Manifestazione a Barcellona |
C'è notevole imbarazzo nei giornali italiani, in quelli che ho potuto vedere, per la vittoria dei nazionalisti catalani. Quelli sardi lo superano alla loro maniera: non dandone conto. L'alleanza Convergència i Unió ha conquistato ieri 62 dei 135 scranni nel Parlamento catalano; il Partito socialista catalano ha subito una dura sconfitta perdendo 9 dei suoi 37 deputati e trascinando nella caduta Erc (sinistra repubblicana catalana) e Iniziativa per Catalogna – Verdi con cui ha governato gli ultimi quattro anni. Erc ha perso 11 dei suoi 21 e Icv 2 dei suoi 12.
Il Partito popolare, che negli anni ha caratterizzato la sua politica in senso filo spagnolo, passa da 14 a 18 deputati e conferma i suoi 3 scranni il partito anticatalanista Ciutadans. La novità delle elezioni di ieri è l'ingresso nel parlamento di 4 deputati di Solidaritat Catalana per la Independència, partito che si pone l'obiettivo di portare la Catalogna all'indipendenza entro questa legislatura. Il suo leader Joan Laporta ha offerto l'appoggio al governo che sarà guidato da Artur Mas, naturalmente di CiU, a patto che si impegni ad attuare il suo obiettivo.
Secondo alcuni commentatori dei quotidiani spagnoli (El Mundo, per esempio) la sconfitta del governo tripartito, e particolarmente del Partito socialista, è dovuta sì alla crisi economica in cui il governo spagnolo ha precipitato anche la Catalogna, ma anche alla bocciatura del referendum indipendentista, vinto dai promotori, decretata dalla Corte costituzionale spagnola. Ricordiamo che qualche mese fa a Barcellona si svolse una manifestazione di un milione e mezzo di persone contro un'altra discussa sentenza della Corte che aveva bocciato parti decisive del nuovo Statuto.
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