di Gigi Sanna
Nel Primo Convegno Internazionale interdisciplinare (2005) della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Sassari, incentrato sulla linguistica, l’epigrafia, la medicina e l’architettura, ho trattato, tra l’altro, anche del tema riguardante la problematica pitica (sia linguistica che epigrafica), dei reperti, ormai ritenuti da tempo autenticissimi, rinvenuti in Glozel (Vichy, Francia).
Ho cercato in quella sede, approfittando della presenza di un grande esperto orientalista come Remo Mugnaioni (semitista ed assiriologo di fama internazionale), docente della Facoltà di Aix en Provence e di Lyon, di far vedere come nelle iscrizioni di Glozel (con supporto in pietra, in osso e in ceramica), gli scribi greci di Pito (poi Delfi) si fossero serviti, al fine di dare senso alla loro particolare scrittura ‘obliqua’ o ambigua, di tecniche di scritture molto particolari; le quali però, per quanto complesse, non costituivano una novità nel panorama, quello ormai abbastanza noto, della storia della scrittura.
Ho affermato in quella sede, con numerosi esempi formali, che anche il codice nuragico si serviva di identici procedimenti di scrittura; quel nuragico che, tra l’altro, condivide con il codice di Glozel l’uso di chiarissimi identici grafemi di natura alfabetica consonantica (Sanna 2007, I, pp. 31-48).
Intendo oggi, data la discussione e l’assurda polemica in corso sulle tavolette-sigillo di Tzricotu, riprendere (sommariamente) l’argomento, mostrando come nella tavoletta di bronzo A1 di Tzricotu di Cabras (in custodia presso i locali della Sovrintendenza di Cagliari) le dette ‘tecniche’ sono tutte e tre presenti; riportate, direi, con perizia insuperabile e ‘magistrale’.
Leggi tutto
Quindi secondo le sue brillanti deduzioni io mi potrei sentire padrone di fare questa associazione?
RispondiEliminahttp://www.archeologiasarda.com/public/tavola2.jpg
Giusto?
Scommette che fruga fruga potrebbe trovare dei riscontri di scrittura anche qui sig. Sanna?
@Zaru Non ammetteranno mai di aver preso un abbaglio. Non esistono pareri autorevoli, non prendono atto delle osservazioni. Vanno avanti per la loro strada : o si accettano quelle ipotesi o c'è poco da fare.
RispondiEliminaCara Aba, mentre aspettiamo le obbiezioni sulle 'tre scritture'...
RispondiEliminaRestando in tema di puntini (i fori che realizzerebbero fori!)osservali ben bene: quelli nove agglutinati sono quasi impercettibili, i tre (quello messo al centro della bipenne e i due messi al di sopra dei corni taurini) riportati per 'accostamento' si notano abbastanza. Ma sono tanto piccoli che al massimo ci può entrare una vitina da orologiaio ( non si dimentichi che la tavoletta di Tzricotu ha la misura esatta di un pollice!). E' un dato empirico questo che non ammette discussioni. Osserva invece quelli degli oggetti supposti altomedioevali: sono provvisti di un foro (questo sì un bel foro!)che in tutti, dico in tutti, è perlomeno dieci volte tanto quello dei sigilli di Tzricotu. E si capisce bene il perchè del foro ampio degli oggetti longobardi; aveva la funzione dell'essere attraversato da un ribadino. Il piccolissimo forellino o puntino dei sigilli di Tzricotu aveva invece, in quanto riportato in negativo, quello di rendere (così come per gli altri due forellini-puntini precisi più in alto) un puntino in positivo, ovvero in rilievo. Una matrice longobarda per linguelle ovviamente deve prevedere la realizzazione ottimale della parte funzionale dell'oggetto. E infatti la prevede. Gli oggetti di Tzricotu, proprio per niente perchè hanno altra funzione; non sono 'matrici' se non per dare dal negativo i singoli segni in positivo. Sono cioè dei sigilli.
Colleziona, colleziona! E divertiti!
@ Zaru
RispondiEliminaMa com'è? Lei sempre attento a citare riferimenti, questa volta invia un disegno misterioso che non si sa a che cosa si riferisca.
Ma come Zuannefrantziscu, è semplicemente una delle linguelle che ha mandato la Dott.ssa Giostra e che già io vi invitai a prendere come esempio tempo fà.
RispondiEliminaChiaramente, come il Sig. Sanna, anche io ho estrapolato, (cancellando le parti che non erano interessanti alla rappresentazione).
Come potrà vedere le cose tornano anche in questo caso, anche perchè anche queste non sono nuragiche, o lo sono?
Gentile prof. Sanna,
RispondiEliminaprendo spunto dalla sua citazione di un "Primo Convegno Internazionale interdisciplinare (2005) della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Sassari incentrato sulla linguistica, l’epigrafia, la medicina e l’architettura".
Questa cosa come minimo desta un sorriso: una Facoltà di Medicina non è la sede per parlare di linguistica (con tutti i se e i ma che si possono aggiungere). Controprova: quanti linguisti erano presenti in sala?
Detto con la massima pacatezza: è arrivato il momento di uscire dal limbo. In un blog certi problemi, è evidente, non si possono risolvere.
Una volta, ricordo, disse a qualcuno, che le proponeva di andare ai convegni internazionali, che c'erano i biglietti di aereo da pagare. Io insisto nel dire che ci sono le riviste specializzate, in Italia e all'estero: gli articoli si possono spedire anche per posta elettronica, non costa niente. Grazia alla sua traduttrice potrà mandarli in inglese, che è un bel vantaggio.
Proprio perché lei pretende di essere preso sul serio, penso che quella che ho indicato sia l'unica via coerente per essere presi sul serio. In questo modo le sue tesi saranno valutate dai migliori esperti, pesate, accettate o respinte, eventualmente migliorate. Quest'ultima prospettiva - di essere migliorati nelle proprie tesi - dovrebbe essere irresistibile per uno studioso rigoroso.
Tutto questo non può essere rimandato: non invochi la modestia, per cortesia, perché in certe questioni non va chiamata in causa. Ci si mette in gioco: o la gloria, oppure....
Un saluto, Batsumaru
Dear Aba,
RispondiEliminami chiedi se devo attribuirti il goal? mi dispiace ma non posso, non sono competente in paleoepigrafia per poterlo fare! Comunque ti darei una medaglia ogni volta che sculacci gli archeologi sardi!
Loro per inadempienza o per incompentenza sono i responsabili dello stato penoso in cui versa il patrimonio archeologico sardo (sia in termini di valorizzazione che di analisi conoscitiva).
Questa mia considerazione si fonda sul fatto che nell'ambito dell'archeoastronomia è ormai palese che gli archeologi nuragologi sardi hanno mostrato una disarmante incapacità di comprendere (se così non fosse bisognerebbe pensare a malafede). Se tanto ci da tanto, non vi sono dubbi sul fatto che i posti di rilievo nell'ambito dell'archeologia sarda siano occupati da persone incompetenti.
Mauro Peppino
@zaru e @anonimo
RispondiEliminaCredo che stiate sbagliando strada di grosso.Vedo bene,come dice Aba, che su quel coccio in cuneiforme di Villanovafranca fate i finti ciechi e sordi. Affermatelo però,qui,pubblicamente che non è mai esistito,che Pettinato ha visto roba medievale,che il reperto non proviene da scavo autorizzato,anzi che il reperto non esiste ne è stato mai catalogato,dite qualsiasi cosa ma smentite la veridicità del reperto pubblicamente e io con voi dirò che il cuneiforme in Sardegna non è mai esistito.Ma se esiste,dite dove esso si trova,datelo agli studiosi competenti,chiedete un consulto.E dato che ci siete,fate controllare bene il sigillo cilindrico di San Sperate,trovato in contesto nuragico,e liquidato come cipriota.
Attendo risposte.
Qui un immaggine del disegno del reperto con scrittura cuneiforme
da Villanovafranca:
http://www.provincia.mediocampidano.it/ev_resources/cms/images/20090314_La_scrittura_nuragica_31_d0.JPG
Andrea Brundu
"Si faccia un favore, la smetta di farsi del male. Adesso vuole reinventare anche il cuneiforme: si é capito molto bene cosa voleva dire il caro anonimo. Ha idea, geometricamente, di cosa sia un cuneo?"
RispondiEliminaSinceramente, da lei, penso di non dover imparare niente: primo perchè non ha consigli utili e scientificamente validi da fornirmi, secondo perchè quello che lei vorrebbe insegnarmi non le è molto chiaro!
Invece lei saprebbe dirmi ad esempio come si può fare un test per datare i modani da fusione di Tzricotu? Certamente lei conosce uno di questi esami visto che li propone già da un pò insieme ai suoi amici del CLUB DEI LINGUISTI SUPREMI!
Ah, se qualche anima buona scanner-dotata, postasse le immagini e in particolar modo la nota 37 a pagina 1289 del Vol II di "Africa Romana" XVII.........
RispondiEliminaSisaia
Gentile Batsumaru, lei potrà sorridere quanto vuole ma Il Primo Congresso sarà seguito da un Secondo Congresso incentrato proprio sulla Medicina e sulla linguistica. I motivi? Vanno spiegati soprattutto nella ricerca che da anni sta conducendo la prof. Maria Rita Piras sulla genetica, sulla scrittura e sul linguaggio. Presto dovrà uscire un saggio della stessa su di una rivista internazionale, saggio nel quale c'è non poco di quello che io sostengo in Sardoa Grammata (e non solo). Quanto ai linguisti presenti al Convegno io non so quanti fossero. Alcuni c'erano di certo (anche miei amici).Le dirò che non mi interessa saperlo. Una cosa soltanto so: che l'Aula Magna dell'Ateneo era piena e durante il pomeriggio i molti presenti hanno sentito il prof. Mugnaioni che pubblicamente mi invitava ad una conferenza che io avrei dovuto tenere a Lyon proprio quest'anno. Si farà, non si fara? Non lo so. Non dipende da me. Io sono pronto. Lei non sa quanti soldi ho speso per le mie trasferte in Francia ( Glozel, La Sorbona, Facoltà di Lettere di Aix en Provence)! E sono disposto, ma a patto di parlare con delle persone serie e degli specialisti, a spenderne degli altri. Quanto alle riviste: sempre il prof. Mugnaioni ha (può telefonare se vuole), per le edizioni Gallimard, qualche mia paginetta con le immagini e lo studio di alcuni documenti nuragici rinvenuti in Sardegna. Verrà pubblicato questo lavoretto? Non lo so. Non dipende da me. Come vede non sono poi quel fifone e quell'abatino che qualche volta mi si dipinge. Lo aveva sospettato anche Brundu ma poi credo che abbia capito. Certo mi dovrei muovere di più. Ma io ho un orgoglio fottuto e un carattere barbaricino a cui non posso rinunciare alla mia età. E poi, se me lo permette, ho seguito il consiglio del povero Guido Frongia dell'Università di Roma (uno dei più noti insegnanti italiani di Filosofia teoretica), mio carissimo amico, che quando ha visto e letto il mio libro ( che ha ritenuto molto difficile da accettare subito per le straordinarie novità) mi ha consigliato affabilmente di agire così: esporre la 'merce', il risultato delle ricerche e attendere. Se, come lui riteneva fermamente, ero nel giusto e nel vero qualcuno prima o poi avrebbe 'comprato'. E qualcuno, nonostante si sia gridato ai quattro venti che era spazzatura ( vero Stiglitz e prof. Zaru?) o all'opposto si sia fatto silenzio assoluto, ha comprato. Compreranno ancora? non lo so.
RispondiEliminaQuanto alla gloria, senza false modestie (riducendo tutto, ma tutto all'osso) ce l'ho già. Perchè la scrittura nuragica esiste. Esiste davvero. Ed esisterebbe di più se ci fosse quella onestà intellettuale di cui parla il giovanissimo Castangia. Ma mi dica, che sos'è la cosiddetta gloria... che cos'è veramente. Lasciamo perdere, se davvero siamo uomini e per il vantaggio di questi soli lavoriamo. Io poi mica combatto per le cose belle della mia Sardegna da poco. Io combatto una vita, da quando avevo i calzoncini corti e sognavo una Sardegna indipendente. Ma anche i Sardi li sognavo onesti e 'indipendenti', quanto la cara Aba, che sarda non è. Fortza Paris caro Batsumaru!
@ ZFP
RispondiEliminaPer cortesia, potrebbe controllare se nel pannello di controllo del blog non ci sia attivato qualche comando che impedisce il collegamento diretto ai link?
Il link del disegno di Zaru mi dice che la pagina non esiste, quello di Brundu mi rimanda al blog...
La ringrazio.
Sisaia
@Aba
RispondiEliminaPer aprire,non è necessario ricopiare il tutto,basta puntare all'inizio del link da me postato,e premere il tasto sx poi sempre tenendo premuto far scorrere il mouse sinchè il link non diventa bianco su sfondo blu.A questo punto rilasciare il tasto sx e cliccare il link col destro.Dalla scaletta selezionare copia.Fatto ciò,incollare nella barra principale e dare invio.Mi raccomando non sulla barra di google.
Andrea Brundu
@Aba
RispondiEliminaGuarda e dimmi tu stessa quanto è attendibile:
http://www.provincia.mediocampidano.it/eventi/it/la_scrittura_nel_periodo.wp
Andrea Brundu
@ Brundu
RispondiEliminaFunziona finalmente! :)))
Molte grazie, non conoscevo questa manovra.
"Zaru perchè dovrei dirglielo io se non ho niente da insegnarle?"
RispondiEliminaAllora lo dico io a lei: non si posso datare! (almeno con i test conosciuti oggi, poi magari verranno i nostri avi con le nAvi e allora ce lo diranno loro!)
Per Brundu:
Ho come l'impressione che non riesca a collocare il coccio di Villanovafranca nel tempo... anzi, penso che non sappia collocare il nuragico nel tempo.
Poi, sopratutto, da VILLANOVAFRANCA DOVE?
Viene da Su Mulinu?
E poi perchè dovrebbe essere scrittura NURAGICA!
Cara Aba, non so di che cosa parlate tu e Brundu. State molto attenti alle bufale perchè adesso non avendo altre risorse indovina un po' cosa faranno? Lo scherzo 'epigrafico' l'anno giocato tempo fa ad un noto professore. A loro non interessa un fico secco l'argomentazione e capire veramente l'oggetto del contendere. A loro interessa che niente si muova e che i paletti restino paletti ben cementati. Per questo farebbero qualsiasi cosa.
RispondiEliminaNon dimenticate che hanno cercato, cosa che ho già detto in questo Blog, di farmi incriminare come 'certificatore di oggetti falsi'. Capite a quale vetta sublime sono arrivati certi funzionari della Sovrintendenza ? Gianfranco sa bene le cose e conosce lo squallore della vicenda. Comunque, state attenti, tutti stiano attenti, perchè la partita delle matrici longobarde l'hanno persa da un pezzo.
Cara Aba, potresti mandarmi la foto del cuneiforme di cui discutete? Prudenza. Attenzione ai falsi e ai depistaggi perchè la frase mi sembra troppo 'chiara' per essere vera. Ci sono i tuoi shalom....
@Sanna
RispondiEliminaNon credo sia una balla,il sito è questo:
http://www.provincia.mediocampidano.it/eventi/it/la_scrittura_nel_periodo.wp
la foto è di un disegno,non del coccio vero e proprio,comunque......
penso ci si possa fare un'idea.
Andrea Brundu
@zaru
RispondiEliminaLe consiglio di leggere l'articolo di Giorgio Cannas del 2008,relativo al coccio in caratteri cuneiformi,ci sono diversi riferimenti.
Potà notare che quell'articolo non ebbe nessun commento,eppure i contenuti erano chiarissimi.
Articolo di Cannas:
http://gianfrancopintore.blogspot.com/2008/06/il-mistero-dellugaritico-scomparso.html
Andrea Brundu
@Sanna
RispondiEliminaComunque,i reperti non possono sparire così,devono per forza trovarsi in qualche magazzino.Bèh,nel caso non siano più in nessun magazzino,siano cioè andati perduti(non vedo come reperti catalogati possano perdersi),questo non è certo affar mio.
Andrea Brundu
Errata corrige
RispondiEliminaAfrica Romana XVI , non XVII.
Scusate.
Sisaia
Amici miei, sono passate non solo le ore ma i giorni e nessun commento purtroppo sulle tre scritture della tavoletta A1! Tutti i post a commento, degli anonimi e dei pseudonimi hanno parlato di tutto tranne che dell'argomento ( di cuneiforme, di convegni, di archeologi cattivi con l'astronomia, del coccio di Villanovafranca, di modani e di test, di Africa Romana, ecc. ecc.). Hanno desiderato che ci soffermassimo solo su di questa e l'abbiamo fatto.
RispondiEliminaDunque. Ripropongo il tema: nella tavoletta A1 di Tzricotu ci sono tre tipi di scrittura che non si riscontrano minimamente negli oggetti medioevali di cui parla il dott.Serra Paolo Benito. C'è invece quella sintassi e quella 'musica' di cui parla su Conponidori dovuta dalla presenza dell'agglutinamento dei segni, dell'inserzione dei segni, dell'accostamento dei segni.
Chiunque può sbizzarrirsi a prendere qualsiasi manufatto medioevale e provare a trovarci quella sintassi. Sintassi completa, si badi, seria, coinvolgente tutto l'oggetto, non di una curvetta (la cosiddetta virgola) qui e di un 'punto' là.
Altrimenti l'osservazione sciocca e spicciola permette di dire che un monopattino è uguale ad una bicicletta perchè entrambi hanno una ruota ed un telaio.
Ciò (per ora. C'è tanto altro!) dal punto di vista linguistico-epigrafico per rispondere al 'club dei punti e vigola'.
Dal punto di vista strettamente tecnico, quello che si è soprattutto invocato ( la somiglianza del supporto di Tzricotu con i supporti altomedioevali) si è detto da parte nostra:
1)che quello di Tzricotu è un sigillo ( e vedremo ancora tanto su di esso) in negativo che è fatto con una certa 'centina' che non trova neppure l'eco in nessuno degli oggetti medioevali ( la dott.Giostra lo esclude categoricamente perché irrilevante ai fini della modanatura delle linguelle) La centina serve solo per il fine corsa del sigillo che, essendo in negativo, va pressato al fine di ottenere il suo scopo.
2) Il cosiddetto foro per attaccare la supposta 'linguella' al cinturone è piccolissimo . Esso in Tzricotu in quanto piccolissimo svolge unicamente la funzione di passare da un punto in negativo ad un punto in positivo. Perché è il punto quello che serve . Inoltre, a meno che non si voglia cadere nell'assurdo, un forellino in negativo non possa dare un altro forellino in negativo!
3) I l supposto forellino di Tzricotu per funzione di inserimento di ribadini è palesemente di gran lunga inferiore ai fori, belli grossi, presenti in tutti gli oggetti alto medioevali. Non può essere derivato da una 'matrice' come Tzricotu perché avrebbe dovuto prevedere, in quanto tale, il 'disegno' di un foro adatto allo scopo.
(II)
RispondiElimina4) Ammesso e non concesso che il sigillo di Tzricotu debba essere capovolto, per logica elementare anche i due fori posti più in alto dovrebbero svolgere la stessa funzione e dare due fori simmetrici precisi al primo, a sinistra e a destra dell'oggetto,. Invece di tali fori simmetrici negli oggetti altomedioevali non v'e traccia. In questo caso la linguella ottenuta dalla modanatura non sarebbe più tale ma al massimo potrebbe, ben ribadita con tre ribadini, far parte come placca di qualche altra cosa. Ci sono esempi di simili placche medioevali con tre ( piccolissimi) fori per ribadini?
5) Qual'è il dato probante che l'oggetto di Tzricotu vada capovolto? Si va alla grossa? Per impressione o suggestione? Se non ci sono osservazioni da fare, le risultanze delle 'tre' scritture, che danno i grafemi e che danno le chiare figure che risultano disegnate ( disco solare, tori, antropomorfi, bipenne) non tollerano che la tavoletta vada capovolta. Tutto diventa ridicolo, molto ridicolo!
6) In Sardegna quando e dove mai sono state trovate (la Giostra per sua conoscenza sostiene di no, in nessun tempo e in nessun luogo)) delle linguelle frutto di matrici simili a quelle (supposte) di Tzricotu?
( Al prossimo articolo nel Blog di Gianfranco per la conoscenza precisa dei grafemi di natura alfabetica consonantica protocananaica e dei valori fonetici di ciascuno di essi). Qui, come vede, si argomenta caro dott. Castangia e io mi confronto! E gli altri? Ha visto che corsa precipitosa e quale gara per difendere l'assunto di Tzricotu 'matrice' medioevale per lingue...di origine turco mongolica!
in negativo che è fatto con una certa 'centina' che non trova neppure l'eco in nessuno degli oggetti medioevali
RispondiElimina...adesso ho capito!
Lei crede che la centina sia la cornice!
ecco perchè continua a parlare di "centina" che non c'è, perchè non sà cos'è!!!
Ma si rende conto, lei che non sà cos'è la centina ci parla di centina a noi!!!
Incredibile! si informi!!!
le argomentazioni di Sanna sono TUTTE INDISTINTAMENTE disarmanti.
RispondiEliminaMa ho svelato l'arcano.
Sanna non ha neanche letto l'articolo di Serra, o come al solito lo ha letto molto male e sorvolando dove gli conviene:
P. B. Serra, Popolazioni rurali di ambito tardoromano e altomedievale in Sardegna, in L'Africa Romana 16 (a cura di A. Akerraz, P. Ruggeri, A. Siraj, C. Vismara), Roma 2006,
p. 1289, nota 27:
con riferimento a sardoa Grammata "non si può fare a meno di sottolineare il totale vuoto di conoscenza della produzione materiale altomedievale (...) L'autore, infatti, pubblica una placca di fibbia in bronzo del VII-VIII sec. d.C. da lembo di riuso o da tomba di nuraghe non precisato di Villaverde (Oristano)(Fig. 4) attribuendola non congruamente all'ambito nuragico (...) Si tratterebbe, insomma, di una placca di "fibula" (sic!) nuragica decorata con uno schema iconografico ternario di origine betilica".
Tra il materiale di supporto prodotto dal Serra c'è anche qualche esemplare da Castel Trosino.
E lei Sanna, crede di darcela a bere così? Come al solito mischiando e confondendo le carte? Quanti punti ha messo? Gioca sul fatto che la gente è stufa di volerla correggere di continuo o confida nella poca memoria e nella poca curiosità altrui?
Quella della centina, poi, è grandiosa?
E' finito il tempo dell'improvvisazione, del ve lo svelo io, di Sorbona (a spese proprie) e di convegni autoorganizzati.
Semplicemnete l'ha sparata grossa e non so se si sgonfierà o se imploderà questa fesseria della scrittura di tziricottu.
Ciò che è certo e palese dai toni delle discussioni più recenti, la nave inizia a fare acqua da tutte le parti. Di questo affondamento spero la galanteria di Sanna non reputi responsabile il gentilissimo Dott. Castangia. Il giovane archeologo ha capito che deve evitare e soppesare le parole per bene per non far "scattare" Sanna...ma questi mal ci riesce a trattenersi quando, anche col miglior tono garbato, si fanno scricchiolare le sue (e solo sue, o quasi) idee.
Dunque? Ha ragione o no Castangia?(A1 mi raccomando, non si risponda con altro che ne abbiamo le pallosu piene dell'oratoria da quattro soldi).
Faccia una cosa, si guardi (dal dizionario etimologico) la definizione di Centina!
RispondiEliminahttp://www.etimo.it/gifpic/02/3597a3.png
Sà cos'è una stele centinata?
ecco la Centina di cui parlava sanna... solo che lui pensava che fosse...bada bene... LA CORNICE :D
PAZZESCO!
Zaru non cadere in questa maldestra trappola. Prima vanno alla grossa, poi insistono nel scendere in dettagli minuti; obiettivo: dirottare. Da che?
RispondiEliminaDall'evidenza.
Siamo agli sgoccioli, la grondaia è ancora piena ma si scaricherà tutta.
Piuttosto non lasci cadere nel dimenticatoio questo fatto della fotografia dell'iscrizione. Farne fuori due di fantasie sarebbe un passo da gigante verso la fine di tutta questa assurda vicenda.
Anonimo delle metafore liquide (la grondaia ancora piena, la nave che fa acqua) ha un singolare concetto del rigore. Lo pretende agli altri, ma poi si accontenta di una grave accusa sulla falsità della scritta nel nuraghe Aiga - grave perché non provata e perché un falso presuppone un falsario - e per smontare le tesi su Tzricotu produce un testo riguardante un altro reperto (quello del nuraghe di Villaverde).
RispondiEliminaFossi maligno, dovrei pensare che con l'acqua alla gola sia lui e che per uscirne si aggrappi a qualsiasi cosa gli sembri utile a sostenerlo. Ma non lo sono e noto solo che con quel "anonimo" induce a pensare che ci sia una folla di sodali a sostenere le sue tesi. Tutti astiosi come lei, fra l'altro.
Si scelga uno pseudonimo e scriva un articolo suo il più compiuto possibile per smontare (e, per stare nelle metafore che le piacciono, affondare) la lettura che Gigi Sanna fa della tavoletta si Tzricotu. Le offro lo spazio che vuole.
Non c'è niente da smontare, cade a pezzi da solo. In terra e non in acqua.
RispondiEliminaCordialmente
Anche lei Zf con questa storia dell'astio? Ma pensa veramente che perderemmo tempo a controbattere le tesi del sanna per il solo gusto di farlo? Quello che collega le argomentazioni per giustificare le proprie tesi è proprio lui! Non mi hanno mai convinto le sue elucubrazioni (del sanna) ma non per questo provo astio nei suoi confronti. Personalmente se mi trovassi a discorrere con delle persone che muovono critiche alle mie tesi, mi comporterei diversamente dal sanna (lui si che dimostra astio nei confronti di coloro che non la pensano come lui).
RispondiEliminaDa l'aula magna dell'universita di Aix ci siamo spostati in un'altra sala, poche quella sera c'era assemblea degli studenti. Prof Mugnaioni con tutti gli altri prof. ed il rettore, mentre leggeva la traduzione della stele di Nora su Sardoa G., disse; anchio ho tradotto quel documento ma subito dopo, perchè di scritture antiche se ne intende, aggiunse,il mio era un lavoro degli inizi dei miei studi.
RispondiEliminaProf. Sanna commincio la sua lezione, spiegando, con l'aiuto delle immagini, la scritura nuragica a partire dai sigilli di Tzricotu e così discorrendo. La risposta dei docenti come quella di Prof. Mugnaioni fù ; ma cosa è questa civilta nuragica della Sardegna? Purtroppo per noi Sardi noi non esistiamo. Così sucesse alla Sorbona,a Glozel,alla sede dell'Unesco, ed a me al museo archeologico di La Valleta a Malta. Poi Prof. Mugnaioni (a nostre spese venne e intervenne al convegno di Sassari, rimase ancora per più di una settimana in Sardegna visitando Li Punti,nuraghe santu antine, museo Sanna (SS.)Losa, S.Cristina, il Sinis e altro. Prima di ripartire disse; Ora capisco La Scrittura nuragica. Tutto questo, cari anonimo, zuru, sisaia,kamasutra e quanti altri negazionisti ad oltranza, ha avuto dei testimoni, uno in particolare, la mia telecamera. ho anche altre registrazioni di nostri ecellenti studiosi, prima o poi potrebbe essere materiale per una lunga storia da pubblicare su un bel dossier. Cortesemente G. Cannas.
@ G. Cannas
RispondiElimina:)
Ha mai sentito il detto : "Traduttore,traditore"?
Mi consenta di suggerirle qualche breve lettura al volo:
http://guide.supereva.it/bibliofilia/interventi/2005/12/238037.shtml
http://chilodiceva.blogspot.com/2007/09/traduttore-traditore.html
http://translation-blog.trustedtranslations.com/traduttore-traditore-2008-09-03.html
Sisaia
Caro sig. aiasis, come si permette di dirmi, se conosco certe cose, quello che scrive, lo so prima che lei lo pensi.
RispondiEliminacortesemente G. Casnnas.
@ G.Cannas
RispondiEliminaA peraulas maccas, orijas surdas..... :)))))))))
Sisaia