei soliti superficiali, di chi non studia e prende minimamente atto della storia sempre drammatica dei 'sardisti')e mi sento di dire, anzi di gridare: Deus nos iscampet! 'Non fatte legna' dall'albero amico! Non giova a nessuno, se non agli avversari storici! A chi ci opprime da sempre! Sono altri gli enormi alberi che sono caduti e che stanno oggi cadendo! Continuamente. Scure a volontà! Penne indiane di tutta la Sardegna unitevi! Fortza Paris!

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  5. Ops. Scusate l'errore ortografico! Ohi,sa presse!

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  6. @ Ithokor
    In primis non penso in nudda chi s'àrvore de iRS siat ruta, a su prus si nch'at a rùghere una camba chi, a pàrrere meu, est malàida.
    E tando, perunu intentu - non meu de cada sorte - de bi fàghere frasca. Cale diat èssere su cumbènniu pro chie dae sèmpere est gherrende pro chi su sentidu natzionale de sos sardos crescat?
    In prus, de totu mi podes incausare, francu chi apa isetadu custos fatos dramàticos pro criticare sa tendèntzia a su setarismu de un'ala de iRS. Deo, che a s'amigu Bolognesi de àteru, amus bidu e fitianu poderadu a palas nostras a uve batint s'ispìritu de seta, su fràigu de partidos piramidales e l'amus contadu a chie est tropu giòvanu pro àere connotu custa intempèrie.
    Su de àere tentu resone, Ithoor istimadu, non mi ponet a mi lìnghere sas laras; a s'incrontràriu mi pesat disisperu e intendo ranchiores. Gasi e totu comente amarguras m'at postu sa fua de unu bene de amigos de iRS chi pro tempus meda at arrejonadu e brigadu cun sos àteros de custu Blog e totu in una si nche sunt imbertos, comente chi b'apat àpidu unu bandu internu: in cue non devides iscrìere.
    M'aguro cun totu su coro chi dae custa crisi iRS nd'essat prus forte e annoadu, àteru chi nde fàghere frascas.

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  7. Custa est sa vinditta de sa limba. A pacas dies dae s'aboju cun labaros iscrittos in ingresu, su movimentu indipendentita ruet che pira cotta. A los bider sanos... antzis "to see us healthi"...

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  8. Io non dirò "L'avevo detto" ... purttroppo devo dire "L'AVEVO SPERIMENTATO sulla mia pelle"..
    Cosa? .. l'atteggiamento di certi personaggi nei confronti miei e non solo.
    Arrivare a dichiarare che
    "Gente come Melis e Sanna e Vacca... non possono essere dalla nostra parte, perchè sono NAZIONALISTI...", mi pare sia un atteggiamento che non invita e non avvicina gente che magari la pensano in modo diverso...
    Non che Sanna, Melis, Vacca ecc... NON siano o SIANO necessariamente NAZIONALISTI ( e poi che significa questo aggettivo? Abbiamo a cuore la NAZIONE SARDA e allora?) Ma non si capisce l'ESCLUSIONE e LA DEMONIZZAZIONE.
    Ecco, è tutto questo escludere che non va bene:
    LUSSU era antiSardo,
    Bellieni un complottista contro la Sardità...
    il PSDAZ il male assoluto...
    I QUATTRO MORI una Bandiera di COLONIZZATORI e ANTISARDA...
    Sono tutte parole che ho sentito dire da Tziku Sedda in quel di Laconi... col sorriso sulle labbra... un sorriso amaro, più amaro del mio pensiero al sentire queste aassurdità.
    No, tutte queste cose non mi sono mai piaciute. E così a tanti...
    Non mi meraviglia il tentativo di GOLPE contro un Gavino che, al di là del carattere forse RUSPANTE e da CAPOPOPOLO, traspira SCHHIETTEZZA SARDA e mi dà più fiducia dei SORRISINI FORZATI di certe persone che lo vogliono destabilizzare.
    NO, non mi meraviglia... solo mi DEPRIME ancora una volta vedere i Sardi UNO CONTRO L'Altro armati. Cose già viste, vero Gianfranco? Tu io e altri della nostra generazione li abbiamo purtroppo vissuti in prima persona... nelle infuocate notti del CONSIGLIO NAZIONALE del Partidu Sardu... la cosa si ripete...
    Le mie simpatie per questo movimento ne escono piuttosto logore
    CHE TRISTEZZA.
    Leonardo

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  9. Sì Leona', è proprio una grande tristezza. E' molto triste che la storia degli errori del passato, i nostri ma anche quelli più tragici, non siano neppure presi in considerazione perché si possano evitare.

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  10. "Se vuoi capire la nostra situazione - mi disse qualche tempo fa un amico - leggiti Storia di Mayta di Mario Vargas Llosa".
    Per "nostra", intendeva dire la situazione di noi col cuore che batte in sardo.
    L'ho fatto subito, molto incuriosito.
    Per chi non l'avesse letto, dico che Mayta è un rivoluzionario comunista in un paese del Sud America che ha sacrificato tutto all'idea, convive nascosto e ricercato con la speranza della rivoluzione prossima ventura e le diatribe ideologiche interne al movimento. Da differenziazione in differenziazione a giocare a chi è più puro, più trozkista, più duro, finisce in un gruppuscolo di irriducibili composto da undici individui, che presto si spacca in due, uno maggioritario di sei, l'altro minoritario di cinque.
    Non tolgo nulla al piacere di chi vorrà leggerlo se dico che fra quei cinque, c'era pure un infiltrato-traditore.
    Ora si comprende quanto avesse ragione a dirmi che la lettura mi avrebbe aiutato a capire un po' di cose sarde.
    Purtroppo.

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  11. @ Shardanaleo, Francu Pilloni e altri

    Chiedo scusa se mi intrometto.
    Il termine "nazionalista" è usato e abusato con mille sfumature; in Sarfegna, conoscendo il carattere dei sardi, NON PUO' AVERE CONNOTAZIONE NEGATIVA. Dunque, senza argomenti specifici, è soltanto "lagania", lana caprina, pretesto.
    Le accuse "a ue ferit, ferit" tendono soltanto a dividere, questo è certo, se non vi è insieme alcunchè di costruttivo. La questione della bandiera sacrificata insegna...
    Mentre si diffonde l'idea di unire tutte le forze indipendentiste, e anche "sensibilità vicine ovunque collocate (dx, centro, sn)", avviene anche questo. Speriamo che sia un chiarimento che darà più forza e trasparenza al movimento.
    La questione poi della TITOLARTA' DEL SARDISMO, con tutti i suoi contenuti di indipendentismo, di cultura e di lingua sarda, è un'altra storia che bisogna chiarire. Il SARDISMO, con tutto il suo indipendentismo, la sua storia, la sua cultura e la lingua sarda, NON APPARTIENE a nessun partito e men che meno ad alcuna persona, genio o santo o eroe che sia; APPARTIENE A TUTTI I SARDI, proprio a tutti, anche a quelli che non sbraitano tanto o che non si manifestano come facciamo noi.
    Ci sono gli infiltrati-traditori: si deve essere uniti ed attenti per avere qualche probabilità di individuarli. E tuttavia, se si procede uniti, decisi ma disponibili al confronto, in ogni caso essi traditori verrebbero comunque NEUTRALIZZATI, messi in condizione di non nuocere.
    Speriamo.

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  12. Caro, Franco, diversi mesi fa sono stato ospite a Pabillonis per una conferenza sulla scrittura e la documentazione nuragica da Juliu Cherchi. Praticamente era un invito dell'IRS ad esporre le mie scoperte in materia e un po' a familiarizzare con loro perchè era da 15 anni che io non frequentavo più un partito o un movimento. Anche perchè avevo altro a cui pensare ed un enorme lavoro in cantiere. Aba Losi ne sa qualcosa. Ti dirò che sono stato benissimo (pensa un po', con persone che mi invitavano a relazionare in sardo!)e subito dopo abbiamo passato qualche ora davvero fruttuosa e piacevolissima io e mia mogle conversando a cena con Juliu Cherchi, con il quale, tra l'altro, abbiamo parlato del movimento, delle sue aspettative e delle sue speranze. Mia moglie, che praticamente è rimasta ad ascoltare sempre in silenzio, ad un certo punto, vedendo la passione di Cherchi alle stelle,non ha retto più e ha detto. In te vedo Gigi e tanti altri, purtroppo! Vi auguro tanta felicità ma ho l'impressione-certezza che se crescerete e avrete qualche voto in più, in vista di elezioni, vi spaccherete e non sarete più fratelli come prima.
    Nel mese di settembre era preventivata una Conferenza ulteriore a Pabillonis sulla 'matighedda', ovvero sul simbolo dell'IRS (del simbolo nuragico e poi medioevale ho parlato nel Blog di Gianfranco)con relazioni mia e di Sedda. Ma nel frattempo io sono intervenuto ad Oristano alla presentazione del libro di Sedda sulla bandiera dell'IRS. Dato il suo evidente anche se garbato e ironico 'settarismo' e quel suo trattare del Partito Sardo e della sua storia a piacimento (tra l'altro, praticamente, Portotorres e l'indipendentismo sardista degli anni 70 e Ottanta non esistevano)ho pensato di intervenire e gli ho 'rimproverato' che se si raccontava la storia 'politica' del Partito sardo era bene raccontarla tutta e non una parte sola; quella che magari poteva avere un facile applauso del pubblico (anche perchè', pur con tutta la modestia, riguardo alla lotta indipendentista, c'era il sangue del sottoscritto di mezzo!). Ebbene, nonostante uno dei militanti e simpatizzanti dell'IRS, un mio ex alunno, abbia proposto una Conferenza in Oristano sul merito delle cose dette, non si è tenuta alcuna conferenza nè in Pabillonis nè in Oristamo e i miei contatti (solo culturali, si badi bene, perchè non ci siano fraintendimenti) con Cherchi si sono del tutto interrotti! Con grandissimo dispiacere mio perchè non ne comprendevo proprio il motivo. Ora, caro Franco, da tutta quella indecente e assurda documentazione 'fratricida', dalle parole di Leo Melis (non sapevo proprio del ...'bando'), e dalle tue osservazioni sul partito dei 'cinque più sei' ho capito tutto. Ho capito che si può essere fessi e creduloni più volte. E che nei movimenti ci possono essere degli infiltrati e degli sciagurati che pensano solo a dividere i sardi (non alludo naturalmente a persone come Sedda che, sbaglierà, ma dice la sua). Eppure sai cosa ti dico? Porgo da fesso fessissimo ancora la guancia 'chi tenzo totu biaitta e insambenada'.
    E cerco ancora i Juliu Cherchi! Quelli della mia conferenza di Pabillonis! E non do ancora retta a mia moglie per quanto abbia lei capito tutto, io niente! Ma sarà davvero così?

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  13. Caro Podda,
    on è il carattere dei sardi, io credo, a far sì che il nostro nazionalismo sia diverso, non esclusivo, non xenofobo (anche se Gramsci, da ragazzino, gridava fuori i continentali), non antagonista. E' che esiste un nazionalismo di dominio e un nazionalismo di dominati. Il Partito nazionalista basco non è, voglio dire, la versione basca del Partido Popular di Aznar. Entrambi nazionalisti, ma quest'ultimo teso a cancellare la nazione euskadi, questo teso a far convivere pacificamente la proprio con la nazione spagnola.
    Se non si capisce questo, si fa còrdula de musca.

    Caro Gigi,
    tu che non sei un frequentatore saltuario di questo blog, sei buon testimone dei dibattiti, spesso non accomodanti, fatti con gli amici di iRS. Quel che forse non sai è che dal maggio ad oggi, l'articolo più ricercato nei motori è "Alla festa dell'Unità di iRS è di rigore la lingua italiana" del 27 luglio che ha avuto 97 commenti, molti dei quali scritti da amici di iRS.
    Poi il silenzio, rotto da qualche voce isolata, quasi che sia passata una circolare della setta: non dialogate con "quelli". Che tristezza, come ha concluso Leo che con te, me e un bel po' di sardisti un qualche ruolo nel "risveglio indipendendista" ha pur avuto. Senza attendere che dalla mente di Minerva nascessero, evidentemente per partenogenesi, i dirigenti "non nazionalisti, non sardisti, non violenti" di iRS.

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  14. La nonviolenza sull'esempio di Gandhi a cui si rifa IRS, mal si addice alla mala pianta del settarismo presente da tempo, forse dalle origini in questo movimento giovanile.

    Credo che non tutto il male venga per nuocere, se IRS si libera dal settarismo fino in fondo potrà crescere alla grande. Lo può fare rifondando il movimento.

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  15. Metto qui un comunicato di Bustianu Cumpostu responsabile di Sardigna natzione

    Lo scontro all’interno di IRS è ormai evidente e forse non riconducibile, nessuno più di SNI può capire quanto le divisioni interne all’indipendentismo siano il maggiore impedimento a che la proposta indipendentista passi dal condivisibile al delegabile.
    Quel tipo di catarsi, SNI lo ha già vissuto nel 2002, quando in seguito ad una spaccatura interna, meno violenta, naque IRS.
    I protagonisti furono gli stessi che oggi si stanno scontrando dentro IRS, i tre Frantziscu e Gavino Sale, che non si vollero confrontare con il coordinatore nazionale uscente Bustianu Cumpostu, disertarono il Congresso Nazionale del 2002 e preferirono frazionare l’indipendentismo, che fino ad allora si era riconosciuto unitariamente in SNI.
    Per anni si sono fatte le gare di indipendentismo, beccandoci come i polli di Renzo, tra SNI e IRS.
    In questa gara inutile e dannosa, il sottoscritto, che si può dire ha “allevato” sia i tre giovani Frantziscu che Gavino, si è vista persino tolta la patente da indipendentista e conferita d’ufficio quella da autonomista.
    La stessa storia l’ha vissuta, più volte, il PSd’Az, storia di frazionismi che parte dai Rosso Mori di Lussu e arriva ai Rosso Mori di Muledda e Zuncheddu.
    Eppure l’indipendentismo, l’anelito di libertà di una nazione oppressa, l’esaltazione di un valore alto come quello della libertà, applicato non solo agli individui ma anche ai popoli, dovrebbe esser un collante forte a sufficienza per tenere uniti militanti e dirigenti che per quel anelito di libertà si organizzano e lottano.
    Potremo deresponsabilizzarci dando la colpa alla maledizione di Carlo V, portare avanti la frantumazione fino alla scomposizione dell’atomo e trasformare l’indipendentismo in una nota di colore da inserire nelle guide turistiche della Sardegna, al posto del banditismo.
    Che fare allora?
    Fermiamoci a riflettere per capire genesi ed obiettivi dell’indipendentismo, stabilire una scala di valorizzazione con la quale misurare le sfere personali, quelle di partito e quelle collettive, valutare il nostro agire e prendere atto che finché non renderemo affidabile e delegabile il progetto indipendentista i sardi continueranno a credere all’inganno italiano.
    Certo, l’indipendentismo è figlio di un popolo, e riflette i mille colori del popolo, ma è frutto di un atto d’amore collettivo.
    Noi indipendentisti siamo germogli e semi di quel atto d’amore, abbiamo dei doveri, siamo nati per restituire la dignità e la sovranità al nostro popolo non per cercare nell’indipendentismo predelle sulle quali portare in alto la nostra sfera personale o quella di partito.

    FERMIAMOCI A RIFLETTERE, CON MODESTIA PERSONALE, MA CON ORGOGLIO DI FUNZIONE, APRIAMO DA SUBITO UN CONFRONTO TRANQUILLO SUL DA FARE, FACCIAMO DEL 2011 “S’ANNU DE SA SARDIGNA LIBERA” E INIZIAMO UNA SERIE DI CONGRESSI ITINERANTI PER ARREJONARE CON IL NOSTRO POPOLO.

    Un sincero augurio a tutto IRS affinché superi quanto prima questo momento di sofferenza.

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  16. E itte li cherites fachere?

    Ci abbiamo speso innumerevoli articoli negli anni contro la semiotikpolitik che abbiamo visto crescere anno dopo anno a dismisura ma inversamente proporzionale alla necessità di creare un indipendentismo moderno e realmente inclusivo (non ad etichette escludenti).

    Nel 2005 quando lanciammo sul web il prototipo non-nazionalista "Progressisti" ( http://www.urn-indipendentzia.com/URN%20Area%20Progressisti.html ) unitariamente al primo portale di URN Sardinnya, i dirigenti di IRS non sapevano chi fossimo e pensavano che stesse per nascere un nuovo partito indipendentista Sardo che li avrebbe messi nell'ombra. Avevamo una media di 200 messaggi alla settimana con i dirigenti nel vecchio forum (lo ricordo perché il tetto di capienza massima era 200...), si parlava di qualsiasi cosa, persino delle opzioni per un riconoscimento all'ONU!!!...

    Quando col tempo hanno capito che dietro non c'erano professionisti della politica e non c'era nessun nuovo partito che sarebbe nato di lì a poco, nel giro di un anno e mezzo è partita la semiotikpolitik con ampi pezzi della concettualità inserita da U.R.N. Sardinnya (errori inclusi).
    Quando avevano finito di prendere tutto ciò che consideravano necessario, a quel punto hanno preso a censurare totalmente gli aggiornamenti che postavamo nel loro forum (con tanto di insulti).
    Uno di loro in privato mi disse pure "mi spiace, ma non possiamo ripulire la tua immagine"...

    E poi uno non dovrebbe neppure parlare di "accanimento verso Irsology"...

    Bomboi Adriano

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  17. @Pintò, la teoria del complotto, è molto gratificante, ci si mette l'animo in pace perchè davanti al complotto siamo tutti indifesi!
    ma la realtà, e le verità, sono molto più complesse... molto di più!
    Giuseppe

    ps. Bomboi seguiti a fare pornografia politica. spero ti dia grande gratificazione... ma dovresti confrontarti con gli elettori... perchè non lo fai?

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  18. E tando nadela custa raggiu 'e veridade. E bastat perdeu!!
    Faghide intendere sa campana 'e isatteros de palte 'e fuire dae su cunfrontu (comente in Abbasanta). Deo l'appo a iscultare.
    No pensedes de bo la poder isfangare a sa lestra nande chi sas cosas sunt "più complesse" (chi paret comente agabbat s'intervista de Scalfari a Andreotti in su film "Il divo").
    Itte cherides, a bos creer a sa tzega?

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  19. A Ithokor: suona curiosa la tua replica quando la classe dirigente del tuo movimento non ha la minima intenzione di confrontarsi neppure con i propri sostenitori...

    Bomboi Adriano

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  20. Non so de IRS e so de acordu puru cun medas de sas criticas chi atzes fattu a su movimentu. Sas criticas bonas serbint a crèschere. Ma mi paret chi sietzas irmenticande una crae de s'arrejonu. Chi est colada suta de sa mesa. Potzo cumprendere chi b'apat trigu betzu, ma custu non debet disaogare su giudìssiu.

    Naro de su chi apo bidu in su video linkadu dae Tzuanne Frantziscu e in sos ateros media. Jeo apo bidu fraigare un'allucinatzione mediatica. S'abboju de Abbasanta m'at ammentadu unu de cussos abbojos ube sa tzente credet de bidere sa madonna. E custu solu pro non èssere a mancu de su restu. Est una illusione percettiva, meda bi rughent in bona fide, ca ateros la pissighint in mala fide. A parte sas chistiones legales, chi non mi pertocant. Bos dimando: chie at àpidu abberu su tempus de controllare totu so 6800 messatzos e nde reconnoschere totu sas trassas? L'ant fattu custu traballu sos zornalistas? Est una manera giusta de mpvere accusas?

    Est istada fraigada una beridade chene iscuntrobu. Totu ant bidu sa madonna e si tue non la bides tando ses unu erèticu. Custa bassesa, chi est digna de sa peus giustissia mala, diat dèbere èssere unu sintzale della "schiettezza sarda"?

    M'ispantat chi si critichet s'istruttura chi s'est cherfida dare una banda e non si bidat ite bi podet naschire dae s'àtera. Si sa prima est una setta, sa secunna ite est?

    Arreo su tocu de sa secunda càmpana pro mi fagher un'idea cumpreta. Ma non baso sos giudissios supra sas antipatias. E custu de s'isputtanamentu pubblicu chene peruna prova est unu puntu dae su cale non si torrat a palas. Si balet custu tando balet totu. E no ant a èssere tempos bonos, ca sunt medas sas alarpes e sos gurturjos chi so bidenne a ziru. Menzus chi mi nche torrepo a istudiare sos isteddos, sa polìtica est tropu dificurtosa pro me.

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  21. @ Ithokor e FP40
    Pro su beru, a mie de trassas, cumplotos e àteru non mi nde importat nudda e tenes resone, Fp40, chi nemos a averguadu si cussas mail sunt totu beras, mesu beras e mesu farsas, totu farsas. S'in casu interessat de bìere cale est sa reatzione de sos incausados: est istada abutinada sa privacy e amus a andare a Procura.
    Mi diat, a s'imbesse, ischire cale est s'imposta chi iRS torrat a sa dudas pro su cuntzetu de democratzia chi est ispartinadu in cussu moimentu.

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  22. Azis biu, como como, su casinu de su Parlamentu italicu? Azis biu, dae sos faeddos issoro, cale zenia de omines piticherreddeddos si che ponent in pua comente si fessint zigantes?
    Po custu torro a narrere:

    'Deus nos iscampet! 'Non fate legna' dall'albero amico! Non giova a nessuno, se non agli avversari storici! A chi ci opprime da sempre! Sono altri gli enormi alberi che sono caduti e che stanno oggi cadendo! Continuamente. Scure a volontà! Penne indiane di tutta la Sardegna unitevi! Abbasso (e a sa bassa) la maledizione storica! Fortza Paris!

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  23. Sarà davvero così?, si chiede, mi chiede, ci chiede Gigi Sanna.
    Io non lo so.
    So solo che ho duas trempas vetti e, a forza de bussinadas, sono diventate rosse tendenti al violetto, biaiattas come dici tu. Ora, pur confidando nella buna fede di tutti, m'è venuto il vezzo di tenere la guardia alta, come un pugile di buona scuola.
    E allora, quello che eviti di prendere in faccia lo becchi sullo stomaco.
    Di queste cose io ormai con mia moglie non ne parlo neppure più, perché non mi va di darle sempre ragione. Allora esco, vado, parlo, ascolto, scrivo, voto, ma faccio tutto con sofferenza perché mi pare che persone come Juliu Cherchi, come te, come me, è vero che ce ne sono ancora molte, ma sono tutte in fuori gioco. Se corri verso il pallone, qualcuno ti sventola la bandiera gialla e l'arbitro fischia il fallo.
    La verità nuda e impudica è che non so cosa credere, cosa fare, cosa pensare, perché sbaglio comunque. Anche a voler bene alla Sardegna, a sognare di vederla come una madonna, bella ammirata e rispettata padrona di casa.
    Oltre che libera e indipendente, naturalmente.

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  24. Riso Sardonico dei Sardi:
    Riso Amaro.

    Domenica scorsa era prevista una Assemblea di iRS che doveva tenersi a Foghesu, successivamente spostata ad Abbasanta senza che i dirigenti regioni ( per regioni s'intendono le provincie attuali) avessero comunicato a tutti gli "attivisti" l'ulteriore trasferimento della medesima a Cagliari. Forse non avevano fatto in tempo ( io sono tra quelli che, sono andati ad Abbasanta e ho trovato tanti giovani che per diversi motivi si erano o erano stati allontanati dal movimento )o forse non gradivano la loro presenza in quanto non schierati.All'incontro mancavano gli attuali dirigenti , quelli che stanno "organizzando la "democratizzazione" del movimento. C'era anche Gavino Sale (il tumore da estirpare), che proprio non mi è sembrato una madonna, semmai vestito con panni del "padre" che una volta esposte le marachelle dei figli, ( i complottisti?) si dichiara disposto al perdono. (ogni uno esprimera' le sue valutazioni)
    C'era anche il prof. Placido Cherchi, meno disponibile di Gavino... C'erano almeno 200 indipendentisti che conoscevo in gran parte, attivisti, ( organizzatori e braccianti di tante "Festa Manna", numerosi attacchini elettorali ecc.) Nello, Gianmarco. Si poteva leggere la profonda delusione dei presenti nel leggere le frasi riportate e proiettate nella parete della sala (non tutti erano convinti della veridicita' dei documenti). Ma piu' di tutto prevaleva la voglia di continuare, di non lasciarsi prendere dallo sconforto. Alla fine, dopo aver discusso, ci siamo salutati fraternamente come avevamo fatto tante altre volte.
    In questo frangente, rientrato a casa, ho cercato di vedere la cronaca degli avvenimenti in Videolina e devo dire che il vedere i miei compagni di iRS, quelli piu' "democratici" sorridere allegramente da Cagliari mentre annunciavano l'espulsione di Gavino Sale dal movimento non mi ha fatto per niente sorridere.

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  25. Vorrei ricordare che anche Sale è nell'orbita di una componente del PD, come già scritto il 13: http://www.sanatzione.eu/2010/12/solidarieta-ad-irs-u-r-n-sardinnya-estranea-al-plico-inviato-a-gavino-sale-ma-soru-non-e-il-problema/

    Mentre Onnis in un suo commento, a parte il rivendicare presunte elaborazioni concettuali, da un lato ammette i tentativi di cooptazione, dall'altro termina il contradditorio discorso anti-Sale con la scusa di aver cercato di dare "democrazia" al movimento.
    O è cooptazione o democrazia, si decida. Sono cose diverse.

    La morale purtroppo è che il vero problema non è Soru o non Soru, ma la lotta di potere interna ad IRS risoltasi in maniera disastrosa forse per entrambi (e a vantaggio del centralismo). E per di più in un movimento da 3%...

    Tutto ciò ci suggerisce sempre di più che in Sardegna non esiste una seria classe dirigente indipendentista. Questi, pur di accaparrarsi un 2% virtuale di consensi, trascinano nella merda Sansone con tutti i Filistei.
    Senza offesa per nessuno.

    Bomboi Adriano

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  26. Ho l'impressione, stando ai post di questo dibattito, che il cavallo che correrà sarà ancora uno solo. Che rasoiate, amici miei! Che goduria per tutti i nostri nemici! Che percentuale di consenso per tutte le botteghe vecchie e nuove, piccole e grandi, aperte in Sardegna!
    E per fortuna ne abbiamo uno, anche se sempre quello, di cavallo. Io non partecipo alle sue attività da 15 anni, mi sono incazzato come da poco come un drago per una certa 'consegna' della bandiera, per un certo suo schieramento e per altro ancora, ma riconosco, per onestà intellettuale, che è il solo cavallo che abbiamo attualmente. Che va: va come va, ma va.
    Cari Adriano e Gianfranco o i movimenti sono movimenti di amore e di fratellanza o non lo sono affatto. Il sardismo trionferà, l'indipendentismo trionferà, la Sardegna trionferà, quando ci sarà un unico, grande ,spettacolare movimento di popolo. Il movimento degli umili: tutti umili!
    Penne multicolori di tutta la Sardegna unitevi!

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  27. Forsis non so istadu bonu a l'acrarare, ma in s'arrèjonu chi apo fattu, su riferimentu a sa madonna non fit pro una pessone (e non solu pro sa barba ;) ). Ma pro un eventu, nemas pro una rivelazione. Sico a nàrrer chi, dae su chi si bidet dae foras, sa presentatzione de Abbasanta est totu a foras de una mustra de provas craras. Cando in una causa sas pessones bi ponent totu su coro e s'animu, a bortas sa mente no est semper ischida bene, finas si unu est in bona fide. Est una cosa normale, chi capitat a totu, puru a chie si contat de sos prus sabios. Duncas est bene de lu tènnere presente cando si cherent dare giudìssios. No est fàtzile a cumprèndere sas partes e sas rejones (si bi sunt) in mesus de totu cust'abbolotu.

    Semper chircande de no offendere a nessune, pompiade custa matzine:

    http://forgetomori.com/wp-content/uploads/2008/11/unexplainedface.jpg

    Bidites sa matessi cosa chi bido jeo?

    Ispero de m'èssere ispiegadu menzus chene àere offesu su sentidu de nessune. Si in casu mi iscuso.

    Ma as rejone ZFP, a sa fine no est custa sa cosa de interessu. Jeo non tenzo presse de àere una respusta dae sos incausados. Ca cumprendo chi pro irfaulare custu tipu de atacos, si unu at a coro su movimentu, bi cheret su tempus suo e pacas paràulas ma bene nadas.

    Custu non cheret nàrrer chi li so danne rejone, ca unu su tempus lu podet gastare puru pro fagher falare sa prena e non dare peruna respusta. Amus a bìdere ite sutzedit.

    E as rejone a dimandare de su cuntzetu de democratzia, cussu est s'importante. Fachet parte de su traballu de puntorju chi setzis fachende pro pesare su movimentu (totu su movimentu, non solu IRS).

    Fabritziu

    ps: si carcunu est cumbintu chi si podat fotografare zesus cristu o sa madonna, pompiet custa de matzine:

    http://forgetomori.com/wp-content/uploads/2008/11/jesussimpsonized.jpg

    Bidet semper sa matessi cosa de prima?

    Si dimandet proite.

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